Au citoyen Mijoul
J’attends une belle,
Une belle enfant,
J’appelle, j’appelle,
J’en parle au passant.
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
J’appelle, j’appelle,
J’en parle au passant.
Que suis-je sans elle ?
Un agonisant.
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
Que suis-je sans elle ?
Un agonisant.
Je vais sans semelle,
Sans rien sous la dent…
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
Je vais sans semelle,
Sans rien sous la dent,
Transi quand il gèle,
Sans gîte souvent.
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
Transi quand il gèle,
Sans gîte souvent,
J’ai dans la cervelle
Des mots et du vent…
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
J’ai dans la cervelle
Des mots et du vent.
Bétail, on m’attelle
Esclave, on me vend.
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
Bétail, on m’attelle,
Esclave, on me vend.
La guerre est cruelle,
L’usurier pressant.
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
La guerre est cruelle,
L’usurier pressant.
L’un suce ma moelle,
L’autre boit mon sang.
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
L’un suce ma moelle,
L’autre boit mon sang
Ma misère est telle
Que j’en suis méchant.
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
Ma misère est telle
Que j’en suis méchant.
Ah ! viens donc, la belle,
Guérir ton amant !
Ah ! je l’attends, je l’attends !
L’attendrai-je encor longtemps ?
inviata da Dead End - 21/12/2012 - 11:02
Lingua: Italiano
Versione italiana di Riccardo Venturi
21 dicembre 2012
Nell'edizione originale dei Chants Révolutionnaires (1887) si trova a pagina 129. Si ignora chi sia il "cittadino Mijoul" cui è dedicata ("Mijoul" è un cognome tipico dell'Alvernia), ma era abitudine di Pottier dedicare le sue canzoni a semplici cittadini che condividevano le sue idee e le sue speranze. Pottier la chiamò una "canzone d'amore"; l'autore stesso la datò al 1870, ma in realtà la aveva già scritta nel 1858, intitolandola simbolicamente Jacques et Marianne (Marianna, come è noto, è figura simbolica della Francia rivoluzionaria). In questo appello al futuro appare chiarissimo che la "bella fanciulla" tanto attesa non è né la libertà, né la pace, bensì la Rivoluzione. [RV]
21 dicembre 2012
Nell'edizione originale dei Chants Révolutionnaires (1887) si trova a pagina 129. Si ignora chi sia il "cittadino Mijoul" cui è dedicata ("Mijoul" è un cognome tipico dell'Alvernia), ma era abitudine di Pottier dedicare le sue canzoni a semplici cittadini che condividevano le sue idee e le sue speranze. Pottier la chiamò una "canzone d'amore"; l'autore stesso la datò al 1870, ma in realtà la aveva già scritta nel 1858, intitolandola simbolicamente Jacques et Marianne (Marianna, come è noto, è figura simbolica della Francia rivoluzionaria). In questo appello al futuro appare chiarissimo che la "bella fanciulla" tanto attesa non è né la libertà, né la pace, bensì la Rivoluzione. [RV]
QUANDO VERRA' ?
Aspetto una bella,
una bella fanciulla,
la chiamo, la chiamo,
ne parlo a chi passa.
Ah, io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
La chiamo, la chiamo,
ne parlo a chi passa.
Chi sono io, senza di lei ?
Un moribondo.
Ah ! La chiamo, la chiamo !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Chi sono io, senza di lei ?
Un moribondo.
Vado a scarpe sfondate,
senza nulla sotto i denti...
Ah ! Io l'aspetto, l'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Vado a scarpe sfondate,
senza nulla sotto i denti.
Intirizzito nel gelo,
spesso senza un riparo.
Ah ! Io l'aspetto, l'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Intirizzito nel gelo,
spesso senza un riparo.
Ho dentro al cervello
parole e vento...
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Ho dentro al cervello
parole e vento.
Mi si aggioga come bestia,
come schiavo mi si vende.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Mi si aggioga come bestia,
come schiavo mi si vende.
La guerra è crudele,
l'usuraio non dà tregua.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
La guerra e crudele,
l'usuraio non dà tregua.
Una mi succhia il midollo,
l'altro mi beve il sangue.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Una mi succhia il midollo,
l'altro mi beve il sangue.
La mia miseria è tale
che mi incattivisce.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
La mia miseria è tale
che mi incattivisce.
Ah ! Vieni allora, mia bella,
a guarire il tuo amante !
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
La aspetterò ancora a lungo ?
Al cittadino Mijoul
Aspetto una bella,
una bella fanciulla,
la chiamo, la chiamo,
ne parlo a chi passa.
Ah, io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
La chiamo, la chiamo,
ne parlo a chi passa.
Chi sono io, senza di lei ?
Un moribondo.
Ah ! La chiamo, la chiamo !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Chi sono io, senza di lei ?
Un moribondo.
Vado a scarpe sfondate,
senza nulla sotto i denti...
Ah ! Io l'aspetto, l'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Vado a scarpe sfondate,
senza nulla sotto i denti.
Intirizzito nel gelo,
spesso senza un riparo.
Ah ! Io l'aspetto, l'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Intirizzito nel gelo,
spesso senza un riparo.
Ho dentro al cervello
parole e vento...
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Ho dentro al cervello
parole e vento.
Mi si aggioga come bestia,
come schiavo mi si vende.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Mi si aggioga come bestia,
come schiavo mi si vende.
La guerra è crudele,
l'usuraio non dà tregua.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
La guerra e crudele,
l'usuraio non dà tregua.
Una mi succhia il midollo,
l'altro mi beve il sangue.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
Una mi succhia il midollo,
l'altro mi beve il sangue.
La mia miseria è tale
che mi incattivisce.
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
L'aspetterò ancora a lungo ?
La mia miseria è tale
che mi incattivisce.
Ah ! Vieni allora, mia bella,
a guarire il tuo amante !
Ah ! Io l'aspetto ! L'aspetto !
La aspetterò ancora a lungo ?
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Parole di Eugène Pottier, con dedica “Au citoyen Mijoul”.
Originariamente sull’aria di una canzone popolare bretone, in seguito su musica di Pierre Forest (1896).
Interpretata, tra gli altri, da Mouloudji nel disco collettivo “La Commune en chantant” (1971), su musica di Max Rongier.
Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo antimilitarista, oltre che pacifista; partecipò attivamente alla Comune di Parigi nel marzo 1871 ed alla sua caduta venne ricercato e condannato a morte in contumacia ma riuscì ad espatriare rifugiandosi prima in Belgio e poi a Londra e negli Stati Uniti dove soggiornò poi sette anni continuando il suo impegno sociale.
Rientrò in Francia nel 1880, in seguito all’amnistia. La raccolta “Chants révolutionnaires" fu pubblicato per la prima volta solo nel 1887, stampato in 1.500 copie qualche mese prima della scomparsa dell’autore. “Muore il 6 novembre 1887. Seimila persone seguono, il giorno dopo, il suo funerale (tra gli oratori, per gli anarchici, Luisa Michel), la polizia interviene perchè non sopporta la bandiera rossa dietro al feretro ma dovette cedere, di fronte alla protesta di quei vecchi cospiratori ex galeotti, ex garibaldini, poeti e ribelli, che conducevano al finale riposo la salma di tanto battagliero militante”.
Caserne et forêt - Défends-toi, Paris ! - Don Quichotte - Elle n'est pas morte! - En avant la classe ouvrière - Guillaume et Paris - J’ai faim - Jean Misère - L’anthropophage - L’auge - L'abolition de la peine de mort - L'insurgé - L'Internationale - La grève - La grève des femmes - La guerre - La mort d'un globe - Le pressoir - La Terreur Blanche - Laissez faire, laissez passer! - Le chômage - Le défilé de l'Empire - Le grand Krack - Le Moblot - Les classes dirigeantes - Leur bon Dieu - Madeleine et Marie - N’en faut plus - Propagande des chansons - Quand viendra-t-elle ? - Tu ne sais donc rien ?