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Via col vento

Claudio Lolli
Lingua: Italiano


Claudio Lolli

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CLAUDIO LOLLI - VIA COL VENTO
(adriana)

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[1988]
Album: Claudio Lolli
Claudio Lolli


Cosa sono gli anni Ottanta per la storia universale? La controrivoluzione neoliberista [...] incarnata da due mostri: Thatcher e Reagan. I due mostri che si abbracciano in una stretta mortale, con un fungo atomico sullo sfondo, e la scritta: Via col venti, il film che metterà fine a tutti i film.

Quell'immagine diventa l'immagine dell'incubo degli anni Ottanta nella canzone che Claudio dedica ai suoi studenti, e anche a se stesso professore, che ha cambiato vita, non foss'altro per quella sveglia assassina che lo fa levare dal letto prima delle sette, lui che era abituato a vivere la notte.

Paolo Capodacqua, tratto da: Siamo noi a far ricca la terra, romanzo di Claudo Lolli e dei suoi mondi, di Marco Rovelli
Stavo sognando Reagan stamattina,
faceva suonare la mia sveglia assassina,
poi il caffè,
poi tempo che vola,
finisce la città
prima di questa scuola.

Stavo sognando Ronnie stamattina
con Maggie in "Via col vento" ad Hiroshima,
come in una famosa cartolina
anarchica.

Di cosa parleremo stamattina,
di Marx oppure dell'ottava rima,
o studieremo
nella nebbia sui vetri
le probabilità
di futuro per gli innocenti,
innocenti come siete voi,
santi volgari ed ignoranti eroi
di un mondo che non vuole e comprerà
la vostra libertà.

Via col vento, via col vento,
se ne va il pensiero in questo piccolo tormento,
via col vento, professore,
abbiamo fretta e voglia solo di fare l'amore,
dai col tempo, dai ch'è tardi
per stare qui a pensare a quella Silvia,
la ragazza di Leopardi...

E in un'aria che assomiglia già a Hiroshima
eccoci addormentati una mattina
a un punto morto
tra la giovinezza
che ha tanta voglia di sé
e la vita che la disprezza
e la scrittura nel suo film di serie B,
finisce il sabato, ricomincia lunedì,
nell'intervallo la domenica sportiva,
definitiva.

Via col vento, via col vento,
che non ha più risposte, solo un presentimento,
via col vento, professore,
per cominciare a vivere abbiamo poche ore,
via col vento, via col vento,
chissà perché mi viene in mente oggi
la mia prima millecento...

E per finire il sogno di questa mattina
c'era un vecchio in piedi sopra una panchina,
un po' ubriaco
che predicava di niente
e ripeteva la stessa frase
ad un pubblico inesistente:
"Cari ragazzi dell'ottanta noi
santi volgari ed ignoranti eroi,
rompere i vetri in caso di soffocamento
e via col vento
e via col vento
e via col vento°

E' bella

Istituto Gadda - 14/5/2007 - 14:05


Bernart Bartleby - 30/1/2014 - 21:44




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