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Superwoman

Alicia Keys
Lingua: Inglese


Alicia Keys

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‎[2007]‎
Scritta da Alicia Keys, Linda Perry (ex 4 Non Blondes) e Steve Mostyn‎
Album “As I Am”‎

super-woman


Arrivo con qualche ora di ritardo a contribuire questa canzone.‎
Ieri, 25 novembre, era infatti la giornata internazionale ‎per ‎l'eliminazione della violenza contro le donne istituita in onore delle ‎‎tre sorelle Mirabal, dominicane, ‎fatte trucidare nel 1960 dal dittatore Trujillo.‎

Non si parla qui direttamente di violenza fisica contro le donne ma di tutte le violenze, anche quelle più sottili (come la discriminazione sui luoghi di lavoro) o istituzionali (l'ipocrisia di uno Stato che si autodefinisce "sociale" e poi le abbandona) in cui le donne s'imbattono quotidianamente...
Everywhere I'm turning
Nothing seems complete
I stand up and I'm searching
For the better part of me
I hang my head from sorrow
state of humanity
I wear it on my shoulders
Gotta find the strength in me

Cause I am a Superwoman
Yes I am
Yes she is
Even when I'm a mess
I still put on a vest
With an S on my chest
Oh yes
I'm a Superwoman

For all the mothers fighting
For better days to come
And all my women, all my women sitting here trying
To come home before the sun
And all my sisters
Coming together
Say yes I will
Yes I can

Cause I am a Superwoman
Yes I am
Yes she is
Even when I'm a mess
I still put on a vest
With an S on my chest
Oh yes
I'm a Superwoman

When I'm breaking down
And I can't be found
And I start to get weak
Cause no one knows
Me underneath these clothes
But I can fly
We can fly, Oh

Cause I am a Superwoman
Yes I am
Yes she is
Even when I'm a mess
I still put on a vest
With an S on my chest
Oh yes
I'm a Superwoman ‎

inviata da Dead End - 26/11/2012 - 13:01


Il 25 novembre, da Piazza Taksim a Livorno, lo slogan Jin, jiyan, azadî risuona ancora, forte e chiaro
Gianni Sartori


In occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro la Donna la KJK (Komalên Jinên Kurdistan, Coordinamento dell'Unione delle Donne del Kurdistan) ha diffuso un appello a tutte le donne per condurre una lotta comune.

Dove si legge che “il 25 novembre è un giorno in cui le donne incrementano il loro potere e dobbiamo considerarlo un giorno in cui cresce la lotta contro la violenza”.

L'appello continua ricordando le origini della Giornata del 25 novembre: “ Dalle sorelle Mirabel che contribuirono ampiamente al Giorno dell'Eliminazione della Violenza contro la Donna, ricordando Rosa Luxemburg, Sakine Cansiz, Şilan Kobanê, Asya, Sêvê, Pakîze, Fatma, Evîn Goyî, Jîyan, Reyhan, Yusra, Nagehan, Zelal Haseki, Gulistan e Hêro Bahadin, condanniamo energicamante le uccisioni delle donne in resistenza e promettiamo di portare il lascito di lotta che ci hanno donato al tempo della libertà”.

Per gran parte del movimento di liberazione curdo è ormai un fatto acquisito che “la violenza contro le donne rappresenta la forma più antica e istituzionalizzata di violenza”.

Una violenza le cui radici andrebbero individuate nella “rottura della connessione tra donne e uomini”.

Per cui ai tempi odierni ogni forma di violenza – dal saccheggio della Natura alle guerre planetarie - si nutre e alimenta di questa rottura ancestrale. Risalente presumibilmente almeno a diecimila anni or sono e coeva di altre “rotture” ugualmente propedeutiche allo stato di cose presente (fondato su oppressione, prevaricazione, discriminazione, sfruttamento etc.). Come, per dirne un paio, l'allevamento e la schiavitù.

Ricordando inoltre che “la violenza contro le donne non si rivolge esclusivamente contro le donne, ma colpisce sia la società nel suo insieme che la Natura”. E per combatterla è necessario adottare un “approccio olistico”.

Analizzando non solamente la violenza esercitata dai maschi sulle donne, ma anche quella dello Stato. A conti fatti “due volti della stessa medaglia”.

Ulteriore conferma, quanto sta avvenendo in Turchia. Dove il 25 novembre la piazza Taksim (a Istanbul) veniva presidiata dalla polizia in forze per impedire ogni protesta e in particolare lo slogan “Jin, jiyan, azadî “ (Donna, Vita, Libertà).

Ma - nonostante la proibizione e le strade bloccate dalla polizia - il raduno indetto dalle organizzazioni femministe per le ore 19 si era svolto ugualmente. Centinaia di donne tentavano poi di raggiungere piazza Tünel, ma venivano caricate, respinte e disperse. Le altre manifestanti si radunavano nei viali scandendo slogan in curdo.

Almeno duecento donne, stando alle prime informazioni, sono state arrestate.

Di segno opposto quanto è avvenuto a Livorno dove il 25 novembre una strada tra Via del Risorgimento e Via Don Bosco è stata dedicata a Jina Masha Amini, la giovane curda assassinata dalla polizia a Teheran il 16 settembre di due anni fa.

Alla cerimonia hanno assistito i rappresentanti di Heyva Sor a Kurdistanê (Mezza Luna Curda) che hanno voluto esprimere la loro gratitudine per l'Amministrazione di Livorno e il sindaco Luca Salvetti. Per una scelta che “promuove la libertà, la giustizia e i diritti umani”.

Gianni Sartori

Gianni Sartori - 26/11/2024 - 18:31




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