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Profughi

Marco Chiavistrelli
Lingua: Italiano


Marco Chiavistrelli

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Dai monti caldi discendon leggeri
come foglie impaurite che al mattino chiaman giĆ  la sera

Son le uniche vittime di guerre infinite
che stolti reclamano signori di borse e partiti

O Dio delle passate genti proteggi i miei profughi,
che stiano furtivi ed attenti.

Sorvolano i guadi con i piedi stanchi,
come alberi stanchi che cadono al suolo ormai vinti.

Si acquietano un poco ad invocare il cielo,
col sole che uccide, col sole che addormenta il pensiero.

O Dio delle passate genti, proteggi i miei profughi
dal sole, dal freddo e dai venti.

Infine si fermano come statue impietrite,
dalle ossa doloranti, dalle umili cadenti vite.

Son file nere di formiche umane,
su piste battute, su piste di vento e di fame.

O Dio delle passate genti proteggi i miei profughi,
che stiano furtivi ed attenti.

Di pietra e di roccia esauriti i misteri,
conoscono infine la polvere esausta dei campi.

Son campi infiniti di infinita gente,
son campi deserti battuti dal freddo e dai tempi

O Dio delle infinite genti
proteggi i miei profughi dal sole dal freddo e dai venti

inviata da adriana - 17/7/2006 - 08:55




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