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Le chiffon rouge

Michel Fugain
Langue: français


Michel Fugain

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‎[1977]‎
Paroles: Maurice Vidalin (1924-1986)
Musique: Michel Fugain

Parole di Maurice Vidalin (1924-1986), paroliere francese‎
Musica di Michel Fugain
Album “Un jour d’été dans un havre de paix”, con il gruppo La Compagnie

chiff


Maurice Vidalin.
Maurice Vidalin.
Le chiffon rouge, scritta per Michel Fugain da Maurice Vidalin (1924-1986), storico autore e paroliere francese che soleva andare in giro con in testa un cappello a cilindro stile magnate americano e che ha scritto canzoni per Gilbert Bécaud come per la "svampitella" France Gall, ha in Francia uno "status" del tutto particolare. La canzone è famosissima, a ragione, come canto rivoluzionario e comunista, e tra i più trascinanti; solo che il suo interprete, Michel Fugain, era più che altro noto come buon showman e cantante di musica leggera, e nulla lasciava presagire che quella che sarebbe diventata la sua canzone più famosa sarebbe stata di questo genere. Evidentemente, come spiegò poi lo stesso Fugain, ne doveva avere proprio la voglia dato che proveniva da una famiglia e da una tradizione antifascista e di sinistra. Così, con la sua interpretazione corale da banda popolare (che la rende, come detto, trascinante al massimo grado), Le chiffon rouge è ancora notissima (e usatissima). Va detto che a Michel Fugain, in Francia, non venne dato nessun ostracismo, ad esempio dalla televisione pubblica: continuò tranquillamente la sua carriera senza incorrere in censure e partecipando agli spettacoli come sempre aveva fatto. Si provi a immaginare cosa sarebbe accaduto in Italia se, mettiamo, Claudio Baglioni (che pure è notoriamente di idee di sinistra) avesse cantato in TV una canzone del genere. [RV]
Accroche à ton coeur un morceau de chiffon rouge
Une fleur couleur de sang
Si tu veux vraiment que ça change et que ça bouge
Lève-toi car il est temps

Allons droit devant vers la lumière
En levant le poing et en serrant les dents
Nous réveillerons la terre entière
Et demain, nos matins chanteront

Compagnon de colère, compagnon de combat
Toi que l'on faisait taire, toi qui ne comptais pas
Tu vas pouvoir enfin le porter
Le chiffon rouge de la liberté
Car le monde sera ce que tu le feras
Plein d'amour de justice et de joie

Accroche à ton coeur un morceau de chiffon rouge
Une fleur couleur de sang
Si tu veux vraiment que ça change et que ça bouge
Lève-toi car il est temps

Tu crevais de faim dans ta misère
Tu vendais tes bras pour un morceau de pain
Mais ne crains plus rien, le jour se lève
Il fera bon vivre demain

Compagnon de colère, compagnon de combat
Toi que l'on faisait taire, toi qui ne comptais pas
Tu vas pouvoir enfin le porter
Le chiffon rouge de la liberté
Car le monde sera ce que tu le feras
Plein d'amour de justice et de joie

envoyé par Dead End - 26/10/2012 - 14:46



Langue: italien

Tradotta in italiano da Riccardo Venturi
26 ottobre 2012

Un jour d’été dans un havre de paix
IL PANNO ROSSO

Mettiti sul cuore un pezzo di panno rosso,
un fiore color del sangue
Se davvero vuoi che tutto cambi e si muova,
alzati perché è tempo.

Andiamo avanti verso la luce
alzando il pugno e stringendo i denti,
risveglieremo il mondo intero,
e domani i nostri mattini canteranno.

Compagno di collera, compagno di lotta,
tu che eri ridotto a tacere, tu che non contavi nulla,
infine potrai portarlo
il panno rosso della libertà
perché il mondo sarà come lo farai :
pieno d'amore, di gioia e giustizia.

‎Mettiti sul cuore un pezzo di panno rosso,
un fiore color del sangue
Se davvero vuoi che tutto cambi e si muova,
alzati perché è tempo.

Crepavi di fame nella tua miseria,
vendevi le braccia per un tozzo di pane
ma non temere più niente, sorge il giorno
e sarà bello vivere domani.

Compagno di collera, compagno di lotta,
tu che eri ridotto a tacere, tu che non contavi nulla,
infine potrai portarlo
il panno rosso della libertà
perché il mondo sarà come lo farai :
pieno d'amore, di gioia e giustizia.

26/10/2012 - 19:34


Non so se lo sai, Alessandro (scusami se, nel mare magnum dei tuoi nick periodicamente cangianti, ti chiamo col tuo nome vero), ma hai inserito una canzone a suo modo "storica" nel panorama francese. L'ho conosciuta quando stavo in Francia, nel 2002/2003, e quindi proprio quando è nato questo sito; mi ricordo che la mia ex francese, oramai perduta nelle nebbie del tempo, me ne parlava spesso perché le piaceva assai (la canzone, dico). In pratica, Michel Fugain era considerato come un cantante e compositore di buon successo senz'altro, ma decisamente "leggero" e disimpegnato (suo, tra l'altro, è stato anche l'inno ufficiale delle Olimpiadi invernali di Grenoble del 1968). Stupì quindi non poco sia quest'album, sia soprattutto questa canzone per la quale non si devono adoperare mezzi termini: è una canzone comunista. Per cantarla, Fugain si presentò in scena (e anche in TV, a quanto pare), davvero con un pezzo di panno rosso e spiegando che proveniva comunque da una famiglia antifascista e comunista, e che quelli erano i suoi ideali fin da giovanissimo. E' andata a finire che è diventata, e di gran lunga, la sua canzone più famosa, tuttora notissima in Francia. Per fare un paragone abbastanza calzante, sarebbe stato come se, in Italia, una canzone del genere l'avesse tirata fuori un Massimo Ranieri. Mi fa piacere vederla nel sito, senz'altro per qualche ricordo ormai lontano ma anche perché è una di quelle canzoni come, forse, non ce ne sono più. Una di quelle che ti fa alzare a sgolarti alzando il pugno. Una curiosità, Alessandro: la hai trovata in qualche tuo "giro per le CCG" o la conoscevi già? La avevi mai ascoltata? Così, solo per curiosità. Saluti!

Riccardo Venturi - 26/10/2012 - 19:05


Grazie Riccardo per la tua traduzione, l'introduzione e il commento.

No, non conoscevo la canzone, mai sentita prima di qualche minuto fa. E' che oggi, dopo aver trovato il testo di Les gentils, les méchants, mi sono lanciato sulle tracce di Fugain (quando voglio so essere metodico!) e ho scoperto questo suo album del 1977 avendo la sensazione che si trattasse di un mattoncino ancora mancante nelle CCG. Infatti sono belle esplicite e dirette anche Capitaine, capitaine (Chanson des non-violents)‎ e C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun, tra le altre.
Mi sa che 'sto Fugain va ancora scandagliato un po'!

Ciao!

Alessandrodeadendbartlebybartolomeopestalozzieglialtrinonmeliricordopiù - 26/10/2012 - 21:26




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