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Εγώ δεν είμαι ένοχος

Hristos Kolokotronis / Χρήστος Κολοκοτρώνης


Hristos Kolokotronis / Χρήστος Κολοκοτρώνης

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Egó den íme énohos
Στίχοι: Χρήστος Κολοκοτρώνης, Θεσσαλός
Μουσική: Χρήστος Κολοκοτρώνης, Θεσσαλός (ή Σταύρος Χατζιδάκης;)
Πρώτη εκτέλεση: Στράτος Διονυσίου
45 στροφές, 1960. Τώρα στo CD " 'Ενας δίσκος η ζωή του", 2007

Testo e musica di Hristos Kolokotronis, Thessalòs (altre fonti attribuiscono la musica a Stavros Hatzidakis)
Prima esecuzione di Stratos Dionisìou
45' del 1960 - Ora reperibile in "Enas diskos i zoì tou/Un disco la sua vita", 2007

Nella sterminata produzione di Hristos Kolokotronis, che percorse i classici temi del rebetico d'anteguerra accanto a quelli più ricorrenti della musica leggera, non mancano alcune canzoni di più deciso impegno. Il suo esser nato nel 1922 lo rese infatti un "παιδί της κατοχής " (un ragazzo segnato dall'Occupazione, secondo la definizione di una canzone di Tzaras-Nerantzis portata al successo da Dionisiou), durante la quale molti rebetes si scoprirono greci al fianco degli altri connazionali, e attenuarono la loro sdegnosa alterità di irregolari.

Caryl Chessman
Caryl Chessman
Nel 1959 la vicenda di Caryl Chessman, il condannato a morte statunitense divenuto scrittore a St Quentin, che divenne famoso nel mondo per l'estenuante battaglia legale intesa a evitare l'esecuzione della pena, si stava palesemente avviando al tragico esito, che si sarebbe consumato nella camera a gas l'anno successivo. Kolokotronis volle scrivere una canzone ispirata a Caryl Chessman, che costituì il primo disco inciso dal grande Stratos Dionisiou, un cantante destinato a un successo popolare quasi paragonabile a quello di Stelios Kazantzidis. Dionisiou irruppe sulla scena musicale proprio con questa canzone su Chessman, dal titolo "Io non sono colpevole" e che uscì quasi in coincidenza con l'esecuzione capitale (maggio 1960). Più tardi toccò pure a lui di essere imprigionato e considerato un delinquente, una specie di Al Capone, perché così lo dipinse la stampa addomesticata. Capitò nel 1973, quando gli agenti della sicurezza della Giunta lo prelevarono negli studi discografici dove stava incidendo, e lo rinchiusero nella famigerata Ghedì Kulé di Salonicco per traffico di hashish. Ne uscì solo nel 1976, con la reputazione appannata, ma ancora beneamato dai suoi numerosissimi ammiratori. A suo figlio Stelios, che è a sua volta un bravo cantante, periodicamente tocca ancora spendersi per difendere l'immagine del padre, scomparso nel 1990.

Si noterà che il caso Chessman viene trattato nel modo in cui la canzone rebetica fin dalle origini aveva affrontato il tema dei delitti e delle pene, un modo che prescinde dal nodo reale implicito nella specifica questione, quello cioè della pena di morte in sè e quello della giustizia "vendicativa": Chessman - che non viene nominato - vi appare non diverso dal solito "mangas" greco, che la società ingiusta ha indotto a "sbagliare" per poi punirlo in base alle sue assurde e spietate leggi. (gpt)
Αναστενάξτε φυλακές και σίδερα λυγίστε
δακρύστε δεσμοφύλακες και εσείς κελιά ραγίστε…

Εγώ δεν είμαι ένοχος, μα ποιος θα με πιστέψει
ζητάν να με δικάσουνε χωρίς να έχω φταίξει

Καταδικάστε με, να δω τι θα κερδίσετε
μια μάνα δίχως γιο μες τη ζωή θ' αφήσετε

Έμενα με κατάστρεψε του κόσμου η κακία
κι από αθώο, ένοχο με λέει η κοινωνία

inviata da Gian Piero Testa - 1/10/2012 - 11:53



Lingua: Italiano

Gian Piero Testa
Gian Piero Testa

Versione italiana di Gian Piero Testa
IO NON SONO COLPEVOLE

Sospirate prigioni e piegate le sbarre
piangete secondini e infrangete le celle...

Io non sono colpevole, ma chi mi crederà
vogliono processarmi senza che abbia colpa

Giudicatemi, voglio vedere cosa ci guadagnate
una madre senza figlio lascerete in vita

Me mi ha rovinato la malvagità del mondo
e sebbene innocente, colpevole mi dice la società

inviata da Gian Piero Testa - 1/10/2012 - 11:56




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