Je m'en fous de la France.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à une patrie.
Je demande à voir la liberté,
La liberté qui était marquée
Sur le portail de mon école,
Liberté de chanter
Mais, attention,
Sorti de l'atelier,
Liberté de voir
Les conneries
Débitées dans France Foire,
Liberté de penser
La même chose que la majorité.
Je m'en fous de la France.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à une patrie.
Je demande à voir l'égalité,
L'égalité qui était gravée
Sur le fronton de ma mairie.
Égaux, ta femme et toi
Mais pas la paie de fin de mois.
Égaux, toi et ton fils
Quand il aura fait son service.
Égaux, les hommes et toi
Mais s'ils sont plus grand, t'as pas le choix.
Je m'en fous de la France.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à une patrie.
Je voudrais voir la fraternité,
La fraternité racontée
Dans le linteau de cette église.
Fraternel dans les moeurs,
Mais en tenant compte de la couleur.
Fraternel avec celui
Qu'a pu apprendre à dire merci.
Fraternel, on est tous frères,
Mais à la guerre comme à la guerre.
Je m'en fous de la France.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à des conneries.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à une patrie.
Je demande à voir la liberté,
La liberté qui était marquée
Sur le portail de mon école,
Liberté de chanter
Mais, attention,
Sorti de l'atelier,
Liberté de voir
Les conneries
Débitées dans France Foire,
Liberté de penser
La même chose que la majorité.
Je m'en fous de la France.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à une patrie.
Je demande à voir l'égalité,
L'égalité qui était gravée
Sur le fronton de ma mairie.
Égaux, ta femme et toi
Mais pas la paie de fin de mois.
Égaux, toi et ton fils
Quand il aura fait son service.
Égaux, les hommes et toi
Mais s'ils sont plus grand, t'as pas le choix.
Je m'en fous de la France.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à une patrie.
Je voudrais voir la fraternité,
La fraternité racontée
Dans le linteau de cette église.
Fraternel dans les moeurs,
Mais en tenant compte de la couleur.
Fraternel avec celui
Qu'a pu apprendre à dire merci.
Fraternel, on est tous frères,
Mais à la guerre comme à la guerre.
Je m'en fous de la France.
On m'a menti.
On a profité de mon enfance
Pour me faire croire à des conneries.
inviata da Riccardo Venturi - 9/7/2006 - 01:03
Lingua: Italiano
Versione italiana di Riccardo Venturi
10 luglio 2006
10 luglio 2006
Questa versione è la versione/commento n° 4000 delle CCG
This version is the version/commentary number 4000
This version is the version/commentary number 4000
ME NE FOTTO DELLA FRANCIA
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a una patria.
Chiedo di vedere la libertà,
la libertà che stava scritta
sul portone di scuola mia.
La libertà di cantare,
ma, attenzione,
solo se uscito dalla sala di registrazione,
la libertà di vedere
le stronzate distribuite su France Foire,
la libertà di pensare
la stessa cosa della maggioranza.
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a una patria.
Chiedo di vedere l’uguaglianza,
l’uguaglianza che stava incisa
sul frontone del mio municipio.
Uguali, tu e tua moglie,
ma non il salario a fine mese.
Uguali, tu e tuo figlio,
quando lui avrà fatto il militare.
Uguali, tu e gli uomini,
ma se loro sono più grandi, non hai scelta.
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a una patria.
Vorrei vedere la fratellanza,
la fratellanza raccontata
sull’architrave di questa chiesa.
Fraterni nei costumi,
ma tenendo conto del colore della pelle.
Fraterni con chi
ha potuto imparare a dire grazie.
Fraterni, siamo tutti fratelli,
ma quando c’è da far la guerra, la si fa.
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a delle cazzate.
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a una patria.
Chiedo di vedere la libertà,
la libertà che stava scritta
sul portone di scuola mia.
La libertà di cantare,
ma, attenzione,
solo se uscito dalla sala di registrazione,
la libertà di vedere
le stronzate distribuite su France Foire,
la libertà di pensare
la stessa cosa della maggioranza.
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a una patria.
Chiedo di vedere l’uguaglianza,
l’uguaglianza che stava incisa
sul frontone del mio municipio.
Uguali, tu e tua moglie,
ma non il salario a fine mese.
Uguali, tu e tuo figlio,
quando lui avrà fatto il militare.
Uguali, tu e gli uomini,
ma se loro sono più grandi, non hai scelta.
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a una patria.
Vorrei vedere la fratellanza,
la fratellanza raccontata
sull’architrave di questa chiesa.
Fraterni nei costumi,
ma tenendo conto del colore della pelle.
Fraterni con chi
ha potuto imparare a dire grazie.
Fraterni, siamo tutti fratelli,
ma quando c’è da far la guerra, la si fa.
Me ne fotto della Francia.
Mi hanno mentito.
Hanno approfittato della mia infanzia
per farmi credere a delle cazzate.
Moi aussi je m'en fous de la France!
Vive l'Italie!!! Champions du Monde!!!
Vive l'Italie!!! Champions du Monde!!!
Il caso ha voluto che questa canzone sia stata inserita proprio alla vigilia della finale del campionato del mondo di calcio (e la sua traduzione il giorno dopo). Però ricordo che è stata scritta da uno dei massimi cantautori francesi e che è una cosa che ha valenze per tutte le "patrie", non solo per quella francese. Magari esistessero soltanto per i mondiali di calcio! [RV]
Heureux - 10/7/2006 - 00:00
Bella festa ieri sera... Per carità, lo so che non è questo il luogo, però i festeggiamenti per l'Italia Campione del Mondo me ne hanno ricordati altri: quelli di quando finisce una guerra...:
Alessandro - 10/7/2006 - 09:42
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Paroles et musique de Marianne Sergent