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Vamos a la playa

Righeira
Language: Spanish


Righeira

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righeira


Vamos a la playa è un brano musicale dei Righeira di genere pop pubblicato dall'etichetta discografica CGD nella primavera del 1983, ottenendo un notevole successo nella stagione estiva.

La canzone, scritta da Stefano Righi (Johnson Righeira) per il testo e da Stefano Righi e Carmelo La Bionda per la musica, ha un ritmo parzialmente pop, con qualche aggiunta di stile disco.

Il brano divenne in poche settimane un grande successo in Italia e nel mondo, risultando il vero e proprio cavallo di battaglia del duo torinese.

Traducibile letteralmente come "andiamo in spiaggia", in lingua spagnola è utilizzato comunemente come in italiano si direbbe "andiamo al mare". Si distingue principalmente per l'iterazione del titolo e del relativo ritornello che non aggiunge ulteriori parole e quindi produce un effetto di ridondanza ossessiva. Alcuni critici del settore, sottolineandone il successo, non poterono infatti trascurare questa caratteristica, adducendo proprio alla ripetitività del ritornello, una delle ragioni della sua popolarità, e fino a coniare per queste ragioni il termine tormentone, che poi sarebbe stato utilizzato per indicare un successo molto programmato nelle radio fino ad estendersi ad altri generi spettacolari o usato in senso figurato come un qualcosa che ricorre in maniera insistente, proprio come un gran tormento. Lo stesso dizionario Zingarelli data al 1983 la nascita del vocabolo.

Sul 45 giri furono pubblicate due versioni del brano: la facciata A racchiude la versione spagnola, che fu quella con la quale erano soliti esibirsi durante le promozioni televisive. La facciata B racchiude invece la versione in italiano, identica nella base musicale, che mantiene invariato il titolo e il primo verso della prima strofa: "La bomba estallò" (la bomba esplose). Questa somiglianza tra le due fece in modo che anche la versione in madrelingua diventasse piuttosto conosciuta, generando anche una certa sovrapposizione dell'una sull'altra a livello di programmazione radiofonica e nelle numerose raccolte di cui fece parte. A tale riguardo, la compilation della RCA Italiana legata al Festivalbar di quell'anno, che conteneva questa stessa canzone, riportò sulle note di copertine la dicitura "Spanish version", laddove all'ascolto invece fu inserita la versione italiana (o "Italian version" come riportato sull'etichetta del singolo).

Il tema della canzone, all'apparenza piuttosto frivolo e legato ai cliché delle canzoni balneari, prende spunto da queste per immaginare invece uno scenario apocalittico, in parte mascherato dal testo in lingua spagnola, ma anche poco esplicito nelle parole della versione italiana. Nell'epoca della fobia nucleare, il tema trattato rispecchiava in qualche modo una certa paura per l'immediato futuro del pianeta e quindi dell'umanità intera, fino a immaginare che questo sia realmente accaduto ("la bomba esplose" recita il testo, seguito da altre frasi al presente). Analogamente un altro successo di quella estate, Tropicana del Gruppo Italiano, dipingeva un altro scenario apocalittico.

I due testi spagnolo e italiano non sono comparabili tra loro e offrono pertanto differenti immagini ciascuno, riconducibili al medesimo scenario da fine del mondo.

Nel 2009 gli Statuto incidono il brano in versione ska. L'anno dopo ospitano il brano nell'album È già domenica.
Nel 2010 i Flaminio Maphia realizzano una cover rap del brano, intitolata Vamos a la playa (coi Flaminio Maphia)
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Vamos a la playa,
la bomba estalló,
las radiaciones tuestan
y matizan de azul.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Vamos a la playa,
todos con sombrero.
El viento radiactivo
despeina los cabellos.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Vamos a la playa,
al fin el mar es limpio.
No más peces hediondos,
sino agua fluorescente.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Contributed by DoNQuijote82 - 2012/9/26 - 11:42




Language: Italian

Versione italiana
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh oh.

Vamos a la playa,
la bomba estalló,
bagliori nucleari
ci abbronzano di più.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Vamos a la playa,
tra statue di robot.
legioni di mutanti
combattono sui surf.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Vamos a la playa,
la nuova onda è là.
con pizze radioattive
ci si alimenterà.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Contributed by DonQuijote82 - 2012/9/26 - 11:56




Language: Italian

Traducanzone di Andrea Buriani



Sono convinto che il brano sorprenderà qualcuno di voi, perché non si aspetta di certo che possa rientrare tra le canzoni contro la guerra.
Invece questo tormentone estivo, che avrete probabilmente cantato anche voi decine di volte, e sicuramente ascoltato in migliaia di occasioni, dal ritmo fresco e accattivante, ha un testo per noi interessante:
in spagnolo non sembra, ma tradotto in italiano svela, in tutta la sua ironia, una vera denuncia degli effetti devastanti dell’uso della bomba atomica, anche solo a livello sperimentale.
Sto parlando di “Vamos a la Playa” che i Righeira cantavano nel 1983.
Asacoltate, tradotto in italiano, cosa dice veramente il testo originale:
VIENI SULLA SPIAGGIA:

Vieni sulla spiaggia, oh oh oh oh oh
Vieni sulla spiaggia, oh oh oh oh oh
Vieni sulla spiaggia, oh oh oh oh oh
Vieni sulla spiaggia, oh oh..................

Vieni sulla spiaggia. La bomba lì scoppiò.
Le radiazioni brucian e tingono di blu .

Vieni sulla spiaggia. Tutti col sombrero.
c’è il vento radioattivo che spettina un po’.

Vieni sulla spiaggia. Il mare è invitante.
non più pesce odorante e l’acqua è fluorescente.

Contributed by dq82 - 2016/12/22 - 19:08




Language: English

Version anglaise, tirée du site lyricstranslate.com .
LET'S GO TO THE BEACH


Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh

Let's go to the beach.
The bomb exploded.
The radiation toasts,
and blends nicely with the blue.

Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh

Let's go to the beach.
Everybody with a hat.
The radioactive wind
burns off the hair.

Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh

Let's go to the beach.
Finally the water is clean.
No more stinking fish,
but fluorescent water.

Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh
Let's go to the beach, oh oh oh oh

Contributed by Lucien Lane - 2012/9/27 - 18:45




Language: French

Version française tirée du site Points Communs – La rencontre par affinités culturelles:
De même que le commentaire qui recoupe assez bien les commentaires italiens...

Ce chef d’œuvre musical de Righeira a vu le jour en 1983, sous la plume du talentueux Stefano Righi qui l’a également composée avec le célèbre La Bionda, pionnier de l’italo-dance avec "One for me, one for you"(1978).

Mais ne nous y méprenons pas ! Vamos a la playa est, contre toute attente, une chanson étonnamment engagée. Lucide et anti-nucléaire, le groupe italien Righeira nous décrit sous une bonhomie apparente une plage dans un état post-atomique, ce qui était d’actualité dans les débuts des années 80. Les moins jeunes se souviennent peut-être de Reagan et son programme de bouclier antinucléaire (guerre des étoiles). Eh bien c’était justement en mars 1983 !

Bref, cette œuvre musicale rendra célèbre Righeira à travers le monde. Ce groupe, formé de Stefano Righi et Stefano Rota (d’origine espagnole), deux anciens copains d'école natifs de Turin, rééditera avec No Tengo Dinero (je n’ai plus d’argent). Un message délivré plus tard dans la même année, sans doute à leurs fans pour davantage de générosité.

L’Histoire de dit pas ce qu’ils ont fait de cet argent… on ne les a plus revus après… enfin si, mais beaucoup plus récemment.
En même temps, des Italiens friqués, ça reste discret…



Vamos a la playa oh o-o-o-oh !
Vamos a la playa oh o-o-o-oh !

Qui d’entre nous n’a pas entendu ça au moins une fois ? Je ne risque pas grand-chose si je dis peu, en effet…
Mais combien savent ce qui se cache derrière les paroles de ce tube de l’été 83 ?
D’ailleurs, combien sont capable de chanter les couplets ?

C’est pourquoi je vais tenter de vous éclairer rapidement sur la partie cachée de cet énorme iceberg italo-espagnol…

D’abord les paroles et leur traduction (maison)… ne me félicitez pas, j’aime bien les langues... :p

...

Comme tout le monde (ou presque) connaît le refrain, je vais traduire les couplets ; ça donne quelque chose comme ça :
VAMOS A LA PLAYA

Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh oh

Allons à la plage
La bombe a éclaté
Les radiations grillent (la peau)
Et nuancent d'un bleu
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh oh

Allons à la plage
Tous avec un chapeau
Le vent radioactif
Décolore les cheveux
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh o-o-o-oh
Vamos a la playa oh oh

Allons à la plage
A la fin la mer est propre
Plus de poissons puants
Que de l’eau fluorescente !

Contributed by Lucien Lane - 2012/9/27 - 18:48




Language: French

Version française – ALLONS À LA PLAGE.IT – Marco Valdo M.I. – 2012
Chanson italienne – VAMOS A LA PLAYA – Righeira – 1983


Deux mots d'explication, mon ami Lucien l'âne. Dis-moi un peu comment se fait-il qu'il y ait une chanson italienne et une chanson espagnole qui portent le même titre et qui ont le même auteur...


Et bien, c'est fort simple... Il s'agit de la même chanson écrite dans les deux langues... pas traduite... mais écrite par Righeira – en réalité, la « canzone » fut écrite par Stefano Righi (Johnson Righeira) pour le texte et par le même Stefano Righi et Carmelo La Bionda pour la musique. Righeira est un groupe italien... Et le texte des deux chansons est sensiblement différent, même si la tonalité et la musique sont les mêmes. Comme les commentateurs l'ont noté, il s'agit bien d'une « chanson d'après »... Une chanson d'après l'explosion de la bombe atomique... Une chanson à l’humour décapant, un peu à la manière des Monty Pythons... Ce qui n'avait pas été perçu par tout le monde... Comme quoi, il ne faut pas être distrait des deux oreilles et nous, les ânes, on sait se servir de nos deux oreilles. Donc, la plupart des gens ne s'étaient pas rendu compte de ce que ces chansons disaient... D'où l'importance d'une traduction des deux chansons. L'espagnole ayant été traduite, je te charge de la traduction de l'italienne...
Cela dit... Elle risque bien de nous servir cette "playa" le jour où comme dit Caussimont :

À tant jongler avec la bombe
Un jour, faudra bien qu'elle tombe
C'est son but et c'est notre lot
Il faudra bien que ce jour vienne
Adieu Paris et adieu Vienne
Adieu Rome et Monte-Carlo !

dans sa fabuleuse chanson « Nous Deux ».



Pour ce qui est de la traduction de cette chanson parodique des « tubes de l'été », lesquels sont généralement vides, je te la rends à l'instant. Quant au sens parodique du Vamos a la playa, je te suggère vivement de l'appliquer à la situation de la Grèce qui est actuellement rançonnée et de l'Espagne qui va bientôt s'effondrer... Sauf évidemment, si on arrive à empêcher le massacre qui se produit au nom de la Grande Europe...


En effet, dit Lucien l'âne en raclant le sol d'un sabot aussi noir que colère, REGARDEZ CE QU'ILS FONT AUX GRECS, ILS VOUS LE FERONT BIENTÔT...

À propos de colère, dit Marco Valdo M.I., je t'invite à relire le chapitre V des Raisins de la Colère de John Steinbeck, un livre de la fin des années 30 du siècle dernier, il y a quatre-vingts ans... Une histoire qui se passait en Californie... mais c'était déjà le même monstre en action... Écoute ce passage – où les représentants des banques et des assurances chassent les métayers de leur terres :
« … les représentants se fâchaient :
Il faudra que vous partiez
Mais c'est à nous, criaient les métayers. Nous...
Non, c'est la banque, le monstre, qui est le propriétaire. Il faudra partir.
Nous prendrons nos fusils comme Grand-père... »

On en revient toujours à cette Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres, contre les pauvres afin de toujours s'enrichir, de toujours prospérer en exploitant les autres... Crois-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, il nous faut tisser le linceul de ce vieux monde toujours aussi ringard, toujours aussi pingre, toujours aussi riches pour les riches et pauvre pour les pauvres et toujours aussi oppressant et oppresseur et de surcroît, cacochyme. (Heureusement, d'ailleurs !)




Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
ALLONS À LA PLAGE.IT

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh oh.

Allons à la plage,
La bombe vient d'éclater
Éclairs nucléaires
Nous bronzerons d'autant mieux.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Allons à la plage,
Parmi les statues de robots,
Les légions de mutants
Nous combattrons en surfant.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Allons à la plage,
La vague neuve est là
Avec ses pizzas radioactives
On nous nourrira.

Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa, oh oh oh oh oh.
Vamos a la playa oh

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2012/9/27 - 22:54


Elba 1983: Il mistero di Vamos a Capraya

Gli edifici in rovina dell'ex carcere di Capraia.
Gli edifici in rovina dell'ex carcere di Capraia.


Marina di Campo, Isola d'Elba, fine luglio dell'anno 1983.

Verso le ore 22 di quella caldissima nottata, mentre sul lungomare prospiciente la spiaggia si sta svolgendo il solito, fittissimo passeggio serale, compare all'improvviso un gruppo di circa una ventina tra giovanotti e ragazze, vestiti in mondo decisamente pittoresco.

Chi indossa un rozzo pigiama a strisce; chi si è presentato con al piede una palla con la catena (fatta con carta di giornale pressata); chi ha addosso un asciugamano scuro che vorrebbe simboleggiare una toga da avvocato; chi si è portato dietro un mitra giocattolo; e così via.

Il gruppo è preceduto da uno striscione fatto con un lenzuolo, recante la scritta:

SFIGHEIRA


Incuriositi da quella strana congrega, numerosi astanti si fermano mentre costoro, tirato fuori da un Apino 50 un rozzo impianto di amplificazione e alcuni megafoni, si sistemano sulla spiaggia non lontano dal bar "Capriccio".

Nel 1983, come molti sanno, ancora non si parlava di rimozione delle carceri di massima sicurezza dalle isole dell'Arcipelago Toscano; e così, oltre al secolare carcere di Portolongone (o Porto Azzurro che dir si voglia), a quello della Pianosa e a quello della Gorgona, esisteva ancora la durissima galera che occupava oltre metà dell'isola di Capraia. "Andare a Capraia" significava quindi, perlopiù, andare in gattabuia per un periodo non breve.

Una volta sistemato il rozzo impianto e impugnati i megafoni, da un qualcosa partirono delle note assai gettonate in quella lontana estate: quelle di Vamos a la playa dei Righeira. Il motivo dell'estate. Il tormentone di tutti i giorni. Chiunque, nell'estate del 1983, doveva sorbirsi quella canzone minimo quindici volte al giorno.

Il bizzarro gruppo di giovani ne cantò, in coro, una versione leggermente modificata.

Tra gli spettatori sul lungomare, che nel frattempo si erano fatti numerosi, le reazioni furono variopinte: chi si sganasciava dalle risate, chi si toccava le parti basse per scaramanzia, chi diceva "bisogna chiamare la polizia", chi approvava invece per l'intelligente provocazione.

La versione modificata è pervenuta ai posteri grazie ad una fortunosa registrazione con un vecchio "Gelosino" portatile, un supporto audiomagnetico che già allora era obsoleto. La riproduciamo qui per la prima volta in rete:

Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh.

Vamos a Capraya
y no tornamo en quà,
trent'agnos de galera
a spese dello Stà'.

Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh.

Vamos a Capraya
a fà' gli ergastolà',
sul fojo ce sta escritto
"Fine pena jamàs"

Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh.

Vamos a Capraya,
quizà se sortirà
de este lugar fetiente,
todos se evaderà.

Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh.

Vamos a Capraya,
Pianosa y el Gorgòn,
y los màs fortunados
vanno a Portolongòn.

Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh oh oh oh oh.
Vamos a Capraya, oh.


Alla fine dell'esibizione clandestina, il gruppo si disperse rapidamente; due furono visti montare anche su una barca a remi che si allontanò dalla riva.

Ancora, dopo quasi trent'anni, perdura il mistero di quella sera. Non si è mai saputo chi fossero gli autori di quella beffa, né chi abbia redatto il testo modificato della canzone. La patina del tempo ha ricoperto tutto, ma è ora di consegnare ai posteri questo remoto episodio. Il carcere della Capraia è stato chiuso già molti anni fa.

Un anonimo che c'era - 2012/9/26 - 15:21


Bravo DonQuijote82, geniale!
Con un po' d'invidia, che mi posti tu i Righeira (e una sfilza di Statuto), io che sono di Torino! Che coglione che sono a non averci pensato!

Dead End - 2012/9/26 - 13:17


Ascoltando la canzone nella versione italiana, mi sembra che nella prima strofa dicano "bagliori radioattivi ci abbronzano di blu" e non "di più", il che sarebbe anche correlato ai raggi nucleari.

Andrea - 2016/2/23 - 00:04


Questo anonimo che c'era, identificabilissimo nell'identità, deve sapere che ha perso l'occasione di cantarla in faccia ad uno dei diretti interessati che a metà anni Novanta, spenti i riflettori e presumibilmente finiti anche e soprattutto i quattrini, si fece associare per spaccio e vi soggiornò per cinque tediosi mesi prima di finire assolto in processo.
Dubito che questo riadattamento gli sarebbe stato gradito; il senso dell'ironia non sempre arriva a tanto.

Io non sto con Oriana - 2016/2/23 - 12:21




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