Andando via fui presto catturato
e messo in campo di concentramento
a lavorare senza nutrimento
il tempo che così sarei durato.
Ma un giorno, e giuro non l'avrei pensato,
riuscimmo a fare ammutinamento
(Oh! Quanto parve strano quell' evento!
A volte mi sembra che sia stato! )
Se ci macchiammo di cannibalismo
sentendoci poi in colpa neanche un poco,
non credo che peccammo di cinismo,
che quella era la regola del gioco,
di certo non fu un atto di eroismo,
ma, disperato, avrei sfidato il fuoco!
e messo in campo di concentramento
a lavorare senza nutrimento
il tempo che così sarei durato.
Ma un giorno, e giuro non l'avrei pensato,
riuscimmo a fare ammutinamento
(Oh! Quanto parve strano quell' evento!
A volte mi sembra che sia stato! )
Se ci macchiammo di cannibalismo
sentendoci poi in colpa neanche un poco,
non credo che peccammo di cinismo,
che quella era la regola del gioco,
di certo non fu un atto di eroismo,
ma, disperato, avrei sfidato il fuoco!
Contributed by DonQuijote82 - 2012/8/31 - 15:35
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“L'arpa dai fili di ferro” ispira il proprio titolo a “Die Drahtharfe” raccolta poetica di Wolf Biermann del 1965, pur non avendo, però, alcun punto di contatto con tale opera. Del grande autore tedesco intende ricalcare la caustica irriverenza e la patetica indignazione nei confronti di un mondo infame che non ha pietà e rispetto per nessuno. Questo concept narra la storia di due giovani promessi sposi immaginata in Germania ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ma trasportabile nel contesto spazio-temporale di qualsiasi altra guerra. Il racconto è affidato a una serie di sonetti introduttivi alle varie canzoni, che invece costituiscono i momenti ”lirico-contemplativi” della vicenda. Si parte da una totale sfiducia nei confronti di Dio e del destino per approdare, nell'ultimo capitolo, in seguito all'amore recuperato, ad una riconciliazione dei concetti di bene e male, che finiscono per sovrapporsi nella mente del protagonista, costretto da ora in avanti a restare sempre sul chi vive, malgrado la serenità apparentemente ritrovata. Aldo Granese è risceso in campo con lo spirito di sempre, la stessa energia e l'intenzione (ancora non assopita!) di portare al pubblico concetti importanti, ma in una veste asciutta e fruibile affinché abbiano la forza di attecchire e persistere nella memoria.
Avevo la bestemmia fra i denti - Mamma bestemmia - Sonetto n. 2: Resto in disparte, così sopravvivo - L'arpa dai fili di ferro - Sonetto n. 3: E se provassi a andarmene di qui... - Forse c'è la guerra - Sonetto n. 4: Andando via fui presto catturato - Carne da macello - Sonetto n. 5: Sono lontano da te mille miglia - Il popolo della diaspora - Sonetto n. 6: Mi piacerebbe dirti tante cose - Cara Giulietta - Sonetto n. 7: Non sono ritornato al mio paese... - Veglio la tua bellezza - Sonetto n. 8: Un nascondiglio davvero efficace - Diavolo nero