Quando avevo quindic'àni
per il mondo me ne andai
far 'l mestier del minator
di un bel dí che lavoravo
lavoravo con sudor
me ne stavo bestemmiando
contro l'ira del Signor
caricai l'avansamento
e l'acesi con furor
e fui proprio la mia rovina
fu 'n castigo del Signor
poco dopo sono andato
perché i colpi non sparava
dieci metri mi spostava
nei tormenti e nei dolor
e buon Dio mi perdonasti
sensa un ochio e un bracio ancor
fui laudato e fui premiato
del mestier del minator
fui laudato e fui premiato
del mestier del minator.
per il mondo me ne andai
far 'l mestier del minator
di un bel dí che lavoravo
lavoravo con sudor
me ne stavo bestemmiando
contro l'ira del Signor
caricai l'avansamento
e l'acesi con furor
e fui proprio la mia rovina
fu 'n castigo del Signor
poco dopo sono andato
perché i colpi non sparava
dieci metri mi spostava
nei tormenti e nei dolor
e buon Dio mi perdonasti
sensa un ochio e un bracio ancor
fui laudato e fui premiato
del mestier del minator
fui laudato e fui premiato
del mestier del minator.
Contributed by Dead End - 2012/8/30 - 13:58
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Testo trovato su Il Deposito
Canzone di miniera, sul tragico argomento degli infortuni sul lavoro, appartenente al repertorio dei fratelli Bregoli di Pezzaze, in Val Trompia, Brescia.