Maria sitzt auf dem Stein,
Maria bist du allein?
Komm doch in meinen Garten zu mir!
Wo ist die Tür?
Ach, such sie Dir!
Die Kinder singen und springen im Kreis.
Sie freuen sich ihres heitrem Geschreis.
Maria sitzt auf dem Stein allein.
Sie kann nicht mit tanzen, sie hat nur ein Bein.
Ihr ganzes Beinchen hüpft mit im Schritt,
Da hüpft auch das halbe Beinchen mit.
Der kleine Pedro geht tastend im Kreis.
Er langt nach Gesichtern, behutsam und leis.
Er tastet mit offenen Augen umher,
Denn Pedro hat keine Augen mehr.
Maria sitzt auf dem Stein.
Maria, bist Du allein?
Komm doch in meinen Garten zu mir!
Wo ist die Tür?
Ach such sie Dir!
Und wie es zu dunkeln begonnen hat,
Da heult und donnert es über der Stadt.
Der Kinderaugen sind schreckensgroß.
Sie lassen die heißen Händchen los.
Maria zittert auf einem Bein.
Der kleine Pedro wird blaß und klein.
Doch als der letzte Donner verscholl,
War wieder die Straße von Kindern voll.
Und wo auch der Tod seinen Hammer schwingt,
Das unbesiegbare Leben singt:
Maria sitzt auf dem Stein.
Maria, bist du allein?
Komm doch in meinen Garten zu mir!
Wo ist die Tür?
Ach, such sie dir!
Maria bist du allein?
Komm doch in meinen Garten zu mir!
Wo ist die Tür?
Ach, such sie Dir!
Die Kinder singen und springen im Kreis.
Sie freuen sich ihres heitrem Geschreis.
Maria sitzt auf dem Stein allein.
Sie kann nicht mit tanzen, sie hat nur ein Bein.
Ihr ganzes Beinchen hüpft mit im Schritt,
Da hüpft auch das halbe Beinchen mit.
Der kleine Pedro geht tastend im Kreis.
Er langt nach Gesichtern, behutsam und leis.
Er tastet mit offenen Augen umher,
Denn Pedro hat keine Augen mehr.
Maria sitzt auf dem Stein.
Maria, bist Du allein?
Komm doch in meinen Garten zu mir!
Wo ist die Tür?
Ach such sie Dir!
Und wie es zu dunkeln begonnen hat,
Da heult und donnert es über der Stadt.
Der Kinderaugen sind schreckensgroß.
Sie lassen die heißen Händchen los.
Maria zittert auf einem Bein.
Der kleine Pedro wird blaß und klein.
Doch als der letzte Donner verscholl,
War wieder die Straße von Kindern voll.
Und wo auch der Tod seinen Hammer schwingt,
Das unbesiegbare Leben singt:
Maria sitzt auf dem Stein.
Maria, bist du allein?
Komm doch in meinen Garten zu mir!
Wo ist die Tür?
Ach, such sie dir!
envoyé par Dead End - 10/8/2012 - 14:17
Langue: italien
Traduzione italiana e commento introduttivo trovati su Poesie Reportonline
La guerra cìvìle, che scoppìò ìn Spagna nel 1936, vìde contrapposti, da una parte, volontarì antifascìstì che accorrevano da tutto ìl mondo a combattere in difesa del governo repubblìcano,e, dall' altra, le truppe del generale Franco, aìutate, con uomìnì e armì, dall' ltalìa dì Mussolìnì e dalla Germanìa di Hìtler, cìoè dal fascìsmo e dal nazismo.
Proprìo ìn Spagna ì nazistì effettuarono per la prìma volta bombardamentì sulle cìttà, sperimentando una tecnìca dì guerra che avrebbero dì lì a poco applìcata su più vasta scala nella seconda guerra mondìale. È molto sìgnìficatìvo dunque che questa poesìa sìa stata scritta da un poeta tedesco. È una voce ostìle al nazìsmo, ed esprìme non solo la pietà per ì bambìnì mutìlatì, ma anche la fiducìa nella vìtalìtà dell'uomo, nella sua capacìtà dì resìstere.
Il gìrotondo deì bambìnì riprende appena ìl rombo del cannone cessa; partecìpano al gìoco, a modo loro, anche Marìa, che è senza una gamba, anche Pedro che è dìventato cìeco. Nel corso della poesìa una strofa, un po' strana, un po' trìste, vìene rìpetuta, come un ritornello che ì bambìnì ìntonìno.
La guerra cìvìle, che scoppìò ìn Spagna nel 1936, vìde contrapposti, da una parte, volontarì antifascìstì che accorrevano da tutto ìl mondo a combattere in difesa del governo repubblìcano,e, dall' altra, le truppe del generale Franco, aìutate, con uomìnì e armì, dall' ltalìa dì Mussolìnì e dalla Germanìa di Hìtler, cìoè dal fascìsmo e dal nazismo.
Proprìo ìn Spagna ì nazistì effettuarono per la prìma volta bombardamentì sulle cìttà, sperimentando una tecnìca dì guerra che avrebbero dì lì a poco applìcata su più vasta scala nella seconda guerra mondìale. È molto sìgnìficatìvo dunque che questa poesìa sìa stata scritta da un poeta tedesco. È una voce ostìle al nazìsmo, ed esprìme non solo la pietà per ì bambìnì mutìlatì, ma anche la fiducìa nella vìtalìtà dell'uomo, nella sua capacìtà dì resìstere.
Il gìrotondo deì bambìnì riprende appena ìl rombo del cannone cessa; partecìpano al gìoco, a modo loro, anche Marìa, che è senza una gamba, anche Pedro che è dìventato cìeco. Nel corso della poesìa una strofa, un po' strana, un po' trìste, vìene rìpetuta, come un ritornello che ì bambìnì ìntonìno.
GIOCHI DI BIMBI A MADRID
Siede su una pietra Maria.
Sei sola, Maria?
E perché non vieni da me nel giardino!
E la porta dov'è?
Ah, cercala da te!
I bimbi ballano e cantano in cerchio
felici del loro allegro stridìo.
Maria, discosta, siede sulla pietra,
ha una sola gamba: non può unirsi a ballare,
e se il suo piede batte a tempo la danza,
a tempo le trema il moncone.
Discreto o e leggero, a tentoni, nel cerchio
va il piccolo Pedro. Passa da uno all'altro,
tende le mani, gli occhi aperti sulle facce
(Pedro li ha persi), cerca di riconoscerle.
Siede su una pietra Maria.
Sei sola, Maria?
E perché non vieni da me nel giardino!
E la porta dov'è?
Ah, cercala da te!
Ma appena rompe l'imbrunire
sulla città ulula di nuovo il cannone.
Vasti per lo spavento sono gli occhi dei bambini,
si sciolgono le manine sudate,
la gamba trema a Maria, e anche Pedro,
il ragazzo cieco, diviene pallido e piccino.
Ma quando l'ultimo rombo si dilegua,
si riaffolla la strada di bambini,
e dove la morte ha sferrato i suoi colpi
ricanta la vita, insopprimibile
Siede su una pietra. Maria.
Sei sola, Maria?
E perché non vieni da me nel giardino!
E la porta dov'è?
Ah, cercala da te!
Siede su una pietra Maria.
Sei sola, Maria?
E perché non vieni da me nel giardino!
E la porta dov'è?
Ah, cercala da te!
I bimbi ballano e cantano in cerchio
felici del loro allegro stridìo.
Maria, discosta, siede sulla pietra,
ha una sola gamba: non può unirsi a ballare,
e se il suo piede batte a tempo la danza,
a tempo le trema il moncone.
Discreto o e leggero, a tentoni, nel cerchio
va il piccolo Pedro. Passa da uno all'altro,
tende le mani, gli occhi aperti sulle facce
(Pedro li ha persi), cerca di riconoscerle.
Siede su una pietra Maria.
Sei sola, Maria?
E perché non vieni da me nel giardino!
E la porta dov'è?
Ah, cercala da te!
Ma appena rompe l'imbrunire
sulla città ulula di nuovo il cannone.
Vasti per lo spavento sono gli occhi dei bambini,
si sciolgono le manine sudate,
la gamba trema a Maria, e anche Pedro,
il ragazzo cieco, diviene pallido e piccino.
Ma quando l'ultimo rombo si dilegua,
si riaffolla la strada di bambini,
e dove la morte ha sferrato i suoi colpi
ricanta la vita, insopprimibile
Siede su una pietra. Maria.
Sei sola, Maria?
E perché non vieni da me nel giardino!
E la porta dov'è?
Ah, cercala da te!
envoyé par Dead End - 10/8/2012 - 14:19
Langue: espagnol
Traduzione spagnola da Lo que somos - Poemas a la Defensa de Madrid.
JUEGAN LOS NIÑOS EN MADRID
María está sentada sobre una piedra.
¿Estás sola, María?
¡Ven conmigo a mi jardín!
Pero ¿y la puerta?
¡Ah, búscala!
Cantan y saltan los niños en el corro
y se excitan y alegran con su griterío.
Y María está sola en su piedra;
con sólo una pierna no puede bailar,
con la pierna buena marca la cadencia,
y con la otra media la quiere marcar.
Con cautela llega Pedrito hasta el corro
y a tientas, busca, ligero, entre las caras,
con los ojos grandes busca en derredor,
los ojos de Pedro no verán ya más.
María está sentada sobre una piedra.
¿Estás sola, María?
¡Ven conmigo a mi jardín!
Pero ¿y la puerta?
¡Ah, búscala!
Y apenas ha empezado a oscurecer
truena y ulula de nuevo sobre la ciudad.
Y el miedo agranda los ojos de los niños,
y sus acaloradas manos se desunen,
tiembla la única pierna de María,
y Pedrito el ciego, se encoge y palidece.
Pero cuando se aleja el último estampido,
la calle de nuevo se llena de niños,
y donde la muerte descargó su mazazo
canta la vida invencible:
María está sentada sobre una piedra.
¿Estás sola, María?
¡Ven conmigo a mi jardín!
Pero ¿y la puerta?
¡Ah, búscala!
María está sentada sobre una piedra.
¿Estás sola, María?
¡Ven conmigo a mi jardín!
Pero ¿y la puerta?
¡Ah, búscala!
Cantan y saltan los niños en el corro
y se excitan y alegran con su griterío.
Y María está sola en su piedra;
con sólo una pierna no puede bailar,
con la pierna buena marca la cadencia,
y con la otra media la quiere marcar.
Con cautela llega Pedrito hasta el corro
y a tientas, busca, ligero, entre las caras,
con los ojos grandes busca en derredor,
los ojos de Pedro no verán ya más.
María está sentada sobre una piedra.
¿Estás sola, María?
¡Ven conmigo a mi jardín!
Pero ¿y la puerta?
¡Ah, búscala!
Y apenas ha empezado a oscurecer
truena y ulula de nuevo sobre la ciudad.
Y el miedo agranda los ojos de los niños,
y sus acaloradas manos se desunen,
tiembla la única pierna de María,
y Pedrito el ciego, se encoge y palidece.
Pero cuando se aleja el último estampido,
la calle de nuevo se llena de niños,
y donde la muerte descargó su mazazo
canta la vida invencible:
María está sentada sobre una piedra.
¿Estás sola, María?
¡Ven conmigo a mi jardín!
Pero ¿y la puerta?
¡Ah, búscala!
envoyé par Bernart - 21/10/2013 - 08:54
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Testo trovato qui
Abbiamo già incontrato Erich Weinert come autore delle parole della canzone antinazista Alle Waffen gegen Hitler del 1941, interpretata da Ernst Busch.
Militante comunista, Weinert fuggì dalla Germania già nei primi anni 30, prima in Francia e più tardi in Unione Sovietica dove, dal 1943, fu coordinatore del del “Nationalkomitee Freies Deutschland” (NKFD), il Comitato Nazionale per una Germania Libera, una delle principali organizzazioni anti-naziste tedesche esistenti ed operanti non solo all’estero ma nella stessa Germania.
Tra l'esilio francese e quello sovietico Weinart, come migliaia di altri antifascisti tedeschi, si recò in Spagna a combattere contro Franco. E' qui che scrisse questa canzone che nel ritornello e (forse pure nella melodia) si rifaceva ad una filastrocca infantile tedesca, "Maria [o Mariechen] saß auf einem Stein”. Solo che qui protagonisti sono due bimbi, Maria e Pedro, che i bombardamenti nazifascisti hanno segnato per sempre: la bimba ha perso una gamba ed il bimbo la vista.
Ma nonostante tutta la sofferenza e l’orrore, terminato l’allarme aereo, i bambini tornano a giocare per strada…