Langue   

Il poeta

Marcello De Angelis
Langue: italien


Marcello De Angelis

Liste des versions


Peut vous intéresser aussi...

La Vandeana
(Settimo Sigillo)
In battaglia
(Ianva)


Testo e Musica di Marcello de Angelis.

Rigoberto López Pérez
Rigoberto López Pérez


La dittatura dei Somoza in Nicaragua inizia nel 1937; nel 1939 il presidente Franklin Delano Roosevelt, ponendo fine al protettorato diretto degli Stati Uniti sul Nicaragua afferma: "E propabile che Somoza sia un figlio di puttana , ma e' il nostro figlio di puttana".
Anastasio Somoza viene ucciso nel 1956 dal giovane poeta rivoluzionario Rigoberto López Pérez ( a sua volta immediatamente trucidato dalla Guardia Nacional).
Rigoberto lascia scritto in una lettera diretta alla madre:
"Dato che sono inutili gli sforzi affinché il Nicaragua torni ad essere una patria libera , senza oltraggi e senza macchie ho deciso , sebbene i miei compagni non abbiano volto accettare di tentare, di essere io il principio della fine di questa tirannia".
Dovranno passare ancora molti anni prima che il Fronte Sandinista di liberazione del Nicaragua riesca a porre fine a questa dittatura.

Dal Sito di Musica Alternativa, da cui è possibile anche scaricare l'MP3 della canzone
Lui parlava di rivoluzione
con le parole più belle,
noi eravamo stupiti
nel sentirlo cantare
con le parole più belle
con le parole migliori
i sentimenti
che tutti noi sentivamo.
Lui parlava di verdi colline
e di labbra melograno
e parlava di guerra
come di fare l'amore
quasi fosse lo stesso
come fosse migliore
e ci diceva
di ammazzare i tiranni
E io proprio non ci credevo
quando lo vidi in teatro
agitare quell'arma
gridare alla platea
"E' dovere degli uomini liberi
uccidere i tiranni"
Tu non ci crederai
ma lo fece davvero
"E sorrideva davvero
quando venne schiacciato
dalla guardie del corpo
da quei cani da guardia
sotto i loro scarponi
per vendicare
il loro vecchio padrone
E gli spezzarono tutte le dita
perché non scrivesse canzoni
e gli spezzarono i denti
perché non potesse cantare
ma restavano gli occhi
e li potevamo vedere
lui li guardava
e li lasciava stupiti
Quando arrivò il capitano
si svuotò la platea
e io solo rimasi
a fissarlo atterrito,
lui freddamente
gli sparò nella nuca
e per strada gridarono tutti
"Hanno ammazzato il poeta!"
Hanno ammazzato,
hanno ammazzato il poeta".

envoyé par Willy Bruschi - 26/6/2006 - 23:23


Faccio presente che "Musica Alternativa" è un sito dichiaratamente fascista, e non mi sembra assolutamente in linea con i contenuti di "Canzoni contro la guerra".
(Gianni)

Ben lo sappiamo, tuttavia questo sito ospita anche un numero esiguo di canzoni di quell'area (questa in particolare non è comunque legata al neofascismo come contenuti). Abbiamo deciso d'ora in poi di non accettare assolutamente più nessuna canzone proveniente da cantanti "neofascisti" e anche per quelle che ci sono ci riserviamo di dissociarci nel modo più assoluto dalle posizioni dei loro autori, tuttavia alcune a loro tempo furono approvate e restano qui. Questo è un sito aperto a tutti e per questo ha accettato alcuni contributi, quando sono stati ritenuti appropriati, anche da persone con idee lontanissime da quelle dei curatori del sito.
Siano prese comunque come documenti.

(Lorenzo)

22/1/2007 - 17:06


Caro Lorenzo

Io ieri ho spedito il testo di questa canzone all associazione www.itanica.org
Sicuramente ne prenderanno atto senza avere la puzza sotto il naso,caro Gianni. Si parla di un tema caro ai "terzomondisti". Ed io, modestamente, ne ho conosciuti...

Willy - 22/1/2007 - 20:24


Vorrei dire qualcosina anch'io al proposito.
La prima canzone proveniente dall'area della destra inserita in questo sito, Il mercenario di Lucera, quasi un "mito" per quell'area, è stata inserita da Piersante Sestini, una persona che tutto si potrebbe definire fuorché di destra. Ne scaturì, come si può vedere alla relativa pagina, una lunga discussione. Abbiamo a suo tempo ritenuto opportuno inserire qualche altra canzone proveniente da quell'area, come ad esempio questa, sebbene con estrema attenzione. In tutto non credo che si arrivi a cinque o sei.

Si potrebbe discutere all'infinito se sia stato o meno opportuno; se tali canzoni abbiano o meno valore di "testimonianza", eccetera eccetera. Il fatto è che non ci piace mai, e ribadisco mai, respingere dei contributi. Così come non ci piacciono affatto fascismi, destre e compagnia bella. Di qualsiasi sfumatura. Questo sito ha una sua ben precisa connotazione politica e ideologica, ed è giusto e doveroso che la abbia; non è un sito "neutrale" che accetta tutto con indifferenza. Abbiamo ritenuto opportuno fornire qualche esempio, e così sia; ma ognuno stia dalla sua parte della barricata. Questo vorrei fosse sempre ben chiaro, senza doverci tornare sopra.

Non ci opponiamo certamente a canzoni di denuncia nei confronti di qualsiasi tipo di totalitarismo, e ve ne sono letteralmente a decine che parlano, ad esempio, degli orrori dello stalinismo e dei Gulag; basta andarsele a cercare tra le quasi cinquemila presenti a tutt'oggi. Ma ci piace che siano canzoni composte da chi ha vissuto certe situazioni dal di dentro, come le monache tibetane del carcere di Drapchi o come l'anticomunista Aleksandr Galič . O come il codino reazionario e antigiacobino Anton Francesco Menchi, che nel 1808 scrisse uno dei capolavori antimilitaristi della canzone italiana, Canto dei coscritti, o Partirò, partirò. Non ci piace, invece, che ne parli chi vuole semplicemente contrapporre, chi vuole mettere morti sul piatto della bilancia, chi vuole rifarsi una verginità con la rivolta ungherese del '56 (guidata da comunisti!) e via discorrendo.

Tali canzoni, quindi, siano prese come "guardate un po' che si dice dall'altra parte"; in modo limitato è comunque bene vederlo. Serve a rafforzare una convinzione, ed in questa ottica deve essere letto. Saluti.

Riccardo Venturi - 22/1/2007 - 22:20


Concludendo,consiglierei a tutti,Lorenzo e R/V di scaricare l'MP3 e ascoltarlo se non lo avete gia' fatto!
Mi pare che la qualita' non manchi, trattando pure un tema che generalmente sensibilizza piu' sinistra che destra e la frase "Ammazzare i tiranni" dovrebbe entusiasmare i più che visitano questo sito...e togliersi molti PRECONCETTI
Consiglio anche la canzone da me proposta che presenta analogie col tema e' "La Savoiarda" dei D.D.T
Sinceri saluti !

(Willy)

Ricambio senz'altro i sinceri saluti, la canzone l'ho già scaricata e ascoltata da tempo (cosa che, del resto, faccio con tutte le canzoni) e, quanto all'ammazzare i tiranni, non so dirti se mi entusiasmi o meno perché finora non mi è mai capitato di ammazzarne uno, neanche piccino picciò. Del resto non ho mai preso un'arma in mano, e me ne faccio pure un vanto. Invece di "fare il militare" ho guidato le ambulanze alla Misericordia di Pontassieve per venti mesi. Ad ogni modo, se dovessi scegliere di ammazzare il vero tiranno di questi tempi, ammazzerei il lavoro. Ammazzerei il capitalismo. Ammazzerei il razzismo. Però devo dirti anche che alla mia oramai veneranda età (veneranda perlomeno rispetto alla tua) sono oltremodo attaccato ai miei "preconcetti", anche se cerco di contemperarli con una mentalità abbastanza elastica. Ma senza esagerare. A tirarlo troppo, come sai, l'elastico si spezza; e non ci tengo affatto. Quindi, su certe cose, tutto intendo fuorché togliermeli, certi preconcetti; ciò mi evita di fare confusione, e la confusione è sempre male. Saluti! [RV]

22/1/2007 - 22:46


Ecco la risposta alla mia e-mail della "Associazione Italia - Nicaragua" http://www.itanica.org/

Egregio Willy Bruschi (darò del "tu" per comodità),

grazie per la segnalazione sulla canzone dedicata a Rigoberto Lopez Perez.

La cosa mi ha incuriosito, specialmente perché è arrivata da una persona dichiaratamente di destra, anche se "sociale" (a proposito, quanti anni hai?).
Ho scaricato la canzone, l'ho ascoltata e devo dire che mi è piaciuta.

E' singolare che mentre su quasi tutte le tematiche fra schieramenti politici (io direi più ideologici) così distanti ci si prenderebbe normalmente a legnate in testa, alcune vengano adottate in modo "trasversale" da entrambi: il no allo strapotere USA, agli avvoltoi delle multinazionali che pensano che tutto abbia un prezzo di mercato (la vita umana molto poco), il diritto ad una società più equa.

A volte mi chiedo cosa voglia dire essere di destra nell'anno 2007. Quali siano i "valori" (ovviamente per me sbagliati) in cui uno può credere oggi.
Antisemitismo? Io ho conosciuto tanti stronzi brianzoli quanti quelli di origine ebraica, non c'è differenza. Non si vogliono gli immigrati? Eppure NOI siamo stati gli emigranti più famosi degli ultimi secoli, come ai tempi dell'Impero Romano eravamo NOI gli "americani" che andavano a reprimere con le armi e con il terrore qualsiasi tentativo di dissenso: ce l'hanno fatta pagare cara in seguito, ma dovremmo aver imparato bene la lezione...

In ogni caso so che ognuno rimarrà sulle proprie convinzioni, ma riflettere fa sempre bene.

Per ultimo accennerei ad un altro poeta assassinato e a cui vennero prima spezzate le mani per impedirgli di suonare: Victor Jara, ucciso durante il golpe di Pinochet e che poco prima aveva scritto questi versi (sotto la traduzione)
¡Canto que mal me sales
cuando tengo que cantar espanto!
Espanto como el que vivo
como el que muero, espanto,
de verme entre tanto y tantos
momentos del infinito
en que el silencio y el grito
son las metas de este canto.
Lo que veo nunca vi.
Lo que he sentido y lo que siento
hará brotar el momento...
Estadio Chile (1973)

(Canto, che cattivo sapore hai
Quando devo cantar la paura!'
Paura come quella che vivo,
Come quella che muoio, paura.
Di vedermi fra tanti e tanti
momenti di infinito
in cui il silenzio e il grido
sono i fini di questo canto.
Quello che vedo non l'ho mai visto.
Ciò che ho sentito e che sento
Farà sbocciare il momento.)
(Testo scritto nello stadio di Santiago del Cile poco prima di essere ucciso)


Un saluto

Roberto Cova - AIN Milano

Willy - 9/2/2007 - 20:35


Penso che se partite col preconcetto di non pubblicare canzoni di appartenenti al "neofascismo" come lo chiamate voi (forse dovreste conoscere qualcosa di più su chi è l'autore e qual'è la sua storia) anche quando i contenuti della canzone stessa sono tutt'altro che fascisti...be...i veri e unici "fascisti"siete voi!

Tant è vero che, in questo sito, esiste addirittura un percorso apposito, comprendente a tutt'oggi ben 25 canzoni. Ma tanto che cosa lo dico a fare al...solito, intrepido anonimo? [RV]

14/4/2011 - 15:27


Sappiamo benissimo qual è la storia dell'onorevole Marcello De Angelis. Da Terza Posizione ai 270bis al Popolo della Libertà... una gran bella e coerente carriera all'insegna del neofascismo!

Lorenzo - 14/4/2011 - 22:27


Più che del "neofascismo", direi del "neanchepiùfascismo", dell'opportunismo, del vendersi. Ha trovato, l'onorevole Marcello De Angelis, la sua "quarta posizione".

Riccardo Venturi - 15/4/2011 - 00:16


Cosa importa chi è Marcello De Angelis? Ha scritto o no questa canzone? E' bellissima! E personalmente la trovo commovente e ricca di sentimento non dobbiamo pensare a quello che ha fatto o ha detto De Angelis ma a quello che sentiamo dentro quando ascoltiamo le parole di questa canzone.

Scusate il disturbo,Buona domenica a tutti :)

Simone Cuffini - 26/6/2011 - 11:32


la giustizia sociale non ha colori o fedi politiche è trasversale nel cuore di chi ama. Giusto inserirla

fabbregas - 31/10/2016 - 16:51




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org