Nuove forme di detenzione.
In ciò che limita accesso e crea falsa accoglienza.
Politiche di espulsione.
Logica di un sistema che sottende al controllo mediante pressioni socio-economiche.
Nuove tratte di morte…abominio vissuto in funzione del loro scopo.
Politiche di compiacenza e speculazioni economiche.
Nuove forme di detenzione.
Criminalizza il dissenso nell'evidenza mistificata.
Il sistema continua a produrre un eccesso di rischio.
Il sistema legittima centri di permanenza.
Il sistema conserva a rigore di schema modelli/scoria.
Politiche di compiacenza.
Nuovi lager d'apparato.
Infatti. E' proprio questo il punto. Attualizzare non significa perderne la traccia.
Ma neppure continuare ad applicare questa mera teoria del nulla generalizzato.
A me poi…non cambia granché. Credo nel contesto e nell'anticipo… o siamo sempre punto e a capo. Prendi il modello sociale in cui ci ovattano: è una società/rifiuto.
Tutto è predefinito. Tutto viene ricondotto a categorie di integrazione/emarginazione, connessione/disconnessione, dentro/fuori. La logica di un sistema che definisce flussi e dinamiche di controllo in relazione a pressioni socio-economiche che prescindano dall'individuo e dalle sue necessità primarie.
Ed ogni categoria, a sua volta, risulta legata ad un proprio modello di riferimento e alla possibilità di rintracciarvi una parte che risulti scoria, componente di scarico. Politiche di accesso, politiche di limitazione. Politiche di accoglienza, politiche di espulsione.
Nuove tratte di morte. Nuovi lager istituzionalizzati. Abusi. Speculazioni.
Politiche di compiacenza e servilismo d'apparato. Nuove forme di detenzione. Criminalizzazione del dissenso. L'evidenza mistificata. CPT.
Il sistema continua a produrre ogni categoria di rischio dalla quale si vuole difendere, affinché l'eccesso di difesa si trasformi a sua volta in un rischio. Quanto più alto è questo rischio, tanto maggiore viene ad essere la "necessità di protezione".
In ciò che limita accesso e crea falsa accoglienza.
Politiche di espulsione.
Logica di un sistema che sottende al controllo mediante pressioni socio-economiche.
Nuove tratte di morte…abominio vissuto in funzione del loro scopo.
Politiche di compiacenza e speculazioni economiche.
Nuove forme di detenzione.
Criminalizza il dissenso nell'evidenza mistificata.
Il sistema continua a produrre un eccesso di rischio.
Il sistema legittima centri di permanenza.
Il sistema conserva a rigore di schema modelli/scoria.
Politiche di compiacenza.
Nuovi lager d'apparato.
Infatti. E' proprio questo il punto. Attualizzare non significa perderne la traccia.
Ma neppure continuare ad applicare questa mera teoria del nulla generalizzato.
A me poi…non cambia granché. Credo nel contesto e nell'anticipo… o siamo sempre punto e a capo. Prendi il modello sociale in cui ci ovattano: è una società/rifiuto.
Tutto è predefinito. Tutto viene ricondotto a categorie di integrazione/emarginazione, connessione/disconnessione, dentro/fuori. La logica di un sistema che definisce flussi e dinamiche di controllo in relazione a pressioni socio-economiche che prescindano dall'individuo e dalle sue necessità primarie.
Ed ogni categoria, a sua volta, risulta legata ad un proprio modello di riferimento e alla possibilità di rintracciarvi una parte che risulti scoria, componente di scarico. Politiche di accesso, politiche di limitazione. Politiche di accoglienza, politiche di espulsione.
Nuove tratte di morte. Nuovi lager istituzionalizzati. Abusi. Speculazioni.
Politiche di compiacenza e servilismo d'apparato. Nuove forme di detenzione. Criminalizzazione del dissenso. L'evidenza mistificata. CPT.
Il sistema continua a produrre ogni categoria di rischio dalla quale si vuole difendere, affinché l'eccesso di difesa si trasformi a sua volta in un rischio. Quanto più alto è questo rischio, tanto maggiore viene ad essere la "necessità di protezione".
Contributed by DoNQuijote82 - 2012/7/7 - 00:41
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