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Io non dimentico

ResistenzaLibera
Lingua: Italiano


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Attimi di vuoto, silenzi e indifferenza
Battiti di un cuore che riecheggiano arroganza,
pazienza, ogni archiviazione richiede pazienza,
l'assenza di uno Stato già sconfitto alla partenza

Intensa la rabbia verso ogni bocca cucita,
persiane chiuse: "ognuno viva la sua vita"
Mandanti senza volto, codardi senza sfondo,
vigliaccheria da assolto e dalla massoneria avvolto.

Un incontro, un favore, uno scambio, un appalto
E uno scontro da pagare a quell'affronto di un assalto
Alla stabilità, alla mafia nascosta,
affronto per chi sputa all'omertà e crea risposta

La posta in gioco è alta, tra vita e morte corre,
silenzioso il parlamento e dal cemento il sangue scorre,
esporre la tua verità è rischioso
se i conti devi farli con la mafia ed uno Stato mafioso

Io non dimentico Capaci, Falcone e la sua scorta
Rita Atria e la ragione per cui la vita si è tolta
Gli ideali che ha portato avanti Peppino Impastato
La tenacia e l'onestà che Beppe Alfano ci ha insegnato

Io non dimentico Chinnici, non dimentico Basile
O il piccolo Giuseppe sciolto nell'acido da un vile
Barbara Rizzo e i suoi due bambini
Non dimentico Don Peppe Diana e Don Pino Puglisi

Sembra un fatto straordinario se qualcuno si ribella,
se si appella alla coscienza e se l'omertà cancella,
la normalità si sfuma in compromessi di potere,
il rispetto si consuma in paradossi di paure:

catene, paradossi perché è assurdo quel timore
che poi si legittima e si accresce ad ogni occasione.
C'è chi cerca una risposta da uno Stato assente
Ma poi serve, poi si svende ai benefici che la mafia rende

Troppa gente che moltiplica quel fango,
che si interroga con pregiudizi imposti da chi è affianco
agli interessi di chi è stato un colluso
e fa di tutto oggi per screditare chi non si è venduto

E allora abbraccio De Magistris da quand'era magistrato
E allora difendo Saviano quando viene insultato
E allora marcio insieme a Ingroia, a Di Matteo pieno d'orgoglio
E insieme a loro non dimentico e di ideali non mi spoglio.

Io non dimentico Paolo Borsellino e i suoi ragazzi,
la fermezza dimostrata da Libero Grassi,
il viso meraviglioso di Annalisa Durante,
Gelsomina Verde e il suo sorriso disarmante

Io non dimentico i sospiri di Rosaria Costa,
Adolfo Parmaliana in cerca di una risposta,
Petru Birladeandu e l'indifferenza tutta intorno,
l'ingiustizia consumatasi a Castel Volturno.

Io non posso dimenticare la forza di Salvatore,
quella rabbia, l'emozione che mi ha regalato: cuore
stanco e offeso, tuttavia sempre ostinato
a dare una carezza di giustizia al fratello amato

Non posso dimenticare i pugni stretti di Sonia,
la sua determinazione a dar valore alla memoria
di suo padre e di ogni padre di famiglia
che per non piegarsi non ha visto crescere sua figlia.

Non posso dimenticare questi degni insegnamenti:
ideali impressi a fuoco alimentati da correnti,
bruciano nella coscienza, rivendicando ogni assenza,
pretendendo una risposta a chi oggi resta e pensa e pensa

e non capisce, non capisce quanto sdegno
dovrà ancora avere in pegno e trasformare in un disegno
di riscatto, un impegno, un impatto culturale
per cui possa concretizzarsi un nuovo finale.

Io non dimentico Dalla Chiesa forte e intransigente,
Rosario Livatino e quel 21 settembre
Graziella Campagna e la sua sorte tragica,
Angelo Vassallo sindaco di Pollica

Io non dimentico, due anni aveva Vale Terracciano
La profondità di Pippo Fava con la penna in mano
Non dimentico Ninni Cassarà paziente e saggio
Non dimentico Emanuela Loi e il suo coraggio

[finale, elenco alcuni bambini e giovani vittime della camorra]

Simonetta Lamberti, figlia del procuratore capo della Repubblica Alfonso Lamberti. Dieci anni. Proiettile in volto. 29 maggio 1982

Luigi Cangiano, dieci anni. Giocava con gli amici, colpito da un proiettile vagante. 15 luglio 1982

Nunzio Pandolfi, 18 mesi di età. L'obiettivo era il padre, Gennaro Pandolfi un camorrista. 18 maggio 1990

Fabio De Pandi, undici anni. Colpito alla schiena da un proiettile vagante mentre passeggiava con i genitori. 21 luglio 1991

Gioacchino Costanzo. Due anni. L'obiettivo era Giuseppe Averaimo. 15 ottobre 1995

Ciro Zirpoli. Sedici anni. Figlio di Leonardo Zirpoli, camorrista. Ucciso e profanata la tomba per intimidire il padre, oggi pentito. 26 gennaio 1997.

Valentina Terracciano, due anni. L'obiettivo era lo zio, Fausto Terracciano. 12 novembre 2000

Annalisa Durante. 14 anni. Uccisa per errore. L'obiettivo era Salvatore Giuliano, nipote del boss Luigi Giuliano, che si salvò dai suoi killer facendosi scudo con il corpo della ragazzina. 27 Marzo 2004

Gelsomina Verde. 22 anni. Uccisa da tre colpi di pistola alla nuca dopo ore di torture e il corpo dato alle fiamme. Era stata legata affettivamente ad uno scissionista. 21 novembre 2004

inviata da DoNQuijote82 - 15/6/2012 - 13:26




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