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Langue: grec moderne


Jenny Karezi e Nikos Dimitratos / Τζένη Καρέζη και Νίκος Δημητράτος

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[1973]
Στίχοι: Ιάκωβος Καμπανέλλης
Μουσική: Σταύρος Ξαρχάκος
Ερμηνεία: Τζένη Καρέζη και Νίκος Δημητράτος
Από Το μεγάλο μας τσίρκο
Testo di Iakovos Kambanellis
Musica di Stavros Xarchakos
Interpreti: Jenny Karezi e Nikos Dimitratos

Dal musical "Il nostro grande circo"

megalomas

Στο «Μεγάλο μας τσίρκο» ο συγγραφέας Ιάκωβος Καμπανέλλης κατέγραψε όλη την ιστορία της νεότερης Ελλάδας, ενώ ο Σταύρος Ξαρχάκος προσέθεσε τη μελοποίηση και ο Νίκος Ξυλούρης συνέβαλε με τη μοναδική ερμηνεία του.
Το έργο ανέβηκε το 1973 από το θίασο της Τζένης Καρέζη και του Κώστα Καζάκου στο θέατρο «Αθήναιον». Εκτός από τον Νίκο Ξυλούρη, τα τραγούδια του Σταύρου Ξαρχάκου απέδιδαν και τα μέλη του θιάσου.
Πρωταγωνιστικούς ρόλους είχαν οι Διονύσης Παπαγιαννόπουλος, Στέλιος Κωνσταντόπουλος, Νίκος Κούρος, Τίμος Περλέγκας.
Μαζί τους τραγουδούσαν και όλοι οι θεατές: «Φίλοι και αδέρφια» (Ν. Ξυλούρης, Τ. Περλέγκας), «Καλήν εσπέραν», «Τ' Ανάπλι», (Νίκος Ξυλούρης), «3η Σεπτεμβρίου» (Καζάκος - Καρέζη), το περίφημο «Προσκύνημα» με τον Νίκο Δημητράτο κ.ά.

Nel “Nostro grande circo”, lo scrittore Iakovos Kambanellis descrisse tutta la storia della Grecia moderna, mentre Stavros Xarchakos compose la musica e Nikos Xylouris ne fu l'unico interprete.
L'opera fu messa in scena nello stesso 1973 dalla compagnia di Jenny Karezi e Kostas Kazakos, al teatro “Athinaion”. Oltre che da Nikos Xylouris, le canzoni di Stavros Xarchakos furono eseguite dai membri del coro.
Ruoli da protagonisti ebbero Dionysis Papagiannopoulos, Stelios Konstandopoulos, Nikos Kouros e Timos Perlengas.
Assieme a loro, tutti gli spettatori furono chiamati a cantare Φίλοι και αδέρφια (Xylouris-Perlengas), Καλήν εσπέραν αφεντάδες, T' Ανάπλι (Xylouris), [[|3η Σεπτεμβρίου]] (Kazakos-Karezi), il celebre Προσκύνημα con Nikos Dimitratos e altre canzoni.
Le canzoni erano intervallate da brani di prosa recitata. [RV]



Jenny Karezi (1932-1992)
Jenny Karezi (1932-1992)
Nikos Dimitratos
Nikos Dimitratos




Το μεγάλο μας τσίρκο, scritto da Iakovos Kambanellis negli anni della dittatura e rappresentato nel 1973 ancora con la “hounta” al potere, era un'opera che letteralmente umiliava i militari e il loro governo fantoccio. Era stato fatto passare dalle maglie della censura con il pretesto della storia della Grecia moderna, e i militari non avevano forse osato bloccare la compagnia di una delle attrici greche più acclamate, la bellissima Jenny Karezi, che la gestiva assieme al grande amore della sua vita, Kostas Kazakos. Dopo la rappresentazione, però, la scure dei militari si abbatté sulla coppia di attori, che dovette passare persino un periodo in carcere. Perché la “storia della Grecia moderna” rappresentata nel musical è una storia, in gran parte, di tradimenti di ideali e di lotte, di massacri ai danni degli umili, di resistenze vanificate, di sogni infranti dal “circo” del potere. Nel musical, particolarissima fama assunse questa canzone, il Προσκύνημα interpretato in duetto dalla stessa Karezi e da un altro celebre cantante, Nikos Dimitratos; i due, ogni sera, invitavano tutto il pubblico a cantarlo assieme a loro, ed era un'epoca, quella, dove la gente aveva una gran voglia di unirsi ad ogni sorta di coro. Il Προσκύνημα (pellegrinaggio) è una canzone che sembra fatta apposta per catturare la voglia di unirsi, con la sua breve storia di una madre e di un padre (volutamente la canzone è interpretata da un uomo e da una donna) che piangono la morte in una qualche guerra o violenza dei figli che si amavano. Oreste da Volo, Maria da Sparta; l'eterna storia di Giulietta e Romeo, o di Boško e Admira. Con il disperato grido finale, rivoglio mio figlio, rivoglio mia figlia. Si capisce come mai questa canzone sia andata anche oltre il “grande circo” di cui fa parte, per entrare diritta nel cuore di tutti i greci. [RV]
Πάμε κι εμείς στην αυλή του φθινοπώρου
πίσω απ' τα πετρωμένα στάχυα του καλοκαιριού
πάμε κι εμείς στα παιδιά που κοιμήθηκαν
κάτω απ' τα ματωμένα νύχια του περιστεριού
πάμε να δεις στην αυλή που μεγάλωσαν
Δυο παιδιά ερωτευμένα
δυο παιδιά του χαμού
Δυο παιδιά ερωτευμένα
δυο παιδιά του χαμού


Ορέστη απ' το Βόλο
Μαρία απ' τη Σπάρτη
γυρεύω το γιο μου
Μαρία απ' τη Σπάρτη
Ορέστη απ' το Βόλο
την κόρη μου θέλω
Δυο παιδιά ερωτευμένα
δυο παιδιά του αμού
Δυο παιδιά ερωτευμένα
δυο παιδιά του χαμού


Ορέστη απ' το Βόλο
Μαρία απ' τη Σπάρτη
γυρεύω το γιο μου
Μαρία απ' τη Σπάρτη
Ορέστη απ' το Βόλο
την κόρη μου θέλω

envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ - 14/6/2012 - 00:04



Langue: italien

Gian Piero Testa
Versione italiana di Gian Piero Testa

Gian Piero Testa, © 28-08-2007 @ 20:55 - stixoi
PELLEGRINAGGIO

Andiamo anche noi nell'aia dell'autunno
dietro le spighe pietrificate dell'estate
andiamo anche noi a trovare i ragazzi che si addormentarono
sotto le unghie insanguinate della colomba
andiamo così vedrai nel cortile dove crebbero
Due ragazzi innamorati
due figli della Sventura
Due ragazzi innamorati
due figli della Sventura


Oreste, da Volo
Maria, da Sparta
voglio trovare mio figlio
Maria, da Sparta
Oreste, da Volo
io rivoglio mia figlia
Due ragazzi innamorati
due figli della Sventura
Due ragazzi innamorati
Due figli della Sventura


Oreste, da Volo
Maria, da Sparta
voglio trovare mio figlio
Maria, da Sparta
Oreste, da Volo
io rivoglio mia figlia

envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ - 14/6/2012 - 00:20


Una piccola osservazione: il testo che avevo tradotto qualche anno fa per stixoi.info reca nel ritornello "δυο παιδιά του χαμού" (cioè "due figli della sventura", ma all'ascolto chiaramente si sente "δυο παιδιά του καημού", cioè "due figli del dolore". Il senso non cambia molto; ma così, per la precisione, mi è parso giusto osservarlo.

Gian Piero Testa - 15/6/2012 - 11:34


D'accordo, ma quant'era bella Jenny Karezi...

Riccardo Venturi - 15/6/2012 - 11:54


E pensa che le contrapponevano l'insulsa Aliki Vouyouklaki.

Gian Piero Testa - 15/6/2012 - 13:43


Sono d'accordo, ma mi risulta anche che tra la Karezi e la Vouyouklaki esisteva sì una "rivalità" professionale, più che altro molto pompata da certa stampa, ma che le due nella vita privata erano in realtà grandi amiche...

Riccardo Venturi - 16/6/2012 - 10:27


Sì, certamente: è quello che fa sempre la stampa nei paesi barbarici, come anche da noi: Bartali e Coppi, Tebaldi e Callas ecc. Si vende di più e si coltiva l'ethos del tifo, poi tanto utile in politica...

Gian Piero Testa - 16/6/2012 - 11:08




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