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Εκπυρσοκροτώ

Yponia / Υπόνοια


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Ekpyrsokrotó
[2009]
Στίχοι: Flykid
Μουσική: Flykid
Πρώτη εκτέλεση: Υπόνοια
LP: Entre la tierra y las estrellas

Testo: Flykid
Musica: Flykid
Prima esecuzione: Yponia
LP: Entre la tierra y las estrellas

yponoia


In mezzo al procelloso oceano della ristrutturazione dell'intera Sezione Ellenica delle CCG, e mentre [gpt] si dedica da par suo alle vette della musica e della canzone poetica greca, il qui presente continua a scrutare un po' l'universo della musica greca di oggi, quella dei ragazzi, quella che invece di Nikos Gatsos, di Elytis, di Theodorakis e di Markopoulos ci ha Flykid, DJ Panic e Rakendito. Rap, insomma; anzi ραπ. I tre ragazzi ventenni o poco più di cui sopra vengono dall'isola di Chio, e il rap è quella cosa che sembra unire il mondo dalle periferie delle città americane alle Case Minime di Rovezzano, dalle banlieues francesi alle isole greche. Sono gli Υπόνοια (Yponia), che in greco significa "sospetto". Hanno fatto un paio di album, e questa canzone proviene dal primo, che ha un titolo (e anche due canzoni) in spagnolo: Entre la tierra y las estrellas (Fra la terra e le stelle). Il titolo del brano significa: "Esplodo, scoppio"; parla anchedell'assassinio di Alexis Grigoropoulos, ma non solo. Ed è bene, ora che è la Grecia intera ad esplodere, tornare ad occuparsi di queste cose proprio mentre la tensione sociale sale sempre di più e una delle risposte è mandare in parlamento i nazisti (che, peraltro, furoreggiano nella polizia greca). Questo brano ci porta diritti diritti dentro le rivolte greche, quelle di oggi e quelle di ieri; dentro la disperazione e l'ira di quel paese, e da una parte che qualcuno chiamerebbe certamente dei "black bloc". Storcete il naso? Storcetelo pure, ma prima leggete bene il testo di questa canzone e ascoltatela. Vecchio e nuovo; una sezione come questa, che intende senza mezzi termini abbacciare l'intera storia della canzone greca, non può esimersene. Seguendo le note si segue la storia, e la storia è in corso anche attraverso tre giovanissimi rappers dell'isola di Chio, dei loro sguardi, dei loro sogni, ma soprattutto della loro rabbia. Questa non è una "canzone di pace", certamente e nemmeno lontanamente; e avverto sin da ora che eventuali commenti in tale senso (tipo : "e questa sarebbe una canzone contro la guerra..?") non saranno considerati. Naturalmente il tutto con la specificità greca. Li avete mai visti dei rappers che introducono il loro sito con un brano di Nikos Kazantzakis? Andateci, e vedrete.

"Πολεμούμε γιατί έτσι μας αρέσει, τραγουδούμε κι ας μην υπάρχει αυτί να μας ακούσει.
Δουλεύουμε, κι ας μην υπάρχει αφέντης, σα βραδιάσει, να μας πλερώσει το μεροκάματο μας.
Δεν ξενοδουλεύουμε εμείς είμαστε οι αφέντες το αμπέλι τούτο της Γης είναι δικό μας, σάρκα μας κι αίμα μας..."

Νίκος Καζαντζάκης (Ασκητική)


“Combattiamo perché ci piace così, cantiamo anche se non c'è neanche un orecchio che ci ascolta.
Lavoriamo anche se non c'è un padrone che, alla sera, ci paga la giornata.
Noi non lavoriamo alla giornata. Siamo noi i padroni. L'uva di questa terra è nostra, è la nostra carne e il nostro sangue.”
Nikos Kazantzakis, Ascetica, 1927


Υπόνοια. Gli Yponia.
Υπόνοια. Gli Yponia.
..κι αφού θάνατο δίνετε
θάνατο μυρίζετε
θάνατο σπέρνετε
κι εγώ θάνατο αντέχω
θάνατο χαρίζετε
θάνατο θερίζετε
κι εγώ με τη σειρά μου θάνατο θα φέρνω..

Ξεχείλισε η οργή δεν μου φτάνουν τα λόγια
για τον κόσμο τους που με μετράνε με πιστόλια
με οβίδες κρότου-λάμψης, δακρυγόνα
κι εγώ στέκομαι όρθιος δεν με ρίξανε ακόμα.
Ακόμα και με χώμα δεν μου κλείνουν το στόμα.
Ντύθηκα στα μαύρα αφού δεν μου ταιριάζει χρώμα,
όνομα και επίθετο δεν με χαρακτηρίζει
ίδια λύσσα και οργή απ' τα βαθιά μου ξεχειλίζει.
Τίποτα δεν με λυγίζει, δεν με φυλακίζει.
Θα 'μαι στόχος κλειδωμένος σε κάθε όπλο που οπλίζει.
Ακούς μπάτσε; Βγάλε μάσκα να σε δούμε.
Δεν τη κοπανάμε, απόψε μένουμε να ζυγιαστούμε.
Δεν ξεπουλάμε το τομάρι μας αμάχητοι.
Η νύχτα απόψε θα βγάλει μόνο έναν νικητή
κι ίσως η μέρα αύριο να' χει καθαρότερο φως,
αλλιώς καινούργιο αστέρι θα' χει τα βράδια ο ουρανός.
Λίγα λεπτά μας έχουν μείνει μέχρι να φέξει.
aleplakaΤέτοια στιγμή πόσο ζηλεύω το θάνατο του Αλέξη!
Στον δρόμο βγες, φώναξε, σπάσ' τα,
βάλε μπουρλότο, γερά αδερφέ μου κράτα!

Τ' όνειρό μας είναι μια ανάσα μακριά μας.
Αντιδρούμε και παλεύουμε για τα ιδανικά μας.
Εκπυρσοκροτώ, εσείς το μέλλον δεν θα μου στερήσετε,
ξέρω πρώτοι θα πυροβολήσετε.
Κι αφού θάνατο δίνετε
θάνατο μυρίζετε
θάνατο σπέρνετε
κι εγώ θάνατο αντέχω,
θάνατο χαρίζετε
θάνατο θερίζετε
κι εγώ με τη σειρά μου θάνατο θα φέρνω.

Δώσε μου άδειο χαρτί θα το φέρνω γραμμένο.
’δειο μπουκάλι, θα το φέρνω γεμισμένο.
Ελεύθερο μυαλό, θα το φέρνω οργισμένο.
Στεγνό στουπί, θα το φέρνω αναμμένο.
Δώσε μου φωτιά, ξέρω εγώ τον προορισμό.
Κάθε ψυχή αδικημένη εδώ ζητάει σεβασμό.
mumiaΤέρμα η αδικία κι ελευθερία στον Mumia abu Jamal,
δώσε μου αυτά και σου φτιάχνω νέο Taj Mahal.
Ένα κόσμο όμορφο σου χτίζω
και γκρεμίζω το κελί που μέσα του σαπίζω.
Βάζω στόχο κάμερες και περιπολικά.
Αγκάθι γίνομαι στη φτηνή τους ομορφιά
να πληγώνω το χέρι που βίαια μ' αγγίζει.
Είμαι νερό ορμητικό σ' όχθη που με περιορίζει.
Το ποτάμι κυλάει πάντα δεν θα σταματήσει
και το όπλο δεν ξέρεις αν θα πυροβολήσει.
Έτσι κι εμείς πάντα Υπόνοια σαν πιστόλι οπλισμένο,
εκπυρσοκροτώ πάνω σε μπατσικό καμένο,
νομικό καλοντυμένο, πουλημένο καναλάρχη.
Ίσως απόψε να' ναι η νύχτα που θα κερδιθεί η μάχη...

Ήθελα να 'μουν το 85' στο χημείο
και το Δεκέμβρη του 08' μέσα στο Πολυτεχνείο
απέναντι σε μπάτσους δικαστές ένα νυχτέρι.
Φονιάδες με γεμάτο όπλο στο χέρι
που θάνατο σκορπίσαν σε ανήλικα παιδιά,
σε Αλέξη Γρηγορόπουλο, Μιχάλη Καλτεζά.
Θάνατος στους φονιάδες Μελίστα, Κορκονέα.
Θάνατο και στο φονιά του Τεμπονέρα...

Τ' όνειρό μας είναι μια ανάσα μακριά μας.
Αντιδρούμε και παλεύουμε για τα ιδανικά μας.
Εκπυρσοκροτώ, εσείς το μέλλον δεν θα μου στερήσετε,
ξέρω πρώτοι θα πυροβολήσετε.
Κι αφού θάνατο δίνετε
θάνατο μυρίζετε
θάνατο σπέρνετε
κι εγώ θάνατο αντέχω,
θάνατο χαρίζετε
θάνατο θερίζετε
κι εγώ με τη σειρά μου θάνατο θα φέρνω.

inviata da Riccardo Venturi - 22/5/2012 - 21:10



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
22 maggio 2012

dolofoneia


Si vedano le Note alla traduzione
ESPLODO

...e poiché date morte,
puzzate di morte,
seminate morte,
allora io resisto alla morte.
Regalate morte,
mietete morte,
e allora io, a mia volta, porterò morte.

È traboccata la rabbia, non mi bastano le parole
per i loro che mi squadrano con le pistole,
con granate flashbang * e lacrimogeni,
e io sto in piedi e ancora non mi hanno abbattuto.
Ancora la bocca non me l'hanno tappata di terra.
Mi sono vestito di nero, il colorato non mi va,
nome e cognome non mi definiscono,
la mia rabbia, la mia ira mi tracima dal profondo.
Niente mi piega, niente mi imprigiona.
Sarò un bersaglio chiuso a ogni arma in carica.
Lo senti, sbirro? Getta la maschera così ci vediamo.
Non scappiamo, stasera restiamo a misurarci.
Non vendiamo la pelle senza combattere.
Oggi la notte farà uscire un solo vincitore
e, forse, domani il giorno avrà una luce più pura,
oppure il cielo, la sera, avrà una nuova stella.
Ci son rimasti pochi minuti prima che albeggi.
aleplakaIn questo momento quanto invidio la morte di Alexis!
Esci per strada, grida, scappa via,
appicca il fuoco, tieni duro fratello mio!

Il nostro sogno è riprendere fiato lontani.
Reagiamo e combattiamo per i nostri ideali.
Esplodo, non mi priverete del futuro,
so che sparerete per primi.
E poiché date morte,
puzzate di morte,
seminate morte,
allora io resisto alla morte.
Regalate morte,
mietete morte,
e allora io, a mia volta, porterò morte.

Dammi della carta bianca, lo porterò scritta.
Un bicchiere vuoto, lo porterò pieno.
Una mente libera, la porterò piena di rabbia.
Una miccia spenta, la porterò accesa.
Dammi del fuoco, so io come adoperarlo.
Ogni vittima dell'ingiustizia qui esige rispetto.
mumiaBasta con l'ingiustizia, libertà per Mumia Abu Jamal,
dammi queste cose e ti costruirò un nuovo Taj Mahal.
Ti costruisco un mondo bello
e abbatto la cella dove sto marcendo.
Miro alle telecamere e alle pattuglie dei celerini.
Divento una spina nel loro schifoso bello
per ferire la mano che mi tocca violenta.
Sono acqua impetuosa ingabbiata da una riva,
ma il fiume scorre sempre e non si fermerà
e l'arma non lo sai se sparerà.
Così anche noi sempre, Sospetto come pistola carica,
esplodo addosso allo sbirro bruciato,
al giudice ben vestito, al berluscone ** venduto.
Forse oggi sarà la notte in cui la battaglia sarà vinta...

Sarei voluto essere nell' '85 alla Facoltà di Chimica ***
e nel dicembre '08 a quella di Ingegneria ****
tutta una notte di fronte agli sbirri che si facevano giudici.
Assassini con in mano armi cariche
che spargevano morte su ragazzi minorenni,
su Alexis Grigoropoulos, su Mihalis Kaltezàs.
Morte agli assassini Melistas e Korkoneas. *****
Morte anche all'assassino di Temboneras. ******

Il nostro sogno è riprendere fiato lontani.
Reagiamo e combattiamo per i nostri ideali.
Esplodo, non mi priverete del futuro,
so che sparerete per primi.
E poiché date morte,
puzzate di morte,
seminate morte,
allora io resisto alla morte.
Regalate morte,
mietete morte,
e allora io, a mia volta, porterò morte.
NOTE alla traduzione


* Le granate flashbang (o granate stordenti, o stun grenades) sono, secondo Wikipedia, ”un tipo di arma non letale a scopo incapacitante [...] Si tratta di un dispositivo incapacitante basato sugli effetti di stordimento e saturazione sensoriale a breve termine, causati da un'intensissima stimolazione uditiva e visiva, senza solitamente la produzione di una quantità significativa di energia cinetica (danni da concussione), frammenti metallici (danni da perforazione) o termici (danni da calore); a parte l'aspetto esteriore, è quindi operativamente molto diversa, per scopi e principi di funzionamento, da una granata intesa nel senso classico del termine." Il termine greco (οβίδα κρότου-λάμψης) è la traduzione esatta dell'inglese flashbang.

** Il neologismo greco καναλάρχης è formato su κανάλι (qui: “canale televisivo”) è indica il “proprietario di una catena di televisioni”, il “magnate televisivo” eccetera. Ovviamente non ho resistito a non renderlo con “berluscone”, che in italiano mi sembra attualmente più “immediato”.

*** Il 17 novembre 1985, 12° anniversario della sanguinosa repressione dell'occupazione del Politecnico di Atene che segnò di fatto la tomba della dittatura dei Colonnelli, si verificarono scontri durissimi in tutta la città, in occasione di un'altra occupazione studentesca e anarchica: quella della facoltà di Chimica (Χημείο). Nel quartiere di Exarchia (Εξάρχεια), durante gli scontri, un poliziotto di 27 anni, Athanasios Milistas (Αθανάσιος Μιλίστας) sparò a sangue freddo a un ragazzo di 15 anni, Mihalis Kaltezàs (Μιχάλης Καλτεζάς), uccidendolo sul colpo.

"TRAGEDIA - Poliziotto uccide 15enne a Exarchia - Gli anarchici hanno occupato la facoltà di Chimica"
"TRAGEDIA - Poliziotto uccide 15enne a Exarchia - Gli anarchici hanno occupato la facoltà di Chimica"


Il giorno dopo, il 18 novembre, il preside della facoltà, Mihalis Stathopoulos (Μιχάλης Σταθόπουλος) fece intervenire i MAT, le forze antisommossa, che sgomberarono con violenza la facoltà e arrestarono 37 persone dopo nuovi durissimi scontri. Per vendicare l'uccisione del ragazzo, il Movimento 17 Novembre piazzò una bomba in un circolo dei MAT, accanto all'hotel Caravel, uccidendo l'arhifylakas Nikos Georgakopoulos e ferendo altri 14 agenti. Messo a processo, l'agente Melistas fu condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere, ma in secondo grado, con pesanti interventi politici, fu assolto (26 gennaio 1990) per “legittima difesa”. In seguito, l'agente Melistas si è trasferito in Australia.

23 anni dopo, nello stesso quartiere, la storia si sarebbe ripetuta. Stesso quartiere, stesse forze antisommossa, stessa età della vittima: Alexis Grigoropoulos. Il suo assassino, l'agente Epaminondas Korkoneas, è stato però condannato all'ergastolo.

**** Gli scontri del dicembre 2008 che portarono all'assassinio, ancora a Exarchia, di Alexis Grigoropoulos, si verificarono mentre era in corso una nuova occupazione del Politecnico (facoltà di Ingegneria). Sicuramente, nel “sarei voluto essere” del testo c'è come un'eco della provenienza lontana della band, originaria dell'isola di Chio. Ciò non toglie che anche a Chio, come in tutta la Grecia, si siano avute lotte e scontri.

***** Per Melistas e Korkoneas si veda la nota (***).

****** Non soltanto gli studenti hanno avuto in Grecia le loro (numerose) vittime, ma anche gli insegnanti. Nel gennaio 1991 si svolsero in tutta la Grecia agitazioni del corpo insegnante contro il programma di “riforma” dell'allora ministro conservatore della Pubblica Istruzione, Vasilios Kondoyannopoulos (Βασίλειος Κοντογιαννόπουλος). L'8 gennaio 1991, a Patrasso, durante una manifestazione il giovane insegnante di matematica Nikos Temboneras (Νίκος Τεμπονέρας), di 38 anni, fu assassinato a sprangate in testa.

Nikos Temboneras.
Nikos Temboneras.


Ebbe un assassino prettamente istituzionale: il colpevole era infatti Ioannis Kalambokas (Ιωάννης Καλαμπόκας), presidente dell'ONNED dell'Acaia (l'organizzazione giovanile di Nea Dimokratia, il partito conservatore greco allora al governo) e consigliere comunale di Patrasso. In seguito a tali fatti, il ministro Kondoyannopoulos si dimise e la sua riforma fu ritirata. Ioannis Kalambokas, pur difeso da un collegio formato dai principali prìncipi del foro greci (messi a disposizione da Nea Dimokratia) fu condannato all'ergastolo. Pena ridotta in secondo grado a 17 anni e 3 mesi. Ne ha scontati in tutto sette prima di essere liberato. Recentemente, il monumento dedicato a Patrasso alla memoria di Nikos Temboneras è stato insozzato da un movimento di estrema destra, il ΛΑΟΣ (LAOS; è una sigla, ma significa anche “popolo”).

laostemb

22/5/2012 - 22:20


Terminata questa pagina, la mia intenzione è ben precisa: quella di affidare la mia traduzione, affinché la "ràppino" opportunamente (cosa che, chiaramente, non mi compete) ai Quarantena delle Case Minime. Stessi ragazzi, stesse periferie dell'Impero, stesse lotte. "Non solo Carlo" si chiama la sezione, o percorso, di cui questa canzone fa parte; a Carlo hanno dedicato un loro rap, ai compagni greci caduti spero sarà dedicato questo.

Un'avvertenza a chi intendesse eventualmente tradurre questo testo in altre lingue: è assolutamente necessario tradurre anche le note.

Riccardo Venturi - 23/5/2012 - 18:11


Ciao Riccardo, grosso e interessante lavoro. Non mi preoccuperei delle obiezioni "ireniste"che si riverseranno contro AWS. A me sembra più che opportuno documentare in quali forme musicali arrivi a declinarsi oggi una situazione esplosiva come quella greca. Molto si è lodata l'Europa per aver offerto un terreno di convivenza a stati che si erano dilaniati senza remissione per secoli: ma oggi la politica europea produce - o sta per produrre - guerre civili, per le quali alcuni paesi, non che siano più predisposti, ma semplicemente portano cicatrici più recenti e dunque più facili a riaprirsi. D'altra parte, qualche volta anch'io ho tentato in questi mesi di offrire simile documentazione, facendo violenza, da un lato, alla mia connaturata mitezza e, dall'altro, al mio orecchio insofferente ad alcuni generi musicali. Di questo rap, che procede come una raffica di mitraglietta, colgo tuttavia l'efficacia, pur non riuscendo davvero a goderne.

Ai tanti morti che vengono giustamente ricordati, si possono dedicare altre più vecchie canzoni; e si vedrà che la serie non si interrompe da decenni: Δώδεκα τρελά παιδιά, Είμαστε τρομοκράτες, Ελληνική Αστυνομία, Οι νεκροί της πλατείας, Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα (Canzone per Sotiris Petrulas), Χτυπώ νεκροί κι' ανοίχτε μου (Μινόρε μανές).

Circa ΛΑ.ΟΣ., ieri ho letto questa allegra nuova: sta crescendo nei sondaggi ed è lì lì per fare ingresso in parlamento ( 3,2% secondo Nea Dimocratia, 3,5%, secondo Syriza).
«Χθες δημοσκόπηση που ολοκληρώθηκε για λογαριασμό της ΝΔ το ΛΑ.ΟΣ. είναι στο 3,2% ενώ σημερινή για λογαριασμό του ΣΥ.ΡΙΖ.Α είναι στο 3,5% ».(da qui).

Gian Piero Testa - 24/5/2012 - 11:40


Nemmeno io sono certamente un "rappista", però riconosco che il rap può essere uno strumento privilegiato per una migliore e più diretta comprensione di certe realtà. E mi trovo completamente d'accordo con la tua pur breve analisi. La foce della politica "europea" è la riproduzione di antiche egemonie e la produzione di guerre civili. E io credo che questo sito, per la sua natura, debba stare con le antenne sempre ritte per cogliere qualsiasi aspetto di una situazione attraverso ciò che esso stesso dice, in tutte le forme. Non è più questione di godimento maggiore o minore, che del resto attiene ai gusti personali di ognuno, ma di attenzione estrema.

Riccardo Venturi - 24/5/2012 - 23:50




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