LA BUCA è un brano facente parte dell'album ARRIVEDERCI ITALIA, a firma di Ennio Rega, pubblicato in Italia nell' ottobre 2011. www.enniorega.com
LA BUCA
Testo e Musica di Ennio Rega
Cacciateli questi maledetti che invadono
le nostre spiagge le nostre vite chiudetegli l’accesso
fateli annegare fin da adesso …oh!oh!!!
Il sogno di un breve passaggio per l’Italia arriva
con un passaparola in tasca su cui è scritto Roma Ostiense
all’ombra del Papa giardini conventi villoni
S’inginocchiano verso la Mecca tra la Piramide e il Colosseo
Uzbeki Turkmeni Pashtun cercano in una buca come a Kabul
Nella buca di un edificio che non si costruisce più
all’addiaccio tra gli svaghi notturni del Testaccio
Roma è una malaria una fossa di macerie umane
un’alba postatomica all’interno delle mura aureliane
Scappano corrono scivolano sotto silos e ferrovie
tralicci trivelle viadotti reti ponti gallerie
svincoli a raso sopraelevate
muoiono come teleferiche abbandonate…oh!oh!!!
Dal grumo di città che è San Pietro Roma arriva laggiù
fino all’Italia dove non danzano i tamburi di
Miriam Makeba Mandela ma ben altri consigli tribali
Di quelli che odiano i neri schifano le razze
ai bianchi piace la droga e sfruttare le ragazze
Nella buca di un edificio che non si costruisce…
Cacciateli questi maledetti che invadono
le nostre spiagge le nostre vite chiudetegli l’accesso
fateli annegare fin d’adesso…oh!oh!!!
Afgani pakistani usciti dalla Bibbia cancellati sulla sabbia
dalla mafia del petrolio negati dal nostro odio che gli volta
le spalle e riduce a un errore dello sguardo la loro voglia
di una stanza di lavorare e partecipare
Nella buca di un edificio che non si costruisce…
Testo e Musica di Ennio Rega
Cacciateli questi maledetti che invadono
le nostre spiagge le nostre vite chiudetegli l’accesso
fateli annegare fin da adesso …oh!oh!!!
Il sogno di un breve passaggio per l’Italia arriva
con un passaparola in tasca su cui è scritto Roma Ostiense
all’ombra del Papa giardini conventi villoni
S’inginocchiano verso la Mecca tra la Piramide e il Colosseo
Uzbeki Turkmeni Pashtun cercano in una buca come a Kabul
Nella buca di un edificio che non si costruisce più
all’addiaccio tra gli svaghi notturni del Testaccio
Roma è una malaria una fossa di macerie umane
un’alba postatomica all’interno delle mura aureliane
Scappano corrono scivolano sotto silos e ferrovie
tralicci trivelle viadotti reti ponti gallerie
svincoli a raso sopraelevate
muoiono come teleferiche abbandonate…oh!oh!!!
Dal grumo di città che è San Pietro Roma arriva laggiù
fino all’Italia dove non danzano i tamburi di
Miriam Makeba Mandela ma ben altri consigli tribali
Di quelli che odiano i neri schifano le razze
ai bianchi piace la droga e sfruttare le ragazze
Nella buca di un edificio che non si costruisce…
Cacciateli questi maledetti che invadono
le nostre spiagge le nostre vite chiudetegli l’accesso
fateli annegare fin d’adesso…oh!oh!!!
Afgani pakistani usciti dalla Bibbia cancellati sulla sabbia
dalla mafia del petrolio negati dal nostro odio che gli volta
le spalle e riduce a un errore dello sguardo la loro voglia
di una stanza di lavorare e partecipare
Nella buca di un edificio che non si costruisce…
inviata da Elisa - 21/5/2012 - 13:42
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