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Mobilizace

Pavel Dobeš
Lingua: Ceco


Pavel Dobe&#154

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Dal sito di canzoni contro la guerra Proti válce ("Contro la guerra") di Martin Adámek

Autor: Jaroslav Ježek
Album: Pavel Dobeš Live [1988]

Pavel Dobeš, 2006.
Pavel Dobeš, 2006.
Dovolej' mi, pane generále,
abych je uctivě pozdravil
a z eventuelní války nenadálé
abych se jim předem omluvil,
kdyby zítra namísto snídaně
začalo se mobilizovat,
těžko bych moh' kráčet odhodlaně
do války se zaangažovat.

Museli by nejdřív přemluvit mou ženu,
kdybych se jí od snídaně zved',
nerada mě pouští do terénu,
to bych se bál vrátit z války domů zpět,
co by tomu řekli moji kluci,
kdybysem se válce věnoval,
vždycky jsem měl tisíc výmluv, hergot kruci,
než abych si s nimi na vojáky hrál.

Co by tomu řeklo moje zdraví,
to když se zkazí, už se nespraví,
vždyť i na klinikách lékaři když slaví,
tak připíjejí hlavně na zdraví,
co by řek' můj nadřízený z práce,
ten když mě pět minut nevidí,
už to pozoruji ve obálce
ztrátou výkonnostních prémií.

Co by řek' můj přítel z Marylandu,
kdybych tam někde v Americe stanoval,
často píše sice: přijeď o víkendu,
ale s jakou by mě asi přivítal,
těžko bych moh' kráčet odhodlaně
a do války ruksak pakovat,
kdyby zítra namísto snídaně
začalo se mobilizovat.

Závěrem chci poníženě prosit,
kdyby si chtěli najít jinou zábavu,
u nás nemá kdo v kýblech maltu nosit
v akci "Z" za novou Ostravu,
venku by jim zčervenaly tváře,
lid by na ně přestal hledět úkosem,
já bych nyní nečuměl do kalamáře
a žili bychom všichni rovnou za nosem.

inviata da Riccardo Venturi - 21/6/2006 - 09:01



Lingua: Italiano

Versione italiana di Stanislava
MOBILITAZIONE

Permettetemi [1], signor generale,
di salutarvi con riverenza
e di giustificare in anticipo la mia assenza
in un'eventuale guerra improvvisa.
Se domani invece della colazione
cominciasse la mobilitazione,
io difficilmente potrei andare con passo risoluto
e impegnarmi nella guerra.

Dovreste prima di tutto convincere mia moglie,
se mi alzassi e abbandonassi la colazione.
Mi manda malvolentieri in campo:
avrei paura a tornarmene poi dalla guerra a casa.
Che ne direbbero i miei figlioli
se mi dedicassi alla guerra?
Perbacco, avevo sempre mille scuse pronte
per non giocare con loro ai soldati.

Che ne direbbe la mia salute?
Quella, quando si rovina, non si rimette più.
Del resto anche i medici quando festeggiano nelle cliniche
brindano più che altro alla salute.
Che direbbe il mio principale al lavoro?
Se lui non mi vede per cinque minuti,
già lo noto nella busta paga
dai mancati premi di produzione.

Che direbbe il mio amico di Maryland
se mettessi la tenda là in America da qualche parte?
È vero che scrive spesso: Vieni nel fine settimana,
ma che benvenuto mi darebbe mai?
Difficilmente potrei andare con passo risoluto
e preparare lo zaino per andare in guerra
se domani invece della colazione
cominciasse la mobilitazione.

Per concludere vorrei pregarvi umilmente:
se vi voleste trovare un altro passatempo,
da noi manca gente per portare i secchi con la malta
nel progetto “Z“ per il rinnovo di Ostrava [2].
Stando fuori le vostre guance diverrebbero rosse,
il popolo smetterebbe di guardarvi storto,
io adesso non starei a fissare il calamaio
e tutti potremmo dire nella vita pane al pane e vino al vino [3].
Note alla traduzione:
[1] Nell'originale, per rivolgersi al generale, viene usata la forma della terza persona plurale, Loro. È una forma di cortesia sentita come antiquata e in totale disuso nel ceco contemporaneo. Nella traduzione italiana uso la forma “voi”, anche se le due forme hanno avuto storie un po' diverse, ma è per avvicinare più possibile il tono del testo originale. Il “Loro” qui introduce un tono molto umile e sottomesso che poi va a contrastarsi con il contenuto effettivo della lettera, specialmente con la proposta al generale nell'ultima strofa, creando così lo spirito comico della canzone.

[2] Akce Z (progetto Z o piano Z) erano progetti tipici del periodo del regime in Cecoslovacchia con il fine di migliorare o rinnovare spazi urbani (es. pulizia dei centri abitati). Il lavoro in questi progetti non era retribuito. Ostrava, la città che qui si intende rinnovare, è la terza città più grande della Repubblica Ceca divisa tra le regioni Moravia e Slesia. L'autore della canzone ha vissuto a Ostrava dai suoi 10 anni e nel suo modo di cantare si sente l'accento tipico della zona.

[3] Ho pensato a un modo di dire italiano che esprimesse più o meno lo stesso concetto contenuto nell'originale, questo forse può andare. Tradotto letteralmente sarebbe “vivremmo tutti dritto nella direzione del proprio naso”. “Rovnou za nosem” è un modo scherzoso per dare indicazioni sui luoghi, più simpatico (o più pesante, dipende...) del semplice “vai dritto”. Qui è usato in modo figurato che è un po' insolito ma si capisce bene, cioè che tutto nella vita sarebbe più semplice e chiaro, senza dover fingere e fare tanti giri di parole.

inviata da Stanislava - 6/3/2014 - 23:12




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