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L'usina

Dupain
Langue: occitan (Marsigliese/Marseillais)


Dupain

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[2000]
Testo: poesia di Joan Lo Rebéca (1897)
Paroles: poème de Joan Lo Rebéca (1897)
Musica: Pere (Pierre) Carles / Dupain
Musique: Pere (Pierre) Carles / Dupain
Album: L'usina

dupausi


Ho cercato il testo de L'usina per dodici anni. Mi sono accorto adesso che è presente in più di una raccolta di testi, e non è mai troppo tardi per rimediare. L'usina (La fabbrica) è il brano che dà al tempo stesso inizio e titolo al primo, storico album dei Dupain; una poesia operaia di Joan Lo Rebéca risalente all'epoca delle lotte operaie a Marsiglia e nel sud della Francia. Lotte che si innestavano su una situazione sociale già esplosiva, con un'immigrazione massiccia (specialmente dall'Italia) che aveva già provocato pesantissimi scontri. Nella poesia è però presente già una presa di coscienza del fatto che la manodopera immigrata, quella accusata di «rubare il lavoro», era composta anch'essa da diseredati, da carne da lavoro. (RV)
Son lei quatras oras dau matin quora me desrevelhi
Tota la nuech, lei mascas son vengudas mi veire.
Breçat per lo bruch de l'usina, me siáu endurmit,
Es una chaucha vielha qu'a tornat realitat.

Regachi au luenh, la pòdi veire.
Siam ben lo diluns, va pòdi pas creire.
Un còp de mai, va faler bolegar,
Un còp de mai, va faler trimar.

Se l'a vint ans d'aquò, que siam desrazigat,
Qu'avem laissat lo país, per jamai li tornar.
Se l'a vint ans d'aquò, qu'avem plantat cavilha,
Es ben per lo trabalh, que comença de mancar.

Lei tubeias racan lo fuec de l'infern,
Pintant lo ceu de pòussas de fèrri.
Es bèu, es aquí, lo país de l'emplec,
Es bèu, es aquí, que se mòrra l'emplec.

Faudrà pas romegar quora seràs dins son ventre,
Mastegat coma carne, fau que tubeias racan.
Faudrà pas gamberjar, siás aquí per trimar,
Mastegat coma carne, fau que maquina rondina.

Se l'a vint ans d'aquò, que siam desrazigat,
Qu'avem laissat lo país, per jamai li tornar.
Se l'a vint ans d'aquò, qu'avem plantat cavilha,
Es ben per lo trabalh, que comença de mancar.

L'usina s'enraumassa, van la faire crebar
Ja mens en mens de monde fan lei tres còps per vuech.
Va sabem fa un moment qu'èra ja decidit
Lei passa-carrieras fins qu'a la prefectura.

Lo gasanh s'en vai per d'autrei mòrts de fam
L'a encar de carn que se vendon pas car.
Lo gasanh s'en garça, a chaplat lo país
E l'usina s'en trufa, nos a ben enganat.

Se l'a vint ans d'aquò, que siam desrazigat,
Qu'avem laissat lo país, per jamai li tornar.
Se l'a vint ans d'aquò, qu'avem plantat cavilha,
Es ben per lo trabalh, que comença de mancar.

envoyé par Riccardo Venturi - 24/4/2012 - 03:11



Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
26 aprile 2012

i Dupain.
i Dupain.


La traduzione non avrebbe mai potuto essere eseguita senza il Panoccitan, vera e propria "bibbia" dell'occitano in rete. (RV)
LA FABBRICA

Sono le quattro del mattino quando mi sveglio,
tutta la notte le maschere mi son venute a vedere.
Cullato dal rumore della fabbrica mi sono addormentato,
è un vecchio incubo che è diventato realtà.

Guardo lontano, la posso vedere.
Siamo già al lunedì, non ci posso credere.
Un colpo in più, bisognerà muoversi,
un colpo in più, bisognerà sgobbare.

Se sono oramai vent'anni che siamo sradicati,
che abbiamo lasciato il paese per non tornarci più,
se sono oramai vent'anni che ci siamo stabiliti
è proprio per il lavoro, che comincia a mancare.

Le ciminiere vomitano il fuoco dell'inferno
pitturando il cielo di polveri di ferro.
E' il diavolo, è qui il paese del lavoro,
è il diavolo, è qui che muore il lavoro.

Non dovrai brontolare quando sarai nel suo ventre,
masticato come carne, le ciminiere devono vomitare.
Non dovrai zoppicare, sei qui per sgobbare,
masticato come carne, la macchina deve girare.

Se sono oramai vent'anni che siamo sradicati,
che abbiamo lasciato il paese per non tornarci più,
se sono oramai vent'anni che ci siamo stabiliti
è proprio per il lavoro, che comincia a mancare.

La fabbrica si ammala, la faranno crepare,
già sempre meno gente fa tre turni di otto ore.
Sappiamo da un po' che era già stato deciso,
le manifestazioni fino alla prefettura.

Il guadagno va ad altri morti di fame,
esiste ancora carne a buon mercato. (*)
Il guadagno scompare, ha massacrato il paese
e la fabbrica se ne frega, ci ha davvero imbrogliati.

Se sono oramai vent'anni che siamo sradicati,
che abbiamo lasciato il paese per non tornarci più,
se sono oramai vent'anni che ci siamo stabiliti
è proprio per il lavoro, che comincia a mancare.
(*) La canzone risale all'epoca delle lotte operaie concomitanti con l'immigrazione -specie italiana-. Questo verso ne è un preciso riscontro.

26/4/2012 - 15:09


Dupain: L'usina (2011 Live)

Riccardo - 9/1/2013 - 00:22




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