Era appena uscito fuori che sua madre gli diceva
Quando arrivi almeno telefona
poi in mezzo alla strada si è voltato
per vedere Ferrara e la sua casa
mentre nevica
Tra un'ora sono lì, prendo un treno e sono lì
Arriviamo giusto li' che c'è ancora un po' di luce
Eccola li' la Jugoslavia quanti alberi come è verde
Ha un qualcosa che mi piace
Va corre in fila verso il duemila
Ma il treno non si ferma, anzi a vedere come corre
Va sempre più lontano,
Passa le foreste dell'Europa
i ponti, le case
Fino alle linee della mano
Chissà chi era mio padre,
chissà chi era mia madre
Dimmelo
Sigarette americane, avessi almeno un po' di pane,
soldi puttane
sono libero
Va corre in fila il treno verso il duemila
La stazione di Milano città della moda e dei miracoli
Il treno rallenta va più piano
Non si vede nessuno andiamo via
Più in là c'è un ponte sul fiume con migliaia di soldati
Ed alcuni carrarmati
Passano il confine tra l'Austria e l'Ungheria
Il treno corre per l'Europa tra due ali di fascisti
Vecchi, nuovi misti
Poi sotto un cielo nucleare, mai visto, irreale
Passa un gruppo di montagne siamo in Russia
E io che volevo telefonare,
non ho niente da mangiare
Come nevica
Teresa son qui dentro un sogno
Dentro un sogno tutto bianco sopra un treno e sono stanco
Non lo so mi stan guardando, sono in tanti qui
Han la faccia e le mani degli zingari
sono tanti come il vento sono liberi
Sono i pensieri della notte,
tra le nuvole della notte
Ma corre in fila il treno verso il duemila
Il treno verso il duemila...
Quando arrivi almeno telefona
poi in mezzo alla strada si è voltato
per vedere Ferrara e la sua casa
mentre nevica
Tra un'ora sono lì, prendo un treno e sono lì
Arriviamo giusto li' che c'è ancora un po' di luce
Eccola li' la Jugoslavia quanti alberi come è verde
Ha un qualcosa che mi piace
Va corre in fila verso il duemila
Ma il treno non si ferma, anzi a vedere come corre
Va sempre più lontano,
Passa le foreste dell'Europa
i ponti, le case
Fino alle linee della mano
Chissà chi era mio padre,
chissà chi era mia madre
Dimmelo
Sigarette americane, avessi almeno un po' di pane,
soldi puttane
sono libero
Va corre in fila il treno verso il duemila
La stazione di Milano città della moda e dei miracoli
Il treno rallenta va più piano
Non si vede nessuno andiamo via
Più in là c'è un ponte sul fiume con migliaia di soldati
Ed alcuni carrarmati
Passano il confine tra l'Austria e l'Ungheria
Il treno corre per l'Europa tra due ali di fascisti
Vecchi, nuovi misti
Poi sotto un cielo nucleare, mai visto, irreale
Passa un gruppo di montagne siamo in Russia
E io che volevo telefonare,
non ho niente da mangiare
Come nevica
Teresa son qui dentro un sogno
Dentro un sogno tutto bianco sopra un treno e sono stanco
Non lo so mi stan guardando, sono in tanti qui
Han la faccia e le mani degli zingari
sono tanti come il vento sono liberi
Sono i pensieri della notte,
tra le nuvole della notte
Ma corre in fila il treno verso il duemila
Il treno verso il duemila...
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Testo e musica di Lucio Dalla
Lyrics and music by Lucio Dalla
Da "Henna"