Шла дивизия вперёд,
Чтобы с бою взять Приморье
Белой армии оплот.
Белой армии оплот.
Наливалися знамена
Кумачом последних ран,
Шли лихие эскадроны
Приамурских партизан.
Приамурских партизан.
Этих лет не смолкнет слава,
Не померкнет никогда,
Партизанские отряды
Занимали города.
Занимали города.
И останутся как в сказке,
Как манящие огни,
Штурмовые ночи Спасска,
Волочаевские дни.
Волочаевские дни.
Разгромили атаманов,
Разогнали воевод,
И на Тихом океане
Свой закончили поход.
Свой закончили поход.
šła divizija vperёd,
čtoby s boju vzjať Primoŕe
Beloj armii opłot.
Čtoby s boju vzjať Primoŕe
Beloj armii opłot.
Nalivalisja znamena
kumačom poslednix ran,
šli lixie äskadrony
priamurskix partizan.
Šli lixie äskadrony
priamurskix partizan.
Ätix let ne smolknet słava,
ne pomerknet nikogda,
partizanskie otrjady
zanimali goroda.
Partizanskie otrjady
zanimali goroda.
I ostanutsja kak v skazke,
kak manjašćie ogni,
šturmovye noči Spasska,
voločaevskie dni.
Šturmovye noči Spasska,
voločaevskie dni.
Razgromili atamanov,
razognali voevod,
i na Tixom okeane
svoj zakončili poxod.
I na Tixom okeane
svoj zakončili poxod.
inviata da DoNQuijote82 - 2/4/2012 - 13:07
Riccardo Venturi, 12-5-2022 21:29
Per colline e per valli
Avanzava la divisione,
Per conquistare in battaglia il Primoŕe, [1]
Caposaldo dell'Armata Bianca
Per conquistare in battaglia il Primoŕe,
Caposaldo dell'Armata Bianca.
Gli stendardi erano intrisi
Del sangue delle ultime ferite,
Andavan gli intrepidi squadroni
Dei partigiani dell'Amur [2]
Andavan gli intrepidi squadroni
Dei partigiani dell'Amur.
Di quei giorni non cesserà mai la fama,
Mai essa si offuscherà.
Le truppe partigiane
Conquistaron le città
Le truppe partigiane
Conquistaron le città.
E rimarranno leggendarie,
Come falò scintillanti,
Le notti di tempesta a Spassk [3]
I giorni di Voločaevka.
Le notti di tempesta a Spassk
I giorni di Voločaevka.
Sconfiggemmo gli atamani, [4]
Disperdemmo i voivodi, [5]
E sull'Oceano Pacifico
Ebbe fine la nostra campagna
E sull'Oceano Pacifico
Ebbe fine la nostra campagna.
[2] Come accennato nell'introduzione, il canto è noto in alcune sue versioni (particolarmente quella tedesca, in parte anche quella francese) come “Partigiani dell'Amur”. L'Amur (parola mongola che significa “riposo, quiete”, probabilmente per il corso placido del fiume) è uno dei grandi fiumi della Russia e della Cina, e anche del mondo: è il decimo in senso proprio, con la sua lunghezza di 2824 chilometri. Ma se si conta anche il sistema congiunto col suo principale Affluente, l'Argun, raggiunge i 4440 chilometri.
[3] La città di Spassk-Dalnij (detta comunemente solo Spassk) ha attualmente circa 44.000 abitanti e si trova nella regione del Litorale (Primoŕe) nell'Estremo Oriente russo, sulle rive del lago Chanka e a brevissima distanza dal confine con la Cina. Vi si trova un monumento che ricorda la guerra partigiana del 1922, che riporta proprio i versi del canto.
[4] L'atamano era un grado militare dei Cosacchi. Presso i Cosacchi lituani e polacchi il termine indicava genericamente un comandante, ma presso i Cosacchi russi e ucraini l'atamano era il più alto grado militare. Dire "gli Atamani" significa qui semplicemente: i Cosacchi. Per il suo suono ed aspetto, il termine viene spesso creduto di origine genericamente orientale o "turca"; ma la sua origine è invece polacca (da hetman, o "etmano", che nel XV secolo indicava il grado militare più alto del Granducato di Lituania e, poi, del Regno di Polonia). In ultima analisi, il termine deriva dal tedesco Hauptmann "capitano".
[5] Il termine è panslavo (ma è presente come prestito anche in romeno e in albanese). Come significato corrisponde pienamente a "Duce" : indica il comandante di un'unità militare (presso i Cosacchi era un alto grado, inferiore solo all'Atamano). Tradizionalmente, nei paesi slavi veniva (e in Polonia ancora viene) attribuito ai governatori o capi territoriali; in Bulgaria, Romania e Albania era anche il titolo del principe ereditario. In Polonia, tuttora la suddivisione amministrativa è per Voivodati. Dal termine deriva anche il nome della Voivodina.
Versione italiana partigiana 1 / Italian Partisan version 1 / Version partisane italienne 1 / Italiankielinen partisaaniversio 1 [1943-'44]
"Sul motivo della nota canzone partigiana russa Per colline e per montagne (parole di Piotr Parfenov rielaborate nel 1929 dal poeta Serghei Alimov, musica di A. T. Alexandrov), la canzone era nota in Italia perché trasmessa ogni giorno da Radio Mosca. Essa fu ripresa dal fuoruscitismo antifascista negli anni '43-'44 ed era diffusa soprattutto tra i partigiani del Friuli-Venezia Giulia." - cantilotta.org
Attraverso valli e monti
Eroico avanza il partigian,
Per scacciare l'invasore
All'istante e non doman.
Per scacciare l'invasore
All'istante e non doman.
E si arrossan le bandiere
Tinte nel sangue del partigian,
Giù dai monti a balde schiere
Sotto il fuoco avanti van.
Giù dai monti a balde schiere
Sotto il fuoco avanti van.
I tedeschi e i traditor
Saran scacciati con l'acciar [1]
E il clamor della vittoria
Varcherà le Alpi e il mar.
E il clamor della vittoria
Varcherà le Alpi e il mar.
Combattiam per vendicare
Tanta infamia e atrocità,
Combattiam perché l'Italia
Viva in pace e in libertà.
Combattiam perché l'Italia
viva in pace e in libertà.
inviata da DoNQuijote82 - 2/4/2012 - 13:43
Versione italiana partigiana 2 / Italian Partisan version 2 / Version partisane italienne 2 / Italiankielinen partisaaniversio 2 [1944]
La versione sembra avere dei decisi punti di contatto con quella del Friuli-Venezia Giulia; con tutta probabilità, anche per questa la fonte deve essere la trasmissione di Radio Mosca. Rispetto all'originale, la linea melodica appare leggermente diversa. [RV]
Attraverso valli e monti
quei che s'avanzano sono i partigian
per schiacciare i traditori
e l'Italia a liberar,
per schiacciare i traditori
e l'Italia a liberar.
Se si arrossan le bandiere,
rosse di sangue di noi partigian,
ma per le eroiche immense schiere
conta poco avanti van,
ma per le eroiche immense schiere
conta poco avanti van.
Il fascismo a noi mai non doma
questo il popolo tutto lo sa
e or che liberata Roma
il mondo intiero risorgerà,
e or che liberata Roma
il mondo intiero risorgerà.
Tutti uniti nello sforzo estremo
se vogliamo trionfar
le nostre forze aggiungeremo:
il fascismo s'ha da schiacciar,
le nostre forze aggiungeremo:
il fascismo s'ha da schiacciar.
inviata da giorgio - 1/5/2022 - 08:56
Versione inglese 1 / English version 1 / Version anglaise 1 / Englanninkielinen versio 1
Through the winter's cold and famine,
from the fields and from the towns
at the call of Comrade Lenin,
there arose the Partisans.
At the call of Comrade Lenin,
there arose the Partisans.
To the East swept forward the Partisans
through the swamps and on to the heights,
to attack and take Primorye,
the last stronghold of the Whites.
To attack and take Primorye,
the last stronghold of the Whites.
Battle-scarred and faded banners
fluttered bravely on before,
but far deeper was the crimson
of the recent wounds they bore.
But far deeper was the crimson
of the recent wounds they bore.
That great day will ne'er be forgotten,
nor will lose its high renown,
when the Partisan Red-fighters
broke through and took the town.
When the Partisan Red-fighters
broke through and took the town.
They destroyed the White Guard forces
and to hell the bandits they hurled,
and on the Pacific Ocean
the workers' flag unfurled.
And on the Pacific Ocean
the workers' flag unfurled.
inviata da Riccardo Venturi - 18/5/2022 - 17:30
English version 2 / Versione inglese 2 / Version anglaise 2 / Englanninkielinen versio 2
by Fred Frigo
our divison did go forth.
To capture the Primorye,
stronghold of the White Army.
To capture the Primorye,
stronghold of the White Army.
The banners were they were then filled,
by the red of the last wounds.
Went the squadrons so intrepid,
of the Amur partisans.
Went the squadrons so intrepid,
of the Amur partisans.
Their days of fame will not cease,
and their fame will never dim.
The troops of the partisans,
captured cities very strong.
The troops of the partisans,
captured cities very strong.
They will all remain as legends,
like the sparkling of the fire.
The storming nights of Spassk,
the days of Volavecha. [1]
The storming nights of Spassk,
the days of Volavecha.
We defeated the atamans,
we dispersed the volvodes.
At the shores of the Pacific,
we then ended our campaigns.
At the shores of the Pacific,
we then ended our campaigns.
inviata da Riccardo Venturi - 18/5/2022 - 17:16
en.wikipedia
Through valleys and over hills
Went the division forward
To capture in battle Primorye
The stronghold of the White Army.
To capture in battle Primorye
The stronghold of the White Army.
The banners were filled
By the red of the last wounds
Went the intrepid squadrons
Of the Amur partisans.
Went the intrepid squadrons
Of the Amur partisans.
The fame of those days will never cease
Will never dim
The partisan troops
Captured cities.
The partisan troops
Captured cities.
And will remain as legends
Like sparkling fires
The storming nights of Spassk
The days of Volochaevka.
The storming nights of Spassk
The days of Volochaevka.
We defeated the atamans
Dispersed the Voivodes
And on the Pacific Ocean
Had ended our campaign.
And on the Pacific Ocean
Had ended our campaign.
inviata da DoNQuijote82 - 2/4/2012 - 13:23
Finn (L. Trans.)
Through valleys and over hills
The division went forward
In the battle to take over Primorye [1]
Was the bulwark of the White Army. [2]
In the battle to take over Primorye
Was the bulwark of the White Army.
The banners were endowed
By the red of past wounds,
The swift squadron went on
The partisans of the Amur.
Went the swift squadron
The partisans of the Amur.
Those glorious years will not dim
They’ll never fade!
The partisan troops
Would take over cities.
The partisan troops
Would take over cities.
And they will remain, as legends
Like sparkling lights,
The night assaults of Spassk, [3]
The days of Volochaevka. [4]
The night assaults of Spassk,
The days of Volochaevka.
The Atamans [5] were crushed,
The Voivods [6] were kicked out.
And on the shores of the Pacific Ocean
Their campaign came to an end.
And on the shores of the Pacific Ocean
Their campaign came to an end.
[1] Primorye – ”Primorsky Krai” of Russia, located in the Far East region of the country and is a part of the Far Eastern Federal District. The city of Vladivostok is the administrative center of the krai, as well as the largest city in the Russian Far East.
[2] White Army – Also known as the White Guard , the White Guardsmen, or simply the Whites. They were a loose confederation of anti-communist forces that fought the Communist Bolsheviks, also known as the Reds, during the Russian Civil War.
[3] Spassk – “Spassk-Dalny” of Russia, is a town in Primorsky Krai, Russia, situated on the Prikhankayskaya Flatland on the coast of Khanka Lake.
[4] Volochayevka – “The Battle of Volochayevka” was an important battle of the Far Eastern Front in the latter part of the Russian Civil War. It occurred on February 10 through 12, 1922, near Volochayevka station on the Amur Railway, on the outskirts of the city of Khabarovsk.
[5] Atamans- Cossack aristocracy
[6] Voivods – Cossack General in Chief
inviata da Riccardo Venturi - 17/5/2022 - 09:11
Version française / Versione francese / French version / Ranskankielinen versio
In lingua francese, l'adattamento originale più noto va generalmente sotto il titolo de Les Partisans ed ha come caratteristica saliente quella di essere stato adattato sia in una versione “Rossa” che in una “Bianca”. Questa è la versione “Rossa” (ma le versioni “Bianche” originali e derivate fanno comunque parte della pagina, come necessaria testimonianza storica).
L'autore del testo, in entrambe le versioni, è sconosciuto. Il canto è noto anche come Chant des partisans de l'Amour, che crea però in francese un curioso doppio senso tra il fiume e dei suggestivi “Partigiani dell'amore”, e anche come À l'appel du grand Lénine. Si dice che il canto abbia ispirato Maurice Druon per scrivere il Chant des Partisans assieme a Joseph Kessel: un giorno del 1942, dopo avere letto sui giornali britannici il resoconto della battaglia di Smolensk, l' “anima russa” di Druon si sarebbe risvegliata proprio nel leggere la parola “partigiani”.
La composizione della versione deve comunque risalire agli anni '20. Sicuramente faceva parte dei canti delle Brigate Internazionali in Spagna: ne è testimone questo canzoniere. [RV]
Chant des Partisans de l'Amour
A l'appel du grand Lénine
Par le froid et la famine
Dans les villes et dans les champs
À l’appel du grand Lénine
Se levaient les partisans.
À l’appel du grand Lénine
Se levaient les partisans.
Pour reprendre le rivage
Le dernier rempart des blancs,
Par les monts et par les plaines
S’avançaient les partisans.
Par les monts et par les plaines
S’avançaient les partisans.
Notre paix, c’est leur conquête
Car en mil neuf cent dix-sept
Sous les neiges et les tempêtes
Ils sauvèrent les Soviets.
Sous les neiges et les tempêtes
Ils sauvèrent les Soviets.
Écrasant les armées blanches
Et chassant les Atamans
Ils finirent leur campagne
Sur les bords de l’Océan.
Ils finirent leur campagne
Sur les bords de l’Océan.
inviata da Riccardo Venturi - 18/5/2022 - 09:50
Par les monts et les vallées
Marchait notre division,
Pour prendre d’assaut la côte,
Le rempart des armées blanches.
Pour prendre d’assaut la côte,
Le rempart des armées blanches.
Les drapeaux étaient trempés,
Rougis par les dernières blessures
Ainsi s’avançaient les escadrons rapides
Des partisans de l’Amour.
Ainsi s’avançaient les escadrons rapides
Des partisans de l’Amour.
La gloire de ces années jamais ne s’éteindra
Et gardera à jamais sa splendeur:
La troupe de partisans
Prit la ville.
La troupe de partisans
Prit la ville.
Et survivront, dans la légende
Comme des feux étincelants
Les nuits tourmentées de Spassk
Et les jours de Volotshayevka.
Les nuits tourmentées de Spassk
Et les jours de Volotshayevka.
Nous avons écrasé les atamans
Nous avons chassé les voïvodes
Et sur les bords du Pacifique
Nous finîmes notre campagne.
Et sur les bords du Pacifique
Nous finîmes notre campagne.
inviata da Riccardo Venturi - 18/5/2022 - 10:23
Versione spagnola / Spanish version / Version espagnole / Espanjankielinen versio:
Quilapayún [1969]
L'adattamento del canto in lingua spagnola, intitolato Por montañas y praderas, è del 1969 e è dovuto al celebre gruppo cileno dei Quilapayún, capisaldi della Nueva canción chilena assieme agli Inti-Illimani e alla famiglia Parra. La versione fu pubblicata nell'album Basta (che contiene, tra le altre cose, anche una versione di Bella Ciao. L'adattamento è piuttosto fedele, ma al posto dell' "Oceano Pacifico" dell'originale, il testo prorompe in un sudamericanissimo ¡Viva la Revolución!. [RV]
Quilapayún, live 1971.
Por montañas y praderas
avanza la división,
al asalto va a tomarse
la enemiga posición.
Al asalto va a tomarse
la enemiga posición.
Rojo el bosque de banderas
en la marcha rumbo al sur:
son los obreros en armas,
partisanos del Amur.
Son los obreros en armas,
partisanos del Amur.
La gloria de esos combates
no se apagará jamás.
¡Adelante camaradas
los echaremos al mar!
¡Adelante camaradas
los echaremos al mar!
Quedará en la leyenda
de esta guerra, este volcán,
los días de Balachayevka,
los soldados del Soviet.
Los días de Balachayevka,
los soldados del Soviet.
Se acabaron los bandidos,
se acabó la intervención,
nuestra marcha ha terminado
¡Viva la Revolución!
Nuestra marcha ha terminado
¡Viva la Revolución!
inviata da Riccardo Venturi - 18/5/2022 - 11:09
Versione tedesca / German version / Version allemande / Deutsche Nachdichtung / Saksankielinen versio:
Ernst Busch - Kurt Barthel ("KuBa") [1925]
Das Lied handelt vom Kampf der Roten Armee gegen die Provisorische Amur-Regierung unter der Führung des zaristischen Generals Wiktor Moltschanow am Ende des Russischen Bürgerkriegs in den Gebieten um Spassk-Dalni, Wolotschajewka Perwaja und Wladiwostok. Hierbei wird insbesondere der Sturm auf Wolotschajewka (in deutschen Versionen teils falsch als Wolotschajewska) vom 12. Februar 1922 unter Beteiligung der Partisanen besungen (volksliederarchiv.de).
La versione tedesca di Ernst Busch e Kurt Barthel (“KuBa”) è sicuramente tra le più importanti storicamente in una lingua diversa dal russo. E' anteriore alla rielaborazione di Sergej Alymov e risale quindi direttamente al testo di Parfënov: redatta nel 1925, reca originariamente il titolo di Durchs Gebirge, durch die Steppen (con le più russe “steppe” al posto delle colline); ma è generalmente nota come Partisanen von Amur, peraltro esattissimo dal punto di vista storico. Divenne in seguito un canto di lotta per le Brigate Internazionali impegnate nella Guerra Civile spagnola. Come tale, si trova in parecchi canzonieri delle Brigate Internazionali. [RV]
Durchs Gebirge, durch die Steppen
Durchs Gebirge, durch die Steppen
zog unsre kühne Division
hin zur Küste, dieser weißen,
heiß umstrittenen Bastion.
Hin zur Küste, dieser weißen,
heiß umstrittenen Bastion.
Rot vom Blut wie unsre Fahne
war das Zeug. Doch treu dem Schwur
stürmten wir die Eskadronen,
Partisanen vom Amur.
Stürmten wir die Eskadronen,
Partisanen vom Amur.
Kampf und Ruhm und bittere Jahre!
Ewig bleibt im Ohr der Klang,
das »Hurra« der Partisanen
als der Sturm auf Spassk gelang.
Das »Hurra« der Partisanen
als der Sturm auf Spassk gelang.
Klingt es auch wie eine Sage,
kann es doch kein Märchen sein.
Wolotschajewka genommen
Rotarmisten zogen ein.
Wolotschajewka genommen
Rotarmisten zogen ein.
Und so jagten wir das Pack zum Teufel
General und Ataman 1).
Unser Feldzug fand sein Ende
erst am Stillen Ozean.
Unser Feldzug fand sein Ende
erst am Stillen Ozean.
inviata da Juha Rämö - 17/5/2022 - 11:31
Versione tedesca austriaca / Austrian German version / Version allemande autrichienne / Itävallan saksankielinen versio [1934]
Performed by Albert Dlabaja.
Il canto, il cui primo verso era in realtà lo slogan del movimento socialista e antifascista austriaco, ha origine con la breve Rivolta di Febbraio (12-16 febbraio 1934), detta anche “Guerra civile austriaca”, che vide contrapposte le forze socialiste e quelle nazional-fasciste del “Fronte Patriottico” del cancelliere Engelbert Dollfuss. La rivolta, scoppiata dopo la soppressione del parlamentarismo da parte di Dollfuss (amico personale di Benito Mussolini), si svolse in diverse città austriache, provocando oltre un migliaio di morti (seguiti da alcune fucilazioni). La rivolta fu schiacciata anche con l'intervento dell'esercito austriaco, fino ad allora rimasto relativamente neutrale; resta tristemente famoso il bombardamento del Karl-Marx-Hof, l'enorme Gemeindebau viennese roccaforte del movimento proletario (lungo oltre 1 km, il Karl-Marx-Hof è tuttora il singolo edificio più lungo del mondo). Mal comunque ne incolse al “piccolo cancelliere” Dollfuss (teoricamente “cristiano-sociale”), che il 25 luglio del medesimo anno 1934 rimase vittima di un tentativo di colpo di stato nazista. [RV]
Schluß mit Phrasen, vorwärts zu Taten, [1] [2]
Denn die Fronten wurden jetzt klar
Durch den Kampf der roten Soldaten,
Durch den zwölften Februar.
Durch den Kampf der roten Soldaten,
Durch den zwölften Februar.
Im Gebrüll der Dollfuß´ Kanonen
Fiel in Trümmer die Demokratie,
Sind zerfetzt die Illusionen
Einer Klassenharmonie.
Sind zerfetzt die Illusionen
Einer Klassenharmonie.
Uns´rer Fahne blutrote Reinheit
geht im Kampfe uns allen voran
Uns´rer Klasse eherne Einheit
nichts mehr niederringen kann!
Uns´rer Klasse eherne Einheit
nichts mehr niederringen kann!
Darum auf und das Gewehr gefällt,
Denn mit Zaudern ist´s jetzt vorbei.
Vorwärts Marsch - denn uns gehört die Welt
Und der Sozialistischen Partei.
Vorwärts Marsch - denn uns gehört die Welt
Und der Sozialistischen Partei.
Riccardo Venturi, 26-5-2022
Basta parole, avanti coi fatti,
Dato che i fronti ora son chiari
Con la lotta dei soldati Rossi,
Con il dodici febbraio.
Con la lotta dei soldati Rossi,
Con il dodici febbraio.
Nel rombar dei cannoni di Dollfuss
La democrazia è andata in macerie,
Son disfatte le illusioni
Di armonia tra le classi.
Son disfatte le illusioni
Di armonia tra le classi.
La purezza rosso sangue della nostra bandiera
Procede innanzi a noi nella battaglia,
L'unità ferrea della nostra classe
Nessuno potrà sovrastarla ora !
L'unità ferrea della nostra classe
Nessuno potrà sovrastarla ora !
Perciò avanti, e pronto il fucile,
Perché ora son finite le esitazioni.
Avanti, in marcia, il mondo appartiene a noi
E al Partito Socialista.
Avanti, in marcia, il mondo appartiene a noi
E al Partito Socialista.
[2] English translation / Traduzione inglese
Because the fronts have become clear now.
Through the fight of the red soldiers,
Through 12th February.
Through the fight of the red soldiers,
Through 12th February.
In the roar of Dollfuß's cannons
The democracy fell to debris,
Shredded are the illusions
Of a class harmony.
Shredded are the illusions
Of a class harmony.
The blood-red purity of our flag
goes before us all in the battle
The iron unity of our class
nothing can overpower now.
The iron unity of our class
nothing can overpower now.18
So forward and ready the rifles.
Because now the hesitation is over.
March forward — because the world belongs to us
And to the Socialist Party.
March forward — because the world belongs to us
And to the Socialist Party.
inviata da Riccardo Venturi - 26/5/2022 - 17:17
Door valleien en over heuvels
Gaat de divisie voorwaarts
Om Primorski in strijd te veroveren
Het bolwerk van het Witte Leger.
Om Primorski in strijd te veroveren
Het bolwerk van het Witte Leger.
De banieren zijn gevuld
Met het rood van de laatste wonden
Gingen de onverschrokken escadrons
Van de Amoerpartizanen.
Gingen de onverschrokken escadrons
Van de Amoerpartizanen.
Het lof van deze dagen zal nooit verdwijnen
Zal nooit verduisteren
De partizanen
Veroveren steden.
De partizanen
Veroveren steden.
En zullen blijven als legenden
Als brandende vuren
De stormende nachten van Spassk
De dagen van Volochaevka.
De stormende nachten van Spassk
De dagen van Volochaevka.
Versloegen de atamanen
Dreven de Voivoden uit
En op de Grote Oceaan
Eindigde onze campagne.
En op de Grote Oceaan
Eindigde onze campagne.
inviata da Riccardo Venturi - 26/5/2022 - 20:13
somethingswell (L. Trans.)
По долинах і узгір'ях [1]
Ішла дивізія вперед,
Щоб з бою взяти Примор'я
Білій армії оплот
Щоб з бою взяти Примор'я
Білій армії оплот.
Наливають прапори
Кумача останніх ран,
Ішли лихі ескадрони
Пріамурських партизан.
Ішли лихі ескадрони
Пріамурських партизан.
Цих років не змовкне слава,
Не померкнуть ніколи,
Партизанські загони
Займали міста.
Партизанські загони
Займали міста.
І залишаться, як в казках,
Як ваблять вогні
Штурмові ночі Спасска,
Волочаївські дні.
Штурмові ночі Спасска,
Волочаївські дні.
Розгромили отаманів,
Розігнали воєвод
І на Тихому океані
Свій закінчили похід.
І на Тихому океані
Свій закінчили похід.
Išła dyvizija vpered,
Šćob z boju vzjaty Prymor'ja
Bilij armiji opłot.
Šćob z boju vzjaty Prymor'ja
Bilij armiji opłot.
Nałyvajuť prapory
Kumača ostannix ran,
Išli lyxi eskadrony
Priamurśkix partyzan.
Išli lyxi eskadrony
Priamurśkix partyzan.
Cyx rokiŭ ne zmoŭkne słava,
Ne pomerknuť nikoły,
Partyzanśki zahony
Zajmały mista.
Partyzanśki zahony
Zajmały mista.
I załyšaťsja, jak v kazkax,
Jak babljať vohni,
Šturmovi noči Spasska,
Vołočajiŭśki dni.
Šturmovi noči Spasska,
Vołočajiŭśki dni.
Rozhromyły otamaniŭ,
Rozihnały vojevod
I na Tyxomu okeani
Svij zakinčyły poxid.
I na Tyxomu okeani
Svij zakinčyły poxid.
inviata da Riccardo Venturi - 19/5/2022 - 09:16
Versione bielorussa / Belarusian version / Version biélorusse / Valkovenäjänkielinen versio
Па далінах і па ўзгорках [1]
Ішла дывізія наперад,
Каб з бою ўзяць Прымор'е
Белай арміі апора.
Каб з бою ўзяць Прымор'е
Белай арміі апора.
Наліваліся сцягі
Кумачом апошніх ран.
Ішлі ліхія эскадроны
Прыамурскіх партызан.
Ішлі ліхія эскадроны
Прыамурскіх партызан.
Гэтых гадоў не змоўкне слава,
Не згасне ніколі!
Партызанскія атрады
Займалі гарады.
Партызанскія атрады
Займалі гарады.
І застануцца, як у казках,
Як вабныя агні,
Штурмавыя ночы Спаска,
Валачаеўскія дні .
Штурмавыя ночы Спаска,
Валачаеўскія дні .
Разграмілі атаманаў,
Разагналі ваявод
І на Ціхім акіяне
Свой скончылі паход.
І на Ціхім акіяне
Свой скончылі паход.
łacinka transliteration
Išła dyvizija napierad,
Kab z boju ŭzjać Primor'ie
Biełaj armii apora.
Kab z boju ŭzjać Primor'ie
Biełaj armii apora.
Nalivalisja scjahi
Kumačom apošnich ran.
Išli lichija eskadrony
Pryamurskich partyzan.
Išli lichija eskadrony
Pryamurskich partyzan.
Hetych hadoŭ ne zmoŭkne słava,
Ne zhasne nikoli!
Partyzanskija atrady
Zajmali harady.
Partyzanskija atrady
Zajmali harady.
I zastanucca, jak u kazkach,
Jak vabnija ahni,
Šturmavyja nocy Spaska,
Vałačajeŭskija dni.
Šturmavyja nocy Spaska,
Vałačajeŭskija dni.
Razhramili atamanaŭ,
Razahnali vajavod,
I na Cichim akijane
Svoj skončyli pachod.
I na Cixim akijane
Svoj skončyli pachod.
inviata da Riccardo Venturi - 30/5/2022 - 19:33
Versione partigiana serba (jugoslava) / Serbian (Yugoslav) partisan version / Version partisane serbe (yougoslave) / Serbiankielinen (jugoslavialainen) partisaaniversio
Mirko Kovačević – Zora Kovačević [1941]
Po šumama i gorama, cui finora era dedicata una (peraltro trascurata) pagina del sito che è stata qui integrata e eliminata, è la versione jugoslava partigiana di По долинам и по взгорьям e, al tempo stesso, forse la più celebre versione del canto russo in assoluto. Questo perché è senz'altro il principale canto partigiano titoista jugoslavo dell'epoca della II guerra mondiale. Lo indico come “jugoslavo” perché le sue versioni riflettono le lievi varianti linguistiche (serbe, croate...) di quel sistema linguistico comune che, fino a trent'anni fa, veniva chiamata “serbocroato”. Viene qui presentato in una “versione comune” nei due alfabeti, latino e cirillico; la “versione comune” riflette probabilmente il carattere linguistico della zona di origine, Banja Luka, serbo ma nella variante jekava.
Po šumama i gorama, considerata il più delle volte un canto popolare (e lo è, in definitiva), ha però due autori presunti. Si tratta di due fratelli, Mirko e la sorella Zora Kovačević, di Banja Luka. Come tali, e anche perché Mirko cadde nel 1941 nella lotta partigiana a Mrkonjić Grad, venivano onorati nell'ex Jugoslavia; anche Zora cadde nella lotta partigiana, nel 1943 due anni dopo il fratello. Il canto è pienamente autonomo ed inserito nella lotta partigiana jugoslava; come tale, è soggetto a parecchie varianti testuali, eliminazione di strofe ecc. Qui me viene data una versione completa generalmente accettata. [RV]
Po šumama i gorama [1] [2] [3]
naše zemlje ponosne
idu čete partizana,
Slavu borbe pronose!
Idu čete partizana,
Slavu borbe pronose!
Partizan sam, tim se dičim
To ne može biti svak,
Umrijeti za slobodu
Može samo div-junak!
Umrijeti za slobodu
Može samo div-junak!
Neka čuje dušman kleti
krvavi se vodi rat,
Prije ćemo mi umrijeti
Nego svoje zemlje dat'!
Prije ćemo mi umrijeti
Nego svoje zemlje dat'!
Kaznićemo izdajice,
Oslobodit' narod svoj,
Kazaćemo cijelom svetu
Da se bije ljuti boj!
Kazaćemo cijelom svetu
Da se bije ljuti boj!
Crne horde nas ne plaše,
Krv herojska u nas vri,
Mi ne damo zemlje naše
Da je gaze fašisti!
Mi ne damo zemlje naše
Da je gaze fašisti!
Version in Serbian Cyrillic characters
наше земље поносне,
иду чете партизана,
Славу борбе проносе!
иду чете партизана,
Славу борбе проносе!
Партизан сам, тим се дичим
То не може бити свак,
Умријети за слободу
Може само див-јунак!
Умријети за слободу
Може само див-јунак!
Нека чује душман клети
крвави се води рат,
Прије ћемо ми умријети
Него своје земље дат'!
Прије ћемо ми умријети
Него своје земље дат'!
Казнићемо издајице,
Ослободит' народ свој,
Казаћемо цијелом сјету
Да се бије љути бој!
Казаћемо цијелом сјету
Да се бије љути бој!
Црне хорде нас не плаше,
Крв херојска у нас ври,
Ми не дамо земље наше
Да је газе фашисти!
Ми не дамо земље наше
Да је газе фашисти!
[2] Traduzione italiana :
Attraverso i boschi e i monti
Del nostro fiero paese,
Marciano le compagnie partigiane
Diffondendo la gloria della lotta!
Marciano le compagnie partigiane
Diffondendo la gloria della lotta!
Sono un partigiano: di questo son fiero,
Non tutti possono esserlo.
Morire per la libertà
Può farlo solo un grande eroe!
Morire per la libertà
Può farlo solo un grande eroe!
Che il maledetto nemico sappia
Che una guerra sanguinosa viene ingaggiata,
Piuttosto moriremo
Che consegnare la nostra terra!
Piuttosto moriremo
Che consegnare la nostra terra!
Puniremo i traditori
E libereremo tutto il nostro popolo,
Diremo al mondo intero
Che si combatte una dura guerra!
Diremo al mondo intero
Che si combatte una dura guerra!
Le orde nere non ci spaventano.
Sangue eroico ci bolle nelle vene.
Non permetteremo che le nostre terre
Siano calpestate dai fascisti!
Non permetteremo che le nostre terre
Siano calpestate dai fascisti!
[3] English translation:
Through the woods and hills
Of our proud country
March the companies of Partisans
Spreading the glory of struggle!
March the companies of Partisans
Spreading the glory of struggle!
I'm a Partisan; of that I am proud.
Not everyone can be that,
To die for freedom
Only a giant-hero can!
To die for freedom
Only a giant-hero can!
Let the cursed foe know
A bloody war is waged
We will rather die
Than give our land!
We will rather die
Than give our land!
We will punish the traitors
And free all our people,
We will tell the entire world
That a bitter fight is fought!
We will tell the entire world
That a bitter fight is fought!
Black hordes don’t scare us
Heroic blood boils in our veins
We don’t allow our lands
To be trampled by Fascists!
We don’t allow our lands
To be trampled by Fascists!
inviata da Riccardo Venturi & Bernart Bartleby (autore della vecchia pagina eliminata) - 18/5/2022 - 20:43
Versione partigiana serbocroata raccolta da Basil Davidson
Serbo-Croatian partisan version collected by Basil Davidson
Version partisane serbo-croate recueillie par Basil Davidson
Serbo-kroatinkielinen partisaaniversio, jonka Basil Davidson keräsi
To ne može biti svak
Umrijeti za slobodu,
Može samo div-junak.
Puška mi je drugarica,
Mitraljez mi moji brat:
Svakog časa odjim na straži,
Da tiranu skršim vrat.
Narodu sam zavjet dao,
Ja, narodni partizan:
Da ću čuvat' stijeg slobode,
Boriti se noć i dan.
Version in Serbian Cyrillic characters
То не може бити свак
Умријети за слободу,
Може само див-јунак.
Пушка ми је другарица,
Митраљез ми моји брат:
Сваког часа одјим на стражи,
Да тирану скршим врат.
Народу сам завјет дао,
Ја, народни партизан:
Да ћу чуват' стијег слободе,
Борити се ноћ и дан.
[2] Traduzione italiana RV
Non tutti quanti possono esserlo.
Morire per la libertà,
Solo un eroe gigante lo può!
Il fucile è mio amico,
La mitraglia è mia sorella:
A tutte le ore sto di guardia,
Per rompere l'osso del collo al tiranno.
Ho fatto un voto al popolo,
Io, partigiano del popolo:
Che serberò la bandiera della libertà,
E combatterò notte e giorno.
[3] English translation by Basil Davidson
Not everyone can be that,
To die for freedom
Only a giant-hero can!
The rifle is my friend,
Machine gun my brother:
Every hour I am on guard,
To break the tyrant's neck.
I made a vow to the people,
I, the people's partisan:
That I will guard the flag of freedom,
Fight night and day.
inviata da Riccardo Venturi - 17/11/2022 - 00:27
Versione partigiana slovena / Slovene partisan version / Version partisane slovène / Sloveniankielinen partisaaniversio
Naglo puške smo zgrabili
in v gozdove z doma šli,
ko sovražnik naš je hotel,
da bi sužnji bili mi.
Ko sovražnik naš je hotel,
da bi sužnji bili mi.
Partizanski prvi streli,
narodni upor bude,
vračamo tako fašistom,
za storjeno nam gorje.
Vračamo tako fašistom,
za storjeno nam gorje.
Žrtev mi se ne bojimo,
ko nenadno vpadjamo,
saj prežeti smo z zavestjo,
da svobodo ustvarjamo.
Saj prežeti smo z zavestjo,
da svobodo ustvarjamo.
Kmalu več ne bo fašistov,
nov pravičen svet bo vstal,
nad slovensko domovino,
svobode prapor bo vihral.
Nad slovensko domovino,
svobode prapor bo vihral.
Riccardo Venturi, 24-5-2022
Afferrammo rapidamente i nostri fucili
e da casa andammo nei boschi,
quando il nostro nemico volle
che noi fossimo suoi schiavi.
Quando il nostro nemico volle
che noi fossimo suoi schiavi.
Primi colpi dei partigiani,
ci sarà una rivolta popolare,
così restituiamo ai fascisti
la disgrazia che ci hanno causato.
Così restituiamo ai fascisti
la disgrazia che ci hanno causato.
Non abbiamo paura di essere vittime
quando cadiamo all'improvviso,
perché abbiamo piena coscienza
di creare la libertà.
Perché abbiamo piena coscienza
di creare la libertà.
Presto non ci saranno più fascisti,
un nuovo mondo giusto sorgerà,
sulla patria Slovena sventolerà
la bandiera della libertà.
Sulla patria Slovena sventolerà
la bandiera della libertà.
inviata da Riccardo Venturi - 24/5/2022 - 18:39
Versione ceca 1 / Czech version 1 / Version tchèque 1 / Tšekinkielinen versio 1: J. Urban [1950]
La versione ceca risale al 1950, o almeno in quell'anno fu incisa e pubblicata (Svět Sovětu, 1950; poi, come si vede dall'immagine, ripubblicata dalla Nakladatelství Svazu přátel SSSR “Edizioni dell'Associazione degli amici dell'URSS” -amare risate sono qui ammesse-, in una collana intitolata “Canti dell'URSS”). Come autore del testo in lingua ceca viene indicato J. Urban, che deve essere stato uno specialista in canti partigiani, dato che sua è la versione ceca di un canto partigiano moldavo, la Smugljanka. [RV]
Prostřed hor i údolími,
směle divize šla vpřed.
Zabrat východ vojsky svými,
zabrat bílých armád střed.
Zabrat východ vojsky svými,
zabrat bílých armád střed.
Vpředu prapor svítil rudý,
jasnou krví čerstvých ran.
Pluky svými tudy prošel,
od Amuru partyzán.
Pluky svými tudy prošel,
od Amuru partyzán.
Těch dob sláva známá všady,
bude v lidu věčně žít.
Partyzánů pevné řady,
města útokem šly vzít.
Partyzánů pevné řady,
města útokem šly vzít.
Plane v mysli dnem i nocí,
jako ohně majáků.
Plamen vůle, síly, moci,
partyzánských vojáků.
Plamen vůle, síly, moci,
partyzánských vojáků.
Zbity pluky atamanů,
jejich vůdci prchli vdál.
Až tam blízko oceánu,
partyzán jak vítěz stál.
Až tam blízko oceánu,
partyzán jak vítěz stál.
inviata da Riccardo Venturi - 20/5/2022 - 06:08
Versione ceca 2 / Czech version 2 / Version tchèque 2 / Tšekinkielinen versio 2
Versione ceca ugualmente diffusa, risalente probabilmente anch'essa agli anni '50 del XX secolo. A giudicare dalle testimonianze lette in rete, deve essere stata diffusa partcolarmente nelle scuole e fatta cantare agli alunni (è tutto un fiorire di “ricordate di averla cantata,,,?”, domanda ovviamente rivolta ad attuali diversamente ragazzi). [RV]
Skal a stepí divočinou,
hladový a roztrhán,
s puškou v ruce, s ohněm v srdci,
uhání vpřed partyzán.
S puškou v ruce, s ohněm v srdci,
uhání vpřed partyzán.
V Ukrajině a Povolží,
jak hejna hladových vran,
řádí bílých eskadrony,
uhání vpřed partyzán.
Řádí bílých eskadrony,
uhání vpřed partyzán.
Od Baltu s větrem o závod
až po Tichý oceán,
rozmetal divize bílých,
slavný rudý partyzán.
Rozmetal divize bílých,
slavný rudý partyzán.
Všechna síla, štěstí, život,
byl jim revolucí dán,
proletářům všeho světa,
příkladem je partyzán.
Proletářům všeho světa,
příkladem je partyzán .
inviata da Riccardo Venturi - 26/5/2022 - 20:29
Versione partigiana slovacca 1 / Slovak partisan version 1 / Version partisane slovaque 1 / Slovakiankielinen partisaaniversio 1
Il numero 3-XII della rivista etnografica Slovenský Národopis (“Etnografia Slovacca”) del 1964 ha un capitolo interamente dedicato alle canzoni partigiane slovacche dell'epoca della II guerra mondiale. Tra queste, informa la pubblicazione, ben undici utilizzano la melodia e la struttura metrica di По долинам и по взгорьям, il “canto partigiano” per eccellenza. La pubblicazione etnografia riporta il testo di tutte e undici le canzoni, o varianti; qui, ci limiteremo a riportarne due. La prima, questa, fu pubblicata nel maggio 1942 sulla rivista clandestina Hlase ľudu (“Voci del popolo”) come canto per la “Divisione Janošikovská” (Janošikovská Družina). La Janošikovská, sotto il comando di Pavel Boroš, era una delle cinque divisioni della Brigata Partigiana “Kriváň” e agiva, grosso modo, nell'area dei Monti Tatra, al confine tra la Slovacchia e la Polonia, che sono specificamente nominati nel testo. Tra tutte le versioni del canto partigiano slovacco, questa è quella che ha l'attestazione più antica; l'autore non è specificato. [RV]
Hor sa junač v hory lesy,
hor sa, junač, spod Tatier
ukážme svoj hnev fašizmu,
čeliadke tej prekliatej.
Ukážme svoj hnev fašizmu,
čeliadke tej prekliatej.
Hor sa junač v hory lesy,
za sloboda do boja,
jánošikovské družiny
čoskoro už uderia.
Jánošikovské družiny
čoskoro už uderia.
Chlapci smeli, partizáni
k boju sú vždy hotovi,
pomôžu nám zahnať vraha,
zvrhnúť ľudu okovy.
Pomôžu nám zahnať vraha,
zvrhnúť ľudu okovy.
Preto každý plece k plecu
prilož ruku k boju sám,
v jánošikovských družinách
buď slovenský partizán.
Do hôr v boj sa proletári,
staň sa každý partizán.
inviata da Riccardo Venturi - 24/5/2022 - 20:43
Versione partigiana slovacca 2 / Slovak partisan version 2 / Version partisane slovaque 2 / Slovakiankielinen partisaaniversio 2
La seconda versione che riportiamo, per la quale abbiamo la fortuna di avere un video, è originaria della regione di Banská Bystrica ed è incentrata sulla lotta partigiana presso il villaggio di Telgárt, nel distretto montano di Brezno. Da notare che Telgárt, antico villaggio di origine sassone (il nome parte derivare dal tedesco Tiergarten, nel senso di “terreno di caccia”), fu popolato nel XV secolo da pastori ruteni, vale a dire ucraini e bielorussi (chiamati però localmente Valaský, cioè “Valacchi”), che costituiscono tuttora un importante gruppo etnico della zona. Dal 1948 al 1990, Telgárt si chiamò ufficialmente Švermovo, dal nome di Jan Šverma, partigiano slovacco comunista che aveva partecipato all'insurrezione nazionale slovacca. [RV]
Tichá noc je, rosa padá
do doliny za horou,
mesiac vyšiel zpoza mrakov
osvietil partizánov.
Mesiac vyšiel zpoza mrakov
osvietil partizánov.
Stoja, stoja partizáni,
v rukách držia automat,
pozerajú bistrým okom,
pozerajú na Telgárt.
Pozerajú bistrým okom,
pozerajú na Telgárt.
Nad Telgártom dym sa valí
v plameni je dedina,
už je dymom zatiahnutá
horehronská dolina.
Už je dymom zatiahnutá
horehronská dolina.
Stoja, stoja partizáni,
oči horia po pomste
a germánski podpaľaci
utekajú po ceste.
A germánski podpaľaci
utekajú po ceste.
Hurá preč na nepriateľa,
hurá, vpred sa na Nemca,
hurá, vpred sa na fašistov,
hurá, vpred na Germánca!
Hurá, vpred sa na fašistov,
hurá, vpred na Germánca!
Zaspievali samopaly
bubnovali granáty,
dovečera celý chotár
Nemcami bol posiaty.
Dovečera celý chotár
Nemcami bol posiaty.
inviata da Riccardo Venturi - 25/5/2022 - 07:08
Versione greca / Greek version / Version grecque / Kreikankielinen versio [1943-49]
La versione greca del canto, intitolata Παρτιζάνοι, προχωρείτε (Partizáni prohoríte, “Partigiani, avanzate”) fa parte dei canti resitenziali greci dell'epoca dell'occupazione nazifascista e della guerra civile; copre un'arco di tempo che, grosso modo, va dal 1943 al 1949 e appartiene ai canti dell'EAM-ELAS. Sulla consueta melodia, si tratta però di un canto totalmente autonomo e slegato, non idealmente ma testualmente, dall'originale russo. Risente, casomai, dell'omologo canto di resistenza jugoslavo, anche per vicinanza geografica. E' comunque un canto esclusivo della Resistenza ellenica. Da notare però, forse come flebile legame con le sue origini, l'uso del termine παρτιζάνοι per “partigiani”, che non è comunissimo in greco (si dice, normalmete e storicamente, αντάρτες, che significa piuttosto “Resistenti”). Per questi motivi viene fornita in nota una traduzione letterale. [RV]
Παρτιζάνοι προχωρείτε [2] [3]
Μεσ' τους κάμπους, στα βουνά
Να κερδίσουμε τη μάχη
Ν' ανατείλει η λευτεριά.
Να κερδίσουμε τη μάχη
Ν' ανατείλει η λευτεριά.
Από κάμπους και λαγκάδια
κατεβαίνει η αγροτιά,
μ'υψωμένα τα δρεπάνια [4]
χαιρετάει την εργατιά.
M'υψωμένα τα δρεπάνια
χαιρετάει την εργατιά.
Χρόνια τώρα εμείς σκυμμένοι
σκάβουμε τη μαύρη Γης
και τα πλούτη μας τα παίρνουν
οι τυράννοι οι αστοί.
Kαι τα πλούτη μας τα παίρνουν
οι τυράννοι οι αστοί.
Ό,τι βλέπουμε μπροστά μας
απ'τα χρόνια τα παλιά,
στη δουλειά μας τα χρωστάμε,
ζήτω-ζήτω η εργατιά!
Στη δουλειά μας τα χρωστάμε,
ζήτω-ζήτω η εργατιά!
Ας ξεχάσουμε τα μίση
ολα εκείνα τα παλιά,
κι ας υψώσουμε τα ξίφη
όλοι για τη λευτεριά.
Kι ας υψώσουμε τα ξίφη
όλοι για τη λευτεριά.
mes' tus kámbus, sta vuná
na kerdíssume ti máhi
n'anatíli i lefteriá.
Na kerdíssume ti máhi
n'anatíli i lefteriá.
Apó kámbus ke langádhia
katevéni i agrotiá,
m'ypsoména ta dhrepánia
hérete tin ergatiá.
M'ypsoména ta dhrepánia
hérete tin ergatiá.
Hrónia tóra emís skyméni
skávume ti mávri Yis
ke ta plúti mas ta pérnun
i tyráni i astí.
Ke ta plúti mas ta pérnun
i tyráni i astí.
O,ti vlépume brostá mas
ap' ta hrónia ta paliá,
sti dhuliá mas ta hrostáme,
zíto-zíto i ergatiá.
Sti dhuliá mas ta hrostáme,
zíto-zíto i ergatiá.
As xekássume ta míssi
óla ekína ta paliá,
ki as ypsóssume ta xífi
óli yia ti lefteriá.
ki as ypsóssume ta xífi
óli yia ti lefteriá.
[2] Traduzione italiana:
per i prati e sui monti,
per vincere la battaglia,
perché risorga la libertà.
Per vincere la battaglia,
perché risorga la libertà.
Per i prati e per le gole
discendono i contadini,
con le falci alte in mano
salutano la classe operaia.
Con le falci alte in mano
salutano la classe operaia.
Per anni ci siamo chinati
a scavar la terra nera,
e le nostre ricchezze ce le prendono
i tiranni della borghesia.
E le nostre ricchezze ce le prendono
i tiranni della borghesia.
Quel che vediamo davanti a noi
fin dai tempi antichi,
lo dobbiamo alla nostra fatica,
evviva la classe operaia!
Lo dobbiamo alla nostra fatica,
evviva la classe operaia!
Dimentichiamo gli odi
e tutte le antiche invidie,
e alziamo le spade,
tutti per la libertà!
E alziamo le spade,
tutti per la libertà!
[3] English translation:
in the meadows and the mountains
so that we can win this battle
for the freedom to rise.
From plains and ravines
comes down the peasant class,
with sickles raised up
they greet the working class.
For years now we have bowed
digging the black Earth
and our riches are taken
by the tyrrants the bourgeois.
Everything we see in front of us
from the old years,
we owe it to our labour
long live-long live the working class!
Let us forget our grudges
all these grudges of old,
and let's raise our swords
all of us for liberty!
[4] Var. τουφέκια ("fucili" / "guns")
inviata da Riccardo Venturi - 18/5/2022 - 11:51
Svensk version / Versione svedese / Swedish version / Version suédoise / Ruotsinkielinen versio
Röd Morgon (in Knutna Nävar, Hör maskinernas sång, 1973)
La versione svedese, Över bergen genom dalar, è attribuita a “Röd Morgon” (“Alba Rossa”) nell'album del 1973 Hör maskinernas sång (“Ascolta il canto delle macchine”) del 1973. Tutte le canzoni dell'album, pubblicato per il Förbundsdag del 1973 del KFML (partito comunista svedese di orientamento marxista-leninista e maoista), sono eseguite dagli Knutna Nävar. Si ignora chi sia “Röd Morgon”, ma si tratta probabilmente di un membro degli Knutna Nävar stessi. La versione nel canto, nella registrazione, è preceduta da un'introduzione storica degli avvenimenti del 1922; in linea di massima, si tratta però di una versione militante. [RV]
Över bergen genom dalar [1]
divisioner marscherar framåt
För att inta fästet vid Primorje
dom vitas ointagliga fort.
För att inta fästet vid Primorje
dom vitas ointagliga fort.
Fanorna var som färgade
av blodet i öppna sår
I is och snö ni marscherar
ni röda från Amur.
I is och snö ni marscherar
ni röda från Amur.
Den segern skall aldrig glömmas
och ej dom kamrater som dog
När ni stormar och besegrar
dom vitas sista fort.
När ni stormar och besegrar
dom vitas sista fort.
Som ett föredöme skall segern stå
ett evigt dröjande ljus
I stormiga kvällar vid Spasska
i förtryckets mörkaste natt
I stormiga kvällar vid Spasska
i förtryckets mörkaste natt.
Men trots de offer som bragdes
var det ej ryska folkets sista strid
Dom förråddes av nya tsarer
revisionister i arbetarpartiet.
Dom förråddes av nya tsarer
revisionister i arbetarpartiet.
Revisionister, reformister ni skall darra
vi skall minnas dom röda från Amur
Vi skall storma och besegra
era fästen och era fort.
Vi skall storma och besegra
era fästen och era fort.
Som en storm på Sibiriens tundra
som åskan en öde natt
Då arbetarklassen går framåt
och tar makten under sitt parti.
Då arbetarklassen går framåt
och tar makten under sitt parti.
Riccardo Venturi, 18-5-2022
avanzan le divisioni,
per conquistare il Primorje,
fortezza inespugnabile dei Bianchi.
Per conquistare il Primorje,
fortezza inespugnabile dei Bianchi.
Le bandiere eran colorate
Del sangue delle ferite aperte,
Marciamo nel ghiaccio e nella neve
noi Rossi dell'Amur.
Marciamo nel ghiaccio e nella neve
noi Rossi dell'Amur.
Quella vittoria non sarà mai scordata,
mai i Compagni che sono morti,
quando attaccheremo e conquisteremo
l'ultima fortezza dei Bianchi.
Quando attaccheremo e conquisteremo
l'ultima fortezza dei Bianchi.
Quella vittoria deve servire da esempio,
una luce sempre persistente
nelle serate tempestose di Spassk,
nella notte più buia dell'oppressione.
Nelle serate tempestose di Spassk,
nella notte più buia dell'oppressione.
Ma nonostante i sacrifici fatti
non fu l'ultima battaglia del popolo russo,
furono traditi dai nuovi zar,
i revisionisti del Partito dei Lavoratori.
Furono traditi dai nuovi zar,
i revisionisti del Partito dei Lavoratori.
Revisionisti, riformisti, tremeree,
ricorderemo i Rossi dell'Amur.
Prenderemo d'assalto e conquisteremo
i vostri capisaldi e le vostre fortezze.
Prenderemo d'assalto e conquisteremo
i vostri capisaldi e le vostre fortezze.
Come una tempesta nella tundra siberiana,
come tuono in una notte deserta,
mentre la classe operaia progredisce
e prende il potere sotto il suo partito.
Mentre la classe operaia progredisce
e prende il potere sotto il suo partito.
inviata da Riccardo Venturi - 18/5/2022 - 18:37
Suomenkielinen versio (kääntäjä tuntematon) / Versione finlandese (autore sconosciuto) / Finnish version (Translator unknown) / Version finnoise (auteur inconnu)
Performed by KOM-teatteri
Kautta laaksojen ja vuorten
kulki partisaanein tie
Lyömään joukot vainolaisten
meren rantaan marssi vie
Lyömään joukot vainolaisten
meren rantaan marssi vie
Punaliput purppuraiset
korkealla hulmuaa
Lähti sissieskadroonat
tulitaistelijat maan
Lähti sissieskadroonat
tulitaistelijat maan
Eikä maine päiväin näiden
joudu koskaan unhoksiin
Taisto partisaanein näiden
tien jo johti kaupunkiin
Taisto partisaanein näiden
tien jo johti kaupunkiin
Mielessämme säilyy aina
kuni tähti kirkkahin
öiset tuimat taiston Spasskin
päivät Volotšajevskin
öiset tuimat taiston Spasskin
päivät Volotšajevskin
Turma tuotiin valkoisille
atamaanit murskattiin
Tyynenmeren rantamille
marssi uljas päätettiin
Tyynenmeren rantamille
marssi uljas päätettiin.
inviata da Juha Rämö - 5/4/2015 - 15:06
Versione ungherese / Hungarian version / Version hongroise / Unkarinkielinen versio:
Zsombor János
La (fedele) versione ungherese del canto deve risalire agli anni '40 del XX secolo. Nota anche come Az amuri partizánok e anche Völgyvidéken és hegygerincen át (dal primo verso, che corrisponde a quello russo), è opera di Zsombor János (in stile occidentale: János Zsombor) [1917-1984]. Nativo di Budapest, János Zsombor fu prima magazziniere aziendale. Soldato nella II guerra mondiale, si unì ai partigiani russi (fu probabilmente in tale occasione che tradusse in ungherese il Canto partigiano dell'Amur). Nel 1943 pubblicò a Mosca un volume di poesie, mentre dal 1945 al 1948 lavorò per il quotidiano dell'esercito sovietico. Nel 1949 divenne caporedattore di un giornale illustrato per bambini; nel 1950 fu messo a capo dell'Ufficio Stampa del Ministero degli Esteri ungherese. Tra il 1958 e il 1960 fu corrispondente da Mosca per il Népszabadság, l'organo ufficiale del Partito Comunista Ungherese. Ha tradotto in ungherese romanzi russi, romanzi per ragazzi e racconti. E' morto a Budapest il 10 giugno 1984.
Völgyvidéken és hegygerincen át
Tör előre a hadsereg,
A fehérek partvidékét,
Hogy csatában nyerje meg.
A fehérek partvidékét,
Hogy csatában nyerje meg.
Vörös zászlónk leng, lengeti a szél
A csaták bíbor hajnalán,
Mert a hős brigádok élén
Sok amuri partizán
Ment a hős brigádok élén.
Sok amuri partizán.
Dicsőségünk nem múlik el soha,
Évek múltán sem halovány,
Mert a várost elfoglalta
Sok ezernyi partizán
Mert a várost elfoglalta
Sok ezernyi partizán.
Hírünk úgy száll majd, mint a néprege,
Mint a lángfényű jeltüzek,
Éjjel ostromolták Szpasszkot,
Volocsájev elesett
Éjjel ostromolták Szpasszkot,
Volocsájev elesett.
Verve fut már sok kozák-atamán,
Szanaszéjjel, ki merre lát
És a Csendes-óceánnál
Véget érnek a csaták
És a Csendes-óceánnál
Véget érnek a csaták.
inviata da Riccardo Venturi - 19/5/2022 - 18:04
Versione turca / Turkish version / Version turque / Turkinkielinen versio
Performed by Sevinç Eratalay
Soğuk ve kıtlıklar içinde, [1]
köylerden ve şehirlerden
Partinin çağrısı gelince
ayaklandı partizan.
Partinin çağrısı gelince
ayaklandı partizan.
Beyazların elinde kalan
o kıyıya varmak için,
dağlardan ve ovalardan
ilerledi partizan.
Dağlardan ve ovalardan
ilerledi partizan.
Kan ve can bedenidir bu,
917lerde
karlarda ve fırtınalarda
kurtardılar ülkeyi.
Karlarda ve fırtınalarda
kurtardılar ülkeyi.
Soğuk ve kıtlıklar içinde,
köylerden ve şehirlerden
Partinin çağrısı gelince
ayaklandı partizan.
Partinin çağrısı gelince
ayaklandı partizan.
Riccardo Venturi, 19-5-2022
Nel freddo e nella carestia,
dai villaggi e dalle città
Quando giunse la chiamata del Partito,
il partigiano si alzò.
Quando giunse la chiamata del Partito,
il partigiano si alzò.
Per raggiungere quella sponda
lasciata nelle mani dei Bianchi,
Il partigiano avanzò
attraverso le montagne e le pianure.
Il partigiano avanzò
attraverso le montagne e le pianure.
Corpo, sangue e anima
negli anni attorno al '17
hanno salvato il paese
dalla neve e dalle tempeste.
Hanno salvato il paese
dalla neve e dalle tempeste.
Nel freddo e nella carestia,
dai villaggi e dalle città,
quando giunse la chiamata del Partito,
il partigiano si alzò.
Quando giunse la chiamata del Partito,
il partigiano si alzò.
inviata da Riccardo Venturi - 19/5/2022 - 19:28
Versione partigiana bretone / Breton partisan version / Version partisane en breton / Bretoninkielinen partisaaniversio
J'ai bien connu Eric, qui vivait à Gournay-sur-Marne comme moi à lépoque, et avec lequel j'ai appris le Kan ha Diskan dans les années 1991/2005, au sein de l'association "Ar Gazeg Veurzh" regroupant les chanteurs de la Mission Bretonne de Paris comme Maurice Poulmarc'h, Serge Nicolas et Thierry Rouaud, que je salue à cette occasion.
Le document qu'il m'a transmis en 1995 était une réécriture manuscrite d'un texte sur feuille volante que je n'ai trouvé sur internet que bien plus tard, et qui mentionnait qu'il s'agissait d'une chanson intitulée "Son paotred ar C'hoad" ou "Son Paotred ar brezel kuz", revendiquée par un certain "Ar Gwir-Gilhog, barz Landelo". Il s'agirait en fait d'Henri Le Bec, fils d'un ancien maire de Landeleau, si l'on en croit Francis Favereau qui le cite comme l'auteur de cette chanson en page 559/561 du tome 2 de son livre "lennegezh ar brezhoneg en XXvet kantved".
Je l'ai chantée en duo avec Eric Salaün en 1997 à Paris lors d'un concert avec Ti Jaz dans le 14ème arrondissement, en proposant une simple variation à la tierce sur le refrain repris en chœur.
La version musicale présentée dans ce "clip", quant à elle, est extraite du disque "Etre an Uhelgoat hag ar c'hragoù" que j'ai sorti en 2013 avec Maurice Poulmarc'h. Elle est basée sur un enregistrement original d'Eric en 2005 que j'ai arrangé après sa mort, avec l'autorisation de sa compagne Patricia, en y incorporant tour à tour, ma voix, puis celle de Maurice, de Jean-Pierre Kergozou, de Gaël Billien, en y rajoutant ensuite la bombarde d'Olivier Mell, quelques notes au piano "bastringue" jouées par Leïla mon ex-épouse, sur une rythmique du "Kan Bale" de Glenmor à la batterie, le tout mixé par Philippe Husinger dans son studio de Chaville.
Que dit le texte? En résumé : Qui voudrait nous abattre ? Plutôt se battre nuit et jour sans dormir ni manger ! Hitler répand en Bretagne ses charniers. Pétain et Laval nous ont vendu, la corde au cou sera leur salaire. Au combat pour la Bretagne et la France !
Nous chantons ici les six premiers couplets de cette chanson qui en contient onze et dont vous trouverez ci-dessous la traduction par Sylvain Botrel de l"Ofis Publik ar Brezhoneg" de Carhaix, que m'a gentiment transmis Yves Quéré. Cette traduction n'est pas toujours littérale pour permettre de mieux comprendre le sens général du texte.
Quant aux vidéos, elles ont été prises le 11 juin 2016 à Roc'h Trevezel. Je les ai mises en noir et blanc pour les utiliser dans le contexte du chant, pendant la seconde guerre mondiale.
21 janvier 2021
Chanson de la guerre clandestine par les F. T. P. et les F. F. I. de Guipavas, du Relecq-Kerhuon, de la Forêt-Landerneau et de Landeleau
Questa “versione partigiana bretone” apparteneva ai maquis bretoni di Landeleau (Landelo), Kerhôr e della foresta di Guipavas (Gwipavaz) in azione durante l'occupazione hitleriana. Fu portata a conoscenza di Eric Salaün negli anni '80 del XX secolo (Eric Salaün è deceduto nel 2005). Hervé Cudennec ha avuto il testo nel 1995, una trascrizione manoscritta di un testo stampato su un volantino (che qui riproduciamo). Secondo quanto si legge sul volantino, il testo del canto, intitolato Son paotred ar C'hoad (o Son paotred ar “brezel kuz”) viene rivendicato da un certo “Ar Gwir Gilhog, barz Landelo”; si tratta, quasi con certezza, di Henri Le Bec, figlio di un ex sindaco di Landeleau (così afferma Francis Favereau nel 2° volume (pp. 559/561) della sua opera Lennegezh ar brezhoneg en Xxvet kantved. Hervé Cudennec ha cantato la canzone in duo con Eric Salaün nel 1997 a Parigi; la versione qui ascoltabile nel video proviene dal disco Etre an Uhelgoat hag ar c'hragoù, uscito nel 2013. Hervé Cudennec avverte di avere cantato soltanto le “prime sei” strofe del canto; ma, in realtà, si tratta delle prime sette. Abbiamo qui riprodotto quelle mancanti in [corsivo tra parentesi quadre], in modo da avere il testo completo di 12 strofe. Una nostra scelta, peraltro dovuta alla nostra ben nota e totale avversione nei confronti delle “abbreviazioni/indicazioni testuali” (tipo: “Chorus”, “Refrain”, “x2”, "|: :|" ecc.), è quella di ripetere integralmente il ritornello dopo ogni strofa. La traduzione francese che si trova in nota (a cura, come avverte Hervé Cudennec, di Sylvain Botrel e dell'Ofis Publik ar Brezhoneg di Carhaix, è peraltro completa. Una seconda traduzione completa (a cura dell'utente PaotrLaouen) si trova in una pagina Lyricstranslate corredata di note. [RV]
O Breizh-Izel, o kaerañ bro, [1]
Kinklet c'hwek ha dispar
O Breizh-Izel, o kaerañ bro,
Piv glaskfe ho tiskar ?
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Piv 'ta glaskfe naskañ tud Vreizh
Ha krennañ berr o fri ?
Kentoc'h ni 'n emganno noz-deiz,
Hep kousket na debriñ !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Tan zo war vor, tan zo en aer
Hag e pep korn d'ar bed :
An drouk-spered 'n em c'hraet boser
Lak an holl war o led.
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Ur gaoleg taer, anvet Hitler,
Gra eus Breizh ur garnel !
War-sav, paotred, ha dir en aer !
Harp d'hor mamm Breizh-Izel!
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Pétain, Laval, ha pet Judaz
'Deus gwerzhet hon enor.
Ar groug 'vo gopr an dud ganas
E Frañs hag en Arvor !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
C'hwezhomp an tan war bep menez,
C'hwezhomp tan ar brezel !
Tantez-argad 'lein ar menez,
Gant lorc'h 'zeu d'hor gervel!
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Setu amañ Paotred ar C'hoad
Yoù ! dir ha dir ha tan !
Setu amañ Paotred ar C'hoad
Ganto maout an emgann!
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Daoust ha ni vo trec'het ?
'Vit Breizh dalc'hmat ha Frañs bepred,
D'ar c'hoad, d'ar c'hoad, paotred.
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Kerse vezo ganit, Hitler,
Mevel bras an Ankoù
Ni 'n em zisdleo war da ler,
Ha war ler da ziaouloù !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Meur a vil "Boch" ne 'z aint ket kuit:
Va c'hleze zo ruz-gell !
O gwad a ruilh ! Va bro, bevit !
Bevit, o Breizh-Izel !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Frañs ha Breizh-Izel, 'vel div c'hoar,46
A gerzh brav, dorn-ha-dorn,
Baz d'an trubard, d'an den digar
'Deus gwerzhet park ar forn !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !
Diskennet ez int d'an ifern
Mac'herien Frañs ha Breizh !
'Barzh ar garnel 'maint, vern-ha-vern,
Boued-kon ha boued-ar-bleiz !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
Yoù, dir ha dir ha tan !
Sell 'ta ! Brav-brav !
Paotred ar C'hoad
O vont holl d'an emgann !]
Aux paysages doux et sans pareil !
O Basse-Bretagne, o le plus beau pays
Qui chercherait à vous détruire ?
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Qui donc chercherait à mettre les Bretons au pas
A réduire leur liberté
Nous combattrons plutôt nuit et jour,
Sans dormir ni manger !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Il y a du feu sur la mer, il y a du feu dans l’air
Et dans chaque coin du monde.
Les esprits malfaisants s’étant faits bouchers
Obligent tout le monde à se coucher.
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Un fou furieux, nommé Hitler,
Fait de la Bretagne un charnier !
Debout les gars, brandissez vos armes d’acier !
Soutenons notre mère la Basse-Bretagne !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Pétain, Laval et combien de traîtres
Ont vendu notre honneur.
La potence sera le lot des traîtres
En France et en Armor !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Allumons le feu sur chaque montagne,
Allumons le feu de la guerre !
Le feu des clameurs en haut de la montagne
Avec fierté vient nous appeler.
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
O nous Bretons à la tête dure,
Serons-nous vaincus ?
Pour la Bretagne et la France à jamais
Au bois, au bois les gars !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Tu regretteras, Hitler
Grand valet de la Mort !
Nous nous vengerons à tes dépends,
Et sur le dos de tes diables !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Plusieurs milliers de Boches ne partiront pas.
Mon épée est rouge foncé
Leur sang coule ! Vive mon pays !
Vive la Basse-Bretagne !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
France et Basse-Bretagne comme deux sœurs,
Marchent ensemble, main dans la main,
Rossons le traître, l’homme sans cœur
Qui ont vendu nos biens !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
Ils sont descendus en enfer
Les oppresseurs de la France et de la Bretagne !
Entassés dans un charnier.
De la pâtée pour les chiens et les loups !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
You, acier et acier et feu !
Voyez ! Hourrah !
Les maquisards
Allant tous au combat
inviata da Boreč - 25/5/2022 - 09:25
Versione araba Palestinese / Palestinian Arabic version / Version arabe Palestinienne / Palestiina-arabiankielinen versio:
Rim Banna
يا شعوب الشرق هذا [1]
وقت رد الغاصبين
فاركبوا الهول الشدادا
واصطلوها باسلين
فاركبوا الهول الشدادا
واصطلوها باسلين
طال عهد النوم فيكم
والاعادي ساهرون
انعيم وبنوكم
في الفيافي تائهون
انعيم وبنوكم
في الفيافي تائهون
شتتونا في المنافي
واملأوا منا السجون
سوف تأتيكم ليالي
برقها حتف المنون
سوف تأتيكم ليالي
برقها حتف المنون
يا شعوب الشرق هيا
لنضالنا المبين
سوف نحظى بالحرية
رغم انف الغاصبين
سوف نحظى بالحرية
رغم انف الغاصبين
عاش حزب الشيوعية
وزعيمه لينين
تحيا ذكرى لينين دوماً
والرفاق اجمعين
تحيا ذكرى لينين دوماً
والرفاق اجمعين
F3AR - Lyricstranslate
It is time to repel the usurpers,
So fight the horrors
And endure them with boldness.
So fight the horrors
And endure them with boldness.
You have been sleeping for a long time,
But the enemies do not sleep.
Do you enjoy seeing your children
Lost in the wilderness?
Do you enjoy seeing your children
Lost in the wilderness?
They sent us into exile
And made all of us prisoners.
You will encounter dark nights,
So beware the deadly lightning.
You will encounter dark nights,
So beware the deadly lightning.
Long live the Communist Party
And its leader, Lenin.
Long live the memory of Lenin
And all the other comrades.
Long live the memory of Lenin
And all the other comrades.
O people of the East,
Through our great struggles
We will have our freedom,
In spite of the usurpers.
We will have our freedom,
In spite of the usurpers.
inviata da Riccardo Venturi - 26/5/2022 - 16:05
Versione ebraica / Hebrew version / Version hébraïque / Hepreankielinen versio:
Avraham Shlonsky [אברהם שלונסקי]
Performed by Gevatron Ensemble, 1987
La versione ebraica, come già accennato nell'introduzione generale, ha una storia particolare. L'autore è il celebre poeta israeliano Avraham Shlonsky (1900-1973), ucraino di nascita (era nato il 6 marzo 1900 nel villaggio di Krjukovo, presso Kremenčuk) e proveniente da una famiglia dalla composizione quantomeno singolare: il padre era infatti un chasīd, mentre la madre era una rivoluzionaria comunista. Tutta la famiglia fece aliyah in Palestina nel 1921. Per tutta la vita, Shlonsky fu un attivista sionista e comunista in Israele; in particolare, attorno al 1948 (cioè all'epoca della fondazione dello Stato di Israele), Shlonsky faceva parte del movimento sionista socialista Hashomer Hatsair e della Gioventù Comunista Palestinese (l'attuale BANKI). Fu proprio per questi movimenti che Shlonsky tradusse in ebraico una poesia di Aleksandr Blok, adattandola alla melodia di По долинам и по взгорьям (poiché questa è una pagina in fieri, ci occuperemo prima o poi, ovviamente, di reperire l'originale, tanto più se proveniente dal grande poeta dei Dodici). La canzone, che mantiene con tutte le distinzioni del caso e tutti gli adattamenti ad una realtà assai peculiare, un impianto “partigiano”, è molto conosciuta in Erets Yisrael e, specialmente, nell'interpretazione del Gevatron Ensemble. [RV]
היא עמדה אל מול גשר הנהר
שעליו הפסיע אתמול
גדוד של אלף פרטיזנים
.ואחד יקר מכל
גדוד של אלף פרטיזנים
.ואחד יקר מכל
את פניו הקפיא רוח הנהר
,אך ליבו עדיין בוער
אלף נערות הכיר הוא
.ואחת יפה יותר
אלף נערות הכיר הוא
.ואחת יפה יותר
השדה שמעבר לנהר
,ערירי כאילו אשם
אלף מצבות עומדות שם
.ואחת מהן בלי שם
אלף מצבות עומדות שם
.ואחת מהן בלי שם
האביב ממיס קרח בנהר
,ובשלל צבעיו מרתק
אלף ילדים שרים לו
.וילדון אחד שותק
אלף ילדים שרים לו
.וילדון אחד שותק
הם עומדים אל מול גשר הנהר
שעליו אי פעם צעד
גדוד של אלף פרטיזנים
.ואחד יקר לעד
גדוד של אלף פרטיזנים
ואחד יקר לעד
hi amdà el mul geshèr hànahar
shealàv hifsìa etmòl
gdud shel èlef partizànim
veekhàd yakàr mikòl
gdud shel èlef partizànim
veekhàd yakàr mikòl
et panàv hikpì rùakh hànahar
akh libò adàyin boèr
èlef nearòt hikìr hu
veakhàd yafà yotèr
èlef nearòt hikìr hu
veakhàd yafà yotèr
hasadè shemè èver hànahar
arirì keìlu ashèm
èlef matsevòt omdòt sham
veakhàd mehèn bli shem
èlef matsevòt omdòt sham
veakhàd mehèn bli shem
haavìv memès kèrakh bànahar
ubishlàl tsavàv meratèk
èlef yeladìm sharìm lo
veyaldòn ekhàd shotèk
èlef yeladìm sharìm lo
veyaldòn ekhàd shotèk
hem omdìm el mul geshèr hànahar
sheelàv ei paàm tsaàd
gdud shel èlef partizànim
veekhàd yakàr laàd
gdud shel èlef partizànim
veekhàd yakàr laàd
[2] Traduzione italiana: Riccardo Venturi
Il ponte sul fiume
Si fermò davanti al ponte sul fiume
Che solo ieri aveva attraversato,
Un reggimento di mille partigiani
E uno dei più preziosi
Un reggimento di mille partigiani,
E uno dei più preziosi
Aveva il viso congelato dal vento del fiume,
Ma il suo cuore brucia ancora.
Conosceva mille ragazze,
E una era la più bella di tutte
Conosceva mille ragazze,
E una era la più bella di tutte
Il campo dall'altra parte del fiume
Fa appello come fosse lui colpevole,
Ci sono mille lapidi
E una di queste è senza nome
Ci sono mille lapidi
E una di queste è senza nome
La primavera disgela il fiume
E la sua moltitudine di colori è affascinante,
Mille bambini cantano per lui,
Però un bambino tace
Mille bambini cantano per lui
Però un bambino tace
E loro stanno davanti al ponte sul fiume
Sul quale era passato
Un reggimento di mille partigiani
Che resterà prezioso per sempre,
Un reggimento di mille partigiani
Che resterà prezioso per sempre.
inviata da Riccardo Venturi - 2/6/2022 - 22:17
Versione cinese / Chinese version / Version chinoise / Kinankielinen versio
沿着高山 沿着平原
游击兵团在前进
为了攻克白匪堡垒
打到敌人后方
为了攻克白匪堡垒
打到敌人后方
我们旗帜染满鲜血
红旗走在最前面
祖国边疆游击队员
我们勇敢的骑兵连
祖国边疆游击队员
我们勇敢的骑兵连
我们的威名传播到四方
永远不会被遗忘
我们立下汗马功劳
世世代代美名扬
我们立下汗马功劳
世世代代美名扬
白天战斗在沃洛恰耶夫卡
黑夜进攻斯巴斯克卡
一切变成神话一般
千年万载永流传
一切变成神话一般
千年万载永流传
我们消灭白匪的首领
还把总督赶出境
我们勇敢胜利前进
誓把敌人消灭光
我们勇敢胜利前进
誓把敌人消灭光
Yánzhe gāoshān yánzhe píngyuán
yóují bīngtuán zài qiánjìn
wèile gōngkè bái fěi băolěi
dă dào dírén hòufāng.
Wèile gōngkè bái fěi băolěi
dă dào dírén hòufāng.
Wŏmen qízhì răn măn xiānxiě
hóngqí zŏu zài zuì qiánmiàn
zŭguó biānjiāng yóují duìyuán
wŏmen yŏnggăn de qíbīng lián.
Zŭguó biānjiāng yóují duìyuán.
Wŏmen yŏnggăn de qíbīng lián.
Wŏmen de wēimíng chuánbò dào
sìfāng yŏngyuăn bù huì bèi yíwàng
wŏmen lì xià hànmăgōngláo
shì shìdài dài měi míng yáng.
Wŏmen lì xià hànmăgōngláo
shì shìdài dài měi míng yáng.
Báitiān zhàndòu zài Wòluòqiàyé
fū kă hēiyè jìngōng Sībāsīkè
kă yīqiè biàn chéng shénhuà
yībān qiānnián wàn zăi.
Yŏng liúchuán yīqiè biàn
chéng shénhuà yībān qiān.
Nián wàn zăi yŏng liúchuán wŏmen xiāomiè
bái fěi de shŏulĭng hái bă zŏngdū găn chūjìng
wŏmen yŏnggăn shènglì qiánjìn
shì bă dírén xiāomiè guāng.
Wŏmen yŏnggăn shènglì qiánjìn
shì bă dírén xiāomiè guāng.
[2] Traduzione italiana
Lungo le montagne, lungo le pianure
avanzano i partigiani
per conquistare la fortezza dei banditi Bianchi
e colpire la schiena del nemico.
Per conquistare la fortezza dei banditi Bianchi
e colpire la schiena del nemico.
La nostra bandiera è macchiata di sangue,
la bandiera rossa è in prima linea,
combatte alla frontiera della madrepatria
la nostra coraggiosa compagnia di cavalleria.
Combatte alla frontiera della madrepatria
la nostra coraggiosa compagnia di cavalleria.
La nostra reputazione si diffonde ovunque,
non saremo mai dimenticati.
Abbiamo dato un grande contributo
famoso da generazioni.
Abbiamo dato un grande contributo
famoso da generazioni.
Di giorno combattevamo a Volochayevka,
di notte attaccavamo Spassk,
tutto diventerà un mito
per migliaia di anni e per sempre.
Tutto diventerà un mito
per migliaia di anni e per sempre.
Abbiamo distrutto il capo dei banditi Bianchi
e cacciato il governatore dal paese.
Avanziamo coraggiosamente
giurando di distruggere il nemico.
Avanzeremo coraggiosamente
giurando di distruggere il nemico.
inviata da Riccardo Venturi - 19/5/2022 - 20:02
跨过高山,越过平原,
游击兵团在前进,
誓要攻克沿海地区,
彻底消灭白匪军。
誓要攻克沿海地区,
彻底消灭白匪军。
我们的旗帜染满了鲜血,
红旗走在最前面,
黑龙江畔游击队员,
我们勇敢的骑兵连。
黑龙江畔游击队员,
我们勇敢的骑兵连。
我们的威名传播到四方,
永远不会被遗忘,
我们立下汗马功劳,
世世代代美名扬。
我们立下汗马功劳,
世世代代美名扬。
沃洛恰耶夫卡战争的白天,
和那斯帕斯克进攻之夜,
一切变成神话传说,
到处流传不磨灭。
一切变成神话传说,
到处流传不磨灭。
我们消灭白匪的首领,
还把总督赶出境,
直到太平洋的岸边,
完成我们的远征。
直到太平洋的岸边,
完成我们的远征。
Kuàguò gāoshān, yuèguò píngyuán,
yóují bīngtuán zài qiánjìn,
shì yào gōngkè yánhăi dìqū,
chèdĭ xiāomiè bái fěi jūn.
Shì yào gōngkè yánhăi dìqū,
chèdĭ xiāomiè bái fěi jūn.
Wŏmen de qízhì răn mănle xiānxiě,
hóngqí zŏu zài zuì qiánmiàn,
Hēilóngjiāng pàn yóují duìyuán,
wŏmen yŏnggăn de qíbīng lián.
Hēilóngjiāng pàn yóují duìyuán,
wŏmen yŏnggăn de qíbīng lián.
Wŏmen de wēimíng chuánbò dào sìfāng,
yŏngyuăn bù huì bèi yíwàng,
wŏmen lì xià hànmăgōngláo,
shì shìdài dài měi míng yáng.
Wŏmen lì xià hànmăgōngláo,
shì shìdài dài měi míng yáng.
Wò luò qià yé fū kă zhànzhēng de báitiān,
hé nà sī pà sīkè jìngōng zhī yè,
yīqiè biàn chéng shénhuà chuánshuō,
dàochù liúchuán bù mómiè.
Yīqiè biàn chéng shénhuà chuánshuō,
dàochù liúchuán bù mómiè.
Wŏmen xiāomiè bái fěi de shŏulĭng,
hái bă zŏngdū găn chūjìng,
zhídào tàipíngyáng de àn biān,
wánchéng wŏmen de yuănzhēng.
Zhídào tàipíngyáng de àn biān,
wánchéng wŏmen de yuănzhēng.
inviata da Riccardo Venturi - 19/5/2022 - 19:50
Versione giapponese / Japanese version / Version japanaise / Japaninkielinen versio:
Akiko Seki [関 鑑子] [?]
The Japan Central Choir (JCC), a Communist party-led choir that once existed in Japan, performs "По долинам и по взгорьям". The lyricist is unknown, but it is assumed to have been written by the choir's leader, Akiko Seki (関 鑑子). [Boreč]
野こえ丘をこえて
パルチザン部隊は行く
太平洋めざし
敵のとりでに
太平洋めざし
敵のとりでに
2
赤き血潮にもえて
軍旗ははためく
勇みゆくは我ら
プリアムールのパルチザン
勇みゆくは我ら
プリアムールのパルチザン.
3
この日々のほまれは
永久に輝く
夜襲に轟くスパスカ
ワラチャーエフの戦闘
夜襲に轟くスパスカ
ワラチャーエフの戦闘
4
アタマンをたたきのめし
将軍を追い払い
今太平洋の岸に
平和の波うつ
今太平洋の岸に
平和の波うつ
inviata da Boreč - 18/5/2022 - 12:10
Versione coreana / Korean version / Version coréenne / Koreankielinen versio
산을 넘고 들을 지나 [1]
우리 사단 나간다
연해주의 백파소굴
쳐부시러 나간다
연해주의 백파소굴
쳐부시러 나간다
휘날려라 우리 기발
피로 물든 붉은기
용감하다 기병대들
아무르의 빨찌산
용감하다 기병대들
아무르의 빨찌산
영광에 찬 그 나날은
길이길이 빛나리
빨찌산은 적을 치고
도시들을 찾았네
빨찌산은 적을 치고
도시들을 찾았네
전설처럼 전해지고
등대처럼 빛나리
스파스크 공격의 밤
볼로차엡카 작전
스파스크 공격의 밤
볼로차엡카 작전
백파들을 쳐부시고
악당두목 족쳤다
태평양의 기슭에서
우리 행군 끝났네
태평양의 기슭에서
우리 행군 끝났네
uli sadan naganda
yeonhaejuui baegpasogul
chyeobusileo naganda
yeonhaejuui baegpasogul
chyeobusileo naganda
hwinallyeola uli gibal
pilo muldeun bulg-eungi
yong-gamhada gibyeongdaedeul
amuleuui ppaljjisan
yong-gamhada gibyeongdaedeul
amuleuui ppaljjisan
yeong-gwang-e chan geu nanal-eun
gil-igil-i bichnali
ppaljjisan-eun jeog-eul chigo
dosideul-eul chaj-assne
ppaljjisan-eun jeog-eul chigo
dosideul-eul chaj-assne
jeonseolcheoleom jeonhaejigo
deungdaecheoleom bichnali
seupaseukeu gong-gyeog-ui bam
bollocha-ebka jagjeon
seupaseukeu gong-gyeog-ui bam
bollocha-ebka jagjeon
baegpadeul-eul chyeobusigo
agdangdumog jogchyeossda
taepyeong-yang-ui giseulg-eseo
uli haeng-gun kkeutnassne
taepyeong-yang-ui giseulg-eseo
uli haeng-gun kkeutnassne
inviata da Riccardo Venturi - 24/5/2022 - 18:19
Versione bilingue inglese e hindi / Bilingual English-Hindi version / Version bilingue anglais-hindi / Kaksikielinen, englannin- ja hindikielinen versio: PARCHAM, People's Song Squad
This version is probably sung in English and Hindi, but I don't know the lyrics... [Boreč]
La versione bilingue del Pracham People's Song Squad di Kajal Ghosh utilizza, per la parte inglese, la versione inglese storica, Song of the Partisans. Seguono, in alternanza, due sole strofe tradotte in hindi, entrambe ripetute due volte.
The bilingual version by Kajal Ghosh's Pracham People's Song Squad uses for the part in English the historical English version of the song, Song of the Partisans, followed by only two verses, both repeated. [RV]
There arose the partisans
Through the winter's cold and famine
From the fields and from the towns
At the call of comrade Lenin
There arose the partisans
At the call of comrade Lenin
There arose the partisans
भूख सर्दी मौत से लड़कर [1]
प्रिमोरए शहर से होकर
कोमरेड लेनिन के अवहान
चले मुख्य सेना दल
कोमरेड लेनिन के अवहान
चले मुख्य सेना दल
भूख सर्दी मौत से लड़कर
प्रिमोरए शहर से होकर
कोमरेड लेनिन के अवहान
चले मुख्य सेना दल
कोमरेड लेनिन के अवहान
चले मुख्य सेना दल
and to hell the bandits they hurled,
and on the Pacific Ocean
the workers' flag unfurled.
And on the Pacific Ocean
the workers' flag unfurled.
सिक्युर्ड नरस के द्वार पर भारी
दुश्मन के हर दस्ते
प्रशांत महासागर के ऊपर
फहराए लाल झंडे
प्रशांत महासागर के ऊपर
फहराए लाल झंडे
सिक्युर्ड नरस के द्वार पर भारी
दुश्मन के हर दस्ते
प्रशांत महासागर के ऊपर
फहराए लाल झंडे
प्रशांत महासागर के ऊपर
फहराए लाल झंडे
Bhookh sardee maut se ladakar
Primore shahar se hokar
Komared Lenin ke avahaan
Chale mukhy sena dal
Komared Lenin ke avahaan
Chale mukhy sena dal
Bhookh sardee maut se ladakar
Primore shahar se hokar
Komared Lenin ke avahaan
Chale mukhy sena dal
Komared Lenin ke avahaan
Chale mukhy sena dal
[...]
Sikyurd naras ke dvaar par bhaaree
Dushman ke har daste
Prashaant mahaasaagar ke oopar
Phaharae laal jhande
Prashaant mahaasaagar ke oopar
Phaharae laal jhande
Sikyurd naras ke dvaar par bhaaree
Dushman ke har daste
Prashaant mahaasaagar ke oopar
Phaharae laal jhande
Prashaant mahaasaagar ke oopar
Phaharae laal jhande
inviata da Boreč - 25/5/2022 - 09:19
Versione bengalese / Bengali version / Version bengalie / Bengalinkielinen versio:
Bishnu Dey (বিষ্ণু দে) - Hemanga Biswas (হেমাঙ্গ বিশ্বাস)
রুশ দেশের কমরেড লেনিন
পাথরের কবরে শয়ান
পাশ দাও কমরেড লেনিন
আমাকে যে দিতে হবে স্থান।
পাশ দাও কমরেড লেনিন
আমাকে যে দিতে হবে স্থান।
আইভান, আমি চেনা চাষী
মাটি মাখা দু'পা আমার
লড়েছি তোমার তরে কমরেড
কাজ সারা হয়েছে এবার।
লড়েছি তোমার তরে কমরেড
কাজ সারা হয়েছে এবার।
আমি চিতো কালো কাফ্রি
রোদে আখ কাটি মুঠি মুঠি
দেখেছি তোমার তরে কমরেড
আজকে আমার হল ছুটি।
দেখেছি তোমার তরে কমরেড
আজকে আমার হল ছুটি।
সংগ্রামী মহা সাল হতে
সাংহাইয়ের পথে ধর্মঘটে
বিপ্লবের তরে অনাহারে
লড়ি মরি, ডরি না সংকটে।
বিপ্লবের তরে অনাহারে
লড়ি মরি, ডরি না সংকটে।
inviata da Boreč - 20/5/2022 - 00:13
the cataphract knight (L.Trans.)
Lalui lembah dan perbukitan
Divisi pergi maju
Tuk m'rebut di pertempuran Primorye
Benteng tentara putih
Tuk m'rebut di pertempuran Primorye
Benteng tentara putih.
Spanduk telas diisi
Dari merah luka bekas
Skuadron cepat maju terus
Partisan dari Amur
Skuadron cepat maju terus
Partisan dari Amur.
Tahun tahun berjaya tak akan redup
Mereka tak'kan pernah memudar
Para pasukan partisan
Mengambil alih kota
Para pasukan partisan
mengambil alih kota.
Dan mereka kan diingat s'bagai legenda
S'perti gemerlap cah'ya
Malam penyerbuan Spassk
Siang Volochevskaya [1]
Malam penyerbuan Spassk
Siang Volochevskaya.
Ataman dihancurkan
Voivod ditendang keluar
Dan di tepi Samudra Pasifik
Perjalanan mereka b'rakhir
Dan di tepi Samudra Pasifik
Perjalanan mereka b'rakhir.
Versione in esperanto / Esperanto version / Version en Espéranto / Esperantonkielinen versio
Tra la montoj kaj la valoj
Marŝis nia divizi',
Kaj Primorje en bataloj
Reakiris glore ni.
Kaj Primorje en bataloj
Reakiris glore ni.
Ruĝaj flagoj kiel kronoj
Lastajn vundojn kovris jam.
En la bravaj eskadronoj
Ni kunmarŝis, partizan'.
En la bravaj eskadronoj
Ni kunmarŝis, partizan'.
Longaj jaroj estas vanaj -
Ne forvelkos nia glor' -
La taĉmentoj partizanaj
La blankulojn pelis for.
La taĉmentoj partizanaj
La blankulojn pelis for.
Kiel sorĉaj lumoj faskaj
Kaj fabelo, por ĉiam'
Restos sturmaj noktoj Spasskaj,
Voloĉajevka en flam'.
Restos sturmaj noktoj Spasskaj,
Voloĉajevka en flam'.
Cedis bandoj malamikaj,
Krevis blanka tirani'...
Kaj ĉe l' ondoj pacifikaj
Nian marŝon finis ni.
Kaj ĉe l' ondoj pacifikaj
Nian marŝon finis ni.
inviata da Boreč - 25/5/2022 - 09:44
Marcia dei fucilieri siberiani / March of Siberian Riflemen
Юрий Чернявский / Jurij Černjavskij
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Владимир Алексеевич Гиляровский / Vladimir Alekseevič Giljarovskij
La Marcia dei fucilieri siberiani (Марш Сибирских стрелков [Marš Sibirskix strełkov]) è la prima forma del canto, sia musicalmente che dal punto di vista testuale. E' un canto originariamente destinato all'Armata Imperiale russa: i versi furono scritti dal poeta e scrittore Vladimir Alekseevič Giljarovskij (1855-1935) per le reclute dei Cosacchi del Bajkal che stavano per andare in guerra. Sulla melodia composta dal pressoché misterioso Jurij Černjavskij si rimanda all'introduzione generale: il compositore è comunque così indicato nella prima fonte a stampa del canto, che fu pubblicato in un'edizione annuale di un canzoniere militare compilato fin dal 1913 da da V. I. Simakov e intitolato: Новейший военный песенник “Прапорщик” [Novejšij voennij pesennik “Praporšćik” 'Novissimo canzoniere militare Stendardo'; nella grafia non riformata dell'epoca: Прапорщикъ – Новѣйшій военный пѣсенникь], edito per il 1916 a Pietrogrado presso l'editore N. I. Cholmušin.
Il canto divenne immediatamente popolarissimo. Con la Rivoluzione e lo scoppio della guerra civile, divenne un inno del movimento di liberazione della Siberia così come dei Cosacchi siberiani che avevano giurato fedeltà allo zar, giungendo a combattere i Bolscevichi nell'Estremo Oriente. Siamo nel 1922: è esattamente in queste circostanze che il canto fu ripreso e adattato dai Bolscevichi. Ma il canto originario di Giljarovskij continuò la sua vita: durante la Guerra Civile, fu usato come marcia dell'Armata Bianca al comando dell'ammiraglio Aleksandr Kolčak dopo la fondazione del Governo Siberiano di Omsk anticomunista. [RV]
От Амура, от реки,
Молчаливо, грозной тучей
Шли на бой сибиряки.
Их сурово воспитала
Молчаливая тайга,
Бури грозные Байкала
И сибирские снега.
Ни усталости, ни страха;
Бьются ночь и бьются день,
Только серая папаха
Лихо сбита набекрень.
Эх, Сибирь, страна родная,
За тебя ль мы постоим,
Волнам Рейна и Дуная
Твой привет передадим!
Знай, Сибирь, в лихие годы
В память славной старины
Честь великого народа
Отстоят твои сыны.
Русь свободная воскреснет,
Нашей верою горя,
И услышат эту песню
Стены древнего Кремля.
Iz tajgi, tajgi dremučej,
Ot Amura, ot reki,
Mołčalivo, groznoj tučej
Šli na boj sibirjaki.
Ix surovo vospitała
Mołčalivaja tajga,
Buri groznye Bajkała
I sibirskie snega.
Ni ustałosti, ni straxa;
B'jutsja noć i b'jutsja deń,
Tolko seraja papaxa
Lixo sbita nabekreń.
Äx, Sibiŕ, strana rodnaja,
Za tebja l my postoim,
Vołnam Rejna i Dunaja
Tvoj privet peredadim!
Znaj, Sibiŕ, v lixie gody
V pamjať słavnoj stariny
Česť velikogo naroda
Otstojat tvoi syny.
Ruś svobodnaja voskresnet,
Našej veroju gorja,
I usłyšat ätu pesnju
Steny drevnego Kremlja.
[2] Marcia dei fucilieri siberiani
Traduzione italiana: RV
Dalla vasta, vasta taigà,
Dall'Amur, il grande fiume,
Come tuono silente e terribile
I siberiani sono andati in guerra.
Li hanno resi duri e fieri
La silenziosa taigà,
Le spietate tempeste del Bajkal
E le nevi siberiane.
Né stanchezza, né paura,
Giorno e notte combatteran
Con le loro “papache” grigie
Tenute, come si sa, inclinate sul capo.
Oh Siberia, terra natìa,
Per te noi resistiamo.
Fino alle rive del Reno e del Danubio
Ti mandiamo il nostro saluto.
Sappi, Siberia, in questi anni bui,
Ricordare questa ode alla tua gloria
E onorare il tuo antico popolo
Che sempre ti difenderà.
La Rus' difenderà la libertà
Infiammata come fuoco, con la nostra fede.
E così questo canto sarà udito
Tra le mura dell'antico Cremlino!
inviata da Riccardo Venturi - 16/11/2022 - 21:02
La versione “Bianca” francese
French “White” version
Version française “Blanche”
Ranskankielinen “Valkoinen” versio
La versione “Bianca” francese è sicuramente contemporanea a Les Partisans, la versione “Rossa”. A giudicare dai testi, le due versioni quasi “si danno la caccia” a vicenda: una riproduzione in francese della Guerra Civile russa. Impossibile dire quale delle due versioni sia nata per prima. Come per la versione “Rossa”, l'autore dei versi è sconosciuto; siamo, per entrambe le versioni, nei primissimi anni '20 del XX secolo. Il canto è ancora conosciuto negli ambienti della destra cattolica tradizionalista francese: qui se ne ascoltano due versione, la prima "scout" e la seconda "parà". [RV]
Par les villes et par les champs,
À l'appel de Dénikine,
Marchaient les partisans blancs.
À l'appel de Dénikine,
Marchaient les partisans blancs.
Sabrant les troupes bolcheviques,
Et ralliant les Atamans,
Dans leurs campagnes épiques,
Ils traquaient Trotsky tremblant.
Dans leurs campagnes épiques,
Ils traquaient Trotsky tremblant.
C'est pour la Sainte Russie,
Pour la vieille tradition,
Pour la gloire et la patrie,
Que luttaient ces bataillons.
Pour la gloire et la patrie,
Que luttaient ces bataillons.
Votre gloire est immortelle,
Volontaires et officiers blancs,
Et votre agonie cruelle,
La honte de l'occident.
Et votre agonie cruelle,
La honte de l'occident.
inviata da Riccardo Venturi - 17/11/2022 - 01:32
Marcia del Reggimento di Drozdovskij / Drozdovsky's Regiment March
Dmitrij Jakovlevič Pokrass [1899-1978]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: П. Баторин / P. Batorin
Le unità del colonnello Michail Gordeevič Drozdovskij (1881-1919) erano un distaccamento di volontari controrivoluzionari sul fronte rumeno. L'11 marzo 1918, il distaccamento intraprese una campagna per riunirsi all'Armata Bianca (l' “Esercito Volontario”). Il 25 maggio 1918, il distaccamento fu finalmente incluso nell'Armata Bianca, di cui in seguito costituì la 3a Divisione di Fanteria. Il testo della marcia che ricorda questo episodio fu scritto da un ufficiale del distaccamento, il colonnello P. Batorin; fu invece il comandante del reggimento, il moldavo Anton Turkul (1892-1957), a ordinare al compositore Dmitrij Pokrass, il 27 giugno 1919, di scrivere una melodia per la marcia. Pokrass non fece che riprendere, arrangiandola e alterandola solo leggermente, la Марш Сибирских стрелков di qualche anno prima; già il 29 giugno successivo, la marcia fu eseguita in occasione di un banchetto per festeggiare l'occupazione della città ucraina di Kharkov da parte dei Bianchi (la notizia di tale accadimento si ebbe solo nel 1974, pubblicata dal giornale New Russian Word negli Stati Uniti in due numeri del 6 e 14 dicembre). Durante il banchetto fu probabilmente eseguita la seguente “prima versione”, dove si possono meglio apprezzare gli interventi melodici di Pokrass:
In seguito, il testo fu cantato esattamente sulla stessa melodia usata anche per la versione “Rossa”, По долинам и по взгорьям, con una diversa disposizione delle strofe ed una variante nell'ultima strofa (la versione più comune, che qui si dà, prevede che l'ultima strofa sia la ripetizione della prima):
In questa forma, il canto continuò ad essere usato da tutta l'Armata Bianca fino alla definitiva sconfitta del 1922. Il compositore, Dmitrij Pokrass, attorno al 1920 scrisse la musica per un notissimo canto “rosso”, Красная Армия всех сильней (Белая Армия, Чёрный Барон); divenne poi uno dei più noti compositori sovietici, tanto da essere insignito del titolo di “Artista del Popolo dell'Unione Sovietica”. Il colonnello Drozdovskij fu ferito in battaglia nell'ottobre del 1918, presso Stavropol; morì il 1° gennaio 1919 in seguito alle ferite, all'età di soli 38 anni. Anton Turkul, dopo la sconfitta dell'Armata Bianca, si esiliò in Germania dove continuò a svolgere attività e propaganda antisovietica, fondando anche l' “Unione Nazionale dei Veterani della Guerra Russa” e pubblicando una rivista, Signal, giudicata da molti di stampo fascista. Visse a Berlino, Roma e Sofia. Fino al 1945 collaborò con la Germania nazista, organizzando anche la ROA (Armata di Liberazione Russa) collaborazionista; dopo la guerra rimase in Germania. Morì a Monaco di Baviera nel 1957.
Из Румынии походом
Шёл Дроздовский славный полк,
Во спасение народа
Исполняя тяжкий долг
Во спасение народа
Исполняя тяжкий долг.
Много он ночей бессонных
И лишений выносил,
Но героев закалённых
Путь далёкий не страшил!
Но героев закалённых
Путь далёкий не страшил!
Генерал Дроздовский смело
Шёл с полком своим вперёд.
Как герой, он верил твёрдо,
Что он Родину спасёт!
Как герой, он верил твёрдо,
Что он Родину спасёт!
Видел он, что Русь Святая
Погибает под ярмом
И, как свечка восковая,
Угасает с каждым днём
Как герой, он верил твёрдо,
Что он Родину спасёт!
Верил он: настанет время
И опомнится народ -
Сбросит варварское бремя
И за нами в бой пойдёт
Сбросит варварское бремя
И за нами в бой пойдёт.
Шли Дроздовцы твёрдым шагом,
Враг под натиском бежал.
И с трёхцветным Русским Флагом
Славу полк себе стяжал!
И с трёхцветным Русским Флагом
Славу полк себе стяжал!
Пусть вернёмся мы седые
От кровавого труда,
Над тобой взойдёт, Россия,
Солнце новое тогда!
Над тобой взойдёт, Россия,
Солнце новое тогда!
Из Румынии походом [3]
Шёл Дроздовский славный полк,
Во спасение народа
Исполняя тяжкий долг
Во спасение народа
Исполняя тяжкий долг.
Iz Rumynii pochodom
Šëł Drozdovskij słavnyj połk,
Vo spasienïe naroda
Ispołniaja tiažkij dołg.
Vo spasienïe naroda
Ispołniaja tiažkij dołg.
Mnogo on nočej bessonnych
I lišenij vynosił,
No gierojev zakalënnych
Puť dalëkij nie strašił!
No gierojev zakalënnych
Puť dalëkij nie strašił!
Gienierał Drozdovskij smieło
Šëł s połkom svoim vpierëd.
Kak gieroj, on vierił tvërdo,
Što on Rodinu spasët!
Kak gieroj, on vierił tvërdo,
Što on Rodinu spasët!
Vidieł on, što Ruś Sviataja
Pogibajet pod jarmom
I, kak sviečka voskovaja,
Ugasajet s každim dnëm
I, kak sviečka voskovaja,
Ugasajet s každim dnëm.
Vierił on: nastaniet vriemia
I opomnitsia narod -
Sbrosit varvarskoje briemia
I za nami v boj pojdët
Sbrosit varvarskoje briemia
I za nami v boj pojdët.
Šli Drozdovcy tvërdym šagom,
Vrag pod natiskom bežał.
I s trëchcvetnym Russkim Flagom
Słavu połk siebie stiažał!
I s trëchcvetnym Russkim Flagom
Słavu połk siebie stiažał!
Pusť viernëmsia my siedyje
Ot krovavovo truda,
Nad toboj vzojdët, Rossija,
Sołnce novoje togda!
Nad toboj vzojdët, Rossija,
Sołnce novoje togda!
Iz Rumynii pochodom
Šëł Drozdovskij słavnyj połk,
Vo spasienïe naroda
Ispołniaja tiažkij dołg.
Vo spasienïe naroda
Ispołniaja tiažkij dołg.
[2] Traduzione francese / Traduction française
--> fr.wikipedia : Chant des Partisans de l'Amour
Marche du Régiment de Drozdovski
En marche depuis la Roumanie
Vint le glorieux régiment Drozdovski,
Au secours du peuple
Accomplir sa lourde tâche.
Malgré les nuits blanches
Et les épreuves endurées,
La longue route n'effraie pas
Les héros endurcis.
Le général Drozdovski hardiment
S'avança avec son régiment,
Tel un héros, sûr
De sauver la patrie !
Il voyait la Sainte Russie
Succomber sous le joug
Et comme cire de bougie
Dépérir de jour en jour.
Il en était sûr : le temps viendra
Et le peuple se ressaisira,
Rejettera le joug barbare
Et avec nous au combat ira !
Les Drozdovstsi s’avançaient d'un pas ferme,
L'ennemi assailli s'enfuit.
Sous le drapeau tricolore de la Russie,
Le régiment flirtait avec la gloire.
Et même si nous rentrions grisonnant
D'un labeur sanglant,
Que sur toi se lève, Russie,
Un soleil nouveau, enfin !
En marche depuis la Roumanie
Vint le glorieux régiment Drozdovski,
Au secours du peuple
Accomplir sa lourde tâche.
[3] Variante eseguita come ultima strofa o ritornello:
Variant, as last stanza or chorus:
Не померкнет никогда.
Офицерские заставы,
Занимали города!
Офицерские заставы ,
Занимали города!
Ätich dniej nie smołknet słava,
Nie pomierkniet nikogda,
Oficerskije zastavy,
Zanimali goroda!
Oficerskije zastavy
Zanimali goroda!
De ces jours, la gloire ne s'éteindra pas.
À jamais, elle retentira.
Officiers aux avant-postes,
À l'assaut des villes !
Officiers aux avant-postes,
À l'assaut des villes !
inviata da Riccardo Venturi - 8/12/2022 - 12:28
Maybe you don't know enough this site.
Regards
Bernart Bartleby - 28/3/2017 - 14:48
Thanks
Juha Rämö - 18/5/2022 - 00:05
Dear Boreč, as you can see I haven't included U partigianu by Chjami Aghjalesi into this page. The song is already included in the site as an independent song, in the Corsica song itinerary. With the exception of Po šumama i gorama, the historical Serbian version which had an independent page in this site and has been then integrated into this “new” page, other songs using the tune of По долинам и по взгорьяm will be maintained, and then indicated in a special link box. Conversely, all “new” versions (i.e., songs using the same tune but not yet included in the site) will be included in this page. There's a lot of songs using this tune, so please check before sending a version. Thank you!
Riccardo Venturi - 26/5/2022 - 12:18
[1922 / 1929]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
- Pëtr Semënovič Parfënov (1894-1937)
- Sergej Jakovlevič Alymov (1892-1948)
Musica / Music / Musique / Sävel:
Aleksandr Vasilevič Aleksandrov (1883-1946)
Dopo aver rielaborato la pagina sulla Makhnovscina (e, soprattutto, sulla sua versione francese di Étienne Roda-Gil), è stata totalmente rielaborata la pagina di По долинам и по взгорьям. Chi ha, in questi ultimi tempi, seguito un po' la ristrutturazione della pagina sulla Makhnovscina, sa già che i due canti sono strettamente collegati attraverso la melodia, che è la medesima; una melodia popolarissima e onnipresente, che ha letteralmente attraversato l'Europa in guerra e in lotta (e che è utilizzata ancora ai giorni nostri). Questo ha ingenerato parecchia confusione quando si parla dei due canti; non di rado, ad esempio, vengono considerate “versioni della Makhnovscina” dei canti che, in realtà, sono versioni di По долинам и по взгорьям in russo e in altre lingue; e viceversa. In questo sito, inoltre, era presente (fin dal 2014) una pagina su Po šumama i gorama, un canto partigiano jugoslavo che altro non è che la versione serbocroata di По долинам и по взгорьям (tale pagina è stata integrata in questa, ed è stata quindi cancellata dal sito). Questa pagina si ripropone quindi di fare un po' di chiarezza, tenendola separata dalla Makhnovscina ma non perdendone mai di vista le connessioni molto strette. La distinzione ha anche, e ovviamente, una connotazione ideologica: detto brutalmente, la Makhnovscina è un canto anarchico, По долинам и по взгорьям è un canto comunista, entrambi però incentrati sulla lotta partigiana. Si tratta di due canti indipendenti come collocazione e legati a episodi differenti (comunque tutti nell'ambito della Guerra Civile Russa), ma derivati da una fonte musicale e testuale comune precedente rielaborata a seconda delle circostanze storiche, geografiche (l'Ucraina, l'Estremo Oriente) e, soprattutto, ideologiche. Si aggiunga anche, come conclusione necessaria, che anche l'Armata Bianca controrivoluzionaria ne ebbe non solo due sue versioni, ma anche che tali versioni sono quelle originarie, che precedono tutte le altre (Makhnovscina compresa). In pratica, la melodia fu utilizzata da tutte e tre le componenti in lotta nella guerra civile (comunisti, anarchici, controrivoluzionari). Abbiamo quindi voluto e dovuto dare conto delle Versioni "Bianche" affinché la pagina fosse veramente completa dal punto di vista storico. Sull'origine della melodia e del testo di По долинам и по взгорьям, occorre senz'altro rimandare a quanto detto nell'introduzione alla Makhnovscina, e che qui si ripete per mera comodità (ma con qualche link interno e esterno in più):
Resta quindi da situare più precisamente questa versione del canto, che, come detto, nella sua versione conosciuta e rielaborata risale al 1922. La versione rielaborata definitivamente da Pëtr Semënovič Parfënov ha una collocazione storica ben precisa e legata ad un avvenimento specifico che si riflette esattamente nel testo: la battaglia di Voločaevka, che fu combattuta nell'ambito della Guerra Civile Russa dal 10 al 12 febbraio 1922 sul fronte dell'estremo oriente russo, vale a dire presso la stazione di Voločaevka sulla Ferrovia dell'Amur, nei dintorni della città di Khabarovsk. Nella battaglia si fronteggiarono le forze dell'Armata Rivoluzionaria del Popolo della Repubblica dell'Estremo Oriente, comandate da Vasilij Bljukher, e quelle dell'Armata Bianca dell'Estremo Oriente, controrivoluzionaria, guidate da Viktorin Molčanov. Fu una battaglia assai importante, combattuta a trenta gradi sotto zero, che vide la disfatta dell'Armata Bianca controrivoluzionaria. Il 13 febbraio 1922 le truppe dell'Armata Rivoluzionaria del popolo entrarono in Khabarovsk, fino a quel momento tenuta dai Bianchi (coadiuvati da un contingente giapponese). Le forze Bianche dell'estremo oriente si arresero definitivamente il 25 ottobre 1922. Le “colline” nominate nel canto sono un riferimento geografico preciso (il territorio è formato da basse colline in quel punto): l'episodio decisivo della battaglia di Voločaevka fu la conquista di un caposaldo Bianco, la collina di Ju-Quran, che rese non più tenibile la posizione da parte dell'Armata Bianca.
Come si può vedere, l'attribuzione della paternità di По долинам и по взгорьям è molto complessa e non permette di stabilirne con certezza un solo autore al quale intestarla (persino il testo è in “coabitazione”). E' quindi uno di quei tipici casi in cui si deve ricorrere agli “Autori Vari”, senza però perdere di vista che, per quanto vari, gli autori esistono e che non si tratta di un “canto popolare” nel senso stretto del termine pur essendo probabilmente la melodia di lontana origine popolare. Ma è, al tempo stesso, assolutamente naturale per canti che si sono diffusi in un'area molto vasta, in circostanze temporali e storiche diverse e in lingue diverse: l'origine si perde e tutto viene riportato a un vago “canto popolare russo”. Da sottolineare anche che le melodie di origine russa hanno ottenuto sempre larga popolarità in Europa e altrove, associate come sono a sommovimenti, rivoluzioni, controrivoluzioni, lotte, resistenza.
По долинам и по взгорьям è fin dal suo inizio un canto partigiano. Però occorre specificare che il termine “partigiano” è di lontana origine italiana (è attestato fin dal XIV secolo) e, a lungo, ha significato soltanto “persona di parte”, “chi prende partito”. Passando nelle lingue slave, e segnatamente nel russo партизан, ancora nel 1922 non aveva il significato di “guerrigliero antifascista” che adesso è consueto, ma quello, semplicemente, di “combattente per una data parte”. Qui si tratta di “partigiani” non di bande irregolari impegnate in una Resistenza, ma di formazioni militari regolari, inquadrate in un'armata e equipaggiate di conseguenza. Ci sono quindi i Partigiani comunisti e anarchici, ma ci sono anche i Partigiani anticomunisti e zaristi. Ciò detto, nel prosieguo degli avvenimenti storici e con lo sviluppo particolare del termine durante la resistenza al nazifascismo in Europa, è logico che il canto sia divenuto “partigiano” nel senso che ci è più consueto; partigiano e presente nelle lotte e nelle guerre civili di tutto il continente. Lo ritroviamo quindi, come già accennato, in diversi paesi e in diverse circostanze, ovviamente adattato linguisticamente, ma sempre mantenendo un fondo comune con l'originale (l'immagine delle “valli e colline”, ad esempio, laddove le “colline” venivano sostituite dalle “montagne” quando la lotta si svolgeva a quote ben più elevate di quelle dell'Estremo Oriente russo) e, ovviamente, la melodia. Come detto, la sua origine russa catturava l'immaginario ideologico, e non è certamente l'unico caso (si pensi solo a Katiuscia). Durante le resistenze antifasciste e antinaziste durante la II guerra mondiale, il canto fu veramente diffuso ovunque anche già “preparato” in varie versioni e lingue: è il caso della versione italiana trasmessa quotidianamente nel 1943/44 da Radio Mosca, ripresa dal fuoriscitismo antifascista e diffusa specialmente tra i partigiani del Friuli-Venezia Giulia. Nella resistenza Jugoslava era assai diffusa la versione in serbocroato, Po šumama i gorama; così in Grecia sia durante la resistenza antifascista, sia durante la susseguente guerra civile 1946-1949 (Παρτιζάνοι, προχωρείτε). Una versione in spagnolo veniva già cantata durante la Guerra Civile 1936-1939, ma è andata a finire che la versione spagnola più nota viene dall'altro capo del mondo, e più precisamente dal Cile: risale al 1969, e fu preparata dai Quilapayún per il loro album ¡Basta!. Ne esistono versioni originali diffuse tra le Brigate Internazionali in Spagna, specialmente in inglese (Song of the Partisans), francese (nota come Les Partisans) e tedesco (Partisanen von Amur, scritta da Ernst Busch e Kurt Barthel); versioni originali si hanno anche in ungherese e finlandese. Una versione originale assai particolare è quella in lingua ebraica: scritta dal poeta Avraham Shlonsky, ma basata su una poesia di Aleksandr Blok, fu usata come “canto movimentista”, prima dall'organizzazione socialista sionista Hashomer Hatsair (“Giovane Guardia”) attorno al 1948/49, e poi dalla Gioventù Comunista Palestinese (l'attuale BANKI). Per concludere, un accenno al fatto che il canto è noto in russo anche con un'antonomasia: si chiama infatti anche, semplicemente, Партизанская, ovvero “(Canto) Partigiano” (l'interpretazione qua sotto, a cura del Coro "Alexandrov" dell'Armata Rossa, reca proprio questo titolo). [RV, 12-5-2022]
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Questa pagina raccoglie le varie versioni del Canto Partigiano russo “par excellence” (“rosse” e “bianche”, nonché quelle precedenti alla guerra civile russa del 1918-1922), tutte accomunate dalla medesima e famosissima melodia, senz'altro una delle più note (e utilizzate) al mondo. La Makhnovscina, il canto delle milizie anarchiche ucraine di Nestor Makhno, è pure legata al medesimo periodo e usa la stessa melodia, ma ha e mantiene una sua propria pagina, pur strettamente collegata a questa.
La pagina include anche: a) traduzioni letterali del canto partigiano russo (tratte da varie fonti: autonome, tratte da Wikipedia, da Lyricstranslate o altre fonti in rete); b) Versioni più o meno fedeli in varie lingue del canto partigiano russo, di varie epoche (per le quali viene sempre riportato il Titolo locale in grassetto-corsivo; c) Canti autonomi in varie lingue che utilizzano la stessa melodia (spesso canti partigiani e di lotta), pure con il Titolo in grassetto-corsivo. Fanno eccezione, a parte la Makhnovscina già segnalata, i seguenti canti, che avevano già pagine autonome nel sito che sono state mantenute (tranne Po šumama i gorama, la cui ex pagina autonoma è stata integrata in questa per motivi storici):
Su fratelli e su compagni (Canto partigiano della Valnerina)
U partigianu (U cantu di i partigiani) (Chjami Aghjalesi)
O Sardigna patria nostra [O Sardigna, custa est s'ora] (Anghelu Caria)
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Italiano/Italian 1 (Riccardo Venturi) – Italiano/Italian 2 (Attraverso valli e monti, 1943-'44) – Italiano/Italian 3 (Attraverso valli e monti, 1944) – Inglese/English 1 (Song of the Partisans) – Inglese/English 2 (Through the Valleys and over Hillsides, Fred Frigo) – Inglese/English 3 – Inglese/English 4 – Francese/French 1 (Les Partisans, ca. 1920) – Francese/French 2 – Spagnolo/Spanish (Por montañas y praderas, Quilapayún 1969) – Tedesco/German 1 (Partisanen von Amur, Ernst Busch-Kurt Barthel 1925) – Tedesco/German 2 (Schluß mit Phrasen, vorwärts zu Taten, 1934) – Neerlandese/Dutch - Ucraino/Ukrainian – Bielorusso/Belarusian (Па далінах і па ўзгорках) - Serbo e Croato/Serbian and Croat 1 (Po šumama i gorama / По шумама и горама, Mirko Kovačević-Zora Kovačević 1941) – Serbo e Croato/Serbian and Croat 2 (Partizan sam tim se dičim >1943) - Sloveno/Slovene (Naglo puške smo zgrabili) – Ceco/Czech 1 (Partyzánská, J. Urban 1950) – Ceco/Czech 2 (Skal a stepí divočinou) - Slovacco/Slovak 1 (Hor sa junač v hory lesy, 1942) – Slovacco/Slovak 2 (Tichá noc je, rosa padá) – Greco/Greek (Παρτιζάνοι προχωρείτε, ca. 1943) – Svedese/Swedish (Över bergen genom dalar, Knutna Nävar 1973) – Finlandese/Finnish (Partisaanimarssi) – Ungherese/Hungarian (Amuri partizánok dala, Zsombor János, ca. 1940) – Turco/Turkish (Partizan Marşı) – Bretone/Breton (Son paotred ar C'hoad, Henri Le Bec, ca. 1940) – Arabo palestinese/Palestinian Arabic (Ya shueub al-sharq, Rim Banna) – Ebraico/Hebrew (מול גשר הנהר, Avraham Shlonsky) - Cinese 1 (Yuăndōng yóují duì zhī gē) – Cinese 2 – Giapponese/Japanese (No koe oka o koete, Akiko Seki) – Coreano/Korean (Amurŭ-pparjjisan-ŭi norae) – Hindi (Versione bilingue hindi-inglese/Hindi-English bilingual version, PARCHAM People's Song Squad) – Bengalese/Bengali (Kamarēḍa Lēnina ābrāśā, Bishnu Dey-Hemanga Biswas) - Indonesiano/Indonesian - Esperanto (Tra la montoj kaj la valoj) - Precedenti e versioni "Bianche"/Forerunners and "White" versions