Ti lascio cadere in un fosso
coperto di neve e di stelle
Hai fra le tue mani quello straccio rosso
che ti copriva le spalle
colpi di spari non mi lasciano
nemmeno il tempo per piangere
Non ci si può più fermare,
qui soltanto una guerra da vincere
Compagno che vai tra le stelle nel cielo
Un altro saluto, altro abbandono
Stringendo sul petto la foto di tua moglie
Disteso sopra un letto ricoperto dalle foglie
Mi allaccio le scarpe ed affronto
la neve, fucile a tracolla,
un sorso di grappa per combattere il gelo
e via un'altra volta
Ci credevamo sui monti
e speravamo sarebbe accaduto,
di fondare da zero uno Stato
in cui chiunque sia benvoluto
Ma invece gli scandali qui oramai
l'hanno gettato nel fango
E ripenso a quei giorni,
alla tua scomparsa, mi siedo e piango
Io piango quando penso a piazza Fontana
a piazza della Loggia e alle bombe sopra i treni,
in stazione di Bologna, in stazione a Trento,
a D'Antona, Biagi, Moro e ogni altro rapimento
Ho gli occhi bagnati, le gambe tremanti
ripensando a quegli anni
in cui si combatteva per sconfiggere il fascio e
riparare ai suoi danni
Sessant'anni dopo però ho
una paura che sta ritornando
dopo alcuni episodi che nel nostro Paese
stanno accadendo
Celerini, burattini di uno stato di squadristi
che più volte avete agito come veri terroristi,
dipingendo una piazza
e una scuola rosso sangue,
cancellando poi le prove
a colpi di manganelli e spranghe
Che altro aggiungere, ora non so,
su questa nostra sorte
Deve essere dura dall'alto
veder la propria causa di morte
ridotta a uno straccio e uccisa più volte
da governi di passaggio
Ed è proprio per questo che, prima
di andarmene, voglio lasciare un messaggio
Compagni, io vi esorto a rifondare
questa Italia senza ladri né mafiosi,
in cui paghi sol chi sbaglia
Io ci credo, si può fare
se ci diamo un po' una mano
Ve lo dice con il cuore,
Gianni vecchio partigiano
coperto di neve e di stelle
Hai fra le tue mani quello straccio rosso
che ti copriva le spalle
colpi di spari non mi lasciano
nemmeno il tempo per piangere
Non ci si può più fermare,
qui soltanto una guerra da vincere
Compagno che vai tra le stelle nel cielo
Un altro saluto, altro abbandono
Stringendo sul petto la foto di tua moglie
Disteso sopra un letto ricoperto dalle foglie
Mi allaccio le scarpe ed affronto
la neve, fucile a tracolla,
un sorso di grappa per combattere il gelo
e via un'altra volta
Ci credevamo sui monti
e speravamo sarebbe accaduto,
di fondare da zero uno Stato
in cui chiunque sia benvoluto
Ma invece gli scandali qui oramai
l'hanno gettato nel fango
E ripenso a quei giorni,
alla tua scomparsa, mi siedo e piango
Io piango quando penso a piazza Fontana
a piazza della Loggia e alle bombe sopra i treni,
in stazione di Bologna, in stazione a Trento,
a D'Antona, Biagi, Moro e ogni altro rapimento
Ho gli occhi bagnati, le gambe tremanti
ripensando a quegli anni
in cui si combatteva per sconfiggere il fascio e
riparare ai suoi danni
Sessant'anni dopo però ho
una paura che sta ritornando
dopo alcuni episodi che nel nostro Paese
stanno accadendo
Celerini, burattini di uno stato di squadristi
che più volte avete agito come veri terroristi,
dipingendo una piazza
e una scuola rosso sangue,
cancellando poi le prove
a colpi di manganelli e spranghe
Che altro aggiungere, ora non so,
su questa nostra sorte
Deve essere dura dall'alto
veder la propria causa di morte
ridotta a uno straccio e uccisa più volte
da governi di passaggio
Ed è proprio per questo che, prima
di andarmene, voglio lasciare un messaggio
Compagni, io vi esorto a rifondare
questa Italia senza ladri né mafiosi,
in cui paghi sol chi sbaglia
Io ci credo, si può fare
se ci diamo un po' una mano
Ve lo dice con il cuore,
Gianni vecchio partigiano
envoyé par DonQuijote82 - 28/3/2012 - 11:44
Per Gianfranco: Abbiamo fatto tutte le correzioni proposte, grazie del lavoro di revisione, questo sito necessiterebbe di uno staff solo per mantenerlo. Non abbiamo accolto solo le modifiche per le introduzioni di questo album (tranne le correzioni ortografiche), che sono tratte dal libretto dell'album. Per quanto riguarda questa canzone, il riferimento al G8 di Genova è nella strofa:
Celerini, burattini di uno stato di squadristi
che più volte avete agito come veri terroristi,
dipingendo una piazza (piazza Alimonda)
e una scuola rosso sangue, (Scuola Diaz)
cancellando poi le prove
a colpi di manganelli e spranghe
Celerini, burattini di uno stato di squadristi
che più volte avete agito come veri terroristi,
dipingendo una piazza (piazza Alimonda)
e una scuola rosso sangue, (Scuola Diaz)
cancellando poi le prove
a colpi di manganelli e spranghe
dq82 - 13/11/2014 - 17:14
grazie dq per la precisazione.
vorrei solo aggiungere che al fango morale si aggiunge anche quello fisico, non meno dannoso.
vorrei solo aggiungere che al fango morale si aggiunge anche quello fisico, non meno dannoso.
gianfranco - 13/11/2014 - 22:32
×
Incisa originariamente con il titolo "Il testamento di Johnny" in "La parola stella" del 2003
Milo Brugnara: voce, chitarra acustica, armonica;
Andrea Robol: fisarmonica;
Valentina Campajola: violino;
Guido Foddis: basso
Registrato e mixato da Guido Foddis @ La Casona Studio, Ferrara, novembre 2011
tratto dal libro "II bracciale di sterline . Cento bastardi senza gloria. Una storia di guerra e di passioni" di Matteo Incerti e Valentina Ruozi
CD1
1. Introduzione (Modena City Ramblers e Bruno Cappagli)
2. Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà) (Modena City Ramblers)
3. Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper) (Modena City Ramblers)
4. C'era (Rossopiceno)
5. Bastardi e pezzenti (Nuju)
6. This Time (Lion D)
7. Molto stanco (Luca Serio & the Yonders)
8. Modena (Dudu & i semi del male)
9. Ofelia Neri staffetta partigiana (Logici Zen)
10.Libertà e Foresta (Elizabeth)
11.Non era un animale (Luca Giovanardi)
12.Gino (Mutina Golem)
13.Notturno prima della battaglia (Leo Sgavetti)
CD2
1. Partigiano Hans (Popinga)
2. Tombola (Jason McNiff)
3. 27 marzo (set) (Ned Ludd)
4. Gordon, Glauco (Modena City Ramblers)
5. 22 ore (Ned Ludd)
6. L'amore altrove (Massimo Ice Ghiacci)
7. Gufo nero (Modena City Ramblers)
8. Noris, Imelde (Morandi, Ghiacci, Pinna)
9. Cinque tedeschi ad Albinea (Bertolini, Ghiacci)
10.La libertà è disobbedienza (Elizabeth e Modena City Ramblers)
11.Nozze partigiane (Fryda)
12.Testamento partigiano (Milo Brugnara)
13.Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà) (al fuoco di bivacco)
Cosa potrebbe pensare, oggi, un vecchio partigiano che, dopo aver contribuito a regalare alla nostra Nazione il riscatto rappresentato dalla ritorta sul nazifascismo, vede il frutto del suo sacrificio sotterrato da fiumi di fango? Il partigiano Giovanni Farri "Gianni" (della 26a Brigata Garibaldi) ebbe un ruolo fondamentale durante l'Operazione Tombola; ci ha lasciati qualche anno fa, tuttavia "Testamento partigiano" immagina ciò che lui stesso ci potrebbe dire, oggi