Gufo nero
Gufo nero
Gufo nero
Gufo nero
Per i tedeschi siam banditi,
per i fascisti dei ribelli
ma noi siam soltanto quelli
che portiam la libertà
Per i tedeschi siam banditi,
per i fascisti dei ribelli
ma noi siam soltanto quelli
che portiam la libertà
Gufo nero
Gufo nero
Gufo nero
Gufo nero
Per i tedeschi siam banditi,
per i fascisti dei ribelli
ma noi siam soltanto quelli
che portiam la libertà
Per i tedeschi siam banditi,
per i fascisti dei ribelli
ma noi siam soltanto quelli
che portiam la libertà
Gufo nero
inviata da DonQuijote82 - 28/3/2012 - 11:27
Lingua: Francese
Version française – HIBOU NOIR – Marco Valdo M.I. – 2012
Chanson italienne – Gufo nero – Modena City Ramblers – 2012
Le commandant "Gordon" raconte ceci: "Dans une froide nuit de janvier, pendant que j'étais en train d'effectuer mon tour de garde, je pensais à un oiseau de nuit de vol qu'il habite les bois de montagne: le hibou noir aurait été le symbole le plus apte à nous représenter. Nous aussi, nous devions vivre et nous déplacer à la montagne, et les habitudes de prédateur du hibou pouvaient facilement être comparées aux actions spéciales de guérilla de notre commando. Les Hiboux étaient entraînés à l'usage des explosifs, du bazooka, des armes à tir courbe (mortiers) et à chaque forme de sabotage.
Le 24 février 1945, le capitaine Michael Lees a donné ordre d'attaquer les voies de communication les plus utilisées par l'ennemi qui est en train de porter quelques divisions cuirassées en ligne. Dans les yeux de chaque Hibou on lit l'anxiété, mêmée à la joie immense, d'attaquer et détruire cet ennemi qui piétine notre sol, qui chaque jour se déchaîne plus contre nos frères, contre nos familles..."(du livre "Gordon... e vennero i giorni del Gufo Nero" (Gordon... et vinrent les jours du Hibou Noir) – Bertani,1995).
Chanson italienne – Gufo nero – Modena City Ramblers – 2012
Le commandant "Gordon" raconte ceci: "Dans une froide nuit de janvier, pendant que j'étais en train d'effectuer mon tour de garde, je pensais à un oiseau de nuit de vol qu'il habite les bois de montagne: le hibou noir aurait été le symbole le plus apte à nous représenter. Nous aussi, nous devions vivre et nous déplacer à la montagne, et les habitudes de prédateur du hibou pouvaient facilement être comparées aux actions spéciales de guérilla de notre commando. Les Hiboux étaient entraînés à l'usage des explosifs, du bazooka, des armes à tir courbe (mortiers) et à chaque forme de sabotage.
Le 24 février 1945, le capitaine Michael Lees a donné ordre d'attaquer les voies de communication les plus utilisées par l'ennemi qui est en train de porter quelques divisions cuirassées en ligne. Dans les yeux de chaque Hibou on lit l'anxiété, mêmée à la joie immense, d'attaquer et détruire cet ennemi qui piétine notre sol, qui chaque jour se déchaîne plus contre nos frères, contre nos familles..."(du livre "Gordon... e vennero i giorni del Gufo Nero" (Gordon... et vinrent les jours du Hibou Noir) – Bertani,1995).
HIBOU NOIR
Hibou Noir
Hibou Noir
Hibou Noir
Hibou Noir
Pour les Allemands nous sommes des bandits
Pour les fascistes, des rebelles
Mais nous sommes seulement ceux
Qui apportent la liberté
Pour les Allemands nous sommes des bandits
Pour les fascistes, des rebelles
Mais nous sommes seulement ceux
Qui apportent la liberté
Hibou Noir
Hibou Noir
Hibou Noir
Hibou Noir
Hibou Noir
Pour les Allemands nous sommes des bandits
Pour les fascistes, des rebelles
Mais nous sommes seulement ceux
Qui apportent la liberté
Pour les Allemands nous sommes des bandits
Pour les fascistes, des rebelles
Mais nous sommes seulement ceux
Qui apportent la liberté
Hibou Noir
inviata da Marco Valdo M.I. - 29/6/2012 - 16:08
Lingua: Italiano
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.
Il canto appare nel primo Canzoniere popolare del 1948 con il sottotitolo ≤Canto di montagna≥; con il titolo ≤Canzone dei ribelli≥, medesime le parole, si trova nei due canzonieri popolari editi successivamente a Reggio Emilia: Canzoni Partigiane , s.d., ma fine anni ’40; Canti della Gioventù, s.d., ma anni ’50. Maria Franceschini(1911-1997) testimoniò di averla ascoltata a Mancasale - nel forese di Reggio Emilia, dove era sfollata con la famiglia dall’inizio dei bombardamenti sulla città- dai partigiani Roberto Redeghieri “Baracca” (77° SAP, Squadre di Azione Patriottica) e Remo Redeghieri “Cherubino” (garibaldino dal maggio ’44). Veniva cantata sull’aria della prima guerra mondiale Addio padre e madre addio. Nella versione partigiana la si ritrova più facilmente con il titolo O Germania che sei la più forte; con questo titolo è stata incisa in due Dischi del Sole: Canti della Resistenza italiana, 9, DS 54; Canti della Resistenza italiana, 10, DS 55 (qui è proprio il gruppo ANPI di Reggio Emilia a cantarla, mentre sfila per il XX della Liberazione a Milano). Una versione registrata negli anni ’90 a Sant’Ilario d’Enza appare con il titolo I tedeschi ci chiaman banditi (e la strofa: ≤Tu Germania che sei la più forte/fatti avanti se hai del coraggio/se la repubblica ti lascia il passaggio/noi partigiani fermarti saprem≥); cfr. Comune di Sant’Ilario d’Enza-comune di Gattatico, Gruppo di ricerca sul canto popolare, Sei bella, sei splendida. 207 canti popolari ritrovati nella memoria degli abitanti di S. Ilario e Gattatico, 1998, Regione Emilia Romagna.
Il canto appare nel primo Canzoniere popolare del 1948 con il sottotitolo ≤Canto di montagna≥; con il titolo ≤Canzone dei ribelli≥, medesime le parole, si trova nei due canzonieri popolari editi successivamente a Reggio Emilia: Canzoni Partigiane , s.d., ma fine anni ’40; Canti della Gioventù, s.d., ma anni ’50. Maria Franceschini(1911-1997) testimoniò di averla ascoltata a Mancasale - nel forese di Reggio Emilia, dove era sfollata con la famiglia dall’inizio dei bombardamenti sulla città- dai partigiani Roberto Redeghieri “Baracca” (77° SAP, Squadre di Azione Patriottica) e Remo Redeghieri “Cherubino” (garibaldino dal maggio ’44). Veniva cantata sull’aria della prima guerra mondiale Addio padre e madre addio. Nella versione partigiana la si ritrova più facilmente con il titolo O Germania che sei la più forte; con questo titolo è stata incisa in due Dischi del Sole: Canti della Resistenza italiana, 9, DS 54; Canti della Resistenza italiana, 10, DS 55 (qui è proprio il gruppo ANPI di Reggio Emilia a cantarla, mentre sfila per il XX della Liberazione a Milano). Una versione registrata negli anni ’90 a Sant’Ilario d’Enza appare con il titolo I tedeschi ci chiaman banditi (e la strofa: ≤Tu Germania che sei la più forte/fatti avanti se hai del coraggio/se la repubblica ti lascia il passaggio/noi partigiani fermarti saprem≥); cfr. Comune di Sant’Ilario d’Enza-comune di Gattatico, Gruppo di ricerca sul canto popolare, Sei bella, sei splendida. 207 canti popolari ritrovati nella memoria degli abitanti di S. Ilario e Gattatico, 1998, Regione Emilia Romagna.
La canzone dei ribelli (O Germania)
I tedeschi ci chiaman banditi
i fascisti ci dicon ribelli
ma noi siamo soltanto di quelli
che l’Italia vogliamo salvar.
Partigiano che vivi nei boschi
sempre pronto alla grande riscossa
per spaccare ai fascisti le ossa
per mandare i tedeschi al di là.
Sul berretto portiamo una stella
distintivo di liberazione
sempre pronti ad entrare in azione
per salvare l’Italia che fu.
Cara mamma che vegli lontano
orgogliosa del tuo Partigiano
E col pianto invochi la mano
di tuo figlio che combatte lassù.
I tedeschi ci chiaman banditi
i fascisti ci dicon ribelli
ma noi siamo soltanto di quelli
che l’Italia vogliamo salvar.
Partigiano che vivi nei boschi
sempre pronto alla grande riscossa
per spaccare ai fascisti le ossa
per mandare i tedeschi al di là.
Sul berretto portiamo una stella
distintivo di liberazione
sempre pronti ad entrare in azione
per salvare l’Italia che fu.
Cara mamma che vegli lontano
orgogliosa del tuo Partigiano
E col pianto invochi la mano
di tuo figlio che combatte lassù.
inviata da dq82 - 29/4/2016 - 15:52
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Luca Serio Bertolini: chitarra acustica, coro; Franco D'Aniello: flauto, tin whistle, uillean pipes, coro; Massimo Ice Ghiacci: contrabbasso, coro; Francesco Fry Moneti: mandolino, banjo, violino, coro; Davide Dudu Morandi: voce partigiana, coro; Leonardo Sgavetti: fisarmonica, coro; Roberto Zeno: batteria, coro
Musica e produzione artistica: MCR
Registrato e mixato da Carloenrico Pinna @ Esagono
Recording Studio, Rubiera (HE), dicembre 2010
tratto dal libro "II bracciale di sterline . Cento bastardi senza gloria. Una storia di guerra e di passioni" di Matteo Incerti e Valentina Ruozi
CD1
1. Introduzione (Modena City Ramblers e Bruno Cappagli)
2. Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà) (Modena City Ramblers)
3. Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper) (Modena City Ramblers)
4. C'era (Rossopiceno)
5. Bastardi e pezzenti (Nuju)
6. This Time (Lion D)
7. Molto stanco (Luca Serio & the Yonders)
8. Modena (Dudu & i semi del male)
9. Ofelia Neri staffetta partigiana (Logici Zen)
10.Libertà e Foresta (Elizabeth)
11.Non era un animale (Luca Giovanardi)
12.Gino (Mutina Golem)
13.Notturno prima della battaglia (Leo Sgavetti)
CD2
1. Partigiano Hans (Popinga)
2. Tombola (Jason McNiff)
3. 27 marzo (set) (Ned Ludd)
4. Gordon, Glauco (Modena City Ramblers)
5. 22 ore (Ned Ludd)
6. L'amore altrove (Massimo Ice Ghiacci)
7. Gufo nero (Modena City Ramblers)
8. Noris, Imelde (Morandi, Ghiacci, Pinna)
9. Cinque tedeschi ad Albinea (Bertolini, Ghiacci)
10.La libertà è disobbedienza (Elizabeth e Modena City Ramblers)
11.Nozze partigiane (Fryda)
12.Testamento partigiano (Milo Brugnara)
13.Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà) (al fuoco di bivacco)