Poesia-canzone composta il 5 marzo 2012 alle 9, Val Clarea, traliccio di Luca
Luca sul tuo traliccio
Forse a qualcuno siamo d’impiccio
Pioveva sono uscite le stelle
Le figlie dell’aria dalle voci belle
In Val Clarea eravamo in tanti
La nostra baita è la loro caserma
Lunga la notte, la lotta non si ferma
Lo schiaffo alla montagna è qui davanti
Il tuo coraggio ti porta più in alto
L’alta tensione ed il gran salto
La Regina del Rocciamelone
Dio ti salvi per sua intercessione
Il tuo sogno è realizzato
Il movimento si è risvegliato
Tutta l’ Italia sulla barricata
Al tuo capezzale si è radunata
Spunta l’alba del 5 di marzo
Intirizzito lo spirito anelo
Limpido il cielo
Brilla la neve come di quarzo
Qualcuno è un po’ titubante
Di sostenermi in questo rischio
Se il piede scivola come sul vischio
In Paradiso ti portino i Santi
Il Sole sorge su questo scempio
Non serve pianger su tanto strazio
Io sono ancora nel nostro spazio
Pronto a difendere il nostro tempio
Non pensate lor signori
Di calpestare la Valsusa
Da Bardonecchia fino alla Chiusa
A sarà dura saran furori
Forse a qualcuno siamo d’impiccio
Pioveva sono uscite le stelle
Le figlie dell’aria dalle voci belle
In Val Clarea eravamo in tanti
La nostra baita è la loro caserma
Lunga la notte, la lotta non si ferma
Lo schiaffo alla montagna è qui davanti
Il tuo coraggio ti porta più in alto
L’alta tensione ed il gran salto
La Regina del Rocciamelone
Dio ti salvi per sua intercessione
Il tuo sogno è realizzato
Il movimento si è risvegliato
Tutta l’ Italia sulla barricata
Al tuo capezzale si è radunata
Spunta l’alba del 5 di marzo
Intirizzito lo spirito anelo
Limpido il cielo
Brilla la neve come di quarzo
Qualcuno è un po’ titubante
Di sostenermi in questo rischio
Se il piede scivola come sul vischio
In Paradiso ti portino i Santi
Il Sole sorge su questo scempio
Non serve pianger su tanto strazio
Io sono ancora nel nostro spazio
Pronto a difendere il nostro tempio
Non pensate lor signori
Di calpestare la Valsusa
Da Bardonecchia fino alla Chiusa
A sarà dura saran furori
Contributed by adriana - 2012/3/13 - 07:56
Luca Abbà libero subito
dal sito notav.info
Oggi (15/09/19) Luca è stato portato dai carabinieri di Chiomonte in carcere alle Vallette, per scontare una pena definitiva di un anno per resistenza a pubblico ufficiale durante uno sgombero di una casa occupata a Torino, risalente al 2009.
La difesa aveva chiesto di applicare una misura alternativa al carcere – a cui possono accedere tutti i condannati ad una pena inferiore ai 4 anni – come l’affidamento in prova o gli arresti domiciliari con la possibilità di lavorare, per permettere a Luca di mantenersi.
Il giudice di sorveglianza, invece, ha disposto la semilibertà, una misura che solitamente è usata per permettere a chi sta scontando una lunga detenzione di uscire dal carcere, comunque insolita per chi deve scontare una pena breve.
Tale misura prevede la possibilità di uscire dall’istituto di detenzione per poter svolgere attività lavorative durante il giorno e farvi rientro la notte.Le motivazioni del rigetto degli affidi e dei domiciliari sono allarmanti, perché sono di natura politica e non giuridica.
Il giudice infatti ha ritenuto che: “La collocazione geografica del domicilio del soggetto (Cels fraz. di Exilles) coincide con il fulcro di uno di questi movimenti (NO TAV), il quale ha eletto il cantiere di Chiomonte per la realizzazione della futura linea ad Alta Velocità, come teatro per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze dell’Ordine”.
Il Tribunale prosegue sostenendo che il fatto di continuare a vivere a casa sua esporrebbe Luca “al concreto rischio di frequentazione di soggetti coinvolti in tale ideologia e di partecipazione alle conseguenti iniziative di protesta e dimostrazione, che a tutt’oggi divengono via via più frequenti, in misura proporzionale alle decisioni programmatiche del Governo Centrale in merito alla prosecuzione dei lavori sulla linea ferroviaria e che nell’ultimo periodo hanno avuto un’ulteriore rescrudescenza in occasione dello scontro fra i partiti della Lega e del Movimento 5 Stelle, per la necessità o meno di realizzare l’opera”.
Luca in questo momento si trova in carcere e vi rimarrà finché non verranno definite le concrete modalità di esecuzione della pena.
Ci sembra evidente che tale misura abbia il solo scopo di isolare un compagno da un contesto di lotta e di solidarietà.
Tocca a noi adesso far sì che questo non avvenga, attraverso una mobilitazione specifica e attraverso la continuazione con maggiore convinzione della lotta.
dal sito notav.info
Oggi (15/09/19) Luca è stato portato dai carabinieri di Chiomonte in carcere alle Vallette, per scontare una pena definitiva di un anno per resistenza a pubblico ufficiale durante uno sgombero di una casa occupata a Torino, risalente al 2009.
La difesa aveva chiesto di applicare una misura alternativa al carcere – a cui possono accedere tutti i condannati ad una pena inferiore ai 4 anni – come l’affidamento in prova o gli arresti domiciliari con la possibilità di lavorare, per permettere a Luca di mantenersi.
Il giudice di sorveglianza, invece, ha disposto la semilibertà, una misura che solitamente è usata per permettere a chi sta scontando una lunga detenzione di uscire dal carcere, comunque insolita per chi deve scontare una pena breve.
Tale misura prevede la possibilità di uscire dall’istituto di detenzione per poter svolgere attività lavorative durante il giorno e farvi rientro la notte.Le motivazioni del rigetto degli affidi e dei domiciliari sono allarmanti, perché sono di natura politica e non giuridica.
Il giudice infatti ha ritenuto che: “La collocazione geografica del domicilio del soggetto (Cels fraz. di Exilles) coincide con il fulcro di uno di questi movimenti (NO TAV), il quale ha eletto il cantiere di Chiomonte per la realizzazione della futura linea ad Alta Velocità, come teatro per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze dell’Ordine”.
Il Tribunale prosegue sostenendo che il fatto di continuare a vivere a casa sua esporrebbe Luca “al concreto rischio di frequentazione di soggetti coinvolti in tale ideologia e di partecipazione alle conseguenti iniziative di protesta e dimostrazione, che a tutt’oggi divengono via via più frequenti, in misura proporzionale alle decisioni programmatiche del Governo Centrale in merito alla prosecuzione dei lavori sulla linea ferroviaria e che nell’ultimo periodo hanno avuto un’ulteriore rescrudescenza in occasione dello scontro fra i partiti della Lega e del Movimento 5 Stelle, per la necessità o meno di realizzare l’opera”.
Luca in questo momento si trova in carcere e vi rimarrà finché non verranno definite le concrete modalità di esecuzione della pena.
Ci sembra evidente che tale misura abbia il solo scopo di isolare un compagno da un contesto di lotta e di solidarietà.
Tocca a noi adesso far sì che questo non avvenga, attraverso una mobilitazione specifica e attraverso la continuazione con maggiore convinzione della lotta.
daniela -k.d.- - 2019/9/20 - 15:19
Lettera di Luca Abbà
dal sito notav.info
Care tutte e tutti, vi avviso che stamattina, dopo 6 giorni di carcerazione gratuita, sono potuto uscire dal carcere e sono rientrato a casa per lavorare. Dovrò rientrare ogni sera alle 23 per uscire il mattino dopo alle 6. Tutto ciò sicuramente fino a quando non verranno discussi i ricorsi che il mio legale ha depositato contro il provvedimento che ha rifiutato la mia richiesta di misure alternative alla detenzione. Ho trascorso le mie giornate nella sezione riservata a chi esce per lavorare, dove il clima è un po’ più rilassato, visto che si “gode” di un beneficio.
Venendo a contatto col mondo del carcere ho avuto la conferma di ciò che pensavo da tempo, ovvero che la galera è un’istituzione che rappresenta bene il fallimento di una società umana. Nella maggior parte dei casi non ha uno scopo e una funzione rieducativa, ma vessatoria; chi esce di qui è spesso incattivito e pronto a riprendere la sua attività da fuorilegge, affinandola, avendo appreso nuove tecniche e contatti, socializzando con altri detenuti.
Finché esisteranno disparità economiche e sociali ci sarà chi delinque. Emblematico il caso, uscito in questi giorni, del buono uscita dell’amministratore della società Autostrade (13 milioni di euro!!).
Notizie come questa fanno gridare alla vendetta e rendono bene l’idea dell’assurdità di questo mondo alla rovescia. Poche centinaia di persone al mondo detengono la ricchezza pari a quella dei restanti abitanti del pianeta. Detto tutto.
Rispetto alla mia situazione, posso dirvi che ho percepito l’indignazione e la vicinanza generate dal mio arresto nei giorni scorsi. Vengo punito per ciò che penso e sono piuttosto che per quello che ho fatto, e , la presunta pericolosità che mi si attribuisce, rende bene l’idea della paura e del fastidio generato dalla lotta NO TAV nel sistema di potere vigente. L’accanimento nel colpire gli oppositori e la perseveranza nel portare avanti l’opera fanno capire quanto il bottino, rappresentato da questo progetto, sia ricco, e cosa sono disponibili a fare per non lasciarsi scappare l’occasione per l’ennesima speculazione.
Non mi/ci rimane altro da fare che attrezzarsi per resistere e ribellarsi, per immaginare e praticare la possibilità di un mondo libero e una vita in armonia con le leggi della natura di questa Madre Terra.
Sono certo che presto mi rivedrete di nuovo per le strade e i sentieri, con il sorriso e l’entusiasmo che da sempre mi accompagnano.
Luca Abbà, semilibero, 20 settembre 2019
dal sito notav.info
Care tutte e tutti, vi avviso che stamattina, dopo 6 giorni di carcerazione gratuita, sono potuto uscire dal carcere e sono rientrato a casa per lavorare. Dovrò rientrare ogni sera alle 23 per uscire il mattino dopo alle 6. Tutto ciò sicuramente fino a quando non verranno discussi i ricorsi che il mio legale ha depositato contro il provvedimento che ha rifiutato la mia richiesta di misure alternative alla detenzione. Ho trascorso le mie giornate nella sezione riservata a chi esce per lavorare, dove il clima è un po’ più rilassato, visto che si “gode” di un beneficio.
Venendo a contatto col mondo del carcere ho avuto la conferma di ciò che pensavo da tempo, ovvero che la galera è un’istituzione che rappresenta bene il fallimento di una società umana. Nella maggior parte dei casi non ha uno scopo e una funzione rieducativa, ma vessatoria; chi esce di qui è spesso incattivito e pronto a riprendere la sua attività da fuorilegge, affinandola, avendo appreso nuove tecniche e contatti, socializzando con altri detenuti.
Finché esisteranno disparità economiche e sociali ci sarà chi delinque. Emblematico il caso, uscito in questi giorni, del buono uscita dell’amministratore della società Autostrade (13 milioni di euro!!).
Notizie come questa fanno gridare alla vendetta e rendono bene l’idea dell’assurdità di questo mondo alla rovescia. Poche centinaia di persone al mondo detengono la ricchezza pari a quella dei restanti abitanti del pianeta. Detto tutto.
Rispetto alla mia situazione, posso dirvi che ho percepito l’indignazione e la vicinanza generate dal mio arresto nei giorni scorsi. Vengo punito per ciò che penso e sono piuttosto che per quello che ho fatto, e , la presunta pericolosità che mi si attribuisce, rende bene l’idea della paura e del fastidio generato dalla lotta NO TAV nel sistema di potere vigente. L’accanimento nel colpire gli oppositori e la perseveranza nel portare avanti l’opera fanno capire quanto il bottino, rappresentato da questo progetto, sia ricco, e cosa sono disponibili a fare per non lasciarsi scappare l’occasione per l’ennesima speculazione.
Non mi/ci rimane altro da fare che attrezzarsi per resistere e ribellarsi, per immaginare e praticare la possibilità di un mondo libero e una vita in armonia con le leggi della natura di questa Madre Terra.
Sono certo che presto mi rivedrete di nuovo per le strade e i sentieri, con il sorriso e l’entusiasmo che da sempre mi accompagnano.
Luca Abbà, semilibero, 20 settembre 2019
daniela -k.d.- - 2019/9/20 - 15:20
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.