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In un antico palazzo

Sarabanda
Langue: italien


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Bologna, 1977.
Bologna, 1977.



Nel settembre 1977, in occasione del convegno internazionale sulla repressione svoltosi a Bologna, fu distribuita una coppia di cassette audio sotto il titolo "Sarabanda". Le cassette contenevano vari momenti di creatività sonora del movimento raccolti e montati a cura di Radio Alice.

Nella prima cassetta di "Sarabanda" si mescolavano musiche, poesie e canzoni originali come la surreale "Ugo Bastianini" e la dirompente "Mamma dammi la Benza" del Centro d'Urlo Metropolitano, poi Gaz Nevada, pionieri del movimento rock bolognese.Nella seconda cassetta le ultime voci di Radio Alice e ancora voci e slogan dei cortei del movimento bolognese e le musiche della banda che spesso li accompagnava, "Sarabanda" per l'appunto.
Chi è interessato ad avere una copia di questi nastri scriva al sito di Radio Alice.

I brani di "Sarabanda" sono però tutti scaricabili dal sito. Dalla homepage cliccare su "Suoni" nel menù a destra. Non vi sono i testi, solo gli mp3. Ma ve ne faccio vedere uno che ho appena sbobinato. Si chiama "In un antico palazzo". Una voce cantante e una chitarra. La sonorità ricorda quella di Guccini, o meglio del Guccini con la chitarra e basta, di quello senza fronzoli, senza flachibiondini, senza un cazzo. Ma l'identità si ferma qui. Il testo non ha preziosismi metrici, le rime sono fatte male e a volte non ci sono affatto. Perché vi si canta di cose che hanno a che fare con la prigione, con la violenza, con una lotta dura. Vi si canta di un antico palazzo, di una galera di merda. E lo si canta con parole da galera.

Se mi legge qualche chitarrista, scarichi la canzone e provi a suonarla e cantarla. Non me ne intendo granché, ma credo siano davvero due o tre accordi. La provi. E torni magari a cantarsela e a cantarla ad altri. Non è giusto che queste cose vadano perdute, sepolte in un sito. Devono tornare a volare fuori. Hanno messo anche le canzoni in galera. Facciamole evadere.

R.V., da una mail a "Brigatalolli", "Combat Folk" e "Dissident".
In un antico palazzo nel cuore della tua città
si lotta col tempo, si muore, nessuno lo sa
se passi vicino a ’ste mura,
ti prego, staccane un pezzo.
Se pensi di avere paura
ricorda che adesso, proprio in questo momento
un fratello è privato della libertà.

Mi chiamo Roberto, presunto BR,
mi hanno scoperto mentre rischiavo la pelle.
Non erano i soldi che mi facevano gola,
non era per rabbia che impugnavo una pistola.
Quindici anni in collegio, poi il quartiere a Milano,
la banda di autonomi ed un ultimo piano
Ma poi ho tagliato i miei lunghi capelli,
non servivano a niente, erano troppo belli,
non servivano a niente, erano troppi belli.

Il mio nome è Domenico, ma chiamatemi Dodi,
quand’ero più giovane picchiavo per soldi.
Solo dopo ho imparato che compagno vuol dire
aver meno soldi e più cose da dire.
Non bevo e non fumo, il mio mito è Bruce Lee,
non voglio sprecare i miei muscoli qui,
mi guardano stretto ma sto sempre all’erta,
nel caso ci sia qualche porta aperta,
nel caso ci sia qualche porta aperta.

In un antico palazzo nel cuore della tua città
si lotta col tempo, si muore, nessuno lo sa
se passi vicino a ’ste mura,
ti prego, staccane un pezzo.
Se pensi di avere paura
ricorda che adesso, proprio in questo momento
un fratello è privato della libertà.

Ed io sono Lino, il più buono di tutti,
dicono che ho fatto da solo trentacinque rapine.
Ma che andate dicendo? Questo è solo l’acconto,
dei tredici anni che mi avete rubato.
Ne avevo diciotto quando entrai in prigione,
e ho presto imparato la legge del bastone,
103 carceri mi hanno fatto girare,
ma sono qua pronto di nuovo a lottare,
ma sono qua pronto di nuovo a lottare.

In un antico palazzo nel cuore della tua città
si lotta col tempo, si muore, nessuno lo sa
se passi vicino a ’ste mura,
ti prego, staccane un pezzo.
Se pensi di avere paura
ricorda che adesso, proprio in questo momento
un fratello è privato della libertà.

E poi tutti gli altri, sono ormai centinaia,
seppelliti a Favignana o nei bunker dell’Asinara,
botte, isolamento e celle dove non puoi muovere un dito,
hanno paura di loro perché nessuno è pentito.
Miei cari compagni, non so come voi la pensiate,
se siete d’accordo, che giudizio politico date,
sarà forse banale, ma non sento ragione:
saremo tutti meno liberi finché resta in piedi una prigione.
saremo tutti meno liberi finché resta in piedi una prigione.

In un antico palazzo nel cuore della tua città
si lotta col tempo, si muore, nessuno lo sa
se passi vicino a ’ste mura,
ti prego, staccane un pezzo.
Se pensi di avere paura
ricorda che adesso, proprio in questo momento
un fratello è privato della libertà.

envoyé par Riccardo Venturi - 26/5/2006 - 23:33



Langue: français

Version française de Riccardo Venturi
Lausanne (Suisse), place St. François, soir du 16 juin 2007
DANS UN VIEUX PALAIS

Dans un vieux palais au coeur de ta ville
on se bat avec le temps, on meurt, et personne ne le sait
si tu passes près de ces murailles,
je t'en prie, prends-en un morceau
si tu penses avoir peur
souviens-toi que maintenant, juste en ce moment
un frère est privé de sa liberté.

Je m'appelle Roberto, suspect brigadiste,
on m'a découvert en l'acte de risquer ma peau.
Ce n'était pas l'argent ce dont j'avais envie,
ce n'était pas par rage que je maniais un flingue.
Quinze ans dans un collège, puis la banlieue de Milan,
la bande de casseurs et un dernier étage
mais puis j'ai coupé mes longs cheveux,
z'étaient bons à rien, z'étaient trop beaux,
z'étaient bons à rien, z'étaient trop beaux.

Mon nom est Domenico, mais appelez-moi Dodi,
quand j'étais plus jeune, j' étais meneur mercenaire.
C'est après que j'ai appris qu'être un camarade
signifie moins d'argent et plus de choses à dire.
Je bois pas, fume pas, mon idôle est Bruce Lee
j'veux pas abîmer mes muscles ici,
on me tient sous contrôle mais je suis toujour prêt
si par hazard j'aperçois une porte ouverte
si par hazard j'aperçois une porte ouverte.

Dans un vieux palais au coeur de ta ville
on se bat avec le temps et on meurt, et personne ne le sait
si tu passes près de ces murailles,
je t'en prie, prends-en un morceau
si tu penses avoir peur
souviens-toi que maintenant, juste en ce moment
un frère est privé de sa liberté.

Et moi je suis Lino, le meilleur de tout l'monde,
on dit que j'ai fait tout seul trente-cinque hold-ups.
Mais vous dites quoi? Ce n'est qu'une avance
pour les treize ans que vous m'avez volés.
J'avais dix-huit ans quand j'ai connu la prison
et j'ai appris vite la loi du bâton,
on m'a fait changer 103 prisons,
mais je suis là, toujours prêt à me battre,
mais je suis là, toujours prêt à me battre.

Dans un vieux palais au coeur de ta ville
on se bat avec le temps et on meurt, et personne ne le sait
si tu passes près de ces murailles,
je t'en prie, prends-en un morceau
si tu penses avoir peur
souviens-toi que maintenant, juste en ce moment
un frère est privé de sa liberté.

Et puis tous les autres, on les compte par centaines
enterrés à Favignana ou dans les bunkers d'Asinara,
photos, isolement et cellules où on ne peut pas bouger,
ils ont peur d'eux, car personne ne s'est repenti.
Mes chères camarades, j'ignore ce que vous pensez,
si vous êtes d'accord, ou votre point de vue politique,
ça va être très banal, mais pour moi c'est point ferme:
nous ne serons jamais libres tant qu'il existe une prison,
nous ne serons jamais libres tant qu'il existe une prison.

Dans un vieux palais au coeur de ta ville
on se bat avec le temps et on meurt, et personne ne le sait
si tu passes près de ces murailles,
je t'en prie, prends-en un morceau
si tu penses avoir peur
souviens-toi que maintenant, juste en ce moment
un frère est privé de sa liberté.

17/6/2007 - 11:13


L'Autore e cantante della Canzone è Stefano Saviotti, presidente di Radio Alice e ora terapista, filosofo della salute e mediatore familiare, insegnante di Tai JI e Qi Gong.
E' sua anche l'altra canzone presente nel sito di radio alice "Settembre 77"

ale - 19/4/2011 - 16:06


Sol: in un antico palazzo Do: Nel cuore Re: della tua Sol: città Sol/Do/Sol Sol: Si lotta col tempo, Do: Si muore Re: nessuno lo sa Re/Resus4/Re Do: se passi vicino a 'ste Sol: mura Do: ti prego staccane Sol: un pezzo Do: se pensi di avere Sol: paura Do: ricorda Sol: che adesso Do: proprio in questo Sol: momento Do: un fratello è Sol: privato Re: della Sol: libertà Sol/Do/Sol

Sol: Mi chiamo Do: Roberto, Re: presunto Sol: BR Sol/Do/Sol Sol: mi hanno Do: scoperto mentre rischiavo la Re: pelle Re/Resus4/Re Re: non erano i Do: soldi Re: che mi facevano Sol: gola, Sol/Do/Sol non era per Do: rabbia Re: che impugnavo una Sol: pistola, Sol/Do/Sol quindici anni in Do: collegio Re: poi il quartiere a Sol: Milano Sol/DO/SOl la banda di Do: autonomi ed un ultimo Re: piano Re/ReSus4/Re ma poi ho Do: tagliato Re: i miei lunghi Sol: capelli Sol/Do/Sol non servivano a Do: niente , erano troppo Re: belli, non servivano a Do: niente, Re: erano troppo Sol: belli Sol/Do/Sol

Annino - 17/1/2016 - 20:58


la sentivo su rcf tanti anni fà l'ho ritrovata oggi per caso 27.08.2016 bellissima

gianlorenzo - 28/7/2016 - 16:17




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