Sei que estás em festa, pá
Fico contente
E enquanto estou ausente
Guarda um cravo para mim
Eu queria estar na festa, pá
Com a tua gente
E colher pessoalmente
Uma flor do teu jardim
Sei que há léguas a nos separar
Tanto mar, tanto mar
Sei também quanto é preciso, pá
Navegar, navegar
Lá faz primavera, pá
Cá estou doente
Manda urgentemente
Algum cheirinho de alecrim
Fico contente
E enquanto estou ausente
Guarda um cravo para mim
Eu queria estar na festa, pá
Com a tua gente
E colher pessoalmente
Uma flor do teu jardim
Sei que há léguas a nos separar
Tanto mar, tanto mar
Sei também quanto é preciso, pá
Navegar, navegar
Lá faz primavera, pá
Cá estou doente
Manda urgentemente
Algum cheirinho de alecrim
inviata da Bartleby - 15/2/2012 - 13:47
Lingua: Portoghese
Versione 1978 / 1978 version / Version de 1978 / Versio 1978
Tanto mar
Foi bonita a festa, pá
Fiquei contente
E inda guardo, renitente
Um velho cravo para mim
Já murcharam tua festa, pá
Mas certamente
Esqueceram uma semente
Nalgum canto do jardim
Sei que há léguas a nos separar
Tanto mar, tanto mar
Sei também quanto é preciso, pá
Navegar, navegar
Canta a primavera, pá
Cá estou carente
Manda novamente
Algum cheirinho de alecrim
Foi bonita a festa, pá
Fiquei contente
E inda guardo, renitente
Um velho cravo para mim
Já murcharam tua festa, pá
Mas certamente
Esqueceram uma semente
Nalgum canto do jardim
Sei que há léguas a nos separar
Tanto mar, tanto mar
Sei também quanto é preciso, pá
Navegar, navegar
Canta a primavera, pá
Cá estou carente
Manda novamente
Algum cheirinho de alecrim
inviata da Bartleby - 15/2/2012 - 13:48
Lingua: Italiano
Traduzione italiana (Versione 1975) / Italian translation (1975 version) / Traduction italienne (Version de 1975) / Italiankielinen käännös (Versio 1975):
Riccardo Venturi, 1-3-2024 17:30
Riccardo Venturi, 1-3-2024 17:30
Tanto mare
So che sei in festa, papà,
E sono contento.
E visto che sono assente,
Serba un garofano per me.
Vorrei esserci alla festa, papà,
Con la tua gente
E cogliere personalmente
Un fiore del tuo giardino
Lo so, ci son leghe che ci separano,
Tanto mare, tanto mare,
E so anche, papà, quanto c’è
Da navigare, da navigare
Laggiù fa primavera, papà,
E qui invece sono malato.
Manda con urgenza
Un qualche profumo di rosmarino.
So che sei in festa, papà,
E sono contento.
E visto che sono assente,
Serba un garofano per me.
Vorrei esserci alla festa, papà,
Con la tua gente
E cogliere personalmente
Un fiore del tuo giardino
Lo so, ci son leghe che ci separano,
Tanto mare, tanto mare,
E so anche, papà, quanto c’è
Da navigare, da navigare
Laggiù fa primavera, papà,
E qui invece sono malato.
Manda con urgenza
Un qualche profumo di rosmarino.
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Chico Buarque de Hollanda
Album / Albumit:
a) [1975] Chico Buarque e Maria Bethânia ao vivo
b) [1978] Chico Buarque
In quel 1974 e dintorni di cinquant’anni fa, non ci furono soltanto le canzoni provenienti direttamente dal Portogallo. Ce ne furono, e di bellissime, provenienti da tutto il mondo, e specialmente da paesi in cui erano al potere feroci dittature. Uno di questi era il Brasile; sì, perché il grande paese sudamericano già da una decina d’anni viveva sotto un regime militare terrificante, dopo il colpo di stato del 1964. Nel resto del mondo, la cosa forse veniva percepita in tono minore rispetto ad altri paesi; il Brasile è il paese della “gioia di vivere”, il “Paese del Carnevale” (secondo una storica definizione di Jorge Amado), delle belle donne, del samba, del calcio spettacolo. Non era certamente così per i brasiliani, alle prese con i militari assassini, con gli squadroni della morte, con la repressione totale, con lo strapotere dei latifondisti, con le più fantasiose forme di tortura (come il pau-de-arara). Questo il background di questa semplice ed ironica canzoncina del grande Chico Buarque de Hollanda, che per essa ebbe i suoi bravi problemi. Rivolgendosi al Portogallo come “papà” (è ancora vivo il sentimento di filiazione dei brasiliani nei confronti dell’antica madrepatria), De Hollanda, con un misto di gioia e di invidia, festeggia la liberazione del Portogallo da quarant’anni di fascismo colonialista e paternale augurandosi di poter avere almeno un garofano. Ma c’è un oceano nel mezzo: tanto mare… Talmente tanto, che i fascisti portoghesi scacciati dal potere, Marcelo Caetano in primis, trovarono immediato rifugio proprio in Brasile. La canzone, naturalmente, fu censurata integralmente dal regime brasiliano. A Rio de Janeiro, durante un concerto assieme a Maria Bethânia, a Chico fu vietato severamente di cantarne il testo, e dovette limitarsi alla parte strumentale. Nel 1978, Chico Buarque de Hollanda, stanti gli “sviluppi” della situazione in Portogallo negli anni successivi alla Rivoluzione, scrisse una sorta di (amaro) “aggiornamento” della sua canzone. [RV]