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Cantiga brava

Geraldo Vandré
Language: Portuguese


Geraldo Vandré

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(Eugène Pottier)
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(Geraldo Vandré)
Hora de lutar
(Geraldo Vandré)


‎[1968]‎
Dall’album “Canto Geral”‎

geraldovandrecantogeral

‎“Il terreno di casa mia non è spazzato con la scopa, ma con la punta di una lancia ed il colpo di un ‎fucile”…‎
Come nella sua canzone manifesto Pra não dizer que não falei das flores, anche qui Geraldo Vandré usa una metafora - ‎nemmeno troppo velata – per esprimere il proprio scetticismo verso quella parte di opposizione che ‎riteneva di poter parlare con i fiori a chi attaccava con le armi. Per Vandré, infatti, la battaglia ‎contro un regime violento ed oppressivo non poteva essere condotta con mezzi pacifici. Questa sua ‎convinzione gli valse la persecuzione da parte della dittatura, dovette nascondersi e poi scappare ‎all’estero e, soprattutto, una volta rientrato in Brasile dopo cinque anni di esilio, accettare di ritirarsi ‎completamente dalla vita pubblica e rinnegare, almeno in apparenza, il proprio impegno artistico e ‎politico.‎
O terreiro lá de casa
Não se varre com vassoura,
Varre com ponta de sabre
E bala de metralhadora.‎

Quem é homem vai comigo
Quem é mulher fica e chora
Tou aqui, quase contente,
Mas agora, vou-me embora.‎

Como a noite traz o dia,
Com tristeza ou com demora.
Terá quem anda comigo,
Sua vez e sua hora.‎

O que sou nunca escondi,
Vantagem nunca contei,
Muita luta já perdi,
Muita esperança gastei.
Até medo já senti,
E não foi pouquinho não.
Mas, fugir, nunca fugi,
Nunca abandonei meu chão

Contributed by Bartleby - 2012/2/14 - 13:16




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