Eisler on the go, Eisler on the move
Brother is on the vinegar truck
And I don't know what I'll do
I don't know what I'll do,
I don't know what I'll do
Eisler's on the come and go
And I don't know what I'll do
Eisler on the farm, Eisler on the town
Sister in the tickly bush
And I don't know what I'll do
Eisler on the boat, Eisler on the ship
Daddy on the henhouse roof
And I don't know what I'll do
Eisler in the jailoe, Eisler back at home,
Rankin scratch his head and cry
And I don't know what I'll do
Eisler him write music, Eisler him teach school,
Truman him don't play so good
And I don't know what I'll do
Brother is on the vinegar truck
And I don't know what I'll do
I don't know what I'll do,
I don't know what I'll do
Eisler's on the come and go
And I don't know what I'll do
Eisler on the farm, Eisler on the town
Sister in the tickly bush
And I don't know what I'll do
Eisler on the boat, Eisler on the ship
Daddy on the henhouse roof
And I don't know what I'll do
Eisler in the jailoe, Eisler back at home,
Rankin scratch his head and cry
And I don't know what I'll do
Eisler him write music, Eisler him teach school,
Truman him don't play so good
And I don't know what I'll do
Contributed by Bartleby - 2012/2/10 - 13:45
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Una canzone rimasta inedita e ripresa 50 anni dopo da Billy Bragg & Wilco nel loro “Mermaid Avenue – Vol. 1”.
Parole di Woody Guthrie.
Musica di Billy Bragg.
Come sappiamo, il compositore ebreo tedesco Hanns Eisler, amico e sodàle artistico di Bertolt Brecht, nel 1933 insieme a questi scappò dalla Germania nazista alla volta, prima, di Mosca e poi di New York.
Quel che invece è meno noto ai più è che nel 1948 Eisler fu costretto ad un nuovo viaggio d’esilio nel senso esattamente inverso, espulso dalle autorità americane perché accusato di essere non solo un attivista comunista ma addirittura una spia al soldo dei sovietici. La “guerra calda” lo aveva strappato alla sua terra, quella “fredda” lo strappò ai suoi amici Charlie Chaplin, Igor Stravinsky, Aaron Copland e Leonard Bernstein, che inutilmente cercarono di difenderlo, e lo rispedì in Germania, nella Berlino comunista.
Anche Woody Guthrie protestò per il trattamento riservato ad Eisler dalla commissione d’inchiesta del Congresso sulle attività antiamericane e scrisse questa canzone in cui denuncia l’indecisione e la pavidezza che in quegli anni colse molti artisti quando, nel pieno di quella feroce “caccia alle streghe” che generò liste di proscrizione anche nel mondo dello spettacolo, furono chiamati a testimoniare di fronte alla Commissione. Molti, infatti, anziché rifiutarsi e correre così il rischio di vedersi stroncate le carriere, finirono invece con l’inguaiare sé stessi, i propri amici o addirittura i propri familiari…