Alla Camera è passata la riforma della casa!
Finalmente colla lotta s’è ottenuto un po’ qualcosa;
e deve essere una legge veramente buona, sì:
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI,
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI!
Martedì primo giugno centoventi proletari
hanno preso possesso di due case popolari;
popolari mica tanto, quasi lusso invece,
sì anche se le han costruite quelli dell’IACP.
Ecco dunque dove vanno i soldi dei lavoratori,
o le case non le fanno o le fanno pei signori.
Ma alla Camera è passata la riforma della casa!
Finalmente colla lotta s’è ottenuto un po’ qualcosa;
e deve essere una legge veramente buona, sì:
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI,
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI!
Giovedì tre di giugno: le famiglie al Comune
protestando hanno ottenuto qualche assicurazione.
Gli hanno detto che al più presto si sarebbero riuniti
per trovar la soluzione al problema dei baraccati.
Soluzione che è arrivata la domenica mattina:
tutti fuori sotto l’acqua, ché la polizia è vicina.
Soluzione che è arrivata la domenica sul presto:
per le donne e i bimbi il latte e per gli uomini l’arresto.
E intanto che infuriava l’acquazzone
sotto quell’acqua stavan le persone;
anche un bambino ch’è malato al cuore,
costretto dai pulé, ci deve stare.
E l’acqua cade per più di mezzora
e restan quelle donne fuori ancora,
e i loro figli imparan molto presto
che sporco mondo sia per loro questo;
e finalmente li fanno salire
su un autobus e via li fanno andare,
ma quel bambino ch’è malato al cuore
troppo ha sofferto e nella notte muore.
Ma non basta un bimbo morto alla furia criminale
scatenata da coloro che non sanno che sfruttare.
Gli sfrattati la dovranno ricordare quella notte,
una notte di dolore, una notte d’aspre lotte.
Verso sera sono andati tutti all’università,
li hanno accolti gli studenti, li han sistemati là.
Ma il questore si presenta quasi verso mezzanotte;
"O si sgombran le famiglie o si prendon tante botte".
Ma la gente si riunisce e decide di lottare,
di resistere là dentro per non farsi sgomberare.
Il questore si scatena, coi suoi mille poliziotti,
ed appesta tutta l’aria con decine di candelotti.
Un compagno ch’era dentro vien colpito, proprio mentre
disperato resisteva, da una bomba al basso ventre.
Quattro ore di battaglia, e i feriti e gli arrestati
son di più ogni minuto; ma i locali son sgombrati.
Lunedì sette giugno chi compra L'Unità legge:
"Violenti scontri all’Università!
Cariche e candelotti contro Lotta continua;
ancora avventurismo fra le masse si insinua.
Pochi provocatori, che forse son pagati,
han strumentalizzato il dramma dei baraccati".
Quella notte i compagni hanno visto molto chiari
quali sono gli alleati, quali sono i traditori;
han capito che chi lotta per la vera rivoluzione
trova il revisionismo alleato col padrone,
trova il revisionismo alleato col padrone.
Tutti quanti la dovremo ricordare quella notte,
una notte di dolore, una notte d’aspre lotte,
una notte di battaglia con la legge del padrone,
una notte sulla strada che va alla rivoluzione,
una notte sulla strada che va alla rivoluzione!
Finalmente colla lotta s’è ottenuto un po’ qualcosa;
e deve essere una legge veramente buona, sì:
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI,
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI!
Martedì primo giugno centoventi proletari
hanno preso possesso di due case popolari;
popolari mica tanto, quasi lusso invece,
sì anche se le han costruite quelli dell’IACP.
Ecco dunque dove vanno i soldi dei lavoratori,
o le case non le fanno o le fanno pei signori.
Ma alla Camera è passata la riforma della casa!
Finalmente colla lotta s’è ottenuto un po’ qualcosa;
e deve essere una legge veramente buona, sì:
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI,
figuriamoci che al voto s’è astenuto anche il PCI!
Giovedì tre di giugno: le famiglie al Comune
protestando hanno ottenuto qualche assicurazione.
Gli hanno detto che al più presto si sarebbero riuniti
per trovar la soluzione al problema dei baraccati.
Soluzione che è arrivata la domenica mattina:
tutti fuori sotto l’acqua, ché la polizia è vicina.
Soluzione che è arrivata la domenica sul presto:
per le donne e i bimbi il latte e per gli uomini l’arresto.
E intanto che infuriava l’acquazzone
sotto quell’acqua stavan le persone;
anche un bambino ch’è malato al cuore,
costretto dai pulé, ci deve stare.
E l’acqua cade per più di mezzora
e restan quelle donne fuori ancora,
e i loro figli imparan molto presto
che sporco mondo sia per loro questo;
e finalmente li fanno salire
su un autobus e via li fanno andare,
ma quel bambino ch’è malato al cuore
troppo ha sofferto e nella notte muore.
Ma non basta un bimbo morto alla furia criminale
scatenata da coloro che non sanno che sfruttare.
Gli sfrattati la dovranno ricordare quella notte,
una notte di dolore, una notte d’aspre lotte.
Verso sera sono andati tutti all’università,
li hanno accolti gli studenti, li han sistemati là.
Ma il questore si presenta quasi verso mezzanotte;
"O si sgombran le famiglie o si prendon tante botte".
Ma la gente si riunisce e decide di lottare,
di resistere là dentro per non farsi sgomberare.
Il questore si scatena, coi suoi mille poliziotti,
ed appesta tutta l’aria con decine di candelotti.
Un compagno ch’era dentro vien colpito, proprio mentre
disperato resisteva, da una bomba al basso ventre.
Quattro ore di battaglia, e i feriti e gli arrestati
son di più ogni minuto; ma i locali son sgombrati.
Lunedì sette giugno chi compra L'Unità legge:
"Violenti scontri all’Università!
Cariche e candelotti contro Lotta continua;
ancora avventurismo fra le masse si insinua.
Pochi provocatori, che forse son pagati,
han strumentalizzato il dramma dei baraccati".
Quella notte i compagni hanno visto molto chiari
quali sono gli alleati, quali sono i traditori;
han capito che chi lotta per la vera rivoluzione
trova il revisionismo alleato col padrone,
trova il revisionismo alleato col padrone.
Tutti quanti la dovremo ricordare quella notte,
una notte di dolore, una notte d’aspre lotte,
una notte di battaglia con la legge del padrone,
una notte sulla strada che va alla rivoluzione,
una notte sulla strada che va alla rivoluzione!
envoyé par Riccardo Venturi - 23/5/2006 - 21:16
Langue: français
Version française – DE LA VIA TIBALDI – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Da Via Tibaldi – Diego De Palma – 1971
Les locataires sociaux et les sans-logis de la métropole lombarde occupent les maisons, propriétés de l'IACP – Institut Autonome des maisons Populaires ) situées dans la Via Tibaldi.
Dans la nuit du 2 au 3 juin, 4000 agents en armes sont intervenus pour dégager les maisons par al force. La police attaqua en tirant dans le tas un nombre impressionnant de grenades lacrymogènes et ce fut une agression que les témoins ont décrite comme bestiale. [comment pourrait-il en être autrement avec de tels brutes ? demande Lucien l'âne. À Bruxelles, on raconte qu'il n'y a plus de sadiques en ville; ils sont tous dans la police... et je crois bien, d'expérience, que ce doit être vrai dans toutes les villes du monde et même, dans les campagnes.]
Un enfant de sept mois à peine, Massimiliano Ferretti, malade du cœur et souffrant d'une bronchite a été touché par les gaz.
Hospitalisé à la clinique Mangiagalli, il cessa de vivre.
Le père de Massimiliano, recherché pour vol par al police, a dû subir la honte de se cacher, comme si le criminel c'était lui et non le pouvoir qui lui a tué son fils.
Lotta Continua, l’Unione Inquilini e il Collettivo Autonomo di Architettura , en ont fait un cas national dans le cadre de la campgne de la lutte pour le logement et ils ont organisé une manifestation de solidarité aux locataires sociaux à laquelle ont participé 30,000 personnes.
L'épisode de Via Tibaldi marque d'un côté un engagement toujours plus grand de certaines organisations d'extrême-gauche dans la lutte pour le logement; de l'autre, un désengagement toujours plus grand du PCI, qui pourtant avait organisé ces luttes pour le logement dans les années 60. À partir de 1971, il abandonna les luttes pour le logement, soit parce qu'elles sont particulièrement mal vues des classes moyennes, soit parce que les luttes ont lieu dans des villes avec des administrations de gauche. [C'est la même chose partout, dit Lucien l'âne. Quand on se mêle d'accéder au pouvoir, on ne peut que jouer le jeu du pouvoir et de ceux qui le détiennent vraiment. Sinon... Couic ! On te liquide et c'est vrai dans tous les secteurs, à tous les niveaux, dans tous les pays. Comme disait Léo Ferré, « t'avais qu'à être dans la mafia, un coup de sourdine, deux sous de combine et t'avais ton rata »]
Chanson italienne – Da Via Tibaldi – Diego De Palma – 1971
Les locataires sociaux et les sans-logis de la métropole lombarde occupent les maisons, propriétés de l'IACP – Institut Autonome des maisons Populaires ) situées dans la Via Tibaldi.
Dans la nuit du 2 au 3 juin, 4000 agents en armes sont intervenus pour dégager les maisons par al force. La police attaqua en tirant dans le tas un nombre impressionnant de grenades lacrymogènes et ce fut une agression que les témoins ont décrite comme bestiale. [comment pourrait-il en être autrement avec de tels brutes ? demande Lucien l'âne. À Bruxelles, on raconte qu'il n'y a plus de sadiques en ville; ils sont tous dans la police... et je crois bien, d'expérience, que ce doit être vrai dans toutes les villes du monde et même, dans les campagnes.]
Un enfant de sept mois à peine, Massimiliano Ferretti, malade du cœur et souffrant d'une bronchite a été touché par les gaz.
Hospitalisé à la clinique Mangiagalli, il cessa de vivre.
Le père de Massimiliano, recherché pour vol par al police, a dû subir la honte de se cacher, comme si le criminel c'était lui et non le pouvoir qui lui a tué son fils.
Lotta Continua, l’Unione Inquilini e il Collettivo Autonomo di Architettura , en ont fait un cas national dans le cadre de la campgne de la lutte pour le logement et ils ont organisé une manifestation de solidarité aux locataires sociaux à laquelle ont participé 30,000 personnes.
L'épisode de Via Tibaldi marque d'un côté un engagement toujours plus grand de certaines organisations d'extrême-gauche dans la lutte pour le logement; de l'autre, un désengagement toujours plus grand du PCI, qui pourtant avait organisé ces luttes pour le logement dans les années 60. À partir de 1971, il abandonna les luttes pour le logement, soit parce qu'elles sont particulièrement mal vues des classes moyennes, soit parce que les luttes ont lieu dans des villes avec des administrations de gauche. [C'est la même chose partout, dit Lucien l'âne. Quand on se mêle d'accéder au pouvoir, on ne peut que jouer le jeu du pouvoir et de ceux qui le détiennent vraiment. Sinon... Couic ! On te liquide et c'est vrai dans tous les secteurs, à tous les niveaux, dans tous les pays. Comme disait Léo Ferré, « t'avais qu'à être dans la mafia, un coup de sourdine, deux sous de combine et t'avais ton rata »]
DE LA VIA TIBALDI
À la Chambre est passée la réforme du logement !
Finalement par la lutte, on a obtenu un peu quelque chose;
Et ce devait être une loi vraiment bonne, oui
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Mardi premier juin cent vingt prolétaires
Ont pris possession de deux maisons populaires
Populaires mon œil, presque du luxe au contraire,
Même si si elles ont été construites par les habitations sociales
Voilà où vont les sous des travailleurs
Ou les maisons ne se font pas, ou elles se font pour les riches.
À la Chambre est passée la réforme du logement !
Finalement par la lutte, on a obtenu un peu quelque chose;
Et ce devait être une loi vraiment bonne, oui
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Jeudi trois juin, les familles à la Commune
En protestant ont obtenu quelques assurances.
On leur a dit qu'au plus vite, on se réunira
Pour trouver une solution aux problèmes des locataires
La solution est arrivée le dimanche matin
Tous dehors sous l'eau, car la police arrive.
La solution est arrivée très tôt dimanche matin
Pour les femmes et les bébés le lait et pour les hommes l'arrestation.
Et pendant que l'averse faisait rage
Les personnes étaient sous l'eau
Même un bébé malade du cœur,
Obligé par les flics, dut y rester.
Et l'eau tombe pendant plus d'une demi-heure
Et les femmes restent encore dehors
Et leurs enfants apprennent bien vite
Quel monde pourri il y aura pour eux;
Et finalement, on les fait monter
sur un autobus et on les fait partir
Mais ce bébé malade du cœur
A trop souffert et dans la nuit, meurt.
Mais un bébé mort ne suffit à cette folie criminelle
Déclenchée par des hommes qui ne savent qu'exploiter
Les expulsés s'en souviendront de cette nuit
Une nuit de douleur, une nuit d'âpres luttes.
Vers le soir, ils sont tous allés à l'Université
Les étudiants les ont accueillis, ils les ont installés là.
Mais le questeur se présenta vers la mi-nuit
« Ou vous dégagez ces familles ou vous fout des coups ».
Mais les gens se réunissent et décident de lutter,
De résister en dedans pour ne pas se faire déloger.
Le questeur se déchaîne, avec ses mille policiers
Et empeste tout l'air avec des dizaines de grandes
Un camarade à l'intérieur est touché, quand
Désespéré, il résistait, d'une grenade dans le bas ventre.
Quatre heures de bataille, et les blessés et les arrêtés
Sont de plus en plus nombreux, mais les lieux sont dégagés.
Lundi sept juin qui achète L'Unità lit :
« Violents affrontements à l'Université !
Charges et grenades contre Lotta Continua
L'aventurisme s'insinue encore parmi les masses.
Quelques provocateurs, qui sont peut-être payés,
Ont instrumentalisé le drame des locataires sociaux. »
Cette nuit-là, les camarades ont vu très clairement
Qui sont leurs alliés, qui sont les traîtres ;
Ils ont compris qui lutte pour la vraie révolution
Trouve le révisionnisme allié aux patrons
Trouve le révisionnisme allié aux patrons
Nous devons tous nous souvenir de cette nuit
Une nuit de douleur, une nuit d'âpres luttes
Une nuit de bataille contre la loi des patrons
Une nuit sur la route qui va à la révolution
Une nuit sur la route qui va à la révolution !
À la Chambre est passée la réforme du logement !
Finalement par la lutte, on a obtenu un peu quelque chose;
Et ce devait être une loi vraiment bonne, oui
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Mardi premier juin cent vingt prolétaires
Ont pris possession de deux maisons populaires
Populaires mon œil, presque du luxe au contraire,
Même si si elles ont été construites par les habitations sociales
Voilà où vont les sous des travailleurs
Ou les maisons ne se font pas, ou elles se font pour les riches.
À la Chambre est passée la réforme du logement !
Finalement par la lutte, on a obtenu un peu quelque chose;
Et ce devait être une loi vraiment bonne, oui
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Figurez-vous que lors du vote, même le PCI s'est abstenu !
Jeudi trois juin, les familles à la Commune
En protestant ont obtenu quelques assurances.
On leur a dit qu'au plus vite, on se réunira
Pour trouver une solution aux problèmes des locataires
La solution est arrivée le dimanche matin
Tous dehors sous l'eau, car la police arrive.
La solution est arrivée très tôt dimanche matin
Pour les femmes et les bébés le lait et pour les hommes l'arrestation.
Et pendant que l'averse faisait rage
Les personnes étaient sous l'eau
Même un bébé malade du cœur,
Obligé par les flics, dut y rester.
Et l'eau tombe pendant plus d'une demi-heure
Et les femmes restent encore dehors
Et leurs enfants apprennent bien vite
Quel monde pourri il y aura pour eux;
Et finalement, on les fait monter
sur un autobus et on les fait partir
Mais ce bébé malade du cœur
A trop souffert et dans la nuit, meurt.
Mais un bébé mort ne suffit à cette folie criminelle
Déclenchée par des hommes qui ne savent qu'exploiter
Les expulsés s'en souviendront de cette nuit
Une nuit de douleur, une nuit d'âpres luttes.
Vers le soir, ils sont tous allés à l'Université
Les étudiants les ont accueillis, ils les ont installés là.
Mais le questeur se présenta vers la mi-nuit
« Ou vous dégagez ces familles ou vous fout des coups ».
Mais les gens se réunissent et décident de lutter,
De résister en dedans pour ne pas se faire déloger.
Le questeur se déchaîne, avec ses mille policiers
Et empeste tout l'air avec des dizaines de grandes
Un camarade à l'intérieur est touché, quand
Désespéré, il résistait, d'une grenade dans le bas ventre.
Quatre heures de bataille, et les blessés et les arrêtés
Sont de plus en plus nombreux, mais les lieux sont dégagés.
Lundi sept juin qui achète L'Unità lit :
« Violents affrontements à l'Université !
Charges et grenades contre Lotta Continua
L'aventurisme s'insinue encore parmi les masses.
Quelques provocateurs, qui sont peut-être payés,
Ont instrumentalisé le drame des locataires sociaux. »
Cette nuit-là, les camarades ont vu très clairement
Qui sont leurs alliés, qui sont les traîtres ;
Ils ont compris qui lutte pour la vraie révolution
Trouve le révisionnisme allié aux patrons
Trouve le révisionnisme allié aux patrons
Nous devons tous nous souvenir de cette nuit
Une nuit de douleur, une nuit d'âpres luttes
Une nuit de bataille contre la loi des patrons
Une nuit sur la route qui va à la révolution
Une nuit sur la route qui va à la révolution !
envoyé par Marco Valdo M.I. - 20/10/2010 - 21:24
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Testo e musica di Diego De Palma.
Disco: Io vi parlo di Milano - Dischi del Sole DS 75 - 1972.
Milano, maggio/giugno 1971.
I baraccati e i senza casa della metropoli lombarda occupano le case, di proprietà dell'IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) site in via Tibaldi.
Nella notte fra il 2 e il 3 giugno, 4000 agenti in armi sono chiamati a sgomberare le case con la forza. La polizia attacca sparando all'impazzata un numero impressionante di candelotti lacrimogeni, ed è un'aggressione che i testimoni definiscono bestiale.
Un bambino di appena sette mesi, Massimiliano Ferretti, malato di cuore ed affetto da bronchite, viene colpito dai gas lacrimogeni.
Ricoverato alla clinica Mangiagalli cessa di vivere.
Il padre di Massimiliano, ricercato dalla polizia per furto, deve subire l'onta di nascondersi, come se il criminale fosse lui, mentre il potere gli ha ammazzato il figlio.
Lotta Continua, l’Unione Inquilini e il Collettivo Autonomo di Architettura ne fanno un caso nazionale nell’ambito della campagna di lotta per la casa, ed organizzano una manifestazione di solidarietà ai baraccati, a cui parteciparono 30.000 persone.
L’episodio di via Tibaldi segna da un lato un sempre maggiore impegno di alcune organizzazioni dell’estrema sinistra nella lotta per la casa, dall’altro un sempre maggiore disimpegno del Pci, che pure aveva organizzato le lotte per la casa negli anni ‘60. A partire dal ‘71 abbandona le lotte per casa, sia perché particolarmente invise ai ceti medi, sia perché le lotte avvengono anche in città con amministrazioni di sinistra.