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Terra Innamorata. 4: Vent'anni

Canzoniere del Valdarno
Lingua: Italiano



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Questa volta i compagni
hanno perso d'avvero
trionfa il cane nero
sbava di rabbia vecchia e di livore.
non c'è neppur rimasto
dove piangere i morti e gli arrestati
era finita, era cominciato
un ventennio di terrore.
Non di silenzio - qualcheduno ancora
finì in galera, qualcun'altro ancora
scappò in Francia, qualcuno si nascose
in camera e qualcuno giù in miniera
morì sotto una frana, e qualcheduno ci fu...
(sì qualcheduno nella storia c'è sempre,
non è storia d'eroi ma d'uomini,
grumi di carne e sangue, di cervello
e di paura) qualcheduno ancora tradì, fece il saluto,
il giuramento, vestì di nero la famiglia tutta,
qualcheduno... ci fu.
La storia non è bella, non è brutta,
è storia che cammina: qualcheduno
resta, che scava, vecchia talpa, vecchia
musica, vecchia bella rossa,
bandiera chiusa a chiave in un cassetto!
Qualcheduno ci fu: tessevan fila
scrivevan fogli, mormoravan frasi:
resiste l'Eritrea, Antonio è morto
Gramsci e la Francia è tutta rossa,
e la Spagna, la Spagna! Qualcheduno
partì di notte, andò con le Brigate
Internazionali, verso un'altra terra martoriata,
un'altra terra innamorata alle porte di Madrid,
a finire la partita incominciata
a un passaggio a livello, nel Ventuno.
Poi la fame, il dolore, poi ancora la guerra.
Poi qualcheduno diventaron tanti...

inviata da Riccardo Venturi - 23/5/2006 - 00:00




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