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Babour li jabni

Cheb Bilal / الشاب بلال
Lingua: Arabo


Cheb Bilal / الشاب بلال

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Album: "Babour li jabni" (1997)

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Lui si chiama Bilal Mouffok, ma in Algeria tutti lo conoscono come Cheb Bilal. Classe 1966, la sua è una delle voci della musica raï algerina.

Tutto è iniziato con il conservatorio a Oran e i primi concerti ai matrimoni. Fino a quando, nel 1989, Bilal sbarca a Marsiglia e inizia a lavorare senza documenti come lavapiatti un un piccolo bar della città. Ed è a Marsiglia che scopre la sua anima raï e che inizia a farsi un nome tra la comunità algerina della città. Fino a quando, nel 1997, pubblica il suo primo album: "Babour li jabni", che in italiano suona come "Maledetta la barca che mi ha portato".

La canzone diventa immediatamente un successo in Algeria come in Francia, e lo consacra come nuovo interprete della musica raï. Canta la disillusione di chi il viaggio l'ha già fatto, la nostalgia per il paese, e la tristezza della lontananza. Sentimenti comuni a migliaia di harraga arrivati in Europa e rimasti prigionieri dei propri sogni. Perché paradossalmente nella fortezza è più facile entrare che uscire. E una volta rimasti senza documenti, i giovani harraga possono passare anni interminabili prima di poter rivedere la propria terra, la propria famiglia e i propri amici.

E in mezzo ci sono tutte le occasioni perse. Che sia la gioia di un matrimonio o il lutto di un funerale. E i legami importanti che finiscono per allentarsi a volte irreversibilmente. Perché una volta rimasti bloccati nella fortezza si scopre anche quello. Che i soldi non erano tutto. E che anche i sogni più belli a volte diventano incubi. Di seguito trovate il testo tradotto in italiano. Buon ascolto e buona lettura.

Gabriele Del Grande - Fortress Europe
Elbabour lli jabni enaalle waldih ayye,
ouhayyamni ou behdelni
wassilni beeed ayye,
a leghadi sellimli ala bladi ayye
ya ghoulle lhoum rani labesse,
khlli ghbenti secret.

Khelliha ala rabbi
kima jatte jatte,
oualache enkhammemme
enzidde el ghalbi gui elhamme,
khelliha ala rabbi
kima jatte jatte,
oualache enkhammemme enzidde
el ghalbi gui elhamme.

Y a des fois nesker ah nbghi nfaji ayye
naaya mezayyer rouhi
des fois lacher

Elbabour lli jabni enaalle waldih ayye
ouhayyamni ou behdelni
wassilni beeed ayye.

Ma bqa walou koulchi chyanne ayye,
illa kemlitte hakda,
nzidde llalmanne aaaa,
ma bqa walou koulchi chyanne ayye,
illa kemlitte hakda,
nzidde llalmanne aaaa.

10/1/2012 - 22:30



Lingua: Italiano

Versione italiana di Rabih Bouallegue

printemps-arabe-hiver-europen
MALEDETTA LA NAVE CHE MI HA PORTATO

Maledetta la nave che mi ha portato,
madre mi ha rovinato
portandomi lontano,
laggiù salutami la mia terra
e dì a tutti che sto bene,
lascia che io nasconda il mio segreto.

Che ci pensi dio
quel che sarà sarà,
perché se ci penso io
aggiungerò solo tristezza al mio cuore,
Che ci pensi Iddio
quel che sarà sarà,
perché se ci penso io
aggiungerò solo tristezza al mio cuore.

A volte mi ubriaco per dimenticare
e altre volte nonostante me stesso
mi lascio andare.

Maledetta la nave che mi ha portato,
madre mi ha rovinato
portandomi lontano.

Non è rimasto nulla, tutto è andato via,
se continuo così,
aggiungerò solo dolore,
non è rimasto nulla, tutto è andato via,
se contino così,
aggiungerò solo dolore.

10/1/2012 - 22:31




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