Feve largu ch’a i passa la famija
Bovesana cun tüti i so pi bun
l’an curage, fierüssa ed energia
tüti ‘nsema sun re di buntempun.
Nate ‘d Boves pura rasa
per le feste suma sempre steit i prim
in alegria gnün ch’as passa
per travai i suma propri drè a gnün
L’an brusasa, l’an ruvinase
ma fa gnente, l’uma già ricustruì
e ogni tanto ‘s barunuma
e cantuma la cansun del nost pais.
Se vüsuma poei guardè la storia
sun quat volte che Boves l’an brusà
sensa blaga ma pura l’è na gloria
e ogni volta pi bel l’è diventà.
Nate ‘d Boves pura rasa
per le feste suma sempre steit i prim
in alegria gnün ch’as passa
per travai i suma propri drè a gnün.
l’an brusasa, l’an ruvinase
ma fa gnente, l’uma già ricustruì
e ogni tanto ‘s barunuma
e cantuma la cansun del nost pais.
Bovesana cun tüti i so pi bun
l’an curage, fierüssa ed energia
tüti ‘nsema sun re di buntempun.
Nate ‘d Boves pura rasa
per le feste suma sempre steit i prim
in alegria gnün ch’as passa
per travai i suma propri drè a gnün
L’an brusasa, l’an ruvinase
ma fa gnente, l’uma già ricustruì
e ogni tanto ‘s barunuma
e cantuma la cansun del nost pais.
Se vüsuma poei guardè la storia
sun quat volte che Boves l’an brusà
sensa blaga ma pura l’è na gloria
e ogni volta pi bel l’è diventà.
Nate ‘d Boves pura rasa
per le feste suma sempre steit i prim
in alegria gnün ch’as passa
per travai i suma propri drè a gnün.
l’an brusasa, l’an ruvinase
ma fa gnente, l’uma già ricustruì
e ogni tanto ‘s barunuma
e cantuma la cansun del nost pais.
Contributed by Bartleby - 2012/1/10 - 12:07
Language: Italian
Tentativo di traduzione italiana di Bartleby.
NOI DI BOVES
Fate largo che passa la famiglia
Bovesana con tutti i suoi migliori.
Hanno coraggio, fierezza ed energia,
Tutti’insieme sono i re dei buontemponi.
Noi di Boves, razza pura,
Per le feste siamo sempre stati i primi,
nessuno ci supera in allegria
e nel lavoro non siamo mai dietro a nessuno.
L’hanno bruciata, l’hanno distrutta
ma non fa nulla, l’abbiamo già ricostruita
e ogni tanto ci mettiamo tutti quanti insieme
e cantiamo la canzone del nostro paese.
Se volessimo poi ripercorrere la storia,
per quattro volte Boves l’hanno bruciata.
non per vantarci, ma è cosa di cui andiamo fieri,
ogni volta è diventata più bella di prima.
Noi di Boves, razza pura
Per le feste siamo sempre stati i primi
nessuno ci supera in allegria
e nel lavoro non siamo mai dietro a nessuno.
L’hanno bruciata, l’hanno distrutta
ma non fa nulla, l’abbiamo già ricostruita
e ogni tanto ci mettiamo tutti quanti insieme
e cantiamo la canzone del nostro paese.
Fate largo che passa la famiglia
Bovesana con tutti i suoi migliori.
Hanno coraggio, fierezza ed energia,
Tutti’insieme sono i re dei buontemponi.
Noi di Boves, razza pura,
Per le feste siamo sempre stati i primi,
nessuno ci supera in allegria
e nel lavoro non siamo mai dietro a nessuno.
L’hanno bruciata, l’hanno distrutta
ma non fa nulla, l’abbiamo già ricostruita
e ogni tanto ci mettiamo tutti quanti insieme
e cantiamo la canzone del nostro paese.
Se volessimo poi ripercorrere la storia,
per quattro volte Boves l’hanno bruciata.
non per vantarci, ma è cosa di cui andiamo fieri,
ogni volta è diventata più bella di prima.
Noi di Boves, razza pura
Per le feste siamo sempre stati i primi
nessuno ci supera in allegria
e nel lavoro non siamo mai dietro a nessuno.
L’hanno bruciata, l’hanno distrutta
ma non fa nulla, l’abbiamo già ricostruita
e ogni tanto ci mettiamo tutti quanti insieme
e cantiamo la canzone del nostro paese.
Contributed by Bartleby - 2012/1/10 - 12:09
Col titolo "Nui auti ad Boves" potete ascoltare le ultime due strofe nell'LP "Con la Guerriglia" della serie Dischi del Sole.
gianfranco - 2014/12/15 - 19:11
nella traduzione nate et boves significa noi di boves e non nati a boves
giancarlo - 2016/6/17 - 19:19
E c'hai ragione, Giancarlo, che piemontuso che sugnu!
Bisogna che gli Admins correggano titolo e ritornello (x2)...
Grazie! Ciao.
Bisogna che gli Admins correggano titolo e ritornello (x2)...
Grazie! Ciao.
B.B. - 2016/6/17 - 21:59
Caro Nildo,
in introduzione a suo tempo scrissi: "Canzone registrata negli anni 70 quando la corale di Boves era diretta dal Maestro Pierino Vallauri, che forse ne è proprio l’autore."
Più precisamente, il disco da cui la canzone è tratta, "Acqua passa'", fu pubblicato nel 1970 dalla Vedette Records (VFL 10812)
L'autore, come dicevo, dovrebbe essere proprio lo stesso Pierino Vallauri. A conferma, leggo in Rete che il figlio del Maestro, Mario Vallauri, un paio di anni fa ha pubblicato un cd intitolato «Con un vestito nuovo», contenente i brani scritti dal padre, "cantautore e musicista, fondatore e direttore della Corale Bovesana, poeta e autore di brani che hanno raccontato la vita popolare della Boves di un tempo."
Spero di esserti stato utile.
in introduzione a suo tempo scrissi: "Canzone registrata negli anni 70 quando la corale di Boves era diretta dal Maestro Pierino Vallauri, che forse ne è proprio l’autore."
Più precisamente, il disco da cui la canzone è tratta, "Acqua passa'", fu pubblicato nel 1970 dalla Vedette Records (VFL 10812)
L'autore, come dicevo, dovrebbe essere proprio lo stesso Pierino Vallauri. A conferma, leggo in Rete che il figlio del Maestro, Mario Vallauri, un paio di anni fa ha pubblicato un cd intitolato «Con un vestito nuovo», contenente i brani scritti dal padre, "cantautore e musicista, fondatore e direttore della Corale Bovesana, poeta e autore di brani che hanno raccontato la vita popolare della Boves di un tempo."
Spero di esserti stato utile.
B.B. - 2020/11/21 - 16:02
Devo correggermi sull'autore.
Su Discogs ci sono le immagini del disco, e la canzone è correttamente attribuita a Mario Tosello.
Mario Tosello deve essere stato un cittadino illustre, che a Boves ha anche una via dedicata...
Nate ‘d Boves, come recentemente interpretata, in pieno lockdown covidesco, dalla Banda Silvio Pellico di Boves, diretta dal Maestro Guglielmina Rossi.
Su Discogs ci sono le immagini del disco, e la canzone è correttamente attribuita a Mario Tosello.
Mario Tosello deve essere stato un cittadino illustre, che a Boves ha anche una via dedicata...
Nate ‘d Boves, come recentemente interpretata, in pieno lockdown covidesco, dalla Banda Silvio Pellico di Boves, diretta dal Maestro Guglielmina Rossi.
B.B. - 2020/11/21 - 16:50
Dalla biografia della Banda musicale Silvio Pellico, detta "La Rumorosa":
Il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, Mario Tosello radunò tutti i musicanti e li invitò a suonare per le vie e le piazze di Boves: nacque così la “Banda della Famija Bovesana” e, in quell'occasione, Tosello compose le parole e la musica della canzone “Nate' d Böves” (“Noi di Boves”) che diventerà l'inno bovesano, suonato e cantato tutt'oggi durante i concerti e le feste.
B.B. - 2020/11/21 - 16:55
E così, a quanto pare, la canzone sarebbe anche precisamente databile al 1945 (e non agli anni 70).
Prego quindi gli Admins si aggiungere in capo all'introduzione data e autore.
Grazie, soprattutto a Nildo che col suo intervento mi ha dato modo di approfondire e correggere.
Prego quindi gli Admins si aggiungere in capo all'introduzione data e autore.
Grazie, soprattutto a Nildo che col suo intervento mi ha dato modo di approfondire e correggere.
B.B. - 2020/11/21 - 17:17
Dq82 - 2020/11/21 - 19:05
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Parole e musica di Mario Tosello
Canzone registrata negli anni 70 quando la corale di Boves era diretta dal Maestro Pierino Vallauri.
Copertina dell’LP intitolato “Acqua passà" – Ricordi di un’infanzia felice troppo presto finita, ricordo di cari amici che la guerra ci ha rubati”.
Nel testo si fa riferimento a ben quattro incendi che, nel corso della storia, hanno interessato l’antichissima cittadina cuneese. Due sono quelli appiccati dai nazisti in rapida successione, nel settembre e poi nel dicembre/gennaio del 1943, che distrussero completamente Boves. Sul numero complessivo delle vittime le fonti divergono, ma furono decine, forse più di un centinaio (si veda comunque l’introduzione a Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)).
Gli altri due roghi probabilmente si riferiscono ad epoche più remote, forse ai secoli XVI e XVII, quando il territorio bovesano fu funestato dai saccheggi di soldataglie, di volta in volta, francesi, spagnole ed imperiali.
Resta il fatto che i caparbi bovesani non si sono mai dati per vinti ed il loro paese l’hanno sempre ricostruito più bello che pria, e dal 1983 – 40° anniversario degli eccidi nazisti – a Boves c’è anche una Scuola di Pace “perché la nostra è terra benedetta dove la vita genera vita, dove è possibile vivere la libertà, dove tentiamo da sempre, perché per noi è già cultura, di privilegiare all'interno della nostra Comunità tutti quei doni e quei valori che rendono ricco l'uomo. Perché siamo zona dichiarata denuclearizzata fin dal 1982, perché abbiamo un Assessorato alla Pace, perché siamo una città martire che ha sperimentato l'orrore della guerra devastatrice, la disperazione delle madri, l'eroismo dei Caduti, il silenzio e la volontà di ricostruire dei sopravvissuti, perché siamo gente unita, capace, generosa, che vuole vivere per sè stessa e divenire per gli altri simbolo di pace.”
Anche quest’anno l’Amministrazione comunale, la Scuola di Pace ed i bovesani hanno organizzato l’ormai tradizionale Fiaccolata del 1 gennaio al grido di “CHE VINCA LA VITA! NO ALLE SPESE MILITARI – SI’ AL DISARMO!”, soprattutto contro l’annunciato prossimo acquisto di decine di cacciabombardieri F35 per un valore complessivo di 15 miliardi di Euro (si vedano al proposito canzoni come Cacciabombardiere F35 e Only to Be Expected).