Occhi scuri che guardano il cielo
aspettando che arrivi il segnale
un segnale, un lampo, un colore
e la vita finisce di schianto
Era notte e dormivo con gli altri
forse un sogno o forse realtà
quella bomba mi entrava nel corpo
e finiva così la paura
La paura di vivere sempre
con la fame e la morte nel cuore
aspettando che arrivi da dio
un momento di pace, di amore
Nella notte bruciata dai fuochi
è iniziata per me l’avventura
l’avventura e il viaggio sereno
verso allah e la sua luce divina
Grazie padre, grazie madre
di avermi abbracciato
quando tutto crollava
in quel sogno sbagliato
se potessi rivivere a tutti direi
per chi e per cosa
mi avete ammazzato...
aspettando che arrivi il segnale
un segnale, un lampo, un colore
e la vita finisce di schianto
Era notte e dormivo con gli altri
forse un sogno o forse realtà
quella bomba mi entrava nel corpo
e finiva così la paura
La paura di vivere sempre
con la fame e la morte nel cuore
aspettando che arrivi da dio
un momento di pace, di amore
Nella notte bruciata dai fuochi
è iniziata per me l’avventura
l’avventura e il viaggio sereno
verso allah e la sua luce divina
Grazie padre, grazie madre
di avermi abbracciato
quando tutto crollava
in quel sogno sbagliato
se potessi rivivere a tutti direi
per chi e per cosa
mi avete ammazzato...
inviata da Riccardo Venturi - 16/5/2006 - 14:44
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Testo e musica di Gigi Modiano - NCB
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB
Shamira trascina i suoi passi disperati
tra le macerie di questa lontana città d’oriente
stringe a sè le mani e piange
piange la pietà della sua gente massacrata
mentre una falce di luna
implacabile illumina l’orrore,
i feriti abbandonati alla loro agonia
i morti lasciati soli nella loro crudeltà mortale
senza una mano indulgente che possa accarezzarne gli occhi
Falluja chiede aiuto,
urla tra le acque del fiume Eufrate
che scorre portando con sé centinaia di persone
Falluja piange tra il sordo rumore delle bombe assassine
e un vecchio fuggito all’orrore urla:
Un po’ di misericordia per dio,
Un po’ di misericordia
Shamira aspira l’aria di questo giorno abbandonato
non ritrova il profumo della dolce terra di Babilonia
trattiene le lacrime dietro ad un velo di angoscia
mentre un urlo sordo lacera il suo petto
e chiede pietà alla luna
che ancora illumina il suo cammino
e calpesta la terra che ha generato i suoi figli
e là dove un tempo il sole sorgeva ad oriente
ora c’è una buco nero che trafigge il cielo
Falluja chiede aiuto,
urla tra le acque del fiume Eufrate
che scorre portando con sé centinaia di persone
Falluja piange tra il sordo rumore delle bombe assassine
e un vecchio fuggito all’orrore urla:
Un po’ di misericordia per dio,
Un po’ di misericordia.