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Uno, due, tre, quattro
Mi hanno detto che
io non esisto più,
tanto è vero che
se cado nessuno
mi tira su.
E c'è da aggiungere
che infatti quando muoio,
ogni giorno e in ogni dove
nessuno si accorge di me.

Son partito anni fa
destinazione Torino,
piena di spettri la città
che come me si chiamano
Nessuno.
Vasta in grigio la periferia,
schiere di immobili giganti,
le prigioni della borghesia
ma se fossero titani dormienti
un giorno alzassero la testa
tutto spazzerebber via.

Chiusi nella fonderia,
noi scherziamo col fuoco
tutti i giorni all'inferno e sia,
però non è un bel gioco,
anzi è proprio una porcheria,
ma al padrone costiam poco
e se qualcuno poi si scotta
non è certo un dramma, via!

Dicembre 07,
un giorno come un altro,
l'ingranaggio del sistema
macina le nostre vite, ma
cos'è successo? ah
una tragedia:
troppi i morti ed i feriti,
ne parlano anche i media.
Tutti i morti erano operai,
va beh d'accordo
meno male dai,
forse un minuto di silenzio
alla Scala basterà.

Lo dice il boss del Quirinale:
"E' un'emergeza nazionale!
Qualche cosa bisogna fare,
ma adesso per piacere,
poche palle, ritornate a lavorare!
Senza il vostro sangue,
oltre al sudore,
l'ingranaggio non può andare!
La vita è assai crudele,
asciugate gli occhi
e tornate giù!"

Con i compagni ero al funerale
del nostro settimo caduto,
una beffa, un ghigno al nostro male,
le corone di fiori del nemico,
come a dire "scusa tanto,
ma il prossimo sei tu!"
Io e gli altri miei compagni,
no, non ci abbiamo visto più!
E i dorati omaggi del padrone
abbiam tirato giù.
Sognando un giorno
colpi di cannone
sulla Thyssenkrupp!
Sognando un giorno
colpi di cannone
sulla Thyssenkrupp!

envoyé par DonQuijote82 - 29/12/2011 - 12:29




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