Troppi anni son passati
per potere ricordare
veramente cosa è stato
quell’inferno maledetto
Per potere ricordare
quegli sguardi senza vita
quella voglia di fuggire
senza voglia di tornare
Per potere rivedere
un’altra vita in quella piazza
di ragazzi che in quel maggio
non potevano capire
perché uccisa da una storia
una storia mai finita
una storia mai finita
Quanta voglia di giustizia
ci ha portati in questa piazza
ogni anno di una storia
senza pace ne giustizia
Altre storie ci han portato
con violenza i sassi in tasca
a cercare a modo nostro
una vera verità
Ma i ragazzi son cresciuti
e qualcosa hanno capito
e ogni giorno e ogni ora
qui di fronte alla colonna
hanno detto no alla morte
han deciso per la vita
han deciso per la vita
E la storia mai finita
come tutte queste storie
spacca il cuore e la sua pietra
e ritrova la sua vita
nei caduti di ogni giorno
dentro agli occhi e alla memoria
di quel giorno maledetto
della guerra mai finita
della guerra mai finita.
per potere ricordare
veramente cosa è stato
quell’inferno maledetto
Per potere ricordare
quegli sguardi senza vita
quella voglia di fuggire
senza voglia di tornare
Per potere rivedere
un’altra vita in quella piazza
di ragazzi che in quel maggio
non potevano capire
perché uccisa da una storia
una storia mai finita
una storia mai finita
Quanta voglia di giustizia
ci ha portati in questa piazza
ogni anno di una storia
senza pace ne giustizia
Altre storie ci han portato
con violenza i sassi in tasca
a cercare a modo nostro
una vera verità
Ma i ragazzi son cresciuti
e qualcosa hanno capito
e ogni giorno e ogni ora
qui di fronte alla colonna
hanno detto no alla morte
han deciso per la vita
han deciso per la vita
E la storia mai finita
come tutte queste storie
spacca il cuore e la sua pietra
e ritrova la sua vita
nei caduti di ogni giorno
dentro agli occhi e alla memoria
di quel giorno maledetto
della guerra mai finita
della guerra mai finita.
envoyé par Riccardo Venturi - 16/5/2006 - 14:12
Langue: anglais
Versione imglese di ZugNachPankow.
A Giulietta, Livia, Euplo, Luigi, Bartolomeo, Alberto, Clementina e Vittorio, martiri del fascismo e dell'imperialismo NATO.
30 YEARS (PIAZZA DELLA LOGGIA 1974-2004)
Too may years have passed
to be able to truly remember
what happened
in that hell
To be able to remember
those lifeless glances
that wish to flee
and never come back again
To be able to see once again
another life, in that place
filled with young people, who
couldn't understand
why it was killed by a story
a story without an end
a story without an end
Our wish for justice
brought us here
each year of a story
without peace, nor justice
Other stories brought us
stones in our hands, with violence
to seek a real truth
in our way
But the young people grew
and they understood something
and every day and every hour
here, in front of the pillar
they said no to death
they chose life
they chose life
And the story without an end
like all these stories
breaks the hearts
and finds again its life
in the fallen ones
in the eyes and in the memory
of that cursed day
of the war without an end
of the war without an end.
Too may years have passed
to be able to truly remember
what happened
in that hell
To be able to remember
those lifeless glances
that wish to flee
and never come back again
To be able to see once again
another life, in that place
filled with young people, who
couldn't understand
why it was killed by a story
a story without an end
a story without an end
Our wish for justice
brought us here
each year of a story
without peace, nor justice
Other stories brought us
stones in our hands, with violence
to seek a real truth
in our way
But the young people grew
and they understood something
and every day and every hour
here, in front of the pillar
they said no to death
they chose life
they chose life
And the story without an end
like all these stories
breaks the hearts
and finds again its life
in the fallen ones
in the eyes and in the memory
of that cursed day
of the war without an end
of the war without an end.
envoyé par ZugNachPankow - 9/9/2014 - 03:02
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Testo e musica di Gigi Modiano [NCB] - 2004
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB.
Si veda anche Ringhera
Non tutti i lavoratori hanno raggiunto il luogo della manifestazione, quando Gianni Panella, dinanzi a circa 2500 persone, introduce gli oratori ufficiali. Il dirigente della Camera del lavoro richiama i motivi che hanno indotto le organizzazioni sindacali a dichiarare lo sciopero, e sottolinea la necessità di spezzare la sempre più fitta trama di attentati che da mesi segna la vita quotidiana della provincia.
Franco Castrezzati, segretario della Fim-Cisl, prendendo la parola, esprime il malessere della cittadinanza colpita dagli ultimi tragici attentati. "La nostra Costituzione – dice – vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Eppure il Movimento sociale italiano vive e vegeta. Almirante, con i suoi lugubri proclami in difesa degli ideali nefasti della Repubblica sociale italiana, ordinava fucilazioni e ordinava spietate repressioni. Oggi ha possibilità di mostrarsi sui teleschermi come capo di un partito che è difficile collocare nell’arco antifascista e perciò costituzionale. A Milano……".
Alle 10 e 12 il discorso del segretario della FLM viene interrotto da uno scoppio forte, secco, che fa ricordare il botto di un potente petardo. S’alza un fumo grigio-azzurro ed un odore acre si spande nell’aria. Dopo un attimo di silenzio, le prime voci si levano dalla folla che ondeggia compatta, poi comincia a sussultare, a sbandare, mentre gli striscioni e le bandiere cadono a terra. La gente urla, impreca, fugge scompostamente. Rimangono sul selciato sei morti e qualche decina di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.
Due di questi moriranno nei giorni successivi."