sulla riva del mare
suglia lti sentieri
sono passati barabba
eroi e contrabbandieri
camminavano scalzi
nelle notti di luna
donne e uomini dolenti
in cerca di fortuna
Tra le gole rocciose dei Sette Cammini (1)
é passato di tutto
anche vechci e bambini
ballavano sull'abisso
gli sembrava di volare
avvolti dal Mistral
e dal fruscio del mare
Tèr de pas
tèer de vent
tèr d'auriva
i senza carte del mondo
percorrono ancora
le vie del sale
tèr de fam
tèr de vent
tèr de cunfin
sui sentieri d'Europa
si leva un canto
e si danza ancora (2)
Sui sentieri del Grammondo
tra ginepri e lentischi
son passati ins ilenzio
anarchici e socialisti
e passarono gli hammal (3)
scansando Ventimiglia
per togliersi la fame
al porto di Marsiglia
Poi fu la volta degli ebrei
ritals e antifascisti (4)
e passarono i ribelli
braccati dai nazisti
ma al Passo della Morte (5)
c'è gente come ieri
ora di notte passano
slavi, curdi e neri
Rit. (x2)
Sulla riva del mare
sugli alti sentieri
passano ancora barabba
eroi e contrabbandieri
passano anche senza luna
portano le scarpe
donne e uomini veloci
viandanti senza carte
suglia lti sentieri
sono passati barabba
eroi e contrabbandieri
camminavano scalzi
nelle notti di luna
donne e uomini dolenti
in cerca di fortuna
Tra le gole rocciose dei Sette Cammini (1)
é passato di tutto
anche vechci e bambini
ballavano sull'abisso
gli sembrava di volare
avvolti dal Mistral
e dal fruscio del mare
Tèr de pas
tèer de vent
tèr d'auriva
i senza carte del mondo
percorrono ancora
le vie del sale
tèr de fam
tèr de vent
tèr de cunfin
sui sentieri d'Europa
si leva un canto
e si danza ancora (2)
Sui sentieri del Grammondo
tra ginepri e lentischi
son passati ins ilenzio
anarchici e socialisti
e passarono gli hammal (3)
scansando Ventimiglia
per togliersi la fame
al porto di Marsiglia
Poi fu la volta degli ebrei
ritals e antifascisti (4)
e passarono i ribelli
braccati dai nazisti
ma al Passo della Morte (5)
c'è gente come ieri
ora di notte passano
slavi, curdi e neri
Rit. (x2)
Sulla riva del mare
sugli alti sentieri
passano ancora barabba
eroi e contrabbandieri
passano anche senza luna
portano le scarpe
donne e uomini veloci
viandanti senza carte
(1) Passo delle Alpi Marittime, tra Italia e Francia, fra i più frequentati dai perseguitati politici, contrabbandieri e passeur
(2) Terre di passo, terre di vento, terre di ulivi... terre di fame, terre di vento, terre di confine
(3) Sta per camalli, termine che definisce gli scaricatori di porto di Genova, derivato dall'arabo hammal, portatore
(4) Ritals, così venivano chiamati gli emigrati italiani in Francia
(5) Passo di confine delle Alpi Marittime
(2) Terre di passo, terre di vento, terre di ulivi... terre di fame, terre di vento, terre di confine
(3) Sta per camalli, termine che definisce gli scaricatori di porto di Genova, derivato dall'arabo hammal, portatore
(4) Ritals, così venivano chiamati gli emigrati italiani in Francia
(5) Passo di confine delle Alpi Marittime
inviata da DonQuijote82 - 14/12/2011 - 10:24
Io avevo inserito la canzone per il percorso esili ed esiliati, più che per quello dell'emigrazione, anche se effettivamente la canzone parla di entrambe le cose
DonQuijote82 - 14/12/2011 - 10:43
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Album :Terre di passo
"L'ultimo lembo di terra ligure, al confine tra Italia e Francia, è terra povera, aspra, battuta dal vento e dai traffici più diversi. Terra di antichi passaggi, sui suoi sentieri si canta e si danza si odono parole e suoni di paesi lontani.
Sono i barabba del mondo, gli affamati della terra, baraban migranti, clandestini, donne e uomini senza carte che, nell'Europa che ha abolito le frontiere, non si azzardano a passare dalle normali vie di traffico. Ripercorrono strade un tempo battute da ritals, passeur, contrabbandieri, ebrei, perseguitati politici.
Seguire il filo di questi passaggi, antichi e nuovi, è un po' come seguire il filo della storia, il passare delle stagioni.
[...] Oggi qui, l'aria si è fatta irrespirabile. Imperano le veline televisive di regime, il pensiero unico, i megafoni dell'ideologia xenofoba, l'intolleranza, la volgarità. La storia viene capovolta, le voci fuori dal coro zittite, la memoria negata. Tanti urlano la loro indifferenza.
Noi la nostra differenza, la cantiamo. Cantiamo l'Italia, i passaggi di ieri e di oggi, la sete di giustizia, la sofferenza, la speranza."
(da: baraban.it)
Terre di Passo - Testo e musica: A. Citelli
Il tema dei senza carte, immigrati, clandestini, contrabbandieri, che popolano i sentieri di confine tra Italia e Francia, alle spalle di Ventimiglia, trae spunto dalle opere di Francesco Biamonti ed in particolare da un suo articolo comparso su "La Repubblica" nel maggio 1998: "il triste armamentario del confine (sbarre, poliziotti, dogane, finanzieri, gendarmi) ha cessato di esistere. Non ci sono più code sulle vie asfaltate, vuoti gli uffici, le garitte, le caserme... E' giocoforza che i clandestini continuano a passare sulle rive del mare, nelle gallerie ferroviarie e per gli impervi sentieri di montagna. Il Grammondo cade in mare con le sue ventose pendici ormai attraversate soltanto dai popoli della notte e della fame. Dai sentieri si leva nei crepuscoli qualche versetto coranico... Oggi, di europei per la montagna non ne passano più".
Le terre di passaggio dell'entroterra ligure, attraversate un tempo da ritals, ebrei, anarchici di Carrara, socialisti (quelli veri) e antifascisti sulla via dell'esilio, sono qui assunte a simbolo dell'Italia intera, storicamente terra di frontiera, luogo di incontro e contaminazione di civiltà diverse.
Mouna Amari: voci "migranti" - Vincenzo Caglioti: organetto diatonico - Aurelio Citelli: voce, ghironda, bouzouky, tastiere - Giuliano Grasso: violino - Diego Ronzio: darabuka, riq - Paolo Ronzio: chitarra acustica, gaita