Ma che pensate? Che i vostri sassi sui cortei frenino la nostra rabbia?
Ma che pensate? Che bestemmiando contro Valerio fermerete la nostra volontà di lotta?
Ma che pensate? Che incendiando una bottiglia metterete in fuga le nostre certezze?
Ma che pensate? Che le vostre croci uncinate offuschino la nostra voglia di andare avanti?
Ma che pensate? Che i vostri cori razzisti ci facciano chiudere gli occhi sulla storia?
Ma che pensate? Che i vostri bastoni, le vostre spranghe impauriscano la nostra voglia di risposta?
Ma che pensate? Che se spaccate qualche testa, non ne rinascano altre dieci, cento, mille?
Ma che pensate? Che alleandovi col potere potrete chinare la nostra testa ai potenti?
Ma che pensate? Che attaccandoci coi i vostri complici gallonati saremo disposti a rientrare nei ranghi?
Ma che pensate? Che coi vostri saluti romani inibirete i nostri pugni chiusi?
Ma che pensate? Che con la conquista di un seggio ci impedirete di continuare a lottare?
Ma che pensate? Teppistelli rasati, naziskin, fascistelli in doppiopetto e non, con le vostre squallide bravate di toglierci una volta per tutte la nostra voglia di aggregazione?
Dignità, comunità, centro sociale, occupazione, organizzazione, stare insieme, volontà di fare, dare, avere, e certezze, andare avanti, rabbia, lotta, lotta.
No pasarán.
No pasarán.
No pasarán.
Ma che pensate? Che bestemmiando contro Valerio fermerete la nostra volontà di lotta?
Ma che pensate? Che incendiando una bottiglia metterete in fuga le nostre certezze?
Ma che pensate? Che le vostre croci uncinate offuschino la nostra voglia di andare avanti?
Ma che pensate? Che i vostri cori razzisti ci facciano chiudere gli occhi sulla storia?
Ma che pensate? Che i vostri bastoni, le vostre spranghe impauriscano la nostra voglia di risposta?
Ma che pensate? Che se spaccate qualche testa, non ne rinascano altre dieci, cento, mille?
Ma che pensate? Che alleandovi col potere potrete chinare la nostra testa ai potenti?
Ma che pensate? Che attaccandoci coi i vostri complici gallonati saremo disposti a rientrare nei ranghi?
Ma che pensate? Che coi vostri saluti romani inibirete i nostri pugni chiusi?
Ma che pensate? Che con la conquista di un seggio ci impedirete di continuare a lottare?
Ma che pensate? Teppistelli rasati, naziskin, fascistelli in doppiopetto e non, con le vostre squallide bravate di toglierci una volta per tutte la nostra voglia di aggregazione?
Dignità, comunità, centro sociale, occupazione, organizzazione, stare insieme, volontà di fare, dare, avere, e certezze, andare avanti, rabbia, lotta, lotta.
No pasarán.
No pasarán.
No pasarán.
inviata da CCG/AWS Staff - 6/12/2011 - 12:36
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31 anni dalla morte di Valerio Verbano, ucciso dai fascisti
2013
Arrovesciata
musica e voce di Giulia Tripoti
parole di Fabrizio Tripoti
versi pieni di rabbia scritti da mio padre quando anni fa i naziskin attaccarono il centro sociale “La Torre“ di Roma che si stava occupando di Valerio Verbano.
Ho scritto questa canzone per la ricorrenza della morte del compagno Valerio, ucciso dai fascisti il 22 febbraio 1980 in casa, davanti ai genitori, legati e costretti a guardare con i loro occhi l’atroce massacro di un figlio. Dedico la canzone a Valerio e a mamma Carla, che ha lottato per tutta la sua vita per avere giustizia, ma che purtroppo ci ha lasciati quest’anno senza sapere la verità sulla morte di suo figlio.