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Nessuno fece nulla

C.S.I.
Langue: italien


C.S.I.

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Nedžad Maksumić
Nedžad Maksumić
"Nessuno fece nulla" è un recitativo eseguito in concerto, inserito solamente nel secondo disco dell'album d'addio dei CSI "Noi non ci saremo".

È lunghissima, e in rete non ho trovato il testo, così ne ho approfittato per completare la trascrizione.

È tratta dal diario di guerra di un ex-jugoslavo (così l'aveva definito Giovanni Lindo Ferretti in concerto): il bosniaco Nedžad Maksumić

Il terzo paragrafo, del tutto casualmente (ah, il caso..) sembra essere riferibile al programma delle CCG.

Per il resto la polvere, il sangue, le mosche e l'odore ci sono tutti.
Era un anno fertile per il grano, come mai in passato: era tutto in abbondanza.
Era un anno fertile per il grano, come mai in passato: era tutto in abbondanza.
Quelli che erano malati cronici e desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l'anima a dio... l'anima a dio... l'anima a dio.

Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso,
la pioggia portava con sé la polvere dei deserti d'oltremare.
I vecchi dissero: ci sarà la guerra...
i vecchi dissero: ci sarà la guerra.
Nessuno prestò credito alle loro parole e nessuno fece nulla...
NESSUNO FECE NULLA!

Cosa si poteva fare contro la profezia?
Solo cantammo per intere giornate...
cantammo per intere giornate fino a restare senza voce,
per potere consumare tutte le vecchie canzoni,
perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo...
perché non ne restasse nessuna.

... quando intravedono il primo cadavere per strada le persone voltano la testa,
vomitano e perdono i sensi...
vomitano e perdono i sensi.
Senti il tremore per primo nelle ginocchia,
poi ti manca l'aria e ti gira la testa.
Sono d'aiuto in questi casi l'acqua fredda e leggeri schiaffi.
Se lo svenuto non rinviene sdraiatelo sulla schiena e sollevategli le gambe in aria.
Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un suo vicino, non permettetegli di avvicinarsi e di guardarlo:
le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento...
le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento
e non si ha tanto tempo a disposizione, MAI.
Non si ha tanto tempo a disposizione, MAI.

È raccomandabile piangere...
È raccomandabile piangere...
È raccomandabile piangere... fa bene al cuore.
Ma neppure per questo c'è molto tempo.
Non c'è mai molto tempo a disposizione.

Se la città è in stato d'assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri.
Se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi.
Mi raccomando: coprire i morti, o nei sacchi appositi o in lenzuoli bianchi,
non si può seppellirli senza.
Non è raccomandabile seppellirli senza,
fa diffondere il panico...
fa diffondere il panico: la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo,
senza uno straccio bianco, senza un pezzo di plastica nera intorno.

La sepoltura si svolge di notte, SEMPRE, ricordavetelo: la sepoltura si svolge di notte per motivi di sicurezza, perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell'identità del sepolto.
Nel caso di corpi dilaniati bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo.
Se si verificano ugualmente degli errori è meglio evitare di ammetterlo successivamente:
NON BISOGNA MAI AMMETTERE UN ERRORE.
Tanto per i morti è lo stesso.

Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul luogo dell'uccisione si trovano alcune parti del corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura... non bisogna gettare i resti nella spazzatura, perché poi in genere arrivano i cani affamati... poi arrivano i cani affamati.

La cosa migliore, se uno ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quello che è rimasto, e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba.
Bisogna stare attenti che non se ne accorgano i familiari perché loro concepiscono il cadavere come un tutt'uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.

In guerra nessuno è matto, o almeno, ciò non si può asserire nei confronti di nessuno.
Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si comportano molto bene, come combattenti coraggiosi.
E sono convinti delle idee dei loro capi.

In guerra nessuno è intelligente: non devi credere alle verità di nessuno.
Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un battere d'occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino è giù, morto in strada.

Non ricordarti di nulla.
Prova a dormire senza sonno.
Devi ornarti di amuleti, e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno.
Abbi fede in qualsiasi sogno.
Abbi fede in qualsiasi segno.
Ascolta attentamente il tuo ventre... il tuo ventre: LA PANCIA!
Agisci secondo le tue sensazioni:
se pensi che non bisogna camminare per quella strada, vai per un'altra strada.
Fidati!
Non devi avere paura di niente,
la paura genera paura... la paura genera paura,
ti blocca!
Devi credere fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.

Non lasciare lavori compiuti a metà.
Salda i debiti.
Devi essere pulito. Sempre!
Non fare nuove amicizie, già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni.
Proteggi i ricordi: le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito.
Se tutto brucia, perdi tutto.
Se ti prendono tutto, dovrai dimostrare a te stesso che una volta tu eri.
Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti.
Nascondi.
E solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.

Non ti legare alle cose, non ti legare alla terra,
non ti legare ai muri, non ti legare alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d'arte, alle biblioteche.
Trasforma in denaro tutto ciò che ancora ha un prezzo...
trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo,
e tuttavia non legarti in alcun modo al denaro...
non legarti al denaro
Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
Ti servirà: per cambiarlo con la tua libertà!



Langue: croate

Il testo originale di Nedžad Maksumić

Nedžad Maksumić


da Tacno
PUTOKAZI RAZBACANI PO ZEMLJI

Rodi žito kao nikad prije, rodi sve…
Oni što bolovahu dugo i koji žarko željahu smrt, predadoše najzad dušu Bogu, uz osmijeh.
U dane velikih oluja nebo bijaše crveno. Kiša je sobom donosila prašinu prekomorskih pustinja.
Stari rekoše: Biće rata!
Niko ne posumnja u njihove riječi. I niko ne učini ništa. Jer, šta se moglo uraditi protiv proročanstva. Samo pjevasmo po cijele dane, do promuklosti, da bismo potrošili sve stare pjesme, da ne ostane nijedna koju bi uprljalo vrijeme.

1. Kad ugledaju prvi leš na ulici, ljudi okreću glave, povraćaju i padaju u nesvijest. Drhtavicu prvo osjetiš u koljenima, zatim ti ponestaje daha, vrti ti se u glavi. Pomaže hladna voda, laki šamari. Ako onesviješteni ne dolazi sebi, lezi ga na leđa i podigni mu noge u zrak. Ako mu je sadašnji leš bio blizak, ne daj mu da ga obilazi i razgleda. Rane od granata su obično razlog za ponovno gubljenje svijesti. A nema se toliko vremena. Plakanje je preporučljivo, čuva srce. Ali, ni za to nema puno vremena.

2. Ako je grad u opsadi, treba poslati najhrabrije da pokušaju donijeti plastične, neprozirne vreće za mrtvace. Ako se ovi ne vrate, mrtve treba zamotavati u bijele plahte. Nije preporučljivo zakopavati ih bez toga. To širi paniku i strah od smrti lako postaje strah od vlastite takve sahrane.

3. Sahrane se obavljaju noću, iz razloga sigurnosti. Zato, prije sahrane treba dobro utvrditi identitet pokojnika. U slučaju više raskomadanih tijela treba jasno razlučiti koji dio pripada kojem tijelu. Ako se greške i dogode, bolje ih je naknadno ne priznavati. Mrtvima je svejedno. Ako se iza pokopanog, na mjestu pogibije, pronađe još dijelova tijela, a sahrana je već obavljena, ostatke ne valja bacati na smetljište, jer se tamo okupljaju izgladnjeli psi. Najbolje, ako se ima vremena i volje, sve preostalo skupiti u jednu vrećicu i zakopati plitko uz grob. Treba paziti da to ne zamijeti rodbina, posebno roditelji i supružnici, jer oni o lešu misle kao o jednom komadu i takva razdijeljenost predstavljala bi za njih dodatno razočarenje.

4. U ratu niko nije lud. Barem se to ni za koga ne smije tvrditi. Mnogi predratni ludaci u ratu se pokažu veoma dobro. Kao hrabri borci, ubijeđeni u ideje svojih vođa.

5. U ratu niko nije pametan. Ne vjeruj ničijoj istini. Duge rasprave o besmislenosti rata ranijeg profesora, za tren se pretvore u divlji ratni poklič, čim sazna da mu je dijete poginulo na ulici.

6. Ničeg se ne sjećaj. Pokušaj spavati bez sna. Okiti se amajlijama i vjeruj da će ti pomoći. Vjeruj svakom znaku. Osluškuj svoju utrobu. Čini po osjećaju. Ako pomisliš da ne treba ići tom ulicom, idi drugom.

7. Ne boj se ničeg. Strah rađa novi strah. Koči te. Vjeruj da si izabran da ostaneš živ.

8. Ne ostavljaj nezavršene poslove. Izmiri dugove. Moraš biti čist. Ne stječi nove prijatelje. I sa starim imaćeš dovoljno briga.

9. Zaštiti uspomene, fotografije, pismene dokaze da si postojao. Ako sve izgori, ako sve izgubiš, ako ti sve otmu… moraćeš i sebi dokazivati da si nekad bio. Trpaj sve u vreće, kopaj u zemlju, uziđuj u zidove, krij, i samo najdražim povjeri mape do tog blaga.

10. Ne vezuj se za stvari, za zemlju, za zidove, za kuće, za nakit, automobile, umjetnine, biblioteke… Sve što još ima cijenu pretvori u novac. Ali, ne vezuj se ni za novac. Čim uzmogneš, zamijeni ga za svoju slobodu.

11. Čini dobro ljudima. Uvijek. Oni to najčešće ne zaslužuju, ali ti čini tako. Ne očekuj nikakvu zahvalnost. Ne pitaj kome činiš dobro. Ne veži se za svoja djela.

12. Ne govori šta misliš. Ne budi baš toliko glup. Jer, čim misliš, nisi njihov. Ne šuti, da ne pomisle da nešto misliš. Govori – tek tako.

13. Ako zapadneš u opasnost, ne budi hrabar iz očaja. Pokušaj preživjeti. Učini sve što možeš. Jedino ne ugrozi druge tim pokušajima. Sve dok nisi mrtav – živ si. Izgleda razumno. Ne gubi to iz glave. Ako moraš da se žrtvuješ, žrtvuj se za ljude koje voliš, nipošto ne za ideje. Tvoju žrtvu uvijek će krivo tumačiti, po vlastitom liku i vlastitoj savjesti. Ideje će proći, iskvariti se, postati smiješne. Ako ostaneš živ, vidjećeš koliko im je teško i dalje vjerovati.

14. Ne moli ni za što. Nikoga. Ni za život ne moli. To je pitanje dobrog ukusa. Pomisli samo kako je živjeti na istoj planeti s čovjekom koji ti je poštedio život.

15. Ne budi ničiji predvodnik. Nipošto. Kad se osvrneš da zatražiš pomoć, iza tebe neće biti nikog. Ne računaj ni na kog, ali ne bježi od toga da oni koje voliš računaju na tebe. To je zdravo i za tebe. Moraš znati: Zašto? Ciljevi ne trebaju biti veliki, nikako ne sveopšti. Znao sam čovjeka koji je sve vrijeme žudio da popije pivo. Istina, nije to dočekao, ali bilo je divno živjeti s tom željom.

16. Neka te ništa ne iznenađuje. Sva su čuda moguća. Neka te ništa ne razočarava. Svi su i prije bili takvi, ali nije bilo takvih uslova. Ovo je prva prilika da i sami sebe provjere. Mnogi su toliko razočarani sobom, da je tvoje razočarenje njima tek sitnica. Ako te neko iznevjeri jednom, ne daj mu priliku da to učini i drugi put.

17. Budi oprezan. Ako trebaš rupu u kojoj ćeš se skriti, iskopaj je sam. Ako drugi to učini za tebe, rupa može biti suviše mala.

18. Nemaš se prava ljutiti ni na kog. Ali, nemoj ništa zaboravljati. Kad sve prođe, odluči čega ne želiš da se sjećaš. Ako sve prođe. Ne zaboravi ispite koje neki nisu položili.

19. Ali, ne zasnivaj sebe na tom. Ne čekaj priliku da uzvratiš. Osveta je van tebe. Tuđa stvar. Ako preživiš, živi za sebe i one koji su preživjeli s tobom.

20. I, još, nikad ne povjeruj da si Gospodar Istine. Niko to nije. Tebi je izgledalo tako. Drugom – drugačije. Djelić svoje istine zadrži za sebe. Valjaće jedino tebi. Odreci se prava na pisanje istorije opsade. Ne protivrječi imenima onih koji su probrani za mrtve heroje. Ne nadaj se da ćeš uspjeti popraviti ništa, nijednu zaostalu nepravdu. Onog trenutka kad si ugledao prvi leš na ulici, poslijeratna historija već je bila napisana. U nju samo poslije uvrste imena ljudi, gradova, planina, utvrda koje su se slavno odbranile i utvrda koje su slavno pale. Za tvoju istinu tu nema mjesta.

Sada, kad znaš sve ovo, pokušaj sačuvati sebe, možda i svoju glavu. Ako ne uspiješ, barem ti neće biti dosadno.

22/12/2020 - 13:31




Langue: italien

Questo riportato di seguito è il testo completo di Nedžad Maksumić

Traduzione a cura di Igor Pellicciari
INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA

Era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza... Quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l'anima a Dio.

Nel giorni dei grandi temporali il cielo era rosso. La pioggia portava con sè la polvere dei deserti d’oltre mare. I vecchi dissero: ci sarà la guerra!

Nessuno prestò credito alle loro parole. E nessuno fece nulla. Giacché, cosa si poteva fare contro la profezia! Solo cantammo per intere giornate, fino a restare senza voce1 per poter consumare tutte le vecchie canzoni, perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo.

1. Quando intravvedono il primo cadavere per la strada1 le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi. Senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l’aria, ti gira la testa. Sono di aiuto in questi casi l’acqua fredda, leggeri schiaffi. Se lo svenuto non rinviene, sdraialo sulla schiena e sollevagli le gambe in aria. Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo. Le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. E non si ha tanto tempo a disposizione. E’ raccomandabile piangere, fa bene al cuore. Ma neppure per questo c’è tanto tempo a disposizione.

2. Se la città è in stato d'assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri. Se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi. Non è raccomandabile seppellirli senza. Ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo

3. La sepoltura si svolge di notte, per motivi di sicurezza. Perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell'identità del defunto. Nel caso di corpi dilaniati, bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo. Se si verificano ugualmente degli errori, è meglio evitare di ammetterlo successivamente. Tanto per i morti è lo stesso. Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul posto dell'uccisione, si trovano altre parti di corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura, poiché lì in genere si radunano i cani affamati. La cosa migliore, se si ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quel che è rimasto e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba. Bisogna stare attenti che non se ne accorgano i famigliari, perché loro concepiscono li cadavere come un tutt’uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.

4. In guerra nessuno è matto. O almeno ciò non si può asserire nei confronti di nessuno. Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si mettono in mostra molto bene. Come combattenti coraggiosi, convinti delle idee dei loro capi.

5. In guerra nessuno è intelligente. Non devi credere alla verità di nessuno. Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra dei professori di una volta, in un batter d’occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per la strada.

6. Non ricordarti di nulla. Prova a dormire senza sonno. Devi ornarti di amuleti. Abbi fede nel fatto che ti aiuteranno. Abbi fede in qualsiasi segno. Ascolta attentamente il tuo ventre. Agisci secondo le tue sensazioni. Se pensi che non bisogna camminare per quella strada, allora vai per un’altra.

7. Non avere paura di niente. La paura genera nuova paura. Ti blocca. Devi credere fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.

8. Non lasciare lavori compiuti a metà. Salda i debiti. Devi essere pulito. Non fare nuove amIcizie. Già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni

9. Proteggi i ricordi, le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito. Se tutto brucia, se perdi tutto, se ti prendono tutto... dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri. Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti, nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.

1O. Non ti legare alle cose, alla terra, ai muri, alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d’arte, alle biblioteche... Trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo. E tuttavia, non legarti in alcun modo al denaro. Appena puoi. scambialo con la tua libertà.

11. Adoperati per il bene delle persone. Sempre. Il più delle volte non lo meritano, ma tu fallo ugualmente. Non aspettarti alcuna riconoscenza. Non chiedere per chi fai il bene. Non legarti alle tue azioni.

12. Non dire ciò che pensi. Non essere così stupido a tal punto. Perché appena pensi non appartieni più a loro. Non tacere, perché non possano pensare che pensi a qualcosa. Parla, così, giusto per parlare.

13. Se ti imbatti nel pericolo, non essere coraggioso, anche spinto dalla disperazione. Tenta di sopravvivere. Fai tutto quanto è nelle tue possibilità. Soltanto devi stare attento a non mettere altri in pericolo con i tuoi tentativi. Finché non sei morto sei vivo. Sembra comprensibile. Non togliertelo mai dalla testa. Se devi sacrificarti, fallo per le persone cui vuoi bene, non farlo mai, in nessun modo, per delle idee. Il tuo sacrificio verrà giudicato dagli altri sempre in maniera scorretta, a seconda della loro coscienza e della loro prospettiva. Le idee passeranno, si rovineranno1 diventeranno comiche. Se resti vivo, vedrai quanto sarà difficile continuare a credere in loro.

14. Non supplicare per nessun motivo. Non supplicare nessuno. Neanche se c’è di mezzo la vita. E’ una questioni di buon gusto. Pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita.

15. Non devi metterti a capo di nessuno. Per nessuna ragione. Quando ti volti a cercare aiuto, dietro a te non ci sarà nessuno. Non fare affidamento su nessuno, ma non sottrarti al fatto che quelli che ami fanno affidamento su di te. Questo è salutare anche per te. Devi sapere: perché? Gli obiettivi non devono essere grandi, in nessuno modo di carattere generale. Conoscevo una persona che per tutto il tempo ha desiderato dl bere una birra. E' vero: non ci è riuscito, ma era splendido vivere desiderandolo.

16. Non devi stupirti di nulla. Di ogni possibile prodigio. Non devi farti deprimere da nessuna cosa. Anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso. Questa è la prima occasione per mettersi alla prova. Così tanti sono delusi da se stessi chi in confronto la tua delusione è un nonnulla. Se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un'altra volta.

17. Cerca di essere sempre prudente. Se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo. Se qualcun altro lo fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola.

18. Non hai il diritto di adirarti con nessuno. E tuttavia, non devi dimenticare nulla. Quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti. Se tutto è passato. Non dimenticare gli esami che alcuni non hanno superato.

19. E però, non fondarti su questo. Non aspettare l’occasione per poterti rivalere. La vendetta ti dive essere estranea. Una questione che appartiene ad altri. Se sopravvivi, vivi per te e per quelli che sono sopravvissuti insieme a te.

20. E ancora, non credere mai di essere il Signore della Verità. Nessuno lo è. A te è sembrata in questo modo. A un altro è sembrata diversamente. Mantieni per te il pezzetto della tua verità. Servirà soltanto a te. Rinuncia al diritto di scrivere la storia dell’assedio. Non contrapporti ai nomi di quei morti che sono stati scelti come eroi. Non sperare di riuscire a mettere a posto qualcosa, neanche una ingiustizia rimasta in sospeso. In quel momento, quando hai intravisto il primo cadavere sulla strada, la storia dei dopoguerra era già stata scritta. Poi ci metteranno solo i nomi delle persone, delle città1 delle montagne, i baluardi che si sono gloriosamente difesi e i baluardi che sono gloriosamente caduti. Non c’è posto qui per la tua verità.

Ora che sai tutto questo, prova a proteggere te stesso e forse a salvarti la testa. Se non ti riesce, almeno non ti annoierai.

Nedzad Maksumic poeta bosniaco e regista del Lik Teatar

envoyé par michele




Langue: français

Versione francese di natalinea
da questa pagina

«Ce texte est extrait de "Indications routières éparpillées par terre", journal de bord de Nedzad Maksumic,citoyen de Mostar, Bosnie Herzégovine.
Il a été écrit durant la guerre de Yougoslavie.
Giovanni Lindo Ferretti, chanteur et parolier du groupe italien C.S.I, l’a traduit en italien. Moi je l’ai traduit en français.

Entendu la première fois lors du concert de C.S.I le 14/07/2000, à Turin. Entendu la seconde fois sur CD à Genova, 16/07/2001, quelques jours avant le G8... Aujourd’hui, 27 février 2002, émotion intacte.»

« Indicazioni stradali sparse per terra », Nedzad Maksumic, cittadino europeo di Mostar
« Indications routières éparpillées par terre », Nedzad Maksumic, citoyen européen de Mostar.
PERSONNE NE FIT RIEN

C’était une année fertile pour le blé, comme jamais par le passé. C’était une telle abondance...
C’était une année fertile pour le blé, comme jamais par le passé. C’était une telle abondance...
Les malades chroniques, qui de toute façon désiraient mourir, consignèrent finalement avec un sourire leur âme à Dieu, leur âme à Dieu, leur âme à Dieu .
Les jours de grands orages, le ciel était rouge.
La pluie ramenait avec elle la poussière des déserts outre-mer.
Les vieux dirent: ce sera la guerre !
Les vieux dirent: ce sera la guerre !
Personne ne prêta attention à leurs mots, et personne ne fit rien.
PERSONNE NE FIT RIEN !

Que pouvait-on faire contre la prophétie ?
Nous avons seulement chanté pendant des journées entières.
Nous avons chanté pendant des journées entières.
Jusqu’à rester sans voix.
Pour pouvoir consumer toutes les vieilles chansons, pour qu’il n’en reste aucune qui soit salie par le temps.
Pour qu’il n’en reste aucune.

Quand elles entrevoient le premier cadavre dans la rue, les personnes tournent la tête.
Elles vomissent et perdent connaissance.
Tu sens d’abord le tremblement dans les genoux, puis l’air te manque, la tête te tourne.
Un peu d’eau froide et quelques gifles peuvent aider dans ces cas-là.
Si la personne évanouie ne revient pas à elle, étendez-la sur le sol et soulevez-lui les jambes en l’air.
Si le cadavre de ce jour-là était un de ses parents ou un de ses proches, ne lui permettez pas de s’approcher et de le regarder.
Les blessures causées par les grenades sont en général cause d’un nouvel évanouissement.
Les blessures causées par les grenades sont en général cause d’un nouvel évanouissement.
Et il n’y a pas beaucoup de temps à disposition. Jamais.
Et il n’y a pas beaucoup de temps à disposition. Jamais.
Et il est recommandé de pleurer.
Et il est recommandé de pleurer.
Et il est recommandé de pleurer.
Ça soulage le cœur.
Mais même pour ça il n’y a pas beaucoup de temps à disposition.
Il n’y a jamais beaucoup de temps à disposition.

Si la ville est en état de siège, il convient d’envoyer les plus courageux tenter de porter des linceuls ou des sacs pour les cadavres.
Si ceux-là ne reviennent pas, il faut recouvrir les morts d’un linceul blanc.
J’insiste : il faut recouvrir les morts, soit avec les sacs prévus, soit avec des linceuls blancs.
On ne peut pas les enterrer sans.
Il n’est pas recommandé de les ensevelir sans.
Ça sème la panique.
Ça sème la panique.

La peur de la mort devient facilement la peur d’être enseveli de la même manière, sans un morceau de drap blanc, sans même un morceau de plastic noir autour du corps.
La sépulture se déroule la nuit, toujours, souvenez-vous en.
La sépulture se déroule la nuit, pour des raisons de sécurité.
Avant de procéder à la sépulture, il est important de s’assurer de l’identité du défunt.
Dans le cas de corps déchiquetés, il faut définir avec précision quelles parties appartiennent à quel corps.
Si l’on s’aperçoit ultérieurement qu’il y a eu des erreurs, il vaut mieux éviter de l’admettre.
Il ne faut jamais reconnaître une erreur.
De toute façon, pour les morts, c’est pareil.
Si près de la personne qui a été ensevelie, sur le lieu de l’exécution, on retrouve des fragments du corps alors qu’on a déjà pourvoyé à la sépulture, il ne faut pas jeter les restes dans les ordures.
Il ne faut pas jeter les restes dans les ordures.
Parce qu’ensuite, en général, arrivent les chiens affamés.
Ensuite arrivent les chiens affamés.
La meilleure chose à faire, si quelqu’un en a le temps et l’envie, est de récolter dans un sachet tout ce qui est resté et de l’enterrer en superficie près de la tombe.
Il faut être attentif à ce que les proches ne s’aperçoivent de rien, car ils considèrent le cadavre comme une seule entité, et une telle fragmentation représenterait pour eux une ultérieure et douloureuse frustration.

En guerre, personne n’est fou. Ou du moins cela ne peut-il être affirmé à propos de quiconque.
Beaucoup de ceux qui étaient fous autrefois ont en temps de guerre un comportement exemplaire, tels des combattants courageux, et ils sont convaincus des idées de leurs chefs.
En guerre, personne n’est intelligent.
Tu ne dois croire aux vérités de personne.
Les longues argumentations sur le non-sens de la violence du professeur d’autrefois, en un battement de cil, se transforment en un sauvage cri de guerre.
A peine prends-tu connaissance de ce fait que ton enfant est touché, mort, dans la rue.
Ne te rappelle de rien.
Essaye de dormir dans sommeil.
Entoure-toi d’amulettes.
Et aie foi dans le fait qu’elles t’aideront.
Aie foi dans n’importe quel signe.
Aie foi dans n’importe quel rêve.
Ecoute attentivement ton ventre, oui, ton ventre : tes tripes !
Agis selon tes sensations.
Si tu penses qu’il ne faut pas aller par cette rue-ci, prends une autre rue : décampe !
Tu ne dois avoir peur de rien.
La peur génère la peur.
La peur génère la peur.
Ça te bloque.

Tu dois croire fermement avoir été prédestiné à rester en vie.
Ne laisse pas de travaux en cours.
Paye tes dettes.
Tu dois être propre.
Toujours.
Ne lie pas de nouvelles amitités.
Déjà avec les anciennes tu auras assez de préoccupations.
Protège tes souvenirs, tes photographies, les preuves écrites du fait que tu as existé.
Si tout brûle, tu perds tout.
S’ils te prennent tout, tu devras te démontrer à toi-même qu’un jour, tu as existé.
Amasse tout ce que tu peux dans des sachets plastic.
Enfouis dans la terre, mure dans les parois, cache.
Et seulement aux personnes qui te sont chères, dévoile la carte pour rejoindre le trésor.
Ne te lie pas aux choses.
Ne te lie pas à la terre.
Ne te lie pas aux murs.
Ne te lie pas aux maisons.
Aux bijoux.
Aux voitures.
Aux objets d’art.
Aux bibliothèques.

Transforme en argent tout ce qui a encore en prix.
Transforme en argent tout ce qui a encore en prix.
Et toutefois, ne te lie d’aucune façon à l’argent.
Ne te lie pas à l’argent !
A la première occasion, échange-le contre ta liberté.
A la première occasion, échange-le contre ta liberté.
Ça te servira.
Pour l’échanger contre ta liberté.

31/3/2005 - 11:48


INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA
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