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The Plains Of Waterloo

anonimo
Lingua: Inglese


Lista delle versioni e commenti


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Traditional / Tradizionale, ca. 1825
Testo ripreso / Lyrics reproduced from
Mudcat Café
Prima pubblicazione a stampa:
First published in writing:
Frank Kidson / William Reeves, Old English Country Dances, London 1890
plainsof

Willie e Annie
di Riccardo Venturi

Ancora oggi, dopo quasi nove anni di CCG, mi vengono a mente canzoni che “ci dovevano essere” e che, invece, non ci sono; è il caso di questa splendida ballad di epoca napoleonica, che conosco da più di trent'anni nella versione (che la ha resa ancor più splendida) del John Renbourn Group. Quando si dice “John Renbourn” si dicono altre due cose: “Pentangle” e “Jacqui McShee”. Jacqui McShee era la cantante del gruppo, comunque si chiamasse; una voce, come si dice dalle mie parti, di quelle che schiodano. Senza contare che The Plains of Waterloo è stata interpretata anche da un altro “mostro” del folk britannico, June Tabor.

britain


Le ballate popolari autentiche si dividono fondamentalmente in due categorie: quelle che finiscono bene e quelle che finiscono male. Le seconde, va detto, sono in nettissima maggioranza: poiché le composizioni popolari raccontano drammi e catastrofi, l'unhappy end è praticamente ovvio. The Plains of Waterloo, invece, finisce bene; non possiamo che rallegrarcene, anche perché Waterloo fu una carneficina immane, e tornarvi non dev'essere stato per nulla semplice per i poveri soldati che vi combatterono.

The Plains of Waterloo ha, come è logico attendersi, una struttura musicale da marcia militare. Comincia ad essere nota non molto dopo la battaglia (circa dieci anni dopo), segno che il processo di composizione popolare fu parecchio rapido dopo quell'avvenimento che segnò per sempre la storia d'Europa (e del mondo). La storia riprende tutti gli stilemi classici delle ballads: il soldato superstite (dal solito nome convenzionale di Willie) torna, incontra la sua fidanzata (dall'altrettanto convenzionale nome di Annie) che -naturalmente- non lo riconosce e lei gli chiede notizie. Credete forse che il giovane si butti immediatamente tra le braccia dell'amata? Nelle ballate tradizionali non funziona così. Le ballate sono storie narrate, e le storie hanno bisogno di suspence. Comincia quindi una “tiritera” presente letteralmente in decine di ballate del genere “soldato-che-torna-dalla-guerra”: il giovane, piuttosto crudelmente, finge di essere un altro, le dice che aveva conosciuto bene il suo Willie e le racconta le sue eroiche gesta. Chiaro che alla ragazza non gliene può importare di meno, delle gesta eroiche; quello che vuole è il suo Willie vivo, e questo ci ricorda da vicino certe parole di Fabrizio de André (“ma lei che lo amava aspettava il ritorno di un soldato vivo, di un eroe morto che ne farà?”). E il tizio dice alla ragazza, appunto, che Willie è morto. Immaginatevi la scena, anche se la cosa ha una sua precisa valenza: il giovane vuole, con questo, anche “controllare” se la ragazza lo ama ancora, osservando la sua reazione alla triste notizia. Per quanto sia difficile da credere, esistono ballate in cui la ragazza, che nel frattempo si è messa con un altro, è tutta contenta di apprendere che il fidanzato è stato fatto a fette in battaglia. Non è il caso della nostra Annie: le sue rosy cheeks impallidiscono e, sicuramente, sta per pigliarle un coccolone, una di quelle morti subitanee tipiche delle ballate. Verificato l'amore di Annie e temendo che stiànti lì sul posto, Willie finalmente si rivela; appena in tempo. Si fa riconoscere facendo vedere a Annie la metà dell'anello, e tutti vissero -si spera- felici e contenti sotto la Restaurazione. La ballata si chiude infatti con un preciso intento antiwar: mai più Willie combatterà nella piana di Waterloo. Magari da qualche altra parte, ma a Waterloo no.

Sto trattando un po' a pesci in faccia questa bellissima e venerabile ballata? Ma no; gli è che con le ballads britanniche ho una frequentazione e una consuetudine antiche quasi quanto la battaglia di Waterloo. So come funzionano, e mi permetto a volte di prenderle un po' in giro perché l'ironia su qualcosa che si ama profondamente è un supremo segno di affetto. Resta il fatto che, quando parlano di guerra e di battaglie, le composizioni popolari sono quanto di meno patriottico e guerrafondaio possa esistere; importa tornare vivi e fare la propria povera vita accanto a chi si ama. Il resto non conta niente; e, in fondo, il ballad commonplace di Willie che non si rivela e che enuncia le gesta eroiche è fatto apposta per istigare in chi ascolta la più assoluta indifferenza verso di esse. Quello che contava, e che conterà sempre, è tornare a casa. E' questo che la gente voleva sentire, magari anche coloro che un fidanzato, un marito, un padre o un fratello non lo avevano visto tornare affatto.
One fine summer's morning as I went a-walking
All down by the banks of some clear-flowing stream
There I spied a fair maiden making sad lamentation
And I drew myself in ambush for to hear her sad complaint
Through the woods she marched along, made the valleys to ring oh
While the small feathered songsters around her head they flew
Saying, The war it is all over and peace is returning
But my Willie's not returning from the plains of Waterloo

I approached this young maiden and I said, My fond creature
May I make enquiry as to what's your true love's name
For I have been in battle where the loud cannons rattle
And by his description well I think I know the same
Willie Reilly's my love's name, he's a hero of great fame
Although he's gone and left me in sorrow now 'tis true
And no man will me enjoy but my own darling boy
Although he's not returning from the plains of Waterloo

If Willie Reilly's your love's name then he's a hero of great fame
He and I have been in battle through many a long campaign
Through Italy and Russia, through Germany and Prussia
He was my loyal comrade in France and in Spain
But alas there at length by the French we were surrounded
And like heroes of old we did them subdue
We fought for three days till at last we defeated him
That bold Napoleon Boney on the plains of Waterloo

On the fourteenth of June it be an end in the battle
Leaving many a gallant hero in sorrow to complain
Where the drums they do beat and the loud cannons rattle
'Twas by a Frenchman's bullet your young Willie he was slain
And as I drew near to the spot where he lay bleeding
Scarcely had I time for to bid him adieu
And as he lay dying these words he kept repeating
Farewell my lovely Annie you are far from Waterloo

When this maiden she heard all this sad declaration
Her red rosy cheeks they grew pale and woeful wan
And when he heard the sound of her sad lamentations
He drew her in his arms and said, I am your loving one
Oh see here is the ring that between us was broken
In the midst of all danger it reminded me of you
And now this young couple well they are reunited
No more will Willie battle on the plains of Waterloo

inviata da Riccardo Venturi - 16/11/2011 - 00:28



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
16 novembre 2011
LA PIANA DI WATERLOO

Una bella mattina d'estate, mentre passeggiavo
Giù sulle rive di un fiume che scorreva limpido
Vidi una bella fanciulla che si lamentava tristemente
E allora mi nascosi per ascoltare i suoi tristi lamenti.
Camminava per i boschi, faceva risuonar le valli
Con la testa attorniata da uccelletti che cantavano;
E diceva: “La guerra è finita e la pace sta tornando,
Ma il mio Willie non ritorna dalla piana di Waterloo.”

Andai verso la fanciulla e le dissi: “Mia dolce creatura,
Posso chiederti per caso come si chiama il tuo amore?
Ché son stato alla battaglia dove i cannoni rombavan forte
E dalla sua descrizione, beh, penso di conoscerti.”
“Willie Reilly è il suo nome, è un eroe di grande fama
Però è partito e mi ha lasciata in gran pena, questo è vero;
E nessun uomo mi avrà tranne il mio adorato ragazzo
Anche se lui non ritorna dalla piana di Waterloo.”

“Se il tuo amore è Willie Reilly, è un eroe di grande fama,
Sono stato assieme a lui in battaglia in molte lunghe campagne
Per l'Italia e per la Russia, la Germania e poi la Prussia,
Mio compagno fu fedele anche in Francia ed in Ispagna.
Ma, ohimè!, a lungo andare i francesi ci han circondati
E come eroi consumati noi li abbiamo soggiogati
Combattemmo per tre giorni finché non lo abbiam battuto,
Quel prode Napoleone il Bòna, sulla piana di Waterloo.”

Il quattordici di giugno (*) la battaglia terminò
Lasciando molti bravi eroi a lamentarsi dal dolore;
Là dove i tamburi rullano e i cannoni romban forte
Una pallottola francese ha ucciso il tuo giovane Willie.
E io andai là verso dove lui giaceva insanguinato
E poi ebbi appena il tempo di drigli l'estremo addio;
E giacendo là morente ripeteva queste parole:
Addio mia amata Annie, sei lontana da Waterloo.”

Quando la fanciulla udì questa triste narrazione
Le sue guance impallidirono diventando esangui a morte;
E quando lui sentì il suono dei suoi tristi lamenti
La prese tra le braccia e disse: “Ma sono io il tuo amore!
Guarda, ecco l'anello che ce lo siamo spezzato in due,
In mezzo a ogni pericolo mi faceva pensare a te!”
E ora questa giovane coppia, beh, è di nuovo insieme
E Willie non combatterà più sulla piana di Waterloo.

(*) La battaglia si svolse in realtà il 18 giugno 1815 (ndt)

16/11/2011 - 01:52


Ho appena saputo che a Waterloo (cittadina vallone di 29.000 abitanti, attualmente) si trova la sede europea della Master Card. Come dire: Battaglie? Napoleone? Cambronne? Tutto questo non ha prezzo, per tutto il resto c'è...

Riccardo Venturi - 16/11/2011 - 01:57




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