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Ama chi ti ama

Giovanna Marini
Langue: italien


Giovanna Marini

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(Giovanna Marini)
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[1970]
Testo di Giovanna Marini.
Musica: sull'aria de "La smortina", canto di risaia.
Sotto questo titolo riportiamo una serie di strofette raccolte o scritte o elaborate da Giovanna Marini nel corso dei suoi viaggi nel Meridione (1970); facevano parte dello spettacolo L'aria concessa è poca di Giovanna e Francesco Marini, organizzato dall'ARCI di Terni. La musica e il ritornello sono tratti dal canto di risaia dallo stesso titolo, inciso da Giovanna Daffini per i Dischi del Sole (45 giri, LR 45/4) conosciuto anche come La smortina.
Prima dell'esecuzione la Marini ne raccontava la storia, soffermandosi su come il testo si sia trasformato nel passaggio dall'ambiente contadino a quello operaio..
Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Qui a Massafra(1) s'è lottato
e il contratto s'è guadagnato,
ma se l'hanno già rimangiato:
occhio ai prezzi e capite il perché.

Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Siamo soli, qui in Gallura,
abbandonati da Dio e dal governo:
prima che siamo all'inferno
il governo la pagherà.

Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Cittadini operai,
noi non lo sapremo mai
quanti soldi ci hanno rubato
i ministri del viceré.

Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Noi diciamo qui a Conversano(2) :
« Muore il polpo nella sua stess'acqua »;
ora a dire ve lo mandiamo,
state attenti che sarà così.

Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Snia Viscosa(3), ogni giorno
noi rischiamo di non far ritorno;
c'è il rimborso per la salute,
ma la vita chi ce la ridà?

Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Qui in Sardegna(4) siamo italiani
solo per pagare le tasse;
se voi dite lotta di classe
noi siam pronti ad andare più in là.

Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te..
Note

(1) A Massafra: Italsider di Taranto.

(2) A Conversano in provincia di Bari. Il paese era in lotta per impedire che don Vincenzo Tramontani, un parroco «meraviglioso», come racconta la Marini, dopo esser sospeso a divinis fosse trasferito in un altro paese. Diversi manifesti e scritte a mano – preparati in occasione della venuta del vescovo – riproducevano il proverbio "Il polpo muore nella sua stessa acqua", che è come dire: facciamolo cuocere nel suo brodo, vedrete che a lungo andare la spunteremo. (Per don Tramontani vedi anche http://www.comunitaisolotto.org/Archiv... e
http://www.comunitaisolotto.org/Archiv... )

(3) Snia Viscosa a Villacidro (Cagliari), dove i ritmi di lavoro sostenutissimi espongono gli operai a gravi rischi quotidiani.

(4) « Diccelo a quelli del continente – diceva confidenzialmente alla Marini un sardo tranquillo ma deciso – che noi, qui, siamo pronti ».

envoyé par giorgio - 5/11/2011 - 10:47




Langue: italien

Versione originale
AMA CHI TI AMA (LA SMORTINA)

Ama chi ti ama,
on amare chi ti vuol male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Non guardare se son smortina,
è la risaia che mi rovina,
quando poi sarò a casa mia
i miei colori ritorneran.

Casa mia son ritornata
il mio amore mi ha abbandonato
se saremo destinati
torneremo a incominciar.

Non badare se io canto,
la passione l'ho di dentro,
il mio cuore non è contento
ma è felice chi lo godrà.

Io son nata risaiola,
risaiola di Reggio Emilia,
ho lasciato la mia famiglia
per venire a lavorar.

Per venire a lavorare
ho lasciato la casa mia,
quaranta giorni dovrò restare
sempre curva sul lavor.

Ama chi ti ama..
Non amare chi ti vuol male,
Specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

envoyé par giorgio - 5/11/2011 - 12:20




Langue: italien

Versione dedicata a Giulio Regeni


Il coro Inni e Canti di Lotta della Scuola di Musica Popolare di Testaccio diretto da Giovanna Marini Auditorium Parco della Musica - 3 aprile 2017
Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuol male,
Specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Ti ricordi quel friulano
sequestrato dagli aguzzini(assassini)
Vendichiamo Giulio Regeni
Noi vogliamo la verità

envoyé par Dq82 - 20/3/2018 - 23:37




Langue: italien

Questa versione è tratta dall'album 'Cantata a Riace' del 2019 e rappresenta quindi la versione più recente di questo canto reso famoso da Giovanna Marini. Come in ogni altra sua rappresentazione, il canto viene arricchito da nuove strofe che si legano a eventi della storia attuale, in questo caso specialmente connessa agli eventi migratori. Si notano soprattutto le nuove struggenti strofe aggiunte alla fine, che denunciano la condizioni terribili di braccianti e migranti. Non manca però l'incipit con la figura della mondina, che si ricollega così a Giovanna Daffini e all'origine di questo canto. Qui si vede il genio di Marini: mostrare la storia d'Italia che si dipana come un rosario, attraverso una serie di episodi di sfruttamento, dal '900 ai giorni nostri.

Ama chi ti ama (Giovanna Marini feat. Ascanio Celestini, Michele Manca & Flaviana Rossi)
Ama chi ti ama,
non amare chi ti vuole male,
specialmente il caporale
e i padroni che sfruttano te.

Sono nata risaiola,
risaiola di Reggio Emilia,
ho lasciato la mia famiglia
per venire a lavorar.

Per venire a lavorare
ho lasciato la casa mia
40 giorni dovrò restare
sempre curva sul lavor

Ama chi ti ama…

[recitato] E la Snia Viscosa, gli operai ci mandano a dire

Snia Viscosa ogni giorno
noi rischiamo di non far ritorno,
c’è il rimborso per la salute
ma la vita chi ce la ridà

[recitato] Conversano. Nel 1971 il vescovo cacciò il prete,il parroco perché non voleva che si parlasse a favore del divorzio come lui invece aveva fatto. E allora le donne affezionate al loro parroco sono corse al vescovado, hanno tirato fuori tutte le carte, hanno buttato tutto per ario, tirato le sedie, sfasciato i mobili. Il vescovo è corso a correre ai ripari con la macchina, l’autista e il vescovo e sono scomparsi tutti e tre: macchina, autista e vescovo. Poi è arrivata una voce in Vaticano che diceva: «ridacci il nostro parroco o non rivedi più il tuo vescovo»

Noi diciamo a Conversano:
«Muore il polpo nella sua stess’acqua».
Ora a dire «ve lo mandiamo»,
state attenti finisce così.

Ama chi ti ama…

In Sardegna siamo italiani
solo per pagare le tasse,
se voi dite lotta di classe
siamo pronti ad andare più in là

Chiude l’Omsa(1) a Faenza
per una delocalizzazione
ma non pagherà il padrone,
tutti a casa e non se parla più

Ama chi ti ama…

Per cantare con il coro
siamo andati a Marzabotto,
tutto il male che è stato fatto
dentro al cuore ci resterà

Quanto sangue fu versato,
quanta rabbia e disperazione,
quanto caro abbiam pagato
per la nostra libertà

Ama chi ti ama…

A Busalla l’oleodotto
dentro il fiume il petrolio ha versato,
fino a Genova è arrivato
ma che prezzi dobbiamo pagar?

Olio non petrolio,
la Lucania ha le idee più chiare,
niente più trivelle al mare
della Total, dell’Eni e la Shell

O ragazzo friulano,
cittadino del mondo intero,
per te, Giulio, e il tuo pensiero,
noi vogliamo la verità

Ama chi ti ama…

Alla nave dei migranti
tutti quanti gli chiudono i porti,
i giornali contano i morti
ma noi i vivi vogliamo salvar

Pomodori San Marzano,
mele Annurche e pere Spadone,
ogni frutto la sua stagione
ma non cambia la schiavitù

Sotto il sole di Cerignola,
sul ponteggio tredici ore al giorno
e se inciampo alla cazzuola
solo a quella mi posso attaccar

Sotto il sole di Mondragone
a raccogliere i pomodori,
venti euro mi dà il padrone,
di dolori ventuno ce n’ho

Sotto il sole di Lampedusa,
chiedo scusa alla mamma mia
per quel giorno che venni via,
nessun giorno ritornerò

Sotto il sole di Ponte Galeria(2),
conto i giorni all’incontrario
non mi basta tutto il calendario
per sapere quando uscirò

Sotto il sole del Salento
prego dio che si alzi il vento
e allontani il rumore del mare
che il mio cuore fa sospirar

Ama chi ti ama…
(1) Azienda che nel 2010 decise di delocalizzare e trasferirsi in Serbia, licenziando 350 operai, soprattutto donne.

(2) Sede di un Cpr (Centro di Permanenza per il Rimpatrio), quindi di una prigione per migranti.

envoyé par Tommaso Brusasca - 10/10/2023 - 17:22


Perchè non aggiungiamo il testo della canzone di montagna da cui deriva questa versione, essendo questo più cantabile e meno noiosamamente performativo?

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Tutti dicon che sono smortina
ma l'amor el mi rovina;
quando poi sarò sposina
i miei colori ritorneranno.
L'altra sera mi sono sognata
di trovarmi a te vicino
con la testa sul tuo cuscino
e mi giravo di qua e di là.

Gemma Donati - 19/6/2024 - 17:04




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