Il padre dei padri
Ai loro figli disse
Vivete nella pace
E le tavole gli scrisse
Ma l’onta del possesso
L’uomo rese rapace
Che fa la guerra spesso
In nome della pace
Il figlio di quel padre
Che fu fascismo e lutti
Con la kippà in testa
Dice colpa fu di tutti
Le chiedo signor Fini
Con modesta riverenza
Perché soltanto adesso
Porta la sua presenza
Troppo tempo c’è voluto
Per lei prender coscienza
Per rendere il dovuto
A chi oppose resistenza
Al fascismo a quelle leggi
A razzie persecuzioni
Che ora lei in politichese
Va chiedendosi ragioni
Con discorsi allocuzioni
Deponendo le corone
Mentre qua leggi ladrone
Violan la costituzione.
Ai loro figli disse
Vivete nella pace
E le tavole gli scrisse
Ma l’onta del possesso
L’uomo rese rapace
Che fa la guerra spesso
In nome della pace
Il figlio di quel padre
Che fu fascismo e lutti
Con la kippà in testa
Dice colpa fu di tutti
Le chiedo signor Fini
Con modesta riverenza
Perché soltanto adesso
Porta la sua presenza
Troppo tempo c’è voluto
Per lei prender coscienza
Per rendere il dovuto
A chi oppose resistenza
Al fascismo a quelle leggi
A razzie persecuzioni
Che ora lei in politichese
Va chiedendosi ragioni
Con discorsi allocuzioni
Deponendo le corone
Mentre qua leggi ladrone
Violan la costituzione.
inviata da Riccardo Venturi - 1/5/2006 - 09:55
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Dal suo sito ufficiale.
Canzone ispirata alla visita, con tanto di kippà in testa, che il fascista Gianfranco Fini, in qualità di ministro degli esteri del governo Berlusconi compì alcun tempo fa al sacrario della Shoah, lo Yad Vashem di Gerusalemme. Strani tipi, questi fascisti (specie se riciclati e "democratico-occidentali"): prima sterminano gli ebrei e vi danno il loro avallo storico (ricordiamo che lo stesso Fini ebbe a definire Benito Mussolini, quello delle leggi razziali del 1938 perfettamente modellate su quelle hitleriane, "il più grande statista italiano del XX secolo"; quello che ha cominciato la sua brillante carriera politica come "figlio prediletto" del defunto Giorgio Almirante, redattore della rivista "La difesa della razza"; eccetera), poi vanno a visitare lo Yad Vashem con grandi dichiarazioni di pentimento. Noi persistiamo invece a credere che, nell'animo, nient'altro restino che dei fascisti. Del resto, lo stesso Fini era in "cabina di regia" a Genova, nei giorni del G8. Franco Trincale esprime perfettamente tutto questo in una delle sue ballate autoprodotte, che presentiamo qui volentieri. [RV]