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Ariva i barbari

Alberto D'Amico
Langue: italien (Veneto Veneziano)


Alberto D'Amico

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Testo e musica di Alberto d'Amico
Da "La musica dell'altra Italia"


Ariva i barbari. Alberto D’Amico, 1973.
Ariva i barbari. Alberto D’Amico, 1973.
Ariva i barbari a cavalo
i gh'à do corni par capelo
xe 'na valanga che se buta
i gh'à la fame aretrata
i gh'à brusà tuto l'Impero
scampemo che i ne vol magnar.

Scampemo scampemo portemo le vache
le strasse i peoci i gati le oche
monté tuti in barca ve spenso col remo
sté fermi sinò se rebaltemo
stà bona Luisa no state dar pena
te trovo 'na casa fora in barena
bona Luisa 'na casa se trova
'sta note dormimo soto da prova
stà bona coversi el fio che tosse
doman magnaremo polenta e pesse.

E co 'sta barca e 'sta laguna
tira la rede che la xe piena
fa pian Luisa che la se sbrega
vien su Venessia el sol la suga
ma vien marubio e i pirati
la nostra orada i s'à robà.

Co le scage i s'à fato 'na flota veloce
coi spini archi lance e frece
i squarta i te buta l'ogio che boge
el capo pirata se ciama Doge
e statue e marmi colone e ori
xe roba robada ai greghi e ai mori
i le ciama belesse ma mi gh'ò paura
par un toco de marmo i me manda in guera
nati de cani i xe pieni de schei
e mi e Luisa magnemo fasiòi.

envoyé par Riccardo Venturi - 30/4/2006 - 22:00




Langue: italien

Il testo in italiano:
ARRIVANO I BARBARI

Arrivano i barbari a cavallo
hanno due corni per cappello
è una valanga che si butta
hanno la fame arretrata
hanno bruciato tutto l'Impero
scappiamo che ci vogliono mangiare.

Scappiamo scappiamo portiamo le vacche
gli stracci i pidocchi i gatti le oche
salite tutti in barca vi spingo col remo
state fermi altrimenti ci rovesciamo
sta' buona Luisa non stare a darti pena
questa notte dormiamo fuori in "barena"
buona Luisa una casa si trova
questa notte dormiamo sotto la prora
buona copri il bambino che tossisce
domani mangeremo polenta e pesce.

E con questa barca e questa laguna
tira la rete che è piena
fai piano Luisa che si rompe
viene su Venezia il sole s'asciuga
ma tira aria cattiva e i pirati
la nostra orata hanno rubato.

Con le scaglie hanno fatto una flotta veloce
con gli spini archi lance e frecce
squartano buttano olio bollente
il capo pirata si chiama Doge
statue marmi colonne e ori
è roba rubata ai greci e ai mori
le chiamano bellezze ma io ho paura
per un pezzo di marmo mi mandano in guerra
figli di cani sono pieni di soldi
e io e Luisa mangiamo fagioli.

envoyé par Riccardo Venturi - 30/4/2006 - 22:01




Langue: français

Version française – LES BARBARES ARRIVENT – Marco Valdo M.I.– 2009
D'après la version italienne d'une chanson en vénitien – Ariva i Barbari – Alberto D'Amico
LES BARBARES ARRIVENT

Les barbares arrivent à cheval
Ils ont deux cornes pour chapeau
C'est une avalanche qui s'abat
Ils ont un arriéré de faim
Ils ont brûlé tout l'Empire
Fuyons, ils veulent nous manger.

Fuyons, fuyons, emportons nos vaches
Nos hardes nos poux nos chats nos oies
Montez tous sur la barque, je vais ramer
Restez tranquilles sinon nous allons verser
T'en fais pas Luisa, on ne te laissera pas en peine
Cette nuit nous dormirons dehors sur la lagune
T'en fais pas Luisa, on te trouvera une maison
Cette nuit nous dormirons sous la proue
Ma bonne, couvre l'enfant qui tousse
Demain, nous mangerons la polenta et le poisson.

Et avec cette barque et cette lagune
Tire le filet qui est plein
Fais doucement Luisa, il va se rompre
Le soleil au-dessus Venise se sèche
Mais il attire l'air mauvais et les pirates
Ils ont volé notre dorade.

Avec les écailles, ils ont fait une flotte rapide
Avec les arêtes des arcs des lances et des flèches
Ils écartèlent jettent de l'huile bouillante
Le chef des pirates se nomme le Doge
Statues marbres colonnes et ors
Volés aux Grecs et aux Maures
Ils les appellent des beautés, mais j'ai peur
Pour un bout de marbre, ils m'envoient à la guerre
Fils de chiens, ils sont pleins de pognon
Et moi Luisa, je mange des oignons.

envoyé par Marco Valdo M.I. - 27/11/2009 - 18:05


Salve,
complimenti per il sito, davvero straordinario!
Volevo segnalare, nella traduzione in italiano, che "peoci" non va tradotto con "pidocchi" ma con "cozze", un "piatto tipico" della laguna veneziana. Inoltre, visto che il video della canzone è stato rimosso dall'utente, mi permetto di segnalarvi una mia personale versione a questo indirizzo:


Continuate così!!!

Betto Balon - 25/11/2009 - 00:29


bello, mi piace.
mi permetto però di far notare che i peòci in questa canzone non sono i mitili o cozze che dir si voglia, ma REALMENTE i pidocchi.
difficile sarebbe portare dall'entroterra i mitili in barena...

walter - 21/12/2009 - 20:48


Eh sì, i peoci sono proprio i pidocchi, che in dialetto veneziano si chiamano come il mollusco perché come le cozze si attaccano ai pali, i pidocchi si attaccano ai capelli.
Si dice anche "peocioso" per dire "pidocchioso, avaro".

Elena - 24/10/2015 - 11:05


Anche se con colpevole ritardo, il termine è stato corretto nella traduzione. Ringraziamo sia Elena che Walter (che aveva già a suo tempo segnalato la cosa) per la precisazione; effettivamente, al di fuori di Venezia e dintorni, quando si sente parlare di "peoci" li si associa immediatamente ai mitili senza pensare al vero significato del termine.

CCG/AWS Staff - 24/10/2015 - 11:57


Grazie per l'ottimo lavoro !
Giuliana Zane

28/11/2018 - 18:51


....e tutto il resto del testo dov'è?
E' più quel che manca di quel che c'è nel video!

NB
La traduzione corretta di "vien su Venessia el sol la suga"
è: "viene su Venezia il sole l'asciuga"

Flavio Poltronieri - 16/7/2019 - 19:49


Ha forse proseguito con "Venessia patria mia dileta"?

Flavio Poltronieri - 16/7/2019 - 19:54


I TACABANDA incontrano Alberto D'Amico



Alberto ha subito accolto con entusiasmo la nostra idea e abbiamo subito iniziato a lavorare. Totò ha messo in cantiere un nuovo arrangiamento, io mi sono pure spinto oltre e mi sono permesso di aggiungere al testo originale del maestro due strofe. L'intento era quello di riportare ai giorni nostri il brano che, come riferisce l'autore, è una canzone che si presta continuamente ad essere attualizzata, una sorta di work in progress continuo sulla storia di Venezia partendo appunto dalle invasioni barbariche e la fuga delle popolazioni che si rifugiano fra le barene della laguna.

tacabanda d'amico

20/6/2020 - 13:51




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