Ἐδῶ τελειώνουν τὰ ἔργα τῆς θάλασσας, τὰ ἔργα τῆς ἀγάπης.
Ἐκεῖνοι ποὺ κάποτε θὰ ζήσουν ἐδῶ ποὺ τελειώνουμε
ἂν τύχει καὶ μαυρίσει στὴ μνήμη τους τὸ αἷμα καὶ ξεχειλίσει
ἂς μή μας ξεχάσουν, τὶς ἀδύναμες ψυχὲς μέσα στ' ἀσφοδίλια.
Ἂς γυρίσουν πρὸς τὸ ἔρεβος τὰ κεφάλια τῶν θυμάτων·
Ἐμεῖς ποὺ τίποτα δὲν εἴχαμε θά τους διδάξουμε τὴ γαλήνη.
Ἐκεῖνοι ποὺ κάποτε θὰ ζήσουν ἐδῶ ποὺ τελειώνουμε
ἂν τύχει καὶ μαυρίσει στὴ μνήμη τους τὸ αἷμα καὶ ξεχειλίσει
ἂς μή μας ξεχάσουν, τὶς ἀδύναμες ψυχὲς μέσα στ' ἀσφοδίλια.
Ἂς γυρίσουν πρὸς τὸ ἔρεβος τὰ κεφάλια τῶν θυμάτων·
Ἐμεῖς ποὺ τίποτα δὲν εἴχαμε θά τους διδάξουμε τὴ γαλήνη.
Contributed by Gian Piero Testa - 2011/6/21 - 15:24
Language: Italian
Versione italiana di Gian Piero Testa
QUI FINISCONO LE OPERE DEL MARE
Qui finiscono le opere del mare, le opere dell'amore.
Coloro che un giorno vivranno qui dove noi terminiamo
se per sorte alla loro memoria nero affluirà il sangue a traboccare
non ci dimentichino, noi anime fievoli tra gli asfodeli,
rivolgano verso l'Erebo il muso delle vittime:
noi che nulla avemmo insegneremo loro la bonaccia.
Qui finiscono le opere del mare, le opere dell'amore.
Coloro che un giorno vivranno qui dove noi terminiamo
se per sorte alla loro memoria nero affluirà il sangue a traboccare
non ci dimentichino, noi anime fievoli tra gli asfodeli,
rivolgano verso l'Erebo il muso delle vittime:
noi che nulla avemmo insegneremo loro la bonaccia.
Contributed by Gian Piero Testa - 2011/6/21 - 15:25
Scusatemi se perdo il mio aplomb e mi metto a scrivere le parolacce. Ancora una volta trovo un video reso impraticabile, perché qualche piffero incaricato di salvaguardare qualche frazione di centesimo di diritti d'autore, ne ha preteso la cancellazione. Naturalmente la grande Rete ne mette subito a disposizione un altro, e poi un altro e poi un altro, la partita è già persa in partenza, sicché questi Sisifi sembrano solo i guardiani delle loro merdoline. Non si rendono conto che attraverso questi siti è il mondo intero che può venire a contatto di opere egregie (che di per sé gli apparterrebbero) che resterebbero invece sconosciute? Nomi di musicisti, di poeti, di interpreti viaggiano con questo mezzo nel mondo, costruiscono bellezza e civiltà. Attizzano la curiosità - questi stronzi proprio non lo capiscono - perché è sempre capitato che chi abbia letto un buon libro avuto in prestito poi si attiva da sé per procurarsi tutto quello che c'è dello scrittore che ha incominciato ad amare. Non lo capiscono che gli uomini intelligenti, gli unici disposti a faticare e a spendere per ottenere di più, se uno stimolo è loro arrivato, non hanno mai rimpianto il soldino speso per procedere più in là di una porta apertasi gratis? Finito l'inutile sfogo, ecco il video funzionante di questa bellissima canzone.
Gian Piero Testa - 2013/1/14 - 20:51
Commento più che condivisibile, e giustificatissime le parolacce. Periodicamente, in questo sito, saremmo costretti a rivedere tutti gli inserimenti dei video, talmente sono "ballerini", evanescenti, mai sicuri. Si fa, naturalmente, quel che si può; ma è oramai del tutto impossibile per le nostre esigue forze star dietro a quasi diciottomila canzoni, vale a dire diciottomila pagine. La politica di YouTube, col suo culetto parato e spiattellato alle Major e ad ogni reclamo di "diritto d'autore", è deleteria e lo rende inaffidabile, anche se il meccanismo descritto da Gian Piero è irreversibile.
Riccardo Venturi - 2013/1/14 - 23:22
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Στίχοι: Γιώργος Σεφέρης
Μουσική: Ηλίας Ανδριόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Απο "Κύκλος Σεφέρη", 1976
Testo di Yorgos Seferis (politonico nell'originale)
Musica di Ilìas Andròpoulos
Prima interpretazione di Nikos Xylouris
Da "Κύκλος Σεφέρη / Ciclo di Seferis" - 1976
Una mano che dal regno dei morti addita un ridosso dalle acque piatte è la sola eredità di chi ha attraversato tutte le tempeste. Resta in sospeso se il porto di quiete sia privilegio dei morti, o se la vagheggiata la pace sia comunque la validazione del penare di chi per amore affronti le sue battaglie. (gpt)