Mama mia, mi sun stufa
o de fà la filerina:
ol cal e el poc a la matina, (1)
ol pruvìn du voeult al dì. (2)
Mama mia, mi sun stufa
tutt ol dì a fà andà l’aspa;
voglio andare in Bergamasca,
in Bergamasca a lavorar.
El mesté de la filanda
l’è el mesté degli assassini;
poverette quelle figlie
che son dentro a lavorar.
Siam trattati come cani,
come cani alla catena;
non è questa la maniera
o di farci lavorar.
Tucc me disen che sun nera,
e l’è el fumm de la caldera
el mio amor me lo diceva
di non far quel brutt mesté.
Tùcc me disen che sun gialda,
l’è ol filur de la filanda,
quando poi sarò in campagna
miei color ritornerà.
o de fà la filerina:
ol cal e el poc a la matina, (1)
ol pruvìn du voeult al dì. (2)
Mama mia, mi sun stufa
tutt ol dì a fà andà l’aspa;
voglio andare in Bergamasca,
in Bergamasca a lavorar.
El mesté de la filanda
l’è el mesté degli assassini;
poverette quelle figlie
che son dentro a lavorar.
Siam trattati come cani,
come cani alla catena;
non è questa la maniera
o di farci lavorar.
Tucc me disen che sun nera,
e l’è el fumm de la caldera
el mio amor me lo diceva
di non far quel brutt mesté.
Tùcc me disen che sun gialda,
l’è ol filur de la filanda,
quando poi sarò in campagna
miei color ritornerà.
Note
(1) “Cal” e “poc” (o pocch) erano prove di quantità sul filato prodotto, in particolare il cal si verificava quando la quantità di scarto superava i limiti consentiti; il poc invece quando la filandera, pur rispettando la proporzione fra filato e scarto, aveva prodotto poco filato.
(2) Il “pruvìn” era una verifica sulla qualità del filato. Dopo un certo numero di esiti positivi, la filandera poteva guadagnare la mansione di Maestra o Mistra, con un incremento significativo della paga.
(1) “Cal” e “poc” (o pocch) erano prove di quantità sul filato prodotto, in particolare il cal si verificava quando la quantità di scarto superava i limiti consentiti; il poc invece quando la filandera, pur rispettando la proporzione fra filato e scarto, aveva prodotto poco filato.
(2) Il “pruvìn” era una verifica sulla qualità del filato. Dopo un certo numero di esiti positivi, la filandera poteva guadagnare la mansione di Maestra o Mistra, con un incremento significativo della paga.
Contributed by Bartleby - 2011/6/9 - 09:32
Language: Italian
Traduzione italiana da Wikisource
MAMMA MIA, IO SONO STUFA
Mamma mia, io sono stufa
di fare la filandina:
il calo e il poco la mattina
e il provino due volte al giorno.
Mamma mia, io sono stufa
tutto il giorno far andare l’aspo;
voglio andare nella bergamasca,
nella bergamasca a lavorare.
Il mestiere della filanda
è il mestiere degli assassini;
poverette quelle ragazze
che ci sono a lavorare.
Siamo trattati come cani,
come cani alla catena;
non è questa la maniera
di farci lavorare.
Tutti mi dicono che sono nera,
è il fumo della caldaia;
il mio amore me lo diceva
di non fare quel brutto mestiere.
Tutti mi dicono che sono gialla,
è il vapore della filanda;
quando poi sarò in campagna
i miei colori torneranno.
Mamma mia, io sono stufa
di fare la filandina:
il calo e il poco la mattina
e il provino due volte al giorno.
Mamma mia, io sono stufa
tutto il giorno far andare l’aspo;
voglio andare nella bergamasca,
nella bergamasca a lavorare.
Il mestiere della filanda
è il mestiere degli assassini;
poverette quelle ragazze
che ci sono a lavorare.
Siamo trattati come cani,
come cani alla catena;
non è questa la maniera
di farci lavorare.
Tutti mi dicono che sono nera,
è il fumo della caldaia;
il mio amore me lo diceva
di non fare quel brutto mestiere.
Tutti mi dicono che sono gialla,
è il vapore della filanda;
quando poi sarò in campagna
i miei colori torneranno.
Contributed by Bartleby - 2011/6/9 - 09:33
Language: Italian
Una canzone di Maria Monti evidentemente ispirata alla canzone popolare lombarda Mama mia mi sun stufa.
Sembra una sua riscrittura in italiano con qualche modifica.
Grazie a Stanislava per averci segnalato la canzone popolare originale.
Sembra una sua riscrittura in italiano con qualche modifica.
Grazie a Stanislava per averci segnalato la canzone popolare originale.
LA FILANDA
È finita la filanda
È finito il mio lavoro
Se il padron mi manda via
Io non voglio star più qui
Il mestiere alla filanda
È un mestiere da assassin
Poverette tutte noi
Che siam dentro a lavorar
Siam trattate come cani
Come cani alla catena
Non è questa la maniera
Di costringerci al lavoro
Sono nera, sono gialla
Per il fumo di caldaia
Il mio amore me lo diceva
Di non fare quel mestier
Quel mestiere io lo lascio
Il padron mi manda via
Col mio amore andrò in campagna
E il color mi tornerà
Voglio avere tanti figli
Da tirare su bei sani
Ma nessuno alla filanda
Dovrà andare a lavorar
Ma nessuno alla filanda
Dovrà andare a lavorar
Ma nessuno alla filanda
Dovrà andare a lavorar
È finita la filanda
È finito il mio lavoro
Se il padron mi manda via
Io non voglio star più qui
Il mestiere alla filanda
È un mestiere da assassin
Poverette tutte noi
Che siam dentro a lavorar
Siam trattate come cani
Come cani alla catena
Non è questa la maniera
Di costringerci al lavoro
Sono nera, sono gialla
Per il fumo di caldaia
Il mio amore me lo diceva
Di non fare quel mestier
Quel mestiere io lo lascio
Il padron mi manda via
Col mio amore andrò in campagna
E il color mi tornerà
Voglio avere tanti figli
Da tirare su bei sani
Ma nessuno alla filanda
Dovrà andare a lavorar
Ma nessuno alla filanda
Dovrà andare a lavorar
Ma nessuno alla filanda
Dovrà andare a lavorar
Contributed by Alberto Scotti - 2020/7/24 - 16:15
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Testo trovato su Wikisource
Questo canto appare in “I canti della filanda. Vecchie canzoni delle Filandere brianzole”, antologia a cura di Giacomo Bollini e Attilio Frescura, pubblicata nel 1940 dal Dopolavoro Provinciale di Milano.