Arcos de lughe tessi in d’ogni tana
ue si cuan tramas ‘ e fusiles.
Azzende de ispera sos cuiles
e murmutten sa paghe ogni funtana.
O soned’a rippiccu ogni campana
lugad’in laras risos giovaniles.
S’intrizzene sas manos tott’umpare
custa notte in arveschida mudare.
ue si cuan tramas ‘ e fusiles.
Azzende de ispera sos cuiles
e murmutten sa paghe ogni funtana.
O soned’a rippiccu ogni campana
lugad’in laras risos giovaniles.
S’intrizzene sas manos tott’umpare
custa notte in arveschida mudare.
envoyé par Bartleby - 14/5/2011 - 21:07
Langue: italien
Traduzione italiana dal sito della Fondazione Maria Carta
NUORESE (ARCHI DI LUCE)
Archi di luce tessi in ogni tana
dove si nascondono trame di fucili.
Accendi di speranza gli ovili
e mormori la pace ogni fontana.
Suoni a festa ogni campana
risplendano sulle labbra sorrisi giovanili.
S’intreccino le mani tutte assieme
per trasformare in alba questa notte.
Archi di luce tessi in ogni tana
dove si nascondono trame di fucili.
Accendi di speranza gli ovili
e mormori la pace ogni fontana.
Suoni a festa ogni campana
risplendano sulle labbra sorrisi giovanili.
S’intreccino le mani tutte assieme
per trasformare in alba questa notte.
envoyé par Bartleby - 14/5/2011 - 21:07
Il don Giovanni Maria Dettori che ha scritto la poesia interpretata da Maria Carta (per la prima volta nel disco Sonos de memoria del 1983) era un contemporaneo di Maria Carta, Silighese di nascita e parroco di Chiaramonti per moltissimi anni, fino alla sua morte avvenuta nel 1985.
saluti
Emanuele
saluti
Emanuele
Già, ho preso un granchio...
Chiedo agli Admins di sostituire le due prime righe dell'intro secondo l'indicazione di Emanuele, che ringrazio.
Chiedo agli Admins di sostituire le due prime righe dell'intro secondo l'indicazione di Emanuele, che ringrazio.
Dead End aka Bartleby - 23/8/2012 - 09:08
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Adattamento di Maria Carta, inciso per la prima volta nel disco "Sonos de memoria" del 1983
Testo trovato sul sito della Fondazione Maria Carta
Ho preferito riportare tra parentesi l'attacco di questa canzone perchè "nuoresa" designa semplicemente una delle tante varianti del "su cantu a chiterra", il canto monodico accompagnato con chitarra e fisarmonica diffuso in Gallura, Lugodoro e Planargia. D'altra parte gli esordi discografici di Maria Carta, risalenti al 1971, sono legati proprio al "cantu a chiterra" e, in particolare, alla chitarra di Aldo Cabizza e alla fisarmonica di Peppino Pippia.