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Non c'è nessun "dopoguerra"

Yo Yo Mundi
Lingua: Italiano


Yo Yo Mundi

Lista delle versioni e commenti


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(Max Manfredi - Claudio Roncone - Cristiano Angelini)


Testo di Wu Ming


Yo Yo Mundi: Resistenza
Resistenza
15 gennaio 1945: 13 partigiani della Brigata Tom di Casale Monferrato vengono trucidati. 15 gennaio 2005, a sessant’anni di distanza, gli “Yo Yo Mundi” sul palco del teatro settecentesco di Casale danno vita, assieme ad altri musicisti ed alle voci di Fabrizio Pagella e di Giuseppe Cederna, attraverso un recital-concerto, proprio a quella storia,
13 partigiani, 13 musicisti sul palco, strane coincidenze!
“Resistenza”, un doppio cd, preziosa testimonianza audio e video di come per gli “Yo yo mundi” la musica sia sempre stata e debba continuare ad essere, veicolo di cultura, di memorie, di ricordi, di storie e di poesia.
“Grazie, ora e per sempre, a tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto quegli anni di lotta e speranza e che hanno lottato – anche a costo della vita – per liberare l’Italia dal fascismo e dai nazisti. Grazie a tutti quelli che continuano a lottare per gli stessi ideali contro i nuovi fascismi” . Così si legge nelle prime pagine del curatissimo booklet, mentre dal lettore cd iniziano a diffondersi le prime note del concerto, che si apre con un frammento della poesia “Partigia” di Primo Levi.
Una di seguito all’altra, le tracce del cd si lasciano ascoltare senza alcun bisogno di commenti, perché ogni parola potrebbe sembrare superflua e irrimediabilmente fuori luogo.
La musica degli Yo Yo Mundi viaggia in bilico tra la canzone d’autore e le atmosfere legate alla musica popolare ed acustica fatta di fisarmoniche, chitarre, violini e percussioni. Tra i brani più belli del cd, vanno sicuramente segnalati “Eurialo e Niso” una ballata scritta da Massimo Bubola, “Brigata Partigiana Alphaville”, e “L’ultimo testimone”. Da segnalare inoltre “A Stalingrado no!” frammento, inserito nel concerto, tratto da un vecchio vinile “Lettere da Stalingrado” con la voce di Arnoldo Foà, ed infine una nuova versione, quasi rock di “Bella ciao”.

La nostra guerra non è mai finitaAl Golgota - Eurialo e Niso (Gang) – Non c'è nessun "dopoguerra" - Le storie di ieri (Francesco De Gregori) – Ma l'amore si fa ripensareBrigata partigiana Alphaville (Lalli) – The Partisan (Leonard Cohen) – TrediciMa a Stalingrado no! - Stalingrado (Stormy Six) - L’Ultimo Testimone - Festa d'aprile (Franco Antonicelli) – Bella CiaoViva l'Italia (Francesco De Gregori)

Non c'è nessun "dopoguerra".
Gli stolti chiamavano "pace" il semplice allontanarsi
del fronte.
Gli stolti difendevano la pace sostenendo il braccio armato del denaro.
Oltre la prima duna gli scontri proseguivano.
Zanne di animali chimerici affondate nelle carni, il Cielo
pieno d'acciaio e fumi, intere culture estirpate dalla Terra.
Gli stolti combattevano i nemici di oggi foraggiando quelli di domani.
Gli stolti gonfiavano il petto, parlavano di "libertà", "democrazia", "qui da noi", mangiando i frutti di razzie e saccheggi.
Difendevano la civiltà da ombre cinesi di dinosauri.
Difendevano il pianeta da simulacri di asteroidi.
Difendevano l'ombra cinese di una civiltà.
Difendevano un simulacro di pianeta.
Non c'è nessun "dopoguerra".

inviata da DonQuijote82 - 25/4/2011 - 22:04



Lingua: Francese

Version française – IL N'Y A AUCUNE « APRÈS-GUERRE » a – Marco Valdo M.I. – 2012
Chanson italienne - Non c'è nessun "dopoguerra" - Yo Yo Mundi – 2005
Texte de Wu Ming


15 janvier 1945: 13 partisans de la Brigade Tom de Casale Monferrato sont massacrés. le 15 janvier 2005, à soixante ans de distance, les "Yo Yo Mundi" sur la scène du théâtre du dix-huitième siècle de Casale donnent vie, avec d'autres musiciens et les voix de Fabrizio Pagella e di Giuseppe Cederna, par un récital-concert, justement à cette histoire.
13 partisans, 13 musiciens sur la scène, coïncidences étranges !
IL N'Y A AUCUNE « APRÈS-GUERRE »

Il y n'a aucune "après-guerre."
Les sots appelaient "paix" le simple éloignement du front.
Les sots défendaient la paix en soutenant le bras armé de l'argent.
Au-delà de la première dune les affrontements continuaient.
Défenses d'animaux chimériques enfoncées dans les chairs, le Ciel
Plein d'acier et de fumées, cultures entières extirpées de la Terre.

Les sots combattaient les ennemis d'aujourd'hui en subventionnant ceux de demain.
Les sots gonflaient leur poitrine, ils parlaient de "liberté", "démocratie", "ici chez nous", en mangeant les fruits de razzias et de pillages.
Ils défendaient la civilisation d'ombres chinoises de dinosaures.
Ils défendaient la planète de simulacres d'astéroïdes.
Ils défendaient l'ombre chinoise d'une civilisation.
Ils défendaient un simulacre de planète.
Il y n'a aucune "après-guerre."

inviata da Marco Valdo M.I. - 25/10/2012 - 20:52




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