Τρέξε μανούλα όσο μπορείς
τρέξε για να με σώσεις
κι απ' το Χαϊδάρι μάνα μου
να μ' απελευθερώσεις
Γιατί είμαι μελλοθάνατος
και καταδικασμένος
δεκαεφτά χρονών παιδί
στα σίδερα κλεισμένος
Απ' την οδό του Σέκερη
με πάνε στο Χαϊδάρι
κι ώρα την ώρα καρτερώ
ο Χάρος να με πάρει
τρέξε για να με σώσεις
κι απ' το Χαϊδάρι μάνα μου
να μ' απελευθερώσεις
Γιατί είμαι μελλοθάνατος
και καταδικασμένος
δεκαεφτά χρονών παιδί
στα σίδερα κλεισμένος
Απ' την οδό του Σέκερη
με πάνε στο Χαϊδάρι
κι ώρα την ώρα καρτερώ
ο Χάρος να με πάρει
envoyé par Gian Piero Testa - 24/4/2011 - 20:14
Langue: italien
Versione italiana di Gian Piero Testa
ΗAIDARI
Corri mammina mia quanto più puoi
corri a salvarmi
e a liberarmi, mamma mia
da Haidari
Perché sono destinato a morire
e condannato
un ragazzo di diciassette anni
chiuso dietro i ferri
Da via Sekeris
mi portano a Haidari
e di momento in momento
aspetto che mi porti via Caronte
Corri mammina mia quanto più puoi
corri a salvarmi
e a liberarmi, mamma mia
da Haidari
Perché sono destinato a morire
e condannato
un ragazzo di diciassette anni
chiuso dietro i ferri
Da via Sekeris
mi portano a Haidari
e di momento in momento
aspetto che mi porti via Caronte
envoyé par Gian Piero Testa - 24/4/2011 - 20:15
×
Haïdári
Στίχοι: Μάρκος Βαμβακάρης, Φράγκος
Μουσική: Στέλιος Βαμβακάρης
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
Ρεμπέτικα της Κατοχής
Testo di Markos Vamvakaris, "Frangos"
Musica di Stelios Vamvakaris
Prima esecuzione di Yorgos Dalaras
"Rebetica tis Katohìs/ Canzoni rebetiche dell'Occupazione"
Di cosa sia stato per la resistenza greca il campo di Haidari, che è un sobborgo di Atene, si è fatto più di un cenno in questo sito. In breve, si può dire che fosse l'anticamera del poligono di Kessarianì e dunque della fucilazione. Durante l'occupazione italo-tedesca Markos Vamvakaris, la cui musica non poteva astrarsi dalla realtà di tutti i giorni - e che giorni erano quelli... - scrisse, nel suo modo genuinamente popolare che è insieme tenero e ruvido, il testo di una canzone su Haidari. E anche compose il motivo su cui cantarla. Ma non potè certo andare in giro a eseguirla in pubblico e tanto meno inciderla, e piano piano la canzone finì nel dimenticatoio. Se ne ricordò più avanti, sul finire degli anni Settanta, il figlio Stelios, perché Yorgos Dalaras cercava canzoni rebetiche riferite all'Occupazione. Stelios si sforzò allora di ricostruirla a memoria: ed è quella che qui si può leggere e che, volendo, si può anche ascoltare. Allora e sempre Resistenza. (gpt)