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Stay Human (All the Freaky People)

Michael Franti & Spearhead
Lingua: Inglese


Michael Franti & Spearhead

Lista delle versioni e commenti


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Album: "Stay Human" (2001)
stay human

Per Vittorio Arrigoni, per Gaza.
Gaza libera.
Restiamo Umani

vittorio arrigoni
This one's dedicated to all the freaky people out there
All those lovely freaks and weirdos
who just tryin' to make it through life, you know what I'm sayin'
Sometimes it's rough out there, try to keep a sense of humor
Try to stay human, know what I'm sayin

Starvation is a creation of the devil, a rebel
I'm bringin' food to the people like a widow
bringin' flowers to a grave in the middle
Of the city isolation is a riddle
To be surrounded by a million other people
but feel alone like a tree in the desert
Dried up like the skin of a lizard
But full of color like the spots of a leopard
Drum and bass pull me in like a shepherd
scratch my itch like a needle on a record
Full of life like man gone to Mecca
Sky high like an eagle up soaring
i speak low but I'm like a lion roaring
Baritone like a Robeson recordin'
I'm giving thanks for bein' human every morning..

Because the streets are alive with the sound of Boom Bap
can I hear it once again!
Boom Bap tell your neighbor tell a friend
every box gotta right to be boomin'
Because the streets are alive with the sound of Boom Bap
can I hear it once again!
Boom Bap tell a neighbor tell a friend
every flower gotta right to be bloomin'!
Stay Human!

Be resisstant, the negativity we keep it at a distance
call for backup and I'll give you some assistance
Like a lifesaver deep in the ocean
Stay afloat here upon the funky motion
rock and roll upon the waves of the season
Hold your breath and your underwater breatin'
To be rhymin' without a real reason
is to claim but not to practice a religion
If television is the drug of the nation
satellite is immaculate reception
Beaming in they can look and they can listen
so you see don't believe in the system
To legalize you or give you your freedom
You want rights ask 'em, they'll read 'em
But every flower gotta right to be bloomin'..
Stay human..

Because the streets are alive with the sound of Boom Bap
can I hear it once again!
Boom Bap tell your neighbor tell a friend
every box gotta right to be boomin'
Because the streets are alive with the sound of Boom Bap
can I hear it once again!
Boom Bap tell a neighbor tell a friend
every flower gotta right to be bloomin'!
Stay Human!

All the freaky people make the beauty of the world
All the freaky people make the beauty of the world
All the freaky people make the beauty of the world
All the freaky people make the beauty of the world
All the freaky people make the beauty of the world
All the freaky people make the beauty of the world
All the freaky people make the beauty of the world
All the freaky people make the beauty of the world

You see Y2K ya know is a moment n time we find that we can open
Up a heart that's locked or been broken, by the pain of words not spoken
Or shot by guns and still smokin'
Cartwrights out on the Ponderosa or drive by bang in Testarossa
We need to heed the words of Dalai Lama
or at least the words of ya mama
Take a mental trip to the Bahamas
Steam your body in a stereo sauna, sauna, comma..

Because the streets are alive with the sound of Boom Bap
can I hear it once again!
Boom Bap tell your neighbor tell a friend
every box gotta right to be boomin'
Because the streets are alive with the sound of Boom Bap
can I hear it once again!
Boom Bap tell a neighbor tell a friend
every flower gotta right to be bloomin'!
Stay Human!

All the freaky people make the beauty of the world

inviata da Lorenzo - 15/4/2011 - 00:22


L'hanno ammazzato, come Enzo Baldoni...

Chissà quanti si ricordano oggi di Baldoni?
Chissà quanti si ricorderanno domani di Arrigoni?

Perso, svanito, evaporato, ucciso l'ennesimo barlume residuo di umanità...

Bartleby - 15/4/2011 - 08:04


Addio, Vik

di Luca Galassi, Peacereporter

Vittorio Arrigoni è stato strangolato dai rapitori durante un blitz dei miliziani di Hamas nella casa in cui era tenuto ostaggio a Gaza City

Vittorio Arrigoni è morto. Il suo corpo è stato trovato questa notte intorno alle 1.50 in un'abitazione nella Striscia di Gaza, nel quartiere Qaram, periferia di Gaza City. La notizia è stata dapprima diffusa da fonti di Hamas e poi confermata a PeaceReporter da un'attivista dell'International Solidarity Movement. Hamas, il movimento islamico che controlla il territorio della Striscia, non è riuscito a mediare per la sua liberazione. O forse non ci ha nemmeno provato. Secondo quanto riferito dal portavoce del movimento, dietro indicazione di uno dei membri del gruppo ultra-radicale interrogato nel primo pomeriggio, le forze di sicurezza avrebbero circondato l'area nella quale era detenuto Vittorio, dando luogo a un'irruzione sfociata in uno scontro a fuoco, in seguito al quale alcuni militanti salafiti sarebbero stati feriti, due di loro arrestati, mentre altri ancora sarebbero ricercati.

Non è chiaro come e quando Vittorio sia stato ucciso, anche se il portavoce di Hamas, Yiab Hussein, ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi poco dopo le 3 di stanotte, che Arrigoni era morto circa tre ore prima, senza però spiegare come fosse stato possibile stabilire il decesso con tale esattezza. Una militante dell'Ism si è recata sul luogo del ritrovamento e ha riconosciuto il corpo alle 3.10. "Aveva le mani legate dietro la schiena, e giaceva supino su un materasso". La ragazza ha raccontato a PeaceReporter che la sicurezza di Hamas ha detto anche a lei e agli altri membri dell'International Solidarity Movement giunti nella casa che Vittorio sarebbe morto qualche ora prima del loro arrivo. Il pacifista è stato strangolato, anche se, dal racconto reso a PeaceReporter dalla militante dell'Ism, dietro la nuca presentava contusioni varie. "Aveva ancora la benda intorno agli occhi, e perdeva sangue da dietro la testa. Sui polsi c'era il segno delle manette".

La sera prima del rapimento Arrigoni era andato in palestra. Poi aveva chiamato per prenotare il ristorante dove spesso era solito recarsi a cena. Aveva detto che sarebbe arrivato verso le 22. Alle 22.30, non vedendolo arrivare, lo chiamano dal ristorante. Ma Vittorio non risponde. Nessuno si preoccupa, perchè comunque spegne spesso il cellulare. Dopo la cena avrebbe incontrato un'amica e l'indomani sarebbe andato a Rafah a far visita ad alcune famiglie palestinesi con i compagni dell'Ism, che hanno provato anche loro a contattarlo dopo la palestra. Invano. Vittorio è stato rapito appena uscito dalla palestra.

La sua salma è stata trasferita durante la notte allo Shifa Hospital di Gaza, dove è stato condotto l'esame autoptico e redatto il certificato di morte. Il pacifista italiano era stato rapito ieri da un gruppo islamico salafita che, in un filmato su You Tube, minacciava di ucciderlo se entro 30 ore, a partire dalle 11 locali, il governo di Hamas non avesse liberato alcuni detenuti salafiti. Vittorio è morto dopo che nemmeno metà del tempo concesso dai rapitori si fosse esaurito, ben prima che l'ultimatum scadesse. E' morto senza che neppure l'accenno di un negoziato fosse avviato per la sua liberazione. Purtroppo, a queste domande non sarà facile dare una risposta.

Con la sua morte se ne va uno dei più ferventi sostenitori della causa palestinese.
Un giornalista di guerra.
E un amico.
Addio, Vik.

Bartleby - 15/4/2011 - 08:26


Lettera a Vittorio Arrigoni

di Annalisa Melandri

Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te. (Che Guevara)

Ci siamo scambiati una mail veloce pochissimi giorni fa. Eri sotto le bombe, come sempre, affacciato alla finestra della tua casa che dà sul porto di Gaza. Non l’ho mai vista casa tua, né il porto di Gaza City, e a dire la verità nemmeno Gaza. Immaginavo tutto con i tuoi occhi. Attraverso i tuoi occhi e i tuoi scritti sentivo le detonazioni degli spari, le esplosioni, le grida e finanche il sapore amaro del sangue. Sentivo anche le risate e le voci dei bambini di cui ti circondavi sempre. Sembravi un gigante rispetto a loro, esili e minuti, sempre sorridenti vicino a te. Anche per questo ti ammiravo da lontano, per l’amore per i bambini e per un popolo che avei fatto tuo.

Ti ammiravo e ti stimavo perché eri l’ ultimo internazionalista rimasto, ti chiamavano pacifista e io continuavo a definirti internazionalista, perché incarnavi i principi di abnegazione e sacrificio che devono essere propri di un internazionalista. Io ci credo nell’internazionalismo e io stessa mi considero tale, ma tu andavi oltre… tu eri il popolo che avevi deciso di difendere, difendevi te stesso insieme al popolo palestinese perché ogni ingiustizia che subivano i tuoi fratelli tu la subivi per primo.

Ci siamo scambiati qualche mail in questi anni, non molte , ma ti ero vicina e il mio pensiero andava spesso al porto di Gaza City, a quella figura che scrutava il mare, al tuo coraggio. Ci siamo scritti quando, dopo due giornate febbrili tra telefonate e mail (e con il coinvolgimento di tante altre persone) siamo riusciti a far oscurare i due siti, uno canadese e uno italiano dove alcuni pazzi estremisti di destra ti minacciavano di morte. Fu il mio modo per farti sapere che c’ero, che ti stimavo e che apprezzavo il tuo lavoro, pur non seguendolo quotidianamente. Ho sempre sentito sulla mia pelle le ingiustizie commesse contro gli altri, come diceva il Che, e le minacce di morte contro di te, erano un’ingiustizia che non potevo tollerare. Ti ero, e ti sono riconoscente perché quando nessuno voleva stare in quell’inferno, tu c’eri e i tuoi occhi erano la nostra finestra sul dolore di un popolo intero, erano il testimone contro il genocidio commesso da Israele.

Mi hai scritto qualche giorno fa, forse affacciato alla finestra della tua casa sul porto di Gaza. Avevi appena inviato il tuo bollettino di guerra, 5 palestinesi uccisi, una quarantina di feriti, molti bambini e preannunciavi l’offensiva israeliana. Rispondesti ai miei saluti e alla frase con cui terminano le mie mail: "L’uomo è nato libero ed è ovunque in catene. (J.J.Rousseau):

"Grazie
Se ho deciso di stare qui è perché
viviamo in catene ma moriamo liberi.
Abbraccio Vik"


Sei nato, sei vissuto e sei morto libero. Profondamente libero. Soprattutto libero di seguire il tuo cuore. In catene sono gli uomini che ti hanno ucciso, chiunque essi siano, prigionieri del loro odio e dei loro integralismo. Non so se credere alla versione secondo la quale sia stato un gruppo di Salafiti a toglierti la vita.

La responsabilità è sempre e comunque di Israele, la sua politica genocida sta permettendo che Gaza finisca sempre di più nelle mani degli integralisti.

Crepate tutti. Non siete umani.

Bartleby - 15/4/2011 - 08:36


Ai nomi di Arrigoni e Baldoni vorrei aggiungere anche quello di Angelo Frammartino, ucciso a Gerusalemme nel 2006 da tal Ashraf Hanaisha, palestinese, che dichiarò di aver voluto aggredire un ebreo...

Devo ammettere che di Frammartino io stesso mi ero già scordato...

Bartleby - 15/4/2011 - 08:53


Il blogdi Vik

adriana - 15/4/2011 - 09:00


Hai fatto bene, Adriana, a postare il collegamento al blog di Vittorio Arrigoni.
E' qui e qui, sul suo blog, che sono chiaramente indicati gli estremisti filo-israeliani che hanno contribuito ad armare la mano dei suoi assassini filo-quaedisti

"Un ricchione idiota al servizio dei terroristi di Hamas...", scrivevano gli uni...
"Corrompe i costumi dei palestinesi...", dicevano gli altri...

E' questa letale miscela di opposta miopia, crudeltà e disumanità che ha ucciso Arrigoni...

Sono d'accordo con Annalisa Melandri: "Tutti voi che disprezzate la vita, che disprezzate la pace, io vi maledico! Possiate un giorno crepare tutti, voi, perché non siete umani!"

Bartleby - 15/4/2011 - 09:29


Chissà perché ma leggendo di Arrigoni mi è venuta in mente questa canzone:Bianchi e neri

DonQuijote82 - 15/4/2011 - 09:44


"Un cuore,
due mani,
un cuore pulsante e una mente ancora funzionante.

Due occhi abbastanza profondi per mettere a fuoco l'ingiustizia a portata di mira dei cecchini.
Due mani ancora funzionali per accarezzare cuccioli d'uomo figli spersi di un allah minore,
e un cuore aritmico che pompa sangue per una mente poco incline all'indifferenza dinnanzi alla tragedia.

Sono vivo, ma questo potrebbe essere tranquillamente il video della mia uccisione."

Vittorio Arrigoni


(che sapeva di rischiare di essere ucciso dall'Odio, ma non poteva conoscere la forma precisa in cui si sarebbe manifestato...)

Bartleby - 15/4/2011 - 13:22


"Dovessi morire, tra cento anni, vorrei che sulla mia lapide fosse scritto ciò che diceva Nelson Mandela: 'un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare'”, Vittorio Arrigoni, un vincitore."

adriana - 24/4/2011 - 09:33




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