Row row to Lampedusa we go
go go for a better life we row
oohhho dolce musa portami a Lampedusa
oohhho dolce musa bring me to Lampedusa
ieu suntu quiddrhu ca sfida li leoni puru lu desertu e la siccità
ieu suntu quiddrhu ca parla cu le tigria a mienzu la savana e sutta nu baobab
ieu suntu alfa e omegaca scise della valle dellu paradisu e la terra popolau
ieu suntu creatore de danzee solitudinie su na zattera nu sacciu a du sta bbau
the waters are terbulent
raging hard with the disperate rave's all sinking for better meant
putting the own lives in a detriment
leaving loved was behind
koping that they could find
in the slice of paradise
making the ultimate sacrifice
la speranza de ddrha gente ca intra lu disagiu ha nata
a su na barca alla deriva ene mannata
perch'è fonte de guadagnu pe ci dice ca la iuta
ma è sulu sfruttamento pe ci rischia la vita
pe nu giurnu migliore forte imu remare
la strada è ancora longa a Lampedusa imu riare
Row row to lampedusa we go
go go for a better life we row
oohhho dolce musa portami a Lampedusa
oohhho dolce musa bring me to Lampedusa
go go for a better life we row
oohhho dolce musa portami a Lampedusa
oohhho dolce musa bring me to Lampedusa
ieu suntu quiddrhu ca sfida li leoni puru lu desertu e la siccità
ieu suntu quiddrhu ca parla cu le tigria a mienzu la savana e sutta nu baobab
ieu suntu alfa e omegaca scise della valle dellu paradisu e la terra popolau
ieu suntu creatore de danzee solitudinie su na zattera nu sacciu a du sta bbau
the waters are terbulent
raging hard with the disperate rave's all sinking for better meant
putting the own lives in a detriment
leaving loved was behind
koping that they could find
in the slice of paradise
making the ultimate sacrifice
la speranza de ddrha gente ca intra lu disagiu ha nata
a su na barca alla deriva ene mannata
perch'è fonte de guadagnu pe ci dice ca la iuta
ma è sulu sfruttamento pe ci rischia la vita
pe nu giurnu migliore forte imu remare
la strada è ancora longa a Lampedusa imu riare
Row row to lampedusa we go
go go for a better life we row
oohhho dolce musa portami a Lampedusa
oohhho dolce musa bring me to Lampedusa
envoyé par adriana - 19/3/2011 - 14:49
Manganelli e migranti giù dalla rupe
da Femminismo a sud
L’avrete vista tutti questa scena, ma non l’avete vista fino in fondo, presentata a frammenti da certi quotidiani come una specie di apocalisse, l’orda di barbari immigrati che salta giù dal muro e invade il mondo civile. Guardate bene chi è che costringe gli immigrati a saltare giù per il muro, guardate la polizia e i manganelli in azione. Guardate bene come li spingono e li fanno cadere, guardateli questi moderni servi del dittatore che gettano via corpi dalla rupe.
Questo succede a Lampedusa che è solo uno dei luoghi in cui gli immigrati si ribellano e danno fuoco ai lager. Sono in rivolta dappertutto, queste persone rinchiuse come bestie in un luogo che si dice di “accoglienza”, che usa le parole ipocrite che il regime nazista usava per classificare come fosse “pietà” lo sterminio, l’eugenetica.
Diciotto mesi rinchiusi in una prigione per aver varcato il suolo europeo, la fortezza che pratica una tratta di schiavi in flussi mentre respinge gli altri, speronandoli in mare, facendoli annegare, facendoli rinchiudere nelle carceri libiche, spingendoli giù dai muri…
E siccome diciotto mesi di galera non sono buoni per nessuno, soprattutto per chi tenta di sopravvivere e ha già scampato la morte con un viaggio infernale, allora li vedi a compiere rivolte, a gridare “libertà”, perché non la capiscono questa cosa di essere arrestati perché vogliono viaggiare e lavorare.
E rivolta dopo rivolta per queste persone non c’è scampo perché passano dal Cie al Carcere, da un lager all’altro, con accuse che autoalimentano un sistema repressivo nefasto, il padrone che dice allo schiavo che il suo tentativo di rivolta è illegale, politici e media pieni d’odio che diffondono propaganda che giustifichi la “pronta reazione delle forze dell’ordine”.
La caccia all’uomo nero legalizzata perché dell’uomo nero bisognerebbe aver paura, così dicono (il sindaco di Lampedusa lo teme perché ce l’ha grosso), e nel frattempo tutti gli altri stanno a guardare, non fanno niente, non dicono niente, mentre c’è un ministro che minaccia e impone, la polizia che accusa e denuncia per favoreggiamento perfino i preti che danno da mangiare agli immigrati.
Ché nel mondo del libero mercato delle merci e della carne umana li hanno chiamati “clandestini” perché si rifiutano di arrivare in branco, con un mandriano al seguito, o si rifiutano di crepare nelle terre che si portano dietro secoli di oppressione e dittature volute da noi europei, giusto quelli che li hanno colonizzati sottraendogli risorse e costringendoli sotto il dominio di mercenari sanguinosi venduti ai presidenti degli stati occidentali.
Trattati come bestie, abbattuti come bestie, usati come bestie. Il punto è che non solo alle bestie deve essere garantito un trattamento umano ma a tutte le persone, e di persone si tratta, che in quanto tali devono essere libere di circolare.
Chi resta in silenzio senza dire nulla è complice. La rete di sostegno a queste logiche razziste è fatta di omertà e complicità. Qualcun@ dica forte che la nostra è una dittatura, un feroce sistema repressivo che piega tutti, cittadini con o senza diritto di cittadinanza.
L’Italia è governata da razzisti. In Italia esistono leggi razziste. E smettetela di parlare di “sicurezza” e di usare le donne per rinchiudere gli immigrati…
da Femminismo a sud
L’avrete vista tutti questa scena, ma non l’avete vista fino in fondo, presentata a frammenti da certi quotidiani come una specie di apocalisse, l’orda di barbari immigrati che salta giù dal muro e invade il mondo civile. Guardate bene chi è che costringe gli immigrati a saltare giù per il muro, guardate la polizia e i manganelli in azione. Guardate bene come li spingono e li fanno cadere, guardateli questi moderni servi del dittatore che gettano via corpi dalla rupe.
Questo succede a Lampedusa che è solo uno dei luoghi in cui gli immigrati si ribellano e danno fuoco ai lager. Sono in rivolta dappertutto, queste persone rinchiuse come bestie in un luogo che si dice di “accoglienza”, che usa le parole ipocrite che il regime nazista usava per classificare come fosse “pietà” lo sterminio, l’eugenetica.
Diciotto mesi rinchiusi in una prigione per aver varcato il suolo europeo, la fortezza che pratica una tratta di schiavi in flussi mentre respinge gli altri, speronandoli in mare, facendoli annegare, facendoli rinchiudere nelle carceri libiche, spingendoli giù dai muri…
E siccome diciotto mesi di galera non sono buoni per nessuno, soprattutto per chi tenta di sopravvivere e ha già scampato la morte con un viaggio infernale, allora li vedi a compiere rivolte, a gridare “libertà”, perché non la capiscono questa cosa di essere arrestati perché vogliono viaggiare e lavorare.
E rivolta dopo rivolta per queste persone non c’è scampo perché passano dal Cie al Carcere, da un lager all’altro, con accuse che autoalimentano un sistema repressivo nefasto, il padrone che dice allo schiavo che il suo tentativo di rivolta è illegale, politici e media pieni d’odio che diffondono propaganda che giustifichi la “pronta reazione delle forze dell’ordine”.
La caccia all’uomo nero legalizzata perché dell’uomo nero bisognerebbe aver paura, così dicono (il sindaco di Lampedusa lo teme perché ce l’ha grosso), e nel frattempo tutti gli altri stanno a guardare, non fanno niente, non dicono niente, mentre c’è un ministro che minaccia e impone, la polizia che accusa e denuncia per favoreggiamento perfino i preti che danno da mangiare agli immigrati.
Ché nel mondo del libero mercato delle merci e della carne umana li hanno chiamati “clandestini” perché si rifiutano di arrivare in branco, con un mandriano al seguito, o si rifiutano di crepare nelle terre che si portano dietro secoli di oppressione e dittature volute da noi europei, giusto quelli che li hanno colonizzati sottraendogli risorse e costringendoli sotto il dominio di mercenari sanguinosi venduti ai presidenti degli stati occidentali.
Trattati come bestie, abbattuti come bestie, usati come bestie. Il punto è che non solo alle bestie deve essere garantito un trattamento umano ma a tutte le persone, e di persone si tratta, che in quanto tali devono essere libere di circolare.
Chi resta in silenzio senza dire nulla è complice. La rete di sostegno a queste logiche razziste è fatta di omertà e complicità. Qualcun@ dica forte che la nostra è una dittatura, un feroce sistema repressivo che piega tutti, cittadini con o senza diritto di cittadinanza.
L’Italia è governata da razzisti. In Italia esistono leggi razziste. E smettetela di parlare di “sicurezza” e di usare le donne per rinchiudere gli immigrati…
Grazie a gli amici Americani, Rusi, Tedeschi e Francesi, troppo occupati per le sue festicciole del cavolo, e impegnati nel conteggio degli interessi commerciali di armi, abbiamo propio uno sballo per mare, i soldi contro la vita, l'oppulenza contro le tragedie di ogni giorno, e un'indifferenza dilagante al ritmo delle marciette. Una nausea almeno, come minimo...
Pax
Pax
krzyś - 12/5/2014 - 23:12
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