געטאָ, געטוניאַ

Il “Bob Dylan” del ghetto di Łódź ci descrive qui, ancora una volta, con il suo solito spirito ironico e sarcastico, contraddizioni ed aberrazioni della vita del ghetto, quelle che inevitabilmente si manifestarono vuoi perché così accade quando una massa di gente viene imprigionata in un luogo angusto in attesa di essere terminata, vuoi per la particolare situazione del ghetto di Łódź, dove l’amministrazione ebraica rimase convinta fino quasi alla fine, e contro ogni evidenza, che la collaborazione coi nazisti avrebbe consentito la sopravvivenza dei più… Non fu così: solo poche migliaia di ebrei tra gli oltre 200.000 che complessivamente passarono per quel ghetto (e senza tenere conto di una minoranza di rom che pure vi transitarono), sopravvissero allo sterminio.




Hershkowitz scrisse qesta canzone nell’estate del 1940, quando disoccupazione e fame generarono forti proteste da parte degli abitanti del ghetto. Chaim Rumkowski, il dispotico capo dello Judenrat, vide messa in discussione la propria autorità e minacciata la propria sicurezza, sicchè decise di istituire una forza di polizia ebraica, da lui direttamente dipendente, per mantenere l’ordine. I poliziotti vennero scelti tra i maschi più giovani e robusti e quelli – nemmeno a dirlo – esercitarono in modo non sempre esemplare e “trasparente” il loro piccolo potere (come del resto spesso accade a tutti i poliziotti del mondo, in ogni epoca) e, in ogni caso, godettero di un privilegio determinante, quello di poter mangiare meglio di un qualunque “povero intellettuale senza un centesimo in tasca” o di una “povera donna senza lavoro” (credo che questo significhi l’espressione tradotta in inglese con “cheap tits and ass”) e quindi ridotta alla fame, problema assai più grave di tanti altri “trascurabili”, come quello di non avere sapone per lavarsi…
E cosa resta, secondo Hershkowitz, a costoro, prigionieri affamati, luridi e disperati? Soltanto il canto e, attraverso di esso, la protesta e la continua ed incessante richiesta di poter mangiare tutti i giorni e di non assistere solo al pasto dei più forti e dei più furbi…

Una canzone terribile, specie se si pensa che in soli 4 anni nel ghetto di Łódź morirono di fame e di stenti quasi 45.000 persone.